martedì 13 dicembre 2011

2012! 1 anno di uscite su x360 !



Halo 4
Il nuovo progetto legato al brand di Halo e diretto da 343 Industries si appresta a dare il via ad una nuova trilogia che, almeno inizialmente, ci vedrà scendere nuovamente nei panni di Master Chief, alla deriva nello spazio assieme a Cortana. Le notizie per quanto riguarda questo nuovo capitolo sono ancora molto frammentarie, anche perché non abbiamo nemmeno la certezza che si tratterà di una produzione Xbox 360 piuttosto che del titolo di lancio della prossima console Microsoft.
Da quanto trapelato, Halo 4 sfrutterà in maniera ancora sconosciuta il supporto di Kinect, ci metterà nei panni di un Master Chief rinnovato ed all’interno di ambientazioni che strizzano l’occhio al primo indimenticabile Combat Evolved, recuperando una progressione meno lineare, in grado di offrire al giocatore molti approcci differenti e la possibilità di rallentare il ritmo dei combattimenti semplicemente fermandosi ad ammirare (o esplorare) le ambientazioni. Poche informazioni per quanto riguarda il gameplay vero e proprio che, a quanto pare, farà tesoro di un nuovo incremento della dotazione bellica (ottenuto grazie al reverse engeneering dalle tencologie Covenant) e, finalmente, una convincente interazione ambientale. Aldilà delle premesse è davvero impensabile non considerare la produzione Microsoft tra le più attese dell’anno e degli anni a venire.

Nuovo titolo Bungie
Ancora tutto tace su questo fronte. Lasciata la pesante eredità di Halo nelle mani di 343 Industries, Bungie ha stretto un accordo con Activision per la pubblicazione del suo nuovo videogame multipiattaforma. Gli annunci tardano ad arrivare, anche se c'è chi scommetterebbe che nel DNA del Team sia preponderante l'urgenza per un nuovo FPS Sci-Fi.
Che sia proprio questo il nuovo Call of Duty futuristico di cui si è sempre più spesso vociferato? Ci sembrerebbe davvero riduttivo, e del resto Bungie sembra lavorare più a suo agio con nuove IP. Drizziamo le orecchie e attendiamo un annuncio, probabilmente in occasione del prossimo E3.

Alan Wake American Nightmare
Non sarà proprio Alan Wake 2, ma siamo ben contenti dell'annuncio di American Nightmare. Il nuovo prodotto dedicato al mercato del Digital Delivery potrebbe trovare una nuova formula per portare alla ribalta il meritevole lavoro di Remedy. Il primo trailer dice ancora poco su quelli che saranno i tratti caratterizzanti del progetto, e mostra soprattutto sequenze d'azione.
Il motore di gioco e le dinamiche sembrano le stesse già viste nel capitolo principale, e la speranza è quella che il titolo mantenga anche la solita enfasi narrativa e i momenti più rilassati, che creavano un'interessante amalgama. Vedremo quali saranno le novità e la formula adottata per il rilascio (probabilmente un'avventura ad episodi).

Fable: The Journey
Diciamo la verità: nonostante i proclami, Kinect non è mai entrato nelle grazie dei videogiocatori incalliti. Visto che l'appuntamento con Ryse dei Crytek è rimandato alla prossima generazione di console, potrebbe farlo quest'anno con Fable: The Journey. Peter Moulineux non ha proposto soluzioni sempre efficaci, per la sua serie di GDR, ma almeno ha il merito di infondere nei suoi prodotti una verve creativa che pochi altri possono vantare.
The Journey non vuole essere, nonostante le prime impressioni, un semplice adventure game su binari. Permetterà invece di esplorare il mondo di gioco e compiere quest principali e secondarie, sfruttando Kinect per controllare diversi veicoli, interagire con oggetti o semplicemente lanciare incantesimi. Sboccerà finalmente l'amore fra hardcore gamer e motion control?

Kinect
Dopo il mezzo passo falso di Rise of Nightmare e l'esaltazione motoria di Child of Eden, Kinect ha ancora in serbo qualche carta.
Purtroppo i nomi sono gli stessi che si sentivano un anno fa: Haunt (dal brillante Suda 51), Project Draco (una sorta di Panzer Dragoon di nuova generazione), Steel Battalion. Non ci sono però novità di rilievo, mentre i titoli (tutti nipponici) non si sono mostrati neppure al recente TGS. Non ci resta che attendere.

Fortnite
Mentre lavora intensamente al progetto chiamato “Samaritan”, Epic Games sta sviluppando anche Fortnite, titolo annunciato di recente agli Spike Award. Si tratta di un titolo stilisticamente molto lontano dalla saga di Marcus Fenix. Sarà infatti uno shooter co-operativo, che mescola inoltre elementi strategici e dinamiche di gioco tipiche dei Tower Defence.
Il giocatore dovrà gestire un gruppo di sopravvissuti che hanno costruito un fortino per difendersi dalle creature mostruose che sbucano di notte dal sottosuolo. Durante il gioco dovremo raccogliere le risorse necessarie per sopravvivere e costruire barricate, mentre la sera dovremo difendere dall'orda delle tenebre quello che abbiamo messo in piedi. Lo stiel grafico cartoon, molto simpatico e brillante, avvolge comunque nel mistero quella che sarà la grafica in-game.

The Witcher 2
Dopo aver letteralmente spopolato su PC, uno degli RPG più apprezzati dell'anno sbarcherà anche su Xbox 360, rappresentando di fatto una delle “esclusive” più attese sulla bianca console Microsoft. Nonostante un lieve downgrade grafico, il colpo d'occhio è davvero eccellente e rispettoso dell'enorme lavoro di caratterizzazione che CD Project ha infuso nella sua creatura.
A livello ludico, il titolo si presenta come un action RPG piuttosto sostanzioso, che presenta un interessante sistema di crescita del personaggio ma, soprattutto, un sistema dinamico di scelte morali davvero funzionale, in grado di incidere notevolmente sull'esperienza di gioco.

Prey 2
Il primo Prey fu un titolo molto apprezzato dagli utenti Xbox 360, ma non raggiunse mai vette qualitative particolarmente vertiginose. Bethesda è attualmente al lavoro sul secondo capitolo, ma ha cambiato totalmente le carte in tavola, ristrutturando storytelling e sistema di gioco. Prey 2 è sempre uno sparatutto in prima persona, ambientato stavolta su un pianeta distante. Il protagonista è uno US Marshall che viene catturato e deportato in questa multirazziale colonia dello spazio.
Qui si trasforma in uno spietato cacciatore di taglie. L'approccio da Sandbox ci permetterà di esplorare ben tre città, compiendo missioni principali e secondarie. La libera interpretazione di ogni incarico garantisce la possibilità di catturare i soggetti vivi o morti, così come quella di ricercare informazioni sui nostri bersagli nella maniera che più crediamo opportuna, lecita o meno che sia. Dal punto di vista del gameplay, le fasi da shooter sono vivacizzate dalla presenza di numerosi gadget da potenziare, nonché da un sistema di arrampicate libere che, seguendo gli insegnamenti del parkour urbano, permette di muoversi senza costrizioni negli ambienti di gioco.

Mass Effect 3
BioWare, da anni, è un garanzia d’eccellenza per la qualità delle sue produzioni. E di certo non possiamo aspettarci di meno per l’episodio che a Marzo è pronto a chiudere la favolosa saga sci-fi del comandate Shepard. Mass Effect 3 giunge all’apice del climax narrativo con l’ineluttabile invasione dei Razziatori ed il massacro indiscriminato che ne consegue. Ogni nodo qui viene al pettine. Quale sarà l’apporto dei compagni che abbiamo portato con noi e salvato nei primi due capitoli? Quale potrebbe essere stato il contributo di chi, invece, è rimasto indietro? Le risposte ci verranno fornite nel corso di un cammino epico, durante il quale il team di Ray Muzyka ha inserito ancor più elementi atti a rinforzare regia e sceneggiatura.
Di pari passo la progressione “giocata”, che segue le orme dettate da Mass Effect 2, rendendo ancor più dinamico il combat system (attacchi melee, nuove animazioni in copertura, stealth kill, istant kill...) ed inserendo un sistema di upgrade della dotazione molto simile a quello di Dead Space 2. Per la chiusura di questa saga, insomma, BioWare ha le idee chiare: niente sperimentalismi e componente ruolistica ancora sacrificata in nome dell’allargamento dell’utenza e del mantenimento di un ritmo palpitante: due scelte finora decisamente remunerative.

