mercoledì 20 marzo 2013

Montser Hunter 3 Ultimate (3ds, wiiu)



Vero e proprio fenomeno di costume in Giappone, Monster Hunter è uno dei pochi brand dal gusto tipicamente orientale che ha saputo affermarsi anche in Europa. Dietro agli entusiasmi per un sensazionalismo forse un po' troppo esibito, del resto, si nasconde una struttura ludica solidissima e assuefacente. Fin dai tempi della PlayStation 2 (quando per giocare in rete serviva un Network Adapter), la saga Capcom ha così saputo irretire milioni di giocatori, proponendo una formula di gioco non certo immediata, ma profondissima, valorizzata poi da un'iconografia molto particolare. Nonostante a più riprese la serie sia approdata su Hardware “casalinghi”, i risultati migliori li ha ottenuti sicuramente sulle console portatili, grazie alle ottime edizioni 3DS e PSP. Per l'edizione Ultimate di Monster Hunter 3, però, la tendenza potrebbe invertirsi. Forse per non mettere in ombra l'imminente uscita del quarto episodio su Nintendo 3DS, la versione portatile di questo “Monster Hunter definitivo” appare una release “di supporto” a quella che rappresenta l'uscita principale su Wii U. Un comparto grafico aggiornato, il supporto per l'online (assente invece su 3DS) ed un'inedita gestione dell'interfaccia legata alle possibilità del Gamepad sono i tratti distintivi di questa versione, che si configura sicuramente come quella d'elezione. Le aggiunte rispetto a Monster Hunter Tri, di cui Ultimate è un'edizione aggiornata tecnicamente e sotto il profilo dei contenuti, poi, rendono il titolo assolutamente imperdibile per i fan della saga. Monster Hunter Tri era un capitolo tendenzialmente conservativo. 


