lunedì 27 agosto 2012

Sleeping Dogs: RECENSIONE!

 



La fase di sviluppo di un videogame è estremamente delicata, specialmente se il progetto in questione ha una certa importanza. Finanziare un titolo di un certo livello è ormai diventata un’operazione rischiosa per chiunque, che può portare centinaia di persone a perdere il posto di lavoro se tutto va storto. Per questo motivo quando sentiamo parlare di “sviluppo tormentato” ci sale un brivido lungo la schiena: se un videogame inizia ad avere problemi gravi già a partire dalla fase di programmazione, il futuro di solito non si prospetta roseo per il risultato finale, e men che meno per le dozzine di professionisti coinvolti. Del gruppo di questi sfortunati videogame faceva sicuramente parte Sleeping Dogs, inizialmente concepito come reboot della serie True Crime e bloccato da Activision, solo per essere poi riportato in vita dalla mano provvidenziale di Square Enix. Capita raramente che qualcuno decida di accollarsi un progetto bollato come possibile fallimento nell’industria, ma se Square l’ha fatto è perché ha visto un barlume di grandezza nel gioco di United Front Games. Noi l’abbiamo provato a fondo, e oggi possiamo dirvi con assoluta certezza che la casa nipponica ci ha visto giusto. Sleeping Dogs meritava la resurrezione, eccome. Hard Boiled Sleeping Dogs si discosta in parte dai free roaming tipici, proponendo un protagonista inserito in un contesto ben definito, seppur sempre aperto a uno sviluppo complesso. Il giocatore interpreterà Wei Shen, un esperto di combattimento finemente addestrato, in grado di cavarsela in qualunque situazione. Wei potrebbe essere un poliziotto modello, superiore a qualunque altro, ma ha deciso di intraprendere una strada nettamente più burrascosa, quella dell’infiltrato. Essendo nato e cresciuto nelle zone più malfamate di Hong Kong, il nostro eroe è l’elemento di disturbo perfetto per infliggere un colpo brutale alle triadi. Viene pertanto spedito in gabbia per un crimine minore, dove si ricongiunge quasi subito con un vecchio amico di infanzia affiliato alla Sun On Yee (l’organizzazione che Wei dovrebbe colpire) di nome Jackie, che gli permette di rientrare nel giro. Da qui partirà una storia ricca di azione e sequenze al cardiopalma, durante la quale Shen si troverà diviso tra il suo tormentato passato criminale e il suo dovere come tutore dell’ordine. La trama in Sleeping Dogs è indubbiamente un aspetto di grande importanza, ben strutturata e in grado di mantenere viva l’attenzione del giocatore dall’inizio alla fine. Ciò in cui l’opera di United Front non brilla sono i personaggi, che sono invece solitamente molto ben caratterizzati in titoli di questo tipo. Qui le personalità memorabili sono a malapena una manciata, ed è un peccato perché le avventure di Wei avrebbero guadagnato non poco da comprimari all’altezza del compito. Gli sceneggiatori avrebbero anche potuto calcare un po’ di più sui dilemmi morali del protagonista, o proporre una storia meno seriosa, visto che è difficile prendere sul serio il ruolo da agente sotto copertura di Shen in un gioco dove si possono sterminare decine di innocenti senza motivo. Messe da parte le mancanze, vogliamo comunque promuovere la narrativa, se non altro per la sua spettacolarità. Un cataclisma sotto copertura Da bravo free roaming alla Grand Theft Auto, Sleeping Dogs permette al giocatore di esplorare una mappa enorme liberamente, e di scegliere quale missione affrontare di volta in volta. Le quest principali saranno legate agli incarichi affidati a Wei dalla triade e dalla polizia, ma tra un compito e l’altro potrete dedicarvi a ogni genere di attività. A Hong Kong si può fare di tutto, completare favori in giro per la città, cantare al karaoke, acquistare abiti e auto, scommettere nei combattimenti tra galli, darsi alle gare clandestine o persino ripulire i vicoli dagli spacciatori. Sono attività piuttosto divertenti, ma impallidiscono davanti alla qualità delle missioni primarie, dotate di una varietà davvero invidiabile per qualunque esponente del genere. Il motivo per cui gli avvenimenti direttamente legati alla campagna riescono a divertire così tanto è da ricercarsi nel gameplay, che riesce a superare altri titoli di questa tipologia ben più blasonati, grazie all’introduzione di alcuni interessanti sistemi. La prima peculiarità di Sleeping Dogs risiede nel combattimento, ispirato dal solito Batman Arkham Asylum, che permette di colpire fluidamente più nemici e di contrattaccare con la semplice pressione di un tasto. Durante la sua avventura Wei potrà persino imparare svariate nuove mosse salendo di livello, o riportando al suo maestro di arti marziali delle statue di giada sparse per Hong Kong (peraltro facilotte da trovare, visto che le abbiamo recuperate tutte già durante la prima run). Le battaglie in corpo a corpo non annoiano grazie alla varietà di mosse e al numero di avversari. Questo è un bene, considerando che se ne affrontano moltissime nel gioco. Il lavoro di United Front riesce a sorprendere anche in un aspetto dove di solito i free roaming cascano come macigni: la guidabilità delle auto. Il sistema di guida del titolo è puramente arcade, e i veicoli rispondono immediatamente ai comandi, risultando facili da controllare anche alle alte velocità. Il