The Darkness 2
Dopo l’abbandono del team che ha curato il primo episodio (Starbreeze), The Darkness torna con un secondo capitolo sotto l’ala protettiva di Take 2. Il cambiamento più radicale è senza ombra di dubbio quello tecnico. Il motore di gioco sfoggia un toon shading dettagliattissimo, che con contorni nerissimi ma texture ben definite vuole avvicinarsi allo stile complessivo di un fumetto scuro e corrucciato. Anche dal punto di vista del gameplay si registrano pesanti novità, come ad esempio un notevole incremento del ritmo di gioco. Il design dei livelli sembra propendere maggiormente per l’approccio diretto, con Jackie carico del potere oscuro ed i nemici a giungergli contro a frotte.
I poteri del protagonista, in questa incarnazione, si manifestano sotto forma di due tentacoli che spuntano quando Jackie si trova al buio, da utilizzare come armi letali per interagire con gli elementi dell’ambiente di gioco, o afferrare e squartare i nemici La dinamica luce/ombra appare fondamentale, con gli avversari che tentano in ogni modo di mettere in difficoltà il protagonista, puntandogli contro riflettori e rifugiandosi sotto le lampade. Anche l’utilizzo del Darkling è profondamente diverso rispetto a quello del primo episodio: dimenticate gli innesti tattici: questa volta il vostro personale “minion” vi accompagnerà in maniera molto più diretta, assaltando gli avversari e mostrando di avere una spiccata personalità, che avrà un ruolo fondamentale anche all’interno della trama del gioco.

Prototype 2
Prototype 2 si apre esattamente dove il primo si era concluso. A seguito delle azioni di Alex Mercer, New York, ribattezzata New York Zero, è piombata all’interno di un vero e proprio incubo: il contagio globale. La città è stata divisa in tre zone: una rossa dove si cerca di mantenere circoscritti i mutanti senza speranza; una gialla dove in severa quarantena sono mantenuti gli umani potenzialmente infetti ed una verde, apparentemente sicura ma, poiché altamente militarizzata, fortemente corrotta dalla sete di potere e dominio dei più alti in rango. In questo marasma generale il protagonista non sarà Alex, che ritroveremo comunque nel corso dell’avventura, ma il tenente James Heller, il quale, dopo aver subito la perdita dell’intera famiglia, è più che deciso a vendicarsi della piaga, ponendo fine a qualsiasi costo alla piaga che ha messo in ginocchio la sua amata città.
Ancora una volta ci ritroveremo in controllo di un essere parzialmente mutato, che sarà in grado di attingere ad un’illimitata fonte di potere per distruggere qualsiasi ostacolo e mettere a tacere ogni essere gli intralci il cammino. Le meccaniche free roaming del primo capitolo vengono riprese ed estese, così come i poteri a disposizione. Alla struttura viene aggiunta una rete d’informazione chiamata Blacknet, che consentirà al nostro anti-eroe (una volta hackerata) di entrare in possesso dell’identità di ogni militare presente in New York Zero, controllando unità ed interi plotoni, per un approccio -si spera- sempre diversificato. Con lo spettro della noia sempre in agguato Activision ha deciso di puntare sulla formula Bigger & Better, espandendo il concept del primo capitolo. L’attesa è elevata ma, prima di dar ragione o torno al team, dovremo aspettare Aprile.

Respawn Entertainment
Jason West e Vince Zampella sono i due dissidenti pià famosi della recente storia videoludica. La querelle con Activision li ha portati ad abbandonare l'azienda sbattendo la porta, con grandi strepiti e susseguente tam tam mediatico. Infinity Ward, in ogni caso, ha proseguito indisturbata il suo lavoro, consegnando ai videogiocatori quel Modern Warfare 3 che ha chiuso la trilogia di Makarov e Soci. I due sviluppatori, ovviamente, non hanno tardato a trovare lavoro, raccolti prontamente dalla rivale di Activision: Electronic Arts. Respawn Entertainment, questo il nome del nuovo studio capitanato da West e Zampella, è già al lavoro su un nuovo progetto, ma non si sa se sia una nuova IP o la riproposizione di un Brand già consolidato. Molti puntano, se non proprio su un nuovo Medal of Honor, comunque su un First Person Shooter militaresco (magari futuristico), e certo uno degli obiettivi di EA è quello di strappare il predominio al concorrente su questo fronte (gli altri tentativi non hanno dato grandi risultati, e persino il recente Battlefield 3 non ha accorciato il divario in fatto di copie vendute). C'è anche da dire, però, che il dinamico duo potrebbe cercare nuove vie, esplorare soluzioni alternative, e trovare un sistema per declinare in maniera alternativa le proprie energie creative. Staremo a vedere.

Army of Four
C'era da aspettarselo. Insomma: bastava fare due più due. Il Third Person Shooter cooperativo di Electronic Arts non si è mai distinto per particolari meriti videoludici, derivativo come pochi e per certi versi molto sbilanciato (infine, neppure troppo bello da vedere). Però aveva il merito di essere piuttosto divertente, impegnativo quanto basta, sia online che in locale.
Il passo successo è quello di puntare ancora più in alto, mantenendo praticamente invariato il gameplay (fatto di fuoco alla cieca e coperture dinamiche alla Gears of War), ma confermando il supporto per 4 Giocatori. Manca ancora l'annuncio ufficiale, quindi su setting e protagonisti non si sa molto, ma che il titolo sia in sviluppo non è più un mistero. Speriamo che almeno il Netcode venga ottimizzato, vista la raddoppiata potenza di fuoco.

Spec-Ops: The Line
Annunciato oltre un anno fa e poi sparito completamente dai radar, Spec Ops è uno sparatutto in terza persona prodotto da 2K. Il titolo si ambienta nel futuro, nei pressi di una Dubai ormai mangiata dal deserto. Inspiegabili tempeste di sabbia hanno distrutto la città, e sul posto è stato inviato il Capitano Martin Walker, in una missione di soccorso per salvare la vita al colonnello John Konrad, disperso ma ancora vivo all'interno dell'inferno sabbioso. Il titolo aveva colpito fin da subito per una generale crudezza, sostenuta da un realismo bellico senza mezze misure. Gli ultimi trailer, pubblicati dopo un pesante restyle concettuale, fanno ancora leva su questo aspetto, evidenziando una progressione sempre tesa, al limite, in un contesto in cui lo stesso ambiente di gioco è nemico. Uno dei fattori più incisivi sul gameplay di Spec Ops sembra essere proprio la fisica della sabbia.
Il deserto è quasi un predatore vivo, pronto ad inghiottirci nelle sue buche. Crolli improvvisi, slavine, possono modificare in un lampo la conformazione del terreno, lasciando il protagonista appeso ad una delle coperture dietro cui si nascondeva, mentre sotto i suoi piedi si è formata un'improvvisa voragine. 2K vuole puntare tutto sull'intensità drammatica dello storytelling e su questo dinamismo, staremo a vedere se tali elementi saranno sufficienti a diversificare il titolo dagli altri congeneri.