Mentre toccherà al quarto episodio rivedere leggermente ritmi e struttura della produzione, introducendo novità sostanziali legate alle metodologie d'attacco, alle tipologie di mostri ma soprattutto all'interazione con l'ambiente di gioco, il titolo uscito su Wii ormai tre anni fa rimase fedele all'impostazione ormai consolidata e apprezzatissima dai fan. E' naturale quindi che anche Monster Hunter 3 Ultimate recuperi lo stesso approccio. All'inizio dell'avventura si viene gradualmente introdotti alle dinamiche di gioco, seguendo un plot appena tratteggiato che non è mai stato il fulcro dell'esperienza di gioco. Fulcro che è di contro rappresentato dal particolarissimo sistema di combattimento e da quello che regola lo sviluppo del personaggio. Su questo fronte i veterani di Monster Hunter si sentiranno subito a casa, riscoprendo in ogni battuta di caccia l'emozione di un titolo esigente, che richiede attenzione e concentrazione. La sostante "pesantezza" di ogni movimento del cacciatore, che si trascina dietro armi enormi e ingombranti, non è da considerarsi un ostacolo, ma anzi un effetto voluto. Soprattutto negli estenuanti combattimenti con i mostri più impegnativi, ogni mossa deve essere il frutto di un'attenta pianificazione, ogni decisione il risultato di una consolidata strategia. Gli scontri si tramutano in una danza codificata, basata sull'analisi delle animazioni e sulla precisa conoscenza delle routine comportamentali dei nemici. E' solo la propria esperienza, la determinazione, e semmai l'aiuto della vastissima community, che su internet condivide nozioni e strategie, che permette di raggiunge la perfezione nell'uso dei propri strumenti. Collegato alle fasi di caccia, troviamo il poi crafting, che rappresenta un aspetto fondante del sistema di crescita. In mancanza di vere e proprie statistiche legate all’esperienza dell’avatar, l’unico modo per potenziare il proprio cacciato sarà affidarsi all’equipaggiamento. In prima linea naturalmente armature e armi, ma se l’Armeria sarà sempre felice di vendervi uno dei suo articoli, solo contando sul Fabbro otterrete item esclusivi e veramente efficaci. Per forgiare e potenziare gli oggetti, avrete però bisogno di materie prime specifiche, il che vi costringerà a reperirle uccidendo determinati mostri. Un discorso simile può essere fatto per il Cuoco Itinerante, capace di creare manicaretti in grado di elargire ogni sorta di bonus, e con il Capo Contadino, le cui terre sono ideali per coltivare primizie di tutti i tipi. Si viene così a creare un circolo virtuoso: nuove quest vi imporranno di incrementare la qualità dell’equipaggiamento e questa necessità vi spingerà a cacciare i mostri più imponenti e aggressivi. Inutile dire che molti videogiocatori saranno completamente assorbiti da una struttura in grado di creare assuefazione, trasmettendo un eccezionale senso di progressione. E' proprio questo il punto di forza di Monster Hunter: la sua capacitò di mescolare un complesso sistema da action RPG con una struttura ruolistica dalle fondamenta e dal gusto tipicamente nipponici. Quando si parla di “profondità”, in Monster Hunter, si parla in verità di di un titolo che richiede una dedizione quasi totale, un amore incondizionato. Così come accade per altri grandi classici della tradizione ruolistica orientale (ci viene in mente Harvest Moon), Monster Hunter si accorda ai ritmi della nostra “vita ludica”, la cannibalizza con voracità da Rathalos, ma ci ricompensa con una sfida inesauribile, e ci riempie di soddisfazione ad ogni mostro abbattuto. Ovviamente, se già ai tempi dell'uscita su Wii il peso degli anni cominciava a farsi sentire, anche Monster Hunter 3 Ultimate ha qualche aspetto che scricchiola. L'ansia di rinnovamento che anima il quarto episodio deriva del resto dalla consapevolezza che dopo tanto tempo sarebbe opportuno aggiornarsi. L'inserimento di un nuovo sistema di gestione della telecamera, che permette di inquadrare il bestione più grosso nei paraggi, aiuta in qualche modo ad orientarsi in situazioni che spesso tendono a diventare non semplicissime da gestire. Ma i passi in questa direzione dovranno in futuro essere più decisi. Di fronte poi alla potenza computazionale della nuova console Nintendo, è un po' desolante l'anacronistica divisione dell’ambientazione in tante piccole stanze tra loro collegate. Sorbirsi schermate di caricamento tra l’una e l’altra causa più di un attimo di frustrazione. Lascia l’amaro in bocca constatare che salvo Moga e i suoi dintorni, tutti gli altri scenari, raggiungibili solo accettando specifiche quest, non sono liberamente esplorabili. Gli amanti della saga potrebbero sostenere che si tratta di elementi connaturati al brand, che non possono essere modificati senza variare una struttura rodata e di successo. Probabilmente, però, si tratta degli stessi giocatori che non perdonano invece l'immobilismo di certi altri franchise ben più commerciali. Siamo quindi d'accordo che una formula così ben bilanciata necessiti di modifiche ponderatissime: ma speriamo appunto che i prossimi capitoli sappiano apportarle senza snaturare la filosofia di fondo, perchè dopo tutti questi anni, anche Monster Hunter ha bisogno di una