venerdì 13 marzo 2020

Nioh 2, la recensione: a caccia di demoni nel Giappone Feudale


Koei Tecmo


Si torna a combattere nelle lande storiche del Giappone Feudale con Nioh 2, il nuovo titolo di Koei Tecmo sviluppato dal Team Ninja (autori dello storico action Ninja Gaiden) in arrivo il 13 marzo in esclusiva su PlayStation 4. Gli amanti dei soulslike, ossia di quei titoli che hanno come base del loro gameplay il sistema dei Dark Souls di From Software, avranno pane per i loro denti in questo sequel del primo capitolo, uscito ormai tre anni fa proprio in questo stesso periodo. Nioh 2 in verità non si discosta troppo dall’esperienza del 2017 e punta ancora a offrire ai giocatori un gameplay più votato all’azione rispetto agli altri soulslike e soprattutto in maniera molto più tecnica e varia.

Il primo Nioh è stato uno dei titoli nati per emulare il modello di From Software che più si è distinto in quanto a meccaniche, non risultando un semplice clone di Dark Souls e derivati, ma mostrando una sua forte personalità, che ne ha decretato il successo. Riuscirà questo Nioh 2 a replicarne il successo?



La storia di Nioh 2 fa un passo indietro rispetto al primo capitolo, portandoci circa una cinquantina d’anni prima rispetto alle vicende che hanno coinvolto il samurai inglese William, protagonista del primo Nioh. Se questo era ambientato dopo il 1600, a Giappone riunificato dai Tokugawa dopo la storica battaglia di Sekigahara, qui torniamo nel pieno dell’epoca Sengoku, periodo che ha segnato tutto il ‘500 giapponese, quando diversi signori feudali lottavano tra loro per avere il dominio assoluto.

Le vicende ci metteranno dunque di fronte ad alcuni veri accadimenti storici e a personaggi realmente esistiti, come Oda Nobunaga, il primo dei grandi unificatori del Giappone. Ovviamente non è un trattato di storia, ma anzi, la saga di Nioh riadatta e abbellisce la reale storia nipponica aggiungendo elementi sovrannaturali e la presenza degli Yokai, ossia i demoni del folklore giapponese, nella vita di tutti i giorni, come se fosse una cosa normalissima.

Altra grande novità di questo secondo capitolo è il protagonista, ora completamente personalizzabile a nostro piacimento grazie a un editor di creazione davvero ben fatto e con tante opzioni possibili. Il nostro personaggio sarà un anonimo cacciatore di Yokai, nato come mezzo demone, da padre samurai e madre appartenente a una rara razza demoniaca non aggressiva.


Una volta che il nostro personaggio sarà inserito all’interno delle vicende storiche, gli verrà affidato un grande ruolo all’interno delle guerre che continuano a dilaniare il paese nipponico in questo periodo della sua storia. Le capacità da cacciatore di demoni e i poteri ereditati dai genitori, renderanno il nostro protagonista sempre più importante all’interno delle vicende narrate, cosa che ci permetterà di incontrare (e spesso scontrarci) con diversi personaggi storici di grande rilievo in quell’epoca. La trama in realtà non è però il punto focale di Nioh 2, dunque non aspettatevi risvolti narrativi particolarmente elaborati o importanti, nonostante ci siano alcune scene molto ispirate, soprattutto nella parte finale della storia principale.

Fondamentalmente, al contrario di altri soulslike, non avremo un mondo unito da diverse aree da visitare a seconda del momento della storia, ma ogni avanzamento di trama avrà una sua missione in un luogo ben preciso che potremo selezionare da una mappa del Giappone. Ogni area è infatti a sé stante e dovremo visitare la mappa per poter cambiare luogo. La trama principale sarà composta da missioni principali che ci si presenteranno una volta completate quelle precedenti; a queste vanno aggiunte le missioni secondarie e quelle Crepuscolo, ossia versioni molto più complesse di quelle già affrontate.
HDKoei Tecmo

Le missioni secondarie sono davvero tantissime, ma non aggiungeranno poi molto alla trama: la loro presenza è finalizzata soltanto ad allungare un brodo già bello corposo e a farmare punti esperienza, materiali ed equipaggiamento. Se dunque la storia principale può essere completata in circa 40 ore, o anche di più a seconda delle vostre capacità, facendo proprio tutto si può arrivare a quasi 100 ore di contenuti, anche se bisogna ammettere che molti di questi saranno afflitti da una certa ripetitività per quanto riguarda nemici e obiettivi da svolgere.
Gameplay: la marzialità del samurai


Il vero fiore all’occhiello di Nioh 2 è invece il suo gameplay. Il titolo riprende le basi del precedente capitolo, con un sistema ispirato in gran parte a quello dei soulslike. Avremo dunque tutti gli elementi distintivi del genere: una valuta dall’uso simile alle anime chiamata Amrita, che ci permetterà di potenziare il personaggio e comprare oggetti e i potenziamenti dal fabbro; i santuari dove risorgere e curarci e che faranno tornare in vita tutti i nemici sconfitti; la morte ci farà perdere tutta l’Amrita accumulata che poi potremo riprendere tornando sul luogo della nostra dipartita, a meno che non si muoia una seconda volta, in quel caso è persa per sempre.