Call of Duty
La politica di Activision è chiarissima su questo punto: un Call of Duty ogni anno. Non sappiamo ancora a chi toccherà nel 2012, ma certamente il prossimo novembre troveremo sugli scaffali un altro episodio del first person shooter più rappresentativo di questa generazione.
In rete le dicerie sono tante, e fra le più accreditate si trova l'ipotesi di un Black Ops 2, seguito diretto dell'ultima fatica Treyarch. Del resto la linea narrativa, fatta di operazioni segrete nei lunghi anni della guerra fredda, può dirsi tutt'altro che chiusa.
Altri invece scommetterebbero su una rivoluzione totale, un cambio di fronte imprevedibile, anche se le guerre moderne non sono poi così affascinanti da rappresentare (dal Golfo alla Prima Guerra Mondiale, tutta in trincea). E allora perchè non un bello sparatutto futuristico? Alcuni affermano infine che il progetto di Sledgehammer games di un Call of Duty in terza persona non sia ancora morto. Non resta che attendere l'annuncio ufficiale.

Aliens Colonial Marines
Da Gearbox, software house divenuta famosa per Borderlands -prima- e per aver salvato dall’oblio Duke Nukem -poi-, arriva nel 2012 l’ennesimo salvataggio speciale. Si tratta di quell’Alien Colonial Marines che sembrava oramai destinato alla definitiva cancellazione. In mano al team statunitense, tuttavia, il concept originale (quello di un action-RPG) sembra esser stato abbandonato a favore di una deriva più lineare ed action oriented, trasformandosi sostanzialmente in un FPS puro che pare voler puntare interamente sulla spettacolarità.
Tale aspetto viene sottolineato anche da un’impatto visivo di tutto rispetto, che mantiene intatte -se non altro- le cupe atmosfere che hanno da sempre caratterizzato il marchio Alien. Le dimostrazioni, in ogni caso, sono state troppo poche per trarre delle conclusioni: Gearbox potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.

Metro: The Last Light
Metro 2033 è stata una delle sorprese del 2010: malgrado alcuni difetti ha offerto un’ambientazione inedita e tremendamente affascinante quale la metropolitana di Mosca. In Metro: Last Light, sequel diretto del primo capitolo, avremo di nuovo la possibilità di scendere ad esplorare i pericolosi cunicoli che una volta ospitavano i trasporti pubblici sotto al Cremlino, ormai abitati dai pochi sopravvissuti e da pericolosissime creature mutanti. il protagonista è nuovamente Artyom, che, in una metropolitana oramai raggiunta dai primi raggi di sole, si troverà nuovamente a combattere per la sua sopravvivenza e quella dei suoi compagni.
In questo sequel, grazie ad un netto miglioramento della fisica ambientale e dell’illuminazione, si apriranno tantissime nuove possibilità d’ingaggio. Si parte dall’azione furtiva, che passerà dall’eliminazione di ogni fonte di luce per sgattaiolare alle spalle del nemico, fino ad arrivare agli scontri diretti, dove troviamo un feeling maggiormente credibile per le armi da fuoco e la possibilità di distruggere le coperture.

Rainbow 6 Patriots
Tra i titoli più attesi non poteva mancare, naturalmente, un nuovo capitolo di uno degli shooter più giocati di sempre; quel Rainbow Six che, con l’avvento dell’online, ha visto il popolo dei suoi fan crescere sempre più rapidamente.
Rainbow 6: Patriots sembra un prodotto riconoscente alla lunga tradizione che lo ha preceduto, ma non per questo timido nel proporre meccaniche capaci di reggere il passo con l’agguerritissima concorrenza.
Anzi: grazie a un plot estremamente intrigante e un multiplayer capace di premiare veterani e neofiti, pare possa avere tutte le carte in tavola per rappresentare non solo un nuovo straordinario capitolo della saga made in Ubisoft, ma una seria minaccia persino per un mostro sacro come Call Of Duty.

Ghost Recon: Future Soldier
Assieme al ritorno di Rainbow Six Ubisoft ha pianificato per il 2012 anche il ritorno di un altro grandissimo brand: Ghost Recon. Con Future Soldier la softco transalpina vuole calcare la mano sull’immedesimazione in una guerra proiettata nel futuro, ripartendo però da una più demarcata fase stealth. Abbandonate le velleità action di Advanced Warfighter al giocatore verranno elargiti molti interessanti gadget, come una speciale tuta in grado di camuffarlo completamente fino all’apertura del fuoco.
In questo senso sono state implementate anche delle nuove meccaniche contestuali, che permettono ad esempiodi mantenere i cadaveri eretti (in piedi) per evitare di essere scoperti e quant’altro. Nonostante tutto grande enfasi sarà mantenuta anche sulla spettacolarizzazione delle sezioni tipicamente third person shooter, assolutamente non abbandonate ma rese più eleganti da un’impronta più realistica.

Far Cry 3
Dopo il non troppo soddisfacente secondo episodio Ubisoft Montreal ci riprova, tentando di rilanciare nel corso del 2012 nientemeno che Far Cry. Questo terzo episodio, mantenendo un’ambientazione vastissima di tipo tropicale, abbandona le velleità da puro free roaming per incanalare la narrazione su binari prestabiliti che riescano a coinvolgere maggiormente il giocatore. Ad aggiungersi alla struttura ludica, per incrementarne spessore e spettacolarità, molti intermezzi di tipo Quick Time Event, che porteranno il giocatore ad essere protagonista di scene mozzafiato.
Molto più credibile, da quanto visto nelle poche presentazioni giocate a cui abbiamo assistito, anche l’Intelligenza artificiale, finalmente in grado di offrire una componente stealth appagante e -si spera- priva di tutte le problematiche del secondo episodio. Grande enfasi, naturalmente, per quel che concerne il comparto tecnico, come al solito fiore all’occhiello della produzione, con effetti, gestione dell’illuminazione e modellazione in grado, per l’ennesima volta, di stupire.

GTA V
Pur senza alcuna informazione precisa sulla data d’uscita siamo più che convinti nell’inserire GTA V tra le produzioni più attese del 2012. Rockstar North, da quanto trapelato dalle prime informazioni e dall’oramai famosissimo trailer, sembra star preparando qualcosa di veramente speciale. La location riprende nientemeno che San Andreas, riportando dunque Los Angeles in salsa videoludica sulle console in alta definizione.
Le infinite possibilità offerte dalla megalopoli (che implementerà sicuramente più zone da esplorare) si intrecceranno a quella che pare essere una storyline piuttosto articolata, che potrebbe addirittura mettere in ballo tre diversi protagonisti. In ultimo pare ci sia la possibilità di un ritorno del mitico Tommy Vercetti.



Bioshock Infinite
Dopo la travagliata ricezione di Bioshock 2, alla direzione del progetto torna Ken Levine e tutta Irrational Games, decidendo di operare un netto cambio di rotta. I risultati, almeno a vedere le prime sequenze In Game, sono assolutamente stupefacenti. Bioshock Infinite si ambienta a Columbia, una mitica città volante che fluttua sopra i cieli americani, un tempo simbolo del progresso tecnologico e oggi caduta in rovina, relitto abitato da reietti e rivoluzionari patriottici. Qui Booker, il protagonista dell'avventura, dovrà recuperare Elizabeth, deliziosa ragazzina dotata di enormi poteri.
Il gameplay appare vario come pochi: in qualsiasi momento il giocatore potrà ordinare ad Elizabeth di aprire degli squarci nel tessuto della realtà, per materializzare oggetti da altre dimensioni: casse di armi, torrette, elementi che fungano come coperture. La presenza delle “Skyrail”, rotaie che corrono attraverso Columbia, permette inoltre di muoversi rapidamente, sperimentando soluzioni mai viste prima in un First Person Shooter. Su tutto, svetta la solita, impareggiabile ricerca artistica, che caratterizza al meglio i nemici (indimenticabile la sagoma del Songbird), le ambientazioni, le varie fazioni che popolano la città, trasmettendo il senso di decadenza etica e civile. Un capolavoro annunciato?