feeling non è certo superlativo, ma guidare risulta piacevole, seppur gli sviluppatori abbiano dovuto abbandonare qualunque velleità di realismo per ottenere tale risultato. A bordo di una moto, ad esempio, vanterete una stabilità incredibile, che vi porterà a rimanere bellamente in sella dopo urti tutt’altro che delicati. Impressionante anche la capacità di quasi ogni mezzo di mettere KO qualunque automobile nemica con un paio di speronate ben assestate. Un trucchetto che rende gli inseguimenti con la polizia una passeggiata, nonostante l’impressionante velocità delle macchine degli agenti. Il senso di velocità della guida si mantiene nei movimenti a piedi, poiché Wei può scalare muri con facilità, saltare ostacoli con l’agilità di un campione di Parkour, e addirittura rubare macchine in corsa balzando sul loro tettuccio. Tra i talenti dell’agente vanno poi annoverate delle lodevoli capacità investigative, che gli permettono di affrontare casi complessi, di violare telecamere e sistemi informatici, e di scassinare serrature tramite numerosi sottogiochi. Tutte queste interessanti meccaniche vanno ad unirsi a un classico sistema da sparatutto in terza persona negli scontri a fuoco, con tanto di cover system e puntamento di precisione. La chicca qui consiste in un curioso uso del bullet time, che si attiva mirando mentre si salta un ostacolo, o sparando ai nemici dal finestrino del proprio mezzo. Nel complesso siamo davanti ad un gameplay di una varietà impressionante per un gioco alla GTA, che supera persino il marchio imperatore di casa Rockstar sotto molti aspetti. Ma allora perché su questa recensione non torreggia in platino un sigillo di qualità con scritto “GTA ha preso mazzate”? Semplice, non c'è perché Sleeping Dogs presenta alcuni difettucci evidenti, che gli impediscono purtroppo di essere un capolavoro. Ouch! Dritto sul naso La principale pecca del titolo Square è, paradossalmente, la longevità. Non fraintendete, Sleeping Dogs può essere giocato per dozzine di ore da chi ama spolpare tutto ciò che i free roaming hanno da offire, ma le sue quest principali possono venir completate nel giro di dieci ore, poco rispetto ad alcuni enormi esponenti del genere. Questa durata “limitata” è dovuta in parte alla forte linearità del gioco, che dà l’illusione di poter fare scelte morali di un certo impatto, ma si snoda seguendo un piano ben preciso. Non sarebbe stato improponibile per gli sviluppatori dare modo ai giocatori di seguire più vie o aumentare il numero di quest principali una volta raggiunto lo zenith dell’esperienza, eppure non è stato fatto. Pensate che uccidere innocenti o causare disastri durante le missioni della polizia e delle triadi porta a una semplice perdita di punti XP! Possiamo in parte capire la loro scelta, tuttavia. L’avventura è calcolata per diventare sempre più adrenalinica di missione in missione, con l’azione che culmina nella fase finale, cosa che sarebbe stata difficile da proporre con una struttura più ramificata. L’altro problema di Sleeping Dogs risiede nel suo comparto tecnico, tutt’altro che elogiabile. Graficamente il gioco è vecchiotto, con modelli non particolarmente dettagliati o belli da vedere, un framerate ballerino, e un’ambientazione cittadina che, seppur molto estesa ed evocativa, non presenta molte locazioni visivamente degne di nota. Perlomeno le animazioni sono più che decenti. La grafica è comunque solo un aspetto secondario del gioco, poiché il suo reale tallone d’Achille risiede nelle numerose imperfezioni. I bug sono frequenti e non è difficile trovarsi in situazioni abbastanza ridicole, come un blocco del proprio guardaroba, un compagno guidato dall’intelligenza artificiale che si fa uccidere uscendo all’improvviso dalla macchina che stiamo guidando, il GPS che inizia a settare strade a casaccio, o qualche imprecisione legata ai controlli, come il bullet time che non si attiva in certe sparatorie. Non capita “sempre”, certo, ma è ad ogni modo fastidioso trovarsi davanti a questi glitch, che stonano non poco con un prodotto che sprizza passione e cura da ogni altro poro. Perlomeno tutto viene risollevato da un sonoro grandioso, con doppiaggi di altissimo livello (tra gli attori ci sono Emma Stone, Lucy Liu e Tom Wilkinson, fate due conti), e una colonna sonora notevole, ascoltabile a bordo di qualunque veicolo semplicemente cambiando stazione radio. Ottima infine la scelta di automobili e moto da rubare o acquistare, e la varietà degli abiti ottenibili, così come piacevole la presenza di numerosi unlockables nascosti per Hong Kong in piccole valigette di sicurezza. Commento Finale Sleeping Dogs è una sorpresa tanto gradita quanto inaspettata. Mai avremmo pensato che un titolo dallo sviluppo così tormentato potesse risorgere dalle ceneri con una tale forza. Siamo davanti indubbiamente a uno dei migliori free roaming in circolazione, in grado di dare la paga persino ai GTA sotto vari aspetti. La linearità e relativa brevità dell'esperienza, le magagne tecniche, e l'assenza di idee realmente innovative non gli permettono di raggiungere l'assoluta eccellenza, ma se amate il genere non dovreste farvelo scappare per nessun motivo.

Grafica: 8,0
Storia : 7,5
Giocabilità: 8,8
Presentazione: 8,0

GLOBALE 8,5

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