Questi aspetti si uniscono poi a un sistema di combattimento profondo e ancor più elaborato rispetto a quello del suo predecessore. Le basi della battaglia all’arma bianca sono le stesse del primo Nioh e avremo tre differenti pose per ogni arma: bassa, media e alta, nelle quali cambierà completamente la potenza e la velocità d’attacco per affrontare ogni situazione. La barra del Ki sarà invece l’equivalente della stamina e ci consentirà di attaccare e schivare fino all’esaurimento.

Ritorna anche la tecnica del Ritmo Ki, nella quale dovremo premere al momento giusto il tasto R1 per recuperare parte della stamina utilizzata. Se si riuscirà ad attuare con efficacia questa manovra si potrà portare qualche attacco in più o si potrà avere abbastanza energia per schivare improvvisi attacchi nemici. Indubbiamente una delle meccaniche principali da padroneggiare.


Non mancano poi le novità, a cominciare dall’aggiunta di due nuovi tipi di arma, ossia le accette e una falce, in grado di mutare forma a seconda della posa che assumiamo. Le armi corpo a corpo arrivano così a un totale di nove, mentre per gli attacchi a distanza avremo tre tipologie, tra archi e armi da fuoco dell’epoca. Una delle aggiunte più significative è però legata proprio alla forma Yokai del nostro personaggio.

La sua natura di mezzo demone non ha solo risvolti legati alla narrazione, ma ci permette anche di scegliere fra tre trasformazioni diverse in base allo spirito guida selezionato (cambiabile poi nel corso del gioco). Avremo la possibilità di scegliere la nostra forma Yokai tra: Bruto, basato su attacchi lenti e potenti; Feroce, il cui punto di forza è la mobilità e la velocità degli attacchi; Spettro, focalizzato su attacchi a distanza e magici.

La trasformazione ci renderà molto più forti, donandoci nuovi attacchi e una maggior potenza. Inoltre, mentre utilizzeremo questa forma, i danni subiti accorceranno soltanto la barra dedicata al tempo in cui potremo restare trasformati, senza andare a toccare la barra della vita. Questa forma però è da usare come una sorta di asso nella manica, dato che la sua carica non sarà affatto immediata, dunque meglio conservarla per i boss o per situazioni particolarmente complicate.


Altre due grosse novità legate al combat system sono i nuclei dei demoni e il contrattacco esplosivo. Il primo è riferito alle anime degli Yokai che troveremo e affronteremo a volontà nel corso del gioco. Alcune volte, infatti, questi rilasceranno degli oggetti equipaggiabili nel nostro spirito guida per un massimo di tre. Una volta in possesso di questi nuclei, potremo evocare il demone in questione, che comparirà per sferrare un attacco contro il nemico provocando parecchi danni. Anche queste evocazioni non sono a buon mercato, infatti consumeranno la barra dell’anima, che andrà dunque ricaricata attaccando e uccidendo gli avversari.

Il contrattacco esplosivo è invece una mossa da attivare con il giusto tempismo, quando vedremo i nemici circondati da un’aura rossa (segno di un potente attacco imminente). Se riusciremo ad attivarla bloccheremo il colpo avversario provocando dei danni importanti. La meccanica ricorda vagamente i contrattacchi visti in Sekiro e magari l’ispirazione è nata proprio dal titolo che condivide la stessa ambientazione di Nioh 2.
HDKoei Tecmo

Nonostante questi nuovi strumenti d’offesa, la difficoltà di Nioh 2 non è affatto calata e si dovranno sudare sette camicie per arrivare alla conclusione di quest’avventura. La difficoltà è inoltre stranamente condensata soprattutto nelle parti iniziali, dove c’è un picco che a volte può persino sembrare frustrante. Andando avanti, grazie al miglioramento di equipaggiamento e di livello e, soprattutto, all’esperienza accumulata dal giocatore, si riescono a gestire meglio sia gli avversari che i boss.