Darksiders 2
Dopo l'esaltante primo capitolo di Darksiders, i ragazzi di Vigil Games tornano in pista, proponendo un sequel che già attira molti giocatori. Invece di Guerra, il giocatore impersonerà stavolta Morte, il secondo dei quattro cavalieri dell'apocalisse. La storia correrà parallela rispetto a quella del primo episodio, mentre Morte si muoverà nell'ombra per far luce sulla cospirazione degli esseri celesti.
Oltre al solito impinato di gioco, fratto di esplorazione, risoluzione di enigmi ambientali ed un opportuno backtracking, il secondo capitolo mostra di fatto un combat system più rapido e vario. Le armi di Morte, due falci affilatissime, sono versatili quanto il personaggio principale, che rinuncia alla parata per basare tutto sulle schivate all'ultimo e i letali contrattacchi. Il motore grafico sembra ai livelli di quello del primo capitolo, mentre il character design resta sempre curato da Joe Madureira.

Asura's Wrath
Dopo una breve presentazione filmata di qualche tempo fa, finalmente Capcom ha svelato la sua nuova IP. Asura's Wrath è un action game molto particolare, legato a doppio filo al folklore orientale e molto ricercato nel design. La progressione alternerà normali sessioni in cui menare le mani, utilizzando magari uno dei vari personaggi disponibili, a lunghe sequenze strutturate come estesi Quick Time Event, indispensabili per trasmettere la spettacolarità e gli eccessi degli scontri fra semidei.
L'estetica tipicamente nipponica è uno dei punti di forza di un titolo che mostra carattere e personalità, anche se le sequenze finora mostrate tendono a celare il gameplay vero e proprio, fatto di combo rapide, alternate alla possibilità di sparare proiettili d'energia, per un profilo ludico che sembra comunque piuttosto vario.

Street Fighter X Tekken
Questa “seconda giovinezza” del genere Picchiaduro non accenna a fermarsi. Dopo il successo di Street Fighter IV (ripubblicato di recente nella completissima Arcade Edition), e l'aggiornamento Ultimate per Marvel Vs Capcom 3, arriverà sugli scaffali il primo di due Cross Over che coinvolgeranno i personaggi di Tekken e quelli di Street Fighter. Le prime prove mostrano un gameplay simile a quello del già citato picchiaduro Capcom, ma il team di sviluppo ha lavorato intensamente per fare in modo che anche Street Fighter X Tekken avesse una sua personalità. Anzitutto, si tratta di un picchiaduro Tag, che permette di schierare due personaggi e colpire l'avversario con sequenze combinate.
La presenza delle Gemme, che influenzano i parametri legati alla potenza d'attacco, alla parata, alle Super, permette di fatto di personalizzare il duetto d'assalto, modellandolo di volta in volta sulla base delle proprie esigenze. Il Roster sarà piuttosto nutrito, includendo da una parte personaggi esclusi dall'ultimo Street Fighter, dall'altra un set molto corposo di Guest Star, tutte perfettamente adattate al nuovo sistema di gioco. King e Nina, Kazuya e Marduk, sfoggiano set di mosse inediti e piacevoli da scoprire.
Ancora mistero sull'altro “lato della barricata”: Tekken X Street Fighter presenterà un gameplay modellato sulla base del picchiaduro Namco, ma attualmente la software house si sta concentrando su Tag Tournament 2.

Max Payne 3
Dopo otto anni torna l'eroe Noir per antonomasia. Ma Rockstar, pur conservando lo spirito originale, cambia setting e opera una totale rivoluzione dell'immagine. Max Payne 3 si ambienta infatti a San Paolo, in Brasile, tra le favelas e le foreste tropicali. Certo, per raccontare una storia noir basta che il broglio nero di sentimenti ed emozioni amare ingolfi il cuore del giocatore, ma il nuovo Max sembra più un eroe d'azione che altro. Invariata invece l'interfaccia e l'utilizzo del Bullet Time, mentre il gameplay viene vivacizzato dall'introduzione delle coperture dinamiche alla Gears of War.
La gestione dell'energia è affidata, come otto anni fa, all'assunzione degli antidolorifici, e non automatica. La meccanica definita “last man standing”, tuttavia, permette di usare un painkiller in maniera automatica, se -colpiti a morte- si riesce ad eliminare il proprio carnefice prima di cadere a terra. In generale il nuovo Max Payne appare molto spettacolarizzato, caratterizzato da un ritmo vivace e da una regia attenta, ma un po' più povero dal punto di vista della caratterizzazione. Vedremo a Marzo la qualità del Plot.

SSX
Recuperando una filosofia totalmente Arcade, SSX ci riporterà sulla neve, facendoci assaporare il brivido delle folli velocità e delle acrobazie più improbabili. Il titolo di Snowboard firmato EA si mostra solido e divertente, caratterizzato da un gameplay immediato come pochi. Esibendosi in trick da antologia si guadagna turbo, per poter sfrecciare ancora più rapidamente lungo il profilo delle montagne.
A rendere molto intrigante il titolo troviamo un design eccezionale delle varie piste, nonché l'opzione “Survive It”: in questa modalità dovremo affrontare nove discese davvero al limite, ciascuna caratterizzata da un particolare elemento: scivolare sullo snow per sfuggire ad una valanga, oppure indossare una Wingsuit per planare superando i numerosi precipizi, o ancora correre nel ventre buio di una montagna. Il nuovo SSX ha stile ed è caratterizzato da un gameplay essenziale ed efficace. Gli appassionati del genere potrebbe finalmente avere un prodotto all'altezza di questa generazione

Kingdoms of Amalur: The Reckoning
A tutti gli amanti dei giochi di ruolo, Electronic Arts dedica questo The Reconking, un progetto interessante nelle premesse, solido dal punto di vista del gameplay, difficile però da inquadrare nella sua totalità, che fluttua a metà fra l'MMO (di cui condivide la struttura generale) e l'esperienza fortemente Single Player dei grandi Blockbuster del genere (pensiamo a Dragon Age).
L'idea alla base di questo prodotto è quella di proporre un gameplay fortemente “action”, con tanto di Combo e Juggle, e tuttavia regolato da precisi tempi di Cooldown delle abilità. Il sistema di crescita del personaggio, basato sulla pluralità delle carte del destino, sembra interessante, integrandosi con una progressione decisamente aperta, in un ambiente ricchissimo di sub quest e ambientazioni. Non convince pienamente l'aspetto artistico ed il carattere dell'ambientazione: nonostante nel team siano presenti talenti indiscutibili, Kingdoms of Amalur sembra voler aderire troppo da vicino al canone fantasy sdoganato da World of Warcraft, proprio adesso che la stanchezza di quel modello comincia a farsi sentire. Vedremo se il plot e il gameplay saranno sufficienti a convincere l'audience.

Syndicate
Intere schiere di fan rivoltosi hanno manifestato il proprio dissenso quando EA ha annunciato il nuovo Syndicate: un first person shooter ambientato in un futuro grigio, in cui la dominazione delle corporazioni non è solo economica, ma ormai anche politica e militare. Nonostante il retrogusto amaro per lo sfruttamento di un Brand così caro ai videogiocatori, il titolo -sviluppato da Starbreeze- si è mostrato decisamente in forma.
Il Gameplay è rapido e veloce, vivacizzato dalle abilità del protagonista, che tramite innesti tecnologici riesce a controllare la mente dei nemici o ad hackerare a distanza meccanismi e strumenti. Anche l'armamentario sembra far presagire che la chiave di volta della struttura di gioco sia quella della pluralità, con bocche da fuoco dalle funzioni più disparate. Interessante la modalità cooperativa, che richiede l'utilizzo intensivo delle abilità di “Breaching” per sostenere i compagni, potenziare la squadra ed assaltare i nemici dotati di equipaggiamento tecnologico. Dato il pedigree di Starbreeze, che ha stupito i giocatori prima con Riddick e poi con The Darkness, il nuovo Syndicate si fa attendere con trepidazione

Grand Slam Tennis 2
Per completare l'offerta di titoli sportivi, EA si getta anche sul tennis, recuperando un marchio poco conosciuto, ma che su Wii ha fatto furore. Il secondo capitolo di Grand Slam Tennis è però dedicato alle console HD, e punterà tutto sul realismo.
Il gameplay è simile a quello, decisamente tecnico, di Top Spin, ma i colpi della racchetta vengono mimati con lo stick analogico, che permette un controllo totale sulla direzione della palla e sulla forza. Buona parte dell'appeal del prodotto si basa sul roster di atleti, che include vecchi e nuovi campioni, il cui comportamento è modellato sulla base di un attento studio delle loro performance. Il supporto al motion controller Sony non convince pienamente, risultando in prima battuta meno preciso rispetto a quello tramite Pad.

