Tales of Graces ha una storia alquanto travagliata.
Uscito originariamente su Wii nel 2009, il titolo ebbe un grande successo ma, a causa di scelte misteriose di Namco/Bandai, rimase confinato all’interno dei territori nipponici.
Esattamente un’anno dopo, sempre in Giappone arrivò Tales of Grace F, remake del titolo in esclusiva Playstation 3 che offriva, oltre a una generale pulizia visiva, alcuni nuovi contenuti.
Dopo un lunghissimo travaglio, durato altri due anni, Namco/Bandaiha deciso di rilasciare il titolo in Occidente, a Marzo scorso in America e durante l’Estate per quanto riguarda l’Europa.
Detto questo, e premettendo che purtroppo non abbiamo avuto modo di giocare l’originale versione Wii, andiamo a vedere cosa rende davvero unico questo avvincente JRPG.
Tales of Graces F si apre con Asbel Lhant (il nostro protagonista) ed il suo fratellino Hubert, ancora bambini, che si incamminano sulle colline per vedere sbocciare i fiori Sopheria. Non sanno però che questo darà il via alla loro più grande avventura.
Sulla cima della collina infatti incontreranno Sophie personaggio chiave per la narrazione e, lasciatecelo dire, davvero utile in battaglia XD. Parte dunque qui il nostro viaggio che colpirà il giocatore per la sua maturità e per i suoi irresistibili protagonisti.
Vogliamo subito mettere in chiaro una cosa; i personaggi che incontrerete in questo gioco sono sono molto azzeccati e si riveleranno compagni fedeli con cui il protagonista svilupperà un rapporto che sprigiona sentimenti che raramente troviamo in una produzione occidentale.
La trama poi si sviluppa in modo profondo offrendo colpi di scena fino alle ultime sequenze, rendendosi godibile da tutti senza eccezioni.
Come i fan ben sanno però, la saga di Tales of si è sempre caratterizzata rispetto agli altri esponenti del genere non solo per le sue storie sempre godibili ed il suo stile grafico unico, ma soprattutto per il suo variegato e profondo gameplay.
L’esplorazione di dungeon, la moltitudine di personaggi non giocabili con cui interagire e le tante sub quest della serie, tornano qui assieme allo splendido battle system che ha caratterizzato da sempre queste produzioni Namco/Bandai.
Scontrandoci con un nemico infatti partirà la battaglia che si svolgerà in tempo reale in una arena circolare di medie dimensioni in cui potremo sfoggiare tutto il nostro talento con il particolare ma apprezzatissimo sistema action.
Prima di tutto bisogna ricordare che noi useremo un solo membro del party, che sarà composto da quattro elementi da noi selezionati, mentre gli altri saranno gestiti da una discreta inteligenza artificiale che ci darà un buon supporto essendo abbastanza sveglia e reattiva.
Il sistema, denominato SSLMBS (Style Shift Linear Motion Battle System), offre un’interessante approccio allo scontro offrendo due modalità differenti con cui combattere.
Il tipo A, quello di default per intenderci, fa si che il nostro PG usi lo stile preimpostato, mentre il tipo B ci permetterà di cambiarli a piacimento.
Onestamente noi abbiamo giocato per quasi tutto il tempo con il sistema di default (per una questione di pigrizia lo confessiamo) ma troviamo che con un po’ di pratica il sistema B renda gli scontri ancora più appaganti.
Il nostro scombare senza tregua sarà però scandito da una barra che si consumerà ad ogni azione e richiederà di non agire per essere ricaricata. Questo ovviamente comporta una strategia di fondo, sopratutto durante le boss fight, dove sarà necessario avvicinarsi al nemico solo con la barra carica per evitare di rimanere inermi davanti ai suoi colpi.
A tutto tondo il battle sytem si rivela davvero profondo e spettacolare, anche se dobbiamo sottolineare una confusione di fondo che negli scontri con gruppi di nemici non sarà bellissima a causa della caoticità del tutto che vi farà facilmente confondere.
Dal punto di vista tecnico il gioco non delude.
La grafica è colorata e divertente. Anche se non mostra una qualità eccelsa, causa il fatto che si tratta pur sempre di una conversione di un titolo originariamente creato su Wii, crea uno splendido colpo d’occhio senza deludere mai per simpatia.
Il character design poi è di livello stellare, e presenta personaggi simpatici, ben caratterizzati e mossi da animazioni fluide e di buon livello.
Menzione finale va fatta alle sequenze in stile anime che sostituiscono quelli che in altri titoli sarebbero filmati in computer grafica e danno al titolo uno spessore non indifferente grazie soprattutto al certosino lavoro svolto per la loro realizzazione.
Veniamo al comparto sonoro, questo offre musiche di alto livello per tutti gli avvenimenti, enfatizzando momenti tristi e boss fight sempre con il ritmo giusto, melodico o incalzante.
Vi è poi un buon doppiaggio in lingua inglese che seppur non raggiungendo la sopraffina qualità dell’originale giapponese riesce a farsi ascoltare senza troppi intoppi.
Prima delle conclusioni, un’ultima chicca, che abbiamo voluto tenere per il fondo, ovvero la componente multiplayer. Questa è davvero minima e permetterà semplicemente a più giocatori di unirsi in locale per affrontare le battaglie.
Nulla di che lo sappiamo, però il risultato è divertente e sopratutto, correggeteci se sbagliamo, un assoluta novità per un JRPG. Con una buona intesa con il nostro compagno, tanti scontri potranno diventare anche più semplici
Tales of Grace F ci ha convinto appieno.
Seppur con qualche limitazione tecnica dovuta alla sua console natia il gioco diverte e prende, oltre a presentarsi come un faro nel buio mare dei JRPG. Promosso !
Grafica: 7,5
Storia : 8,0
Giocabilità: 8,0
Presentazione: 8,0
GLOBALE 8,0