I nemici di questo secondo capitolo sono variegati, ma si coglie come molti degli avversari che ci si pareranno davanti siano stati "riciclati", con alcuni presi di peso come aspetto e attacchi dal primo Nioh. Discorso diverso per i Boss, molto ispirati nella forma (solitamente tratti da mostri mitologici orientali) e nella battaglia in sé. Alcuni di questi sono anche in grado di usare una trasformazione come quella del nostro personaggio, rendendo la battaglia più complessa, ma allo stesso tempo più avvincente. Indubbiamente vi daranno del filo da torcere, ma la soddisfazione a ogni vittoria sarà impagabile.
Sistema e mondo: pioggia di armi


Una delle caratteristiche più interessanti tra quelle che si sono conservate dal primo capitolo è il sistema dedicato al loot e all’equipaggiamento. Se il gameplay pone le sue basi sui soulslike, il sistema che gestisce l’equipaggiamento è invece molto ispirato ai titoli in stile Diablo. A ogni uccisione verrà spesso rilasciato un nuovo oggetto, che può essere un’arma, un pezzo di armatura, ecc. Spesso troveremo varie versioni di una stessa arma o armatura con qualche piccolo bonus in più o in meno. In definitiva, andando avanti con il gioco sarete sommersi dagli oggetti trovati e spesso dovrete fermarvi a fare pulizia nell’inventario per eliminare quelli ormai inutili.

Questo sistema di loot rende però poco utile la presenza di un fabbro, che propone prezzi molto alti per la creazione o la modifica di armi e armature. Troverete infatti così tante armi, anche di ottima fattura, soltanto uccidendo i vari nemici che risulterà deleterio spendere per comprare o modificare dell’equipaggiamento.

Per quanto riguarda l'evoluzione del nostro personaggio, questa seguirà principalmente due strade: la classica esistente anche nei Dark Souls, in cui faremo aumentare le statistiche spendendo gli Amrita e facendo di conseguenza aumentare il livello generale del nostro personaggio, e una basata su una specie di mappa delle abilità in cui ottenere nuove abilità e attacchi.

Questa è divisa in diverse sezioni dedicate a ognuna delle nove armi presenti, con anche altre parti dedicate ai ninjutsu e alle magie. Qui potrete spendere i punti acquisiti nelle battaglie contro demoni e samurai avversari, ma bisognerà fare attenzione perché le abilità presenti sono un’enormità e c’è il rischio di disperdere i punti ottenuti con tanta fatica in maniera poco efficace. Converrà dunque focalizzarsi sulle armi o abilità più usate dal vostro personaggio per massimizzare la sua letalità in battaglia.


Nioh 2 presenta anche una modalità in multiplayer molto simile a quella del primo capitolo. Potrete infatti richiedere, nei diversi santuari, l’assistenza di un massimo di altri due giocatori per affrontare zone complesse o i boss più temibili. Si potrà anche giocare alle missioni di spedizione, dove invece si svolgerà tutta la missione in compagnia dei propri alleati e dove i nemici non respawneranno quando pregheremo nei santuari. La particolarità delle spedizioni è però data da una barra condivisa con gli altri giocatori, che calerà a ogni morte. Se questa si esaurirà, la missione sarà fallita e si dovrà ricominciare da capo; la si potrà però estendere uccidendo i nemici.

Sempre legata al multiplayer è anche la presenza di nuovi tipi di tombe di colorazione blu, che evocheranno dei PNG che ci aiuteranno in battaglia. In realtà la loro intelligenza artificiale è piuttosto scarsa e la loro unica utilità sarà quella di fare da carne da macello per qualche tempo mentre noi ne approfittiamo per infliggere più danni possibili ai nemici.

Dal lato tecnico Nioh 2 presenta dei livelli più complessi e visivamente più ispirati del suo predecessore, anche se si nota un riciclo di nemici e assets notevole, tanto che a volte sembrerà di giocare ancora al primo capitolo. Anche in questo seguito si potranno selezionare due modalità di gioco: Azione, per avere il gioco con 60fps fissi e un minore dettaglio grafico; Cinema, per una grafica molto migliorata, ma a 30fps fissi. In questo genere di giochi, in cui i combattimenti la fanno da padrone è sempre meglio puntare ai 60fps e il titolo dimostra una buona resa in entrambe le modalità senza grossi cali di frame o problemi grafici, a parte qualche lieve pop-up in modalità Azione. La colonna sonora è adatta e in linea con le atmosfere nipponiche, anche se non risulta tutto sommato memorabile.
Il verdetto




Nioh 2 nasce come evoluzione del primo capitolo, ma in realtà si discosta da questo molto meno del previsto. La presenza di molti elementi riciclati e di diversi sistemi rimasti per lo più invariati farà sicuramente provare un certo senso di déjà-vu ai tanti appassionati del primo Nioh. Nonostante ciò, il titolo è molto godibile e interessante, sia dal punto di vista della storia, più che buona, ma non memorabile, che soprattutto dal punto di vista del gameplay marcatamente action, che risulta molto divertente una volta padroneggiato a dovere. Se avete amato il primo Nioh, e in genere vi piacciono i soulslike, è sicuramente un titolo da giocare prima o poi.

VOTO 8

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