PES 2013
Nonostante nell’ultimo biennio il calcistico Konami abbia subito, in termini di vendite, sonore batoste dal rivale Electronic Arts, il team è sempre più convinto della strada intrapresa. Lo sviluppo, a fronte dei netti miglioramenti intravisti già in questi anni, andrà senza ombra di dubbio ad incrementare ancor di più l’efficacia (già ottima) delle routine comportamentali, per eccellere in un reparto (quello del comportamento realistico della CPU) dove il rivale ancora soffre.
L’annuale upgrede delle feature passerà naturalmente per qualche novità anche alla splendida Master League, nonché al già amatissimo My Player. Inutile dire, però, che le speranze dei videogiocatori sono rivolte anche (e soprattutto) ad un rimpinguarsi dello staff produttivo, in maniera da intervenire anche sotto gli aspetti (animazioni su tutti) dove la produzione nipponica è oggettivamente molto carente.

Fifa 13
Il calcistico Electronic Arts ha trovato quest’anno un bilanciamento davvero invidiabile tra le sue feature e le tante novità come Precision Dribbling e Impact Engine, andando a proporre una delle simulazioni calcistiche migliori di sempre, completa online come offline.
Detto ciò, e considerando anche le parole dello stesso David Rutter (line producer per le versioni Next Gen), non possiamo aspettarci per il prossimo anno un’altrettanto radicale rivoluzione. Il team ha infatti già fatto notare come, dopo i passi da gigante fatti quest’anno, il prossimo FIFA 13 non potrà che essere un grosso add on del 12, con una mole contenutistica di livello sempre maggiore ed alcune chicche annunciate già dall’11 come un’approfondimento del sistema di cori e musiche introduttive personalizzate.

NBA 2K13
Per quanto riguarda il basket, al momento, la competizione non esiste. Electronic Arts, per il 2011, ha completamente abbandonato l’interessante progetto Elite, lasciando campo aperto al team 2K che, per l’ennesima volta, ha sfornato un vero capolavoro. Tutti noi, prima di vedere NBA 2K12, pensavamo non potesse esser altro che un mero add on contenutistico, con poche vere novità.
2K Games ha invece stupito tutti con un titolo davvero incredibile e -soprattutto- innovativo. A questo punto non sappiamo davvero cosa aspettarci dal capitolo 2K13, che potrebbe anche risentire negativemente dell’influenza del lock-out, che potrebbe cancellare la stagione (reale) 2011-2012. In più Electronic Arts non starà certo a guardare, riproponendo, con buone probabilità, il suo tanto agognato Elite.

Binary Domain
Da SEGA è in arrivo un Third Person Shooter tutto particolare. Il primo tratto distintivo di Binary Domain è senza ombra di dubbio il suo inconfondibile stile: una fusione tra oriente ed occidente che ricorda molto da vicino il favoloso hi-tech style di Ghost in the Shell. Secondo tratto distintivo della produzione sono le meccaniche di collaborazione con i compagni che sottendono al gameplay.
Per creare un feeling non solo tattico ma anche empatico con la squadra avremo a disposizione una serie di frasi preimpostate, che potremo veicolare anche attraverso la nostra stessa voce, grazie ad un sistema che consentirà l’utilizzo delle cuffie Xbox Live (nel caso della 360) o Bluetooth (nel caso della Playstation 3). Il riconoscimento vocale è parso preciso ed il team ha assicurato che le lingue supportate comprenderanno anche l’Italiano. Buone, infine, le routine comportamentali della CPU (amica), che s’allontanerà sempre più dal giocatore qualora questo avanzasse troppo in solitaria, compattandosi -viceversa- in seguito ad un buon lavoro di squadra.

Ridge Racer Unbounded
Quello di Ridge Racer Unbounded è un nuovo inizio, che riprende parte delle logiche dei precedenti capitoli, inserendo alcune novità assolute viste in questa generazione da Split/Second. Si tratterà dunque delle solite folli corse automobilistiche, a margine delle quali s’inseriranno meccaniche di distruzione ambientale davvero spettacolari.
Incrementando la più classica delle barre legata alla guida spericolata avremo dunque la facoltà di lanciare eventi scriptati, che distruggeranno edifici permettendoci di sfruttare varie scorciatoie o lasciare sul posto gli agguerriti avversari. Fulcro della produzione la modalità multiplayer online che implementerà anche un enorme sezione di editing dei tracciati, che consentirà ad ogni player di creare la propria città e le proprie sfide. Gli altri giocatori potranno dunque gareggiare e conquistare le città avversarie, fino a conquistare il mondo.

DmC
Il reboot di Devil May Cry ha scatenato, fin dal suo primo annuncio, una marea di critiche e sospetti. Del resto, quando si opera una modifica così netta sull'aspetto di una delle icone portanti del videogioco moderno, c'è poco da stare tranquilli. Un Dante più giovane, irrispettoso e sicuramente più “emo”, è bastato per scardinare le certezze di milioni di giocatori.
Eppure, il titolo Ninja Theory sembra molto intrigante dal punto di vista artistico, con ambientazioni distorte e quasi dipinte, ed un uso particolare dei colori. Anche il gameplay ne esce ringiovanito, basato quasi tutto sull'estremizzazione dell'abilitò digitale. Concatenare le giuste mosse significa prodursi in combo aeree vertiginose, dalla durata estesa, spettacolari e dinamiche. La varietà è garantita da un gustoso arsenale di armi bianche e bocche da fuoco, mentre nuovi dettagli sull'ambientazione continuano ad emergere, facendoci intuire che questo Dante potrebbe non essere quello storico, ma un nuovo personaggio a lui legato.

Dishonored
Dopo Skyrim Bethesda è pronta a lanciarsi all’assalto di un nuovo genere (da intrecciare, ovviamente, con una buona dose elementi ruolistici). Dishonored approccia la next gen, in questo 2012, come uno stealth game davvero particolare. Il protagonista, accusato di tradimento, intraprenderà un cammino di vendetta nel quale imparerà a sfruttare tutti i suoi letali poteri.
Si parla di meccaniche completamente innovative, come la possibilità di impossessarsi delle menti e dei corpi degli avversari, di fermare il tempo o di controllare orde di topi per distrarre le guardie. Innovazione e stealth game vecchia scuola (alla Thief, secondo quanto promesso) si uniranno poi ad un’intelligenza artificiale totalmente priva di script, ed in grado di reagire dinamicamente agli eventi (imprevedibili) in game. La sensazione di libertà appare davvero totale, garantendo al videogiocatore la possibilità di interpretare ogni incarico a suo modo.

Soul Calibur V
A molti anni di distanza dal quarto episodio, Namco Bandai torna sulla sua celebre saga di Picchiaduro con Soul Calibur V. Il titolo propone un motore grafico aggiornato, ampiamente spettacolare, in grado di valorizzare al meglio la spettacolarità degli scontri all'arma bianca. Il sistema di gioco è sempre lo stesso, ma molte novità intervengono a modificare leggermente il Combat System.
Si scopre infatti un rinnovato sistema di guardia che si affianca al Guard Impact, anch'esso rivisitato, nonché l'inedita Lama Audace, una sorta di mossa speciale che assomiglia per certi versi alle Super di Street Fighter. Numerose anche le nuove aggiunte per quel che riguarda il Roster, con l'arrivo di personaggi che abbracciano lo stile di vecchie conoscenze e altri combattenti inediti, come ZWEI e Viola. Ospite d'onore, Ezio Auditore, direttamente da Assassin's Creed. Tutti i nuovi personaggi mostrano un forte carattere ed una buona diversificazione delle mosse, rappresentando aggiunte preziose per un titolo che è alla ricerca di un'identità che sappia coniugare l'eredità classica di una delle saghe più tecniche con una ritrovata accessibilità.