rinfrescata. UN BESTIARIO IMMENSO Fra le specificità dell'edizione Wii U, quella che fa più piacere scoprire riguarda la gestione completamente dinamica dell'interfaccia. Il gamepad viene infatti sfruttato come un secondo schermo su cui è possibile “depositare” qualsiasi informazione. Si può addirittura ripulire interamente lo schermo da tutte le barre e gli indicatori, per lasciare che i panorami di Monster Hunter 3 Ultimate esprimano sulle diagonali della TV tutta la oro rigogliosa pienezza. Lo schermo touch può essere personalizzato integralmente, disponendo agli angoli ed al centro la griglia degli oggetti, le barre di stamina e vita, la mappa di gioco (l'elemento che più stonava nella composizione complessiva). Non tutti si sentiranno pronti per questo passo: i puristi, sicuramente, vorranno tenere tutto sotto controllo, riducendo al minimo eventuali tempi morti che si verificano distogliendo lo sguardo dal televisore. Ed in effetti nell'affrontare gli scontri più impegnativi anche una disattenzione di qualche istante può risultare fatale. Ma il punto di forza della gestione dell'HUD è la sua dinamicità, che lascia all'utente la scelta di come impostare e controllare il flusso dell'informazione. Un esempio che speriamo altri sviluppatori possano seguire. Purtroppo per il momento non è possibile giocare a schermo spento, sfruttando solo la ridotta diagonale del Gamepad. L'opzione per giocare off-tv, in ogni caso, sarà aggiunta grazie ad un corposo update che arriverà nel mese di aprile, portando con se anche il multiplayer cross-region fra Europa ed America. Proprio il supporto per il multiplayer online è il dettaglio che dovrebbe far preferire agli utenti la versione Wii U a quella 3DS. Sulla console portatile non sarà infatti possibile giocare in rete, e ci si dovrà far bastare il multiplayer locale. Dato che il gioco cooperativo è di fatto uno dei pilastri dell'esperienza con Monster Hunter, questa assenza mortifica leggermente la versione tascabile. Che, tuttavia, risulta ottima come edizione di supporto a quella casalinga. La sostanziale identità fra le due versioni, infatti, permette di passare i salvataggi dall'una all'altra magari per continuare la propria partita in mobilità. C'è anche un'altra funzione piuttosto interessante: su Wii U è possibile organizzare partite in locale, invitando tre giocatori in possesso di un Nintendo 3DS con una copia di Monster Hunter 3 Ultimate. Queste battute di caccia sono piuttosto entusiasmanti, e visto che l'handheld streoscopico è piuttosto diffuso, un buon gruppo di amici potrebbe mettersi d'accordo per organizzare qualche spedizione. Sommesse, invece, le migliorie grafiche. Con Monster Hunter 3 Ultimate Capcom ha svolto un ottimo lavoro di ottimizzazione, lavorando soprattutto sulla post produzione e sulla qualità del segnale. Il filtro anti aliasing, ad esempio, ripulisce notevolmente la scena, ed assieme ai 1080p nativi rappresenta un notevole passo avanti sul fronte tecnico. Inutile però cercare in questa riedizione un prodotto che sfrutti le capacità computazionali di Wii U: le texture non sempre definite, troppo piatte ed alle volte sgranate fanno il paio con una modellazione poligonale non certo rifinita, e solo il lavoro sugli effetti di luce e sulle ombre galvanizza leggermente il colpo d'occhio complessivo. Per fortuna la fluidità non viene mai compromessa, ed il framerate è finalmente granitico, a differenza dell'originale versione Wii. Non propriamente Next-Gen nei risultati visivi, il titolo non sfigura e si lascia guardare, rinvigorito soprattutto dalla composizione scenica e dalla ricerca artistica, come sempre al top. La frammentazione delle aree lascia alle volte poca libertà di espressione ai level designer, ma le atmosfere sapientemente costruite caratterizzano al meglio un brand sinceramente iconico. Ottime novità anche per quanto riguarda le aggiunte contenutistiche: notevole la presenza di mostri recuperati da Monster Hunter Portable 3rd e Freedom Unite, nonchè l'introduzione di una nuova, gigantesca creatura, e di moltissime variazioni delle razze già presenti nel capitolo per Wii. Unitamente all'introduzione di un'area aggiuntiva, questo tripudio quantitativo farà la felicità dei fan della saga: quelli che conoscono per filo e per segno tutte le caratteristiche e le routine delle enormi creature, e che si troveranno di fronte alla versione più completa del titolo Capcom. Il suffisso "Ultimate" che la software house ha voluto inserire nella titolazione è pienamente giustificato: questo episodio è di fatto il più vasto e completo di sempre. Quasi come fosse lo spaccio universale dell'eredità che Monster Hunter ha costruito negli anni: una sorta di "versione totale", che accumula creature, equipaggiamento e situazioni disseminate in vari episodi, costituendo di fatto un'enorme "enciclopedia" giocabile. Nella stessa direzione si muove proprio l'introduzione di quattro ulteriori classi di armi, che ampliano notevolmente il ventaglio di opzioni tattiche e potrebbero, per qualcuno, giustificare da sole l'acquisto di questa edizione.

grafica: 8,7
storia: 7,5
presentazione: 8,0

Globale: 8,5

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