Overstrike
Dopo anni di glorioso servizio alle dipendenze di Sony, Insomniac passa allo sviluppo multipiattaforma, e si dedica ad una nuova IP: Overstrike.
Il titolo, di cui si sa ancora poco, è un action game cooperativo a quattro giocatori con protagonista un team di agenti scelti chiamato Overstrike 9.
Un ex-mercenario, un ladro recidivo, un giovane brillante scienziato e un detective decorato, i membri di Overstrike 9 sono considerati dei reietti all’interno della loro stessa organizzazione, ma sono sicuramente la squadra più adatta per fermare un gruppo terroristico globale dall’eliminazione del genere umano. Overstrike 9 si avvale di un micidiale lavoro di squadra e di un arsenale di gadget ultra tecnologici per penetrare e sconfiggere le roccaforti nemiche.

Metal Gear Rising
Anche senza l’apporto di Hideo Kojima in prima persona, Kojima Productions si prepara a stupire il mondo, nel 2012, con Rising, un nuovo Metal Gear Solid dedicato al non felicissimo personaggio di Raiden. Nuovi innesti bio-meccanici hanno tuttavia permesso al biondissimo ninja di assumere un aspetto molto più cattivo, corroborato dalla sua lucente e mortale katana, che sarà al centro di ogni meccanica di gioco.
Recentemente, lo sviluppo del titolo è passato in mano a Platinum Games, che ne ha in parte rivoluzionato estetica e gameplay. Ancora poco si sa sul nuovo progetto, ma il pedigree del team di sviluppo annovera un titolo come Bayonetta. Gli amanti degli action game veloci e tecnici possono dunque stare tranquilli, anche se forse la direzione precedentemente accennata appariva mediamente più brillante e originale.

Ninja Gaiden 3
Dopo l'ottimo Ninja Gaiden 2 Team Ninja si trova ad affrontare la più grande sfida di sempre: mantenere intatti i timbri di demarcazione della serie senza il supporto di Tomonobu Itagaki, controverso game designer che lasciò il team poco dopo l’uscita del secondo capitolo.
Ninja Gaiden 3 è dunque atteso dai fan con meticolosa attenzione: da una parte rinfrancati dalla frenesia e dall’inaudita violenza che il gioco ha già mostrato, dall’altra preoccupati dall’impoverimento generale del livello di sfida (dichiarato volutamente dal team), passato anche dall’inserimento di molti Quick Time Event legati alle più cruente istant kill. Per quel che abbiamo potuto saggiare con mano il titolo presenta un combat system ancora molto stratificato ed abbastanza tecnico; tuttavia, le perplessità per un’eccessivo viraggio verso il button mashing e l’impoverimento delle routine comportamentali nemiche permangono e permarranno sino al day one.

Dirt Showdown
Nel 2012 Namco Bandai è pronta a rispolverare la componente più estrema del suo corsistico di punta. Con DIRT Showdown, appena annunciato per console in alta definizione, la softco britannica riprende i fasti estremamente arcade del secondo episodio, unendoli alle modalità più spettacolari (come Gymkhana) del terzo.
Il risultato è una sorta di spin-off del rallystico Codemasters, nel quale i giocatori si troveranno di fronte persino a veri e propri Destruction Derby, con unico obiettivo il paraurti del proprio rivale. Sfide e tasta a testa veongo estremizzati anche da un sistema molto simile all’Autolog di EA, che consentirà di lanciare sfide dirette ai propri amici e tenere traccia di montagne di statistiche.

Hitman Absolution
Per il 2012 si prospetta un ritorno davvero glorioso ed attesissimo, quello dell’Agente 47. Hitman Absolution, in sviluppo presso Square-Enix, rappresenterà una vera e propria svolta nella saga, rivoltando il ruolo del famoso assassino ed implementando meccaniche tratte dai principali action-tps di questa generazione. Primo punto focale è la trama, che vede il nostro beniamino braccato dalla sua stessa organizzazione, intenzionata a mandarlo in “pensione” con una liquidazione laminata in marmo.
Il neo-eroe dovrà quindi iniziare una personalissima indagine, sfuggire ai suoi aguzzini ed alla polizia, ed infine trovare e punire i suoi stessi (ex) datori di lavoro. Tanta carne al fuoco condita nientemeno che da un gameplay quasi tutto nuovo. Implementato infatti un sistema di coperture dinamico alla Gears of War, che andrà ad impreziosire le sezioni stealth tanto quanto quelle action. Dalla nostra, inoltre, la possibilità di interagire pressoché con ogni oggetto trasformandolo in un’arma, ed un potere tutto nuovo: l’istinto assassino, grazie al quale potremo rivelare la presenza degli ostili nelle immediate vicinanze, evidenziandone -una volta osservate- le routine di pattuglia. Fiore all’occhiello, come sempre, la “trasformazione”, che vedrà stavolta 47 raccogliere gli abiti del nemico ed imitare addirittura le sue gestualità ed abitudini. Tante promesse ed aspettative per quello che speriamo possa rivelarsi un grande reboot.

Tomb Raider
Tra i vari reboot non possiamo certo dimenticare quello che vedrà protagonista la bella Lara Croft. Dismessi i panni della super-sexy e super-esperta archeologa troveremo una Lara ringiovanita (in tutti i sensi) ed inesperta. Il titolo è infatti un prequel alle produzioni che abbiamo imparato ad amare nel corso degli ultimi 12 anni, con una direzione artistica del tutto particolare che prende spunto proprio dall’inesperienza di una Lara non ancora in grado di maneggiare con destrezza Uzi e Pistole.
La produzione Reflections pare mettere l’accento su drammaticità e spettacolarità, sfruttando una regia mozzafiato con continui close up e cambi d’inquadratura, nonché molti Quick Time Event in seguito ad eventi scriptati. Non dobbiamo tuttavia preoccuparci di risultare spettatori non giocanti: le sessioni esterne hanno infatti mostrato un carattere da free roaming, che porterà Lara ad esplorare liberamente l’immensa ambientazione. Si aggiunge infine un sistema di crescita del personaggio del tutto inedito per la serie, con la facoltà di spendere punti abilità in skill tree ancora tutti da scoprire.

Assassin's Creed 3
La saga di Ezio è ufficialmente conclusa. Con Revelations, il “secondo assassino” cede il testimone, lasciando nelle mani di Desmond tutta la conoscenza della gilda millenaria.
Eppure, Ubisoft conferma che anche nel 2012 un episodio della serie vedrà la luce. Che sia il tanto attesto Assassin's Creed 3? Il finale di Revelations lo lascerebbe intendere, ma non sappiamo davvero nulla riguardo al setting.
Sembra decisamente possibile che il team voglia sviluppare un capitolo ambientato tutto ai giorni nostri, con Desmond unico protagonista, ma il processo potrebbe essere assai rischioso, e far perdere al brand parte del suo appeal. E allora ecco le speculazioni: su internet già si rincorrono le voci di un capitolo ambientato nell'antico Egitto, mentre i desideri di buona parte della community si rivolgono alla Parigi della rivoluzione. E, fra le tante voci, c'è anche chi chiede un antenato donna. Il popolo è per la parità dei sessi...

Dragon's Dogma
Un fantasy-rpg controverso quello che sta per lanciare Capcom, softco con la devastante esperienza di Monster Hunter alle spalle. Si tratta di una produzione molto particolare che metterà il giocatore nei panni di un eroe al quale i Dragoni hanno rubato il cuore. In un intreccio narrativo che si prospetta corposo ed intricato dovremo riesumare antiche leggende per recuperare il maltolto e -a tempo perso- salvare il mondo.
A supporto di uno storytelling promettente un gameplay che mescola aspetti classici come la suddivisione in classi, ad altri più “moderni” come lo snellimento del battle system che, ad esempio, non prevederà il consumo di mana/magia per gli incantamenti e suddividerà i tasti del pad in attacchi forti, deboli, parate ed attacchi speciali, con modificatori per archi, pozioni e chi più ne ha più ne metta. Un battle system dinamico e senza interruzioni, che si avvale di un sistema di cooperazione (offline) del tutto inedito. Tra gli NPC presenti nel gioco troveremo infatti molti combattenti, più o meno esperti, da reclutare per attingere alla loro conoscenza della zona e dei relativi mostri. Dragon’s Dogma integra -inoltre- un sistema di famigli, creature “d’accompagnamento” utili in battaglia. Benché poche informazioni siano trapelate da questo fronte, una delle feature più interessanti pare poter essere la condivisione di questi esseri online, in maniera da offrirli “in prestito” ad altri giocatori che, mentre noi siamo assenti, facciano sviluppare il nostro famiglio. Una serie di idee particolarmente interessanti che ci fanno ben sperare per questa nuovissima IP.

Counter Strike Global Offensive
Assieme a Blizzard, Valve è una sofware house le cui radici sono profondamente legate all’ambiente PC. E’ stata dunque una bella sorpresa l’annuncio che uno dei suoi brand più famosi, l’immortale Counter Strike, sarebbe tornato in una versione multipiattaforma. Ma il progetto di Valve sembra davvero ambizioso: l’idea alla base di Global Offensive è quella di riunire una delle community videoludiche più folte di sempre, ed espanderla grazie al multiplayer cross-platform (ma i server per la versione 360 non saranno condivisi con gli altri). Il nuovo episodio, dunque, cercherà di irretire i fan di Counterstrike: Source e della versione 1.6, includendo sette mappe classiche tutte rivisitate graficamente.
Minimi ma mirati i ritocchi sul gameplay: il bilanciamento delle armi classiche non verrà revisionato troppo a fondo, per un feeling ancora votato agli scontri rapidi e serrati, vivacissimi ma sempre tattici. Massima attenzione anche per quel che riguarda il matchmaking 5 vs 5, che cercherà di comporre squadre non troppo sbilanciate. L’attenzione alla fanbase e all’enorme eredità della saga è evidente: basti pensare che alcune celebri mod saranno incluse in Global Offensive come modalitò secondare. D’altro canto, però, anche i giocatori meno avvezzi agli sparatutto tattici potranno avvicinarsi al prodotto, giocando in una “Modalità casual” che eliminerà le restrizioni per l’acquisto di armi.

Dead or Alive 5
La serie di Dead or Alive sembrava francamente destinata all’oblio, ma l’ottimo capitolo portatile per Nintendo 3DS l’ha riportata sulla cresta dell’onda. Il quinto capitolo, in sviluppo da qualche mese presso gli studi del Team Ninja, ha fatto bella mostra di se nel corso dell’ultimo Tokio Game Show, sconvolgendo letteralmente gli astanti. Il gameplay si appoggerà probabilmente sul control scheme classico, fatto di attacchi, prese e contrattacchi, e pure il roster di personaggi dovrebbe prevedere solamente poche New Entry.
Tuttavia il ritmo degli scontri è molto più acceso che in passato, ed i combattimenti sono resi più spettacolari non solo da una regia dinamica che ne segue attentamente gli sviluppi, ma anche da una mole di effetti speciali francamente imbarazzante. Per rinnovare anche concettualmente il genere del Beat’em Up, il team di sviluppo ha ben pensato di puntare tutto sull’interazione ambientale. Ma non crediate che i creativi si siano accontentati di qualche pavimento debole o qualche parete da abbattere. Qui si parla di distruzione su larga scala: nella demo presentata all’evento si ammirava addirittura l’implosione controllata di un intero palazzo, mentre lo scontro, dai piani più alti dell’edificio, si spostava sulla strada dopo la catastrofe. Il punto di forza del gioco dovrebbe essere la possibilità di legare mosse speciali e finishing moves all’ambiente di gioco: scaraventare il nemico contro un’auto in fiamme, oppure lanciarlo giù da un grattacielo, sembrano essere buoni sistemi per terminare anzitempo l’incontro. C’è da vedere come tutta questa interazione si integrerà con il gameplay di base.

Brothers in Arms Furious 4
Dimenticate tutto quello che pensate di sapere riguardo a Brothers in Arms. Dopo il racconto allucinato di Hell’s Highway ed i suoi innesti tattici, Ubisoft cambia registro. Furious Four è infatti un titolo pensato per il multiplayer cooperativo, che vuole seguire da vicino le orme di Left 4 Dead, sostituendo agli Zombie un bel po’ di soldati Nazisti pronti a farci la pelle.
Lo stile è però goliardico e canzonatorio, a partire dal look, che recupera gli eccessi del “Bastardi Senza Gloria” tarantiniano e va ancora oltre. Ognuno dei quattro portagonisti sarà dotato di una particolare arma da mischia e di bocche da fuoco appropriate al suo carattere (si va dal berserk violentissimo all’acuto scout), mentre lo spirito del titolo si mostra spiccatamente arcade, fra quintali di proiettili e casse esplosive. A vivacizzare la situazione, non mancano sessioni on rail, sequenze da giocare a bordo di mezzi corazzati (mentre uno dei protagonisti resta alla guida) e lunghi boss fight dal sapore antico. Insomma, forse non il Brothers in Arms che tutti aspettavano, ma potenzialmente un diversivo decisamente intrigante alla solita, grigia, seconda guerra mondiale.

Borderlands 2
Dopo l’inaspettato successo di Borderlands e la sua consacrazione nel corso del 2010, il suo sequel è diventato uno dei Most Wanted più in voga. Gearbox si è impegnata non tanto per riconfermare i buoni risultati, quanto per espandere, perfezionare e migliorare ogni singolo aspetto del gioco: dalla varietà all'estensione della mappa, fino all'IA dei nemici, che si interfaccia con una inedita “fisicità” del gameplay, senza dubbio più duro e d'impatto.Passando ovviamente da un nuovo sistema di classi e skill. Inoltre, c’è da mettere in conto una più accentuata varietà ambientale, nonchè una gestione migliorata del multiplayer cooperativo, che finalmente supporterà il Drop-In/Drop-Out. C'é ancora molto da scoprire su Borderlands 2, ma già da adesso il suo nome è marchiato a fuoco sul cuore dei Fan. E considerate le molte novità, anche chi ha snobbato il primo capitolo dovrebbe seriamente drizzare le orecchie.

Resident Evil: Operation Raccoon City
Un solo Resident Evil per un’intera generazione sembrava davvero troppo poco, così Capcom torna -nel 2012- con Operation Raccoon City, uno spin-off della serie principale. Ed abbraccia con convinzione i canoni dello sparatutto in terza persona. Anni dopo gli alterni successi di Outbreak, Capcom ci consegna uno shooter dal ritmo indiavolato, pensato per l'online e fortemente basato sulla cooperazione.
Divertente e vario, il gameplay ben si adatta sia alla progressione della storyline che alle modalità competitive. Le contaminazioni sono molte, le fonti ispirazioni altrettanto illustri. Ma grazie anche alla celebrazione dello splendido immaginario dei primi episodi del brand (quelli usciti su Playstation), il mix messo in piedi da SixSlantGames appare davvero efficace.

Game of Thrones RPG
Tratto dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco dello scrittore George R.R. Martin, Game of Thrones RPG (nomenclatura ancora in codice) è ambientato nello stesso continente di Westeros nel quale si svolgono le trame degli Stark e dei Lannister, che abbiamo imparato a conoscere grazie a “Il Trono di Spade”, recentemente trasmesso su Sky Cinema.
Il titolo, tuttavia, ci metterà nei panni di due protagonisti ben distinti dai vari Ned Stark, Jaimie Lannister e via discorrendo: il primo è Mors, un Guardiano della Notte alla ricerca di una ragazza che ha giurato di proteggere; il secondo -Alester- è un Prete Rosso deciso a riconquistare semplicemente il feudo appartenuto al padre deceduto. Nessuna trama di grandezza dunque per un titolo che si presenta come un RPG dalle meccaniche in tempo reale ma senza le velleità del recente Skyrim; una sorta di hack’n’slash evoluto, nel quale tutti sperano si attinga almeno marginalmente alle avvincenti vicende della serie cartacea e televisiva.

XCOM
Per quanto passato inizialmente in sordina XCOM pare porsi come una delle smashng hits del 2012. La produzione 2K Marin vuole essere un completo reboot della serie, inserendoci in un contesto che si apre con una nuova minaccia (questa volta aliena) palesatasi a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Recuperando alcune delle velleità dell’originale, in XCOM saremo chiamati a far lavorare la materia grigia a dispetto del suo fare da FPS.
Si tratterà di costruire una squadra in grado di cavarsela in ogni situazione, in inferiorità numerica e disponendo di una tecnologia inferiore a quella dell’invasore. A tenere banco, tuttavia, non sarà solo la strategia, lo stealth gaming e lo shooting (chiaramente) ma anche una promettente componente RPG che, attraverso skill tree dedicati, permetterà di gestire il percorso di formazione dei nostri operativi. Al tutto si unirà un sistema di scelte deliberate, che consentirà al giocatore di modificare (nei limiti) l’andamento dell’avventura stessa. La sensazione insomma è che 2K Marin sia riuscita a cogliere in buona parte l’eredità di X-Com, proponendo -tra le altre- qualcosa di davvero alternativo in questa generazione.

Silent Hill: Downpour
Dopo varie e poderose sbandate Silent Hill decide di tornare, con Downpour, sui suoi passi, riproponendo un orrore psicologico e sottocutaneo ed abbandonando (almeno in parte) la deriva action che, in quest’ultimo periodo, non ha per nulla giovato alla saga. Elementi narrativi e di gameplay ripresi dal passato e rimestati in una nuova visione della nebbiosa Silent Hill (protagonista, questa volta, in una sezione inedita) permetteranno ad una folta schiera di giocatori differenti di riconoscersi nel titolo che, non limitandosi ad un nostalgico recupero, innesterà nella struttura anche elementi di gameplay molto più recenti.
I combattimenti, ad esempio, riprenderanno la dinamicità di Origins, mostrando la verve delle ultime incarnazioni ed implementando un sistema che prevederà l’utilizzo di moltissimi elementi accessori come armi per liberarsi delle creature che affolleranno Silent Hill. Nonostante le premesse Downpour sembra mantenere il piede in troppe scarpe, rivelando momentaneamente una punta d’amarezza per un passato di gloria forse ancora troppo lontano. L’attesa, in ogni caso, non scema: i fan sono pronti a re-immergersi nella città dalle due facce, per assaporare quel terrore che solo il titolo Konami sa veicolare.

Anarchy Reigns
Platinum games è ben nota per un approccio estremo allo sviluppo videoludico. L’adesione ad un genere è spesso associata alla ricerca di tecnicismi senza confini, legati molte volte ad uno spirito arcade che sia in Mad World che in Bayonetta sembravano diretta derivazione di quello che già aleggiava nel sottovalutato God Hand (un vero e proprio paradiso per i maniaci dei picchiaduro a scorrimento).

Anarchy Reigns sembra un altro progetto ammantato di questa coerenza “senza se e senza ma”. Definito dal team come un “online action combat”, si può in effetti catalogare come un picchiaduro a scorrimento pensato per un massimo di quattro giocatori, e fortemente orientato alla fruizione cooperativa online. Evidenti le influenze che derivano dagli altri prodotti del team: Anarchy Reingssembra aver preso la velocità di Vanquish, i protagonisti di Mad World e lo stile sopra le righe di Bayonetta. In cooperativa la formula funziona e compiace, mentre il multiplayer competitivo appare in certi casi un po’ confusionario, quasi un Thrill Kill del nuovo millenio. Il control scheme è basilare, ma due tasti d’attacco, uno per la difesa e uno per il salto bastano per creare un impianto ludico decisamente tattico, che richiede l’attento studio di tutte le mosse del personaggio che vogliamo utilizzare. Proprio il roster di personaggi è molto intrigante, sia dal punto di vista stilistico che da quello ludico, data la varietà di approcci garantita.

Beyond Good and Evil 2
Concedeteci questa sorta di “Guest Star”. Dalle numerose interviste sappiamo per certo che il seguito dell'action Game firmato Ubisoft arriverà soltanto con la prossima generazione di console (e quindi, salvo gargantuesche sorprese, non certo nel 2012), ma siamo anche convinti che Beyond Good and Evil 2 accompagnerà in qualche modo il prossimo anno, concedendosi, magari nel corso delle grandi kermesse americane, agli occhi curiosi del pubblico.
Del resto Michel Ancel sembra davvero in stato di grazia (lo dimostra l'eccezionale lavoro con Rayman Origins), mentre il remake HD del primo capitolo, sbarcato recentemente su PSN e XBLA, sembra perfetto per finanziare lo sviluppo e dare un'accelerata al progetto. Ecco dunque che qualcosa di più concreto potrebbe apparire ad anno nuovo, per tornare a farci sognare. Per il momento, solo un filmato rubato è trapelato, oltre al teaser ufficiale, e mostra un prodotto molto distante dai canoni artistici del primo, sognante episodio. I personaggi, però, sono sempre gli stessi, e confidiamo che il genio creativo di Ancel non voglia piegarsi ad una standardizzazione che impoverirebbe uno dei più ricercati prodotti dell'era 128 Bit. Fiduciosi, attendiamo.

Lollipop Chainsaw
No More Heroes è uno di quei titoli che hanno lasciato il segno su tutta questa generazione. Pubblicato prima su Wii e poi rieditato in HD per Playstation 3, il lavoro di Grasshopper è un videogame degno di essere ricordato. Suda 51, dopo il traballante Shadows of the Damned, torna alla carica con il suo team, e prepara Lollipop Chainsaw, un prodotto che con l'avventura di Travis sembra avere molto a che fare. Si tratta infatti di un action game piuttosto vieolento, tutto votato a sottolineare gli eccessi creativi del genio creativo di Suda.
La protagonista, un'avvenente Cheerleader armata di motosega, è chiamata a dilaniare tonnellate di nemici, fra demoni e zombie, cercando di spargere più sangue possibile, esaltando una violenza estrema anche per gli amanti dello splatter più spinto. Fuori di testa come molti altri titoli di Grasshopper (basti pensare a Killer 7), fra teste parlanti ed erotiche lap dance a base di viscere e cervelli, Lollipop Chainsaw intriga soprattutto per il suo stile visivo, forse un po' spartano ma perfetto -sulla scia del mai troppo lodato House of the Dead Overkill- per trascinarci in un contesto che erutta continui tributi al cinema trash, alle Grindhouse ed ai migliori lungometraggi Pulp dei Drive In. Basterà l'estetica sopra le righe a giustificare un prodotto che, dal punto di vista del gameplay, non sembra avere troppa tenacia?

Dante's Inferno 2
Ve lo diamo praticamente per certo. Visceral Games, dopo aver portato a termine lo sviluppo di Dead Space 2, si è subito messo al lavoro per produrre un seguito dell'Action Game “letterario”. Solo i numi sanno quali escamotage narrativi avranno trovato gli sviluppatori per prolungare il cruento viaggio dantesco. Forse la scalata del purgatorio è l'ipotesi più indicata, anche se dal punto di vista iconico, il contrappasso di avari e negligenti appare meno interessante rispetto alle pene dell'averno.
La speranza è che, oltre ad un gameplay più bilanciato, il team voglia approfondire a dovere tutti i gironi, senza consegnarci un titolo troppo sbrigativo sul finale, come fu il suo predecessore. Per il resto, confidiamo che la reinterpretazione del viaggio di Dante sarà altrettanto “purulenta”, sconvolgendo i benpensanti ed esaltando chi proprio non digeriva la Commedia fra i banchi di scuola. Magre soddisfazioni.

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