venerdì 30 maggio 2014

Battlefield: Hardline: la svolta poliziesca

Battlefield: Hardline - PS4

Sarà che l'immaginario legato al nostro classico “guardie e ladri” è un po' meno fascinoso rispetto all'americanissimo “Cops & Criminals”: fatto sta che il video “rubato” di Battlefield Hardline, precedentemente conosciuto come Omaha, non ci ha convinto in tutto e per tutto.
Per rivitalizzare la saga di sparatutto in terza persona e rilanciarla alla grande anche nella Next-Gen, Electronic Arts ha pensato di cambiare totalmente il contesto di riferimento, spostando quindi l'attenzione sui “campi di battaglia” urbani: quelli in cui ogni giorno le forze dell'ordine combattono il crimine. Traffici di droga, “gangstah” di quartiere, poliziotti corrotti: questi sono gli ingredienti del nuovo spin-off della saga, che debutterà questo autunno su PC, Ps4 e Xbox One (ma anche su piattaforme old-gen).
Il lungo trailer di circa sette minuti sarà probabilmente lo stesso che verrà presentato nel corso dell'E3, e mostra una completa panoramica sul progetto di Visceral Games. Quello che ne esce è l'incrocio fra un titolo che scimmiotta i serial polizieschi nel single player, e tallona invece l'ottimo Payday 2 sul fronte del multiplayer. Un prodotto che si spinge ad esplorare un contesto nuovo, sostenuto come sempre dalla spettacolarità dell'Engine di DICE, ma che forse non è proprio quello che ci aspettavamo. Del resto, il passaggio ad un team che ha dimostrato più volte di amare alla follia il sensazionalismo americano non è forse la scelta più opportuna per una serie che ha sempre portato avanti dei valori espressivi e ludici un po' meno chiassosi, nati dall'eredità e dall'esperienza di uno studio europeo come DICE. Chi aspettava un nuovo Bad Company, insomma, con quel suo tono irriverente che sfidava a viso aperto gli FPS dell'epoca post Call of Duty, resterà probabilmente deluso.

Il single player di Battlefield Hardline racconta la storia di Nick Mendosa, un detective di Miami che si imbarca in una crociata personale alla ricerca di vendetta nei confronti del suo vecchio partner, poliziotto corrotto invischiato in una traffico di droga che attraversa tutti gli Stati Uniti. La progressione è strutturata come un serial televisivo, ed ogni stage può essere in pratica considerato come una puntata autonoma, con tanto di anticipazioni e cliffhanger finale.
Non sappiamo se Amy Hennig, di recente fuoriuscita da Naughty Dog e approdata proprio in Visceral Games, verrà coinvolta nella stesura del plot, anche se non crediamo che il contesto poliziesco sia proprio nelle corde della sceneggiatrice. La speranza, in ogni caso, è quella di trovarsi di fronte ad un racconto capace di rivaleggiare con l'ultimo Miami Vice cinematografico, almeno per intensità e tensione.
Per quel che riguarda il gameplay, invece, dobbiamo aspettarci intermezzi investigativi e ovviamente le immancabili sequenze d'azione, che a detta del team di sviluppo dovrebbero garantire una grande libertà d'approccio. Prima della missione, infatti, sarà possibile personalizzare la dotazione del protagonista, e poi decidere se affrontare gli stage a viso aperto (con fucilate al volto e incursioni dirette), oppure in maniera silenziosa, infiltrandosi non visti nei covi dei trafficanti. C'è pure la possibilità di fare pulizia in maniera più clinica, sfruttando fucili da cecchino dopo aver rilevato la posizione dei nemici grazie al proprio tablet.
Le poche scene intraviste nel trailer mettono in mostra ambientazioni molto distruttibili ma anche abbastanza contenute: per fortuna non si tratta di mappe lineari, ed anzi sembra proprio che la fase di pianificazione sia molto importante per decidere quale tipo di approccio utilizzare. Eppure siamo un po' preoccupati per quel che riguarda l'estensione degli stage, e di conseguenza della campagna. Il trailer conferma che l'idea del team è quella di proporre un elevato “replay value” per ognuna delle missioni, ma un approccio “mordi e fuggi” potrebbe non garantire al plot l'ampio respiro di cui ha bisogno un buon single player.
L'idea che abbiamo avuto è che le ambientazioni viste nelle sequenze della campagna fossero di fatto “estratte” dal comparto multiplayer e riutilizzate come meglio possibile. E del resto non è un mistero che, nella visione del team, sia l'online cooperativo e competitivo il fulcro di Battlefield Hardline. Tutta la parte iniziale del trailer si focalizza proprio sul gioco in rete, e sulle modalità che troveremo incluse nel pacchetto.
Quella principale si chiama Heist Mode e, non ne facciamo mistero, sembra la copia carbone dell'online di Payday 2, qui in versione rissosa e iperaccelerata. In pratica due squadre, che interpretano rispettivamente i criminali e la SWAT, si danno battaglia mentre devono proteggere o assaltare un caveau blindato. Ci aspettiamo un approccio un po' meno tattico rispetto a quello del titolo Overkill e 505 Games, anche se la possibilità di usare rampini e zipline per spostarsi liberamente nella mappa ci sembra davvero una bella trovata, che potrebbe aprire interessanti approcci strategici.
Nella gamma di game mode troviamo anche Rescue, probabilmente una modalità solo cooperativa, in cui una squadra di poliziotti deve raggiungere e liberare un gruppo di ostaggi. Blood Money sembra invece un più brutale “tutti contro tutti”, in cui poliziotti e criminali si fucilano per riuscire ad ottenere una bella pila di dollari.
L'opzione più originale ci sembra Hotwire: un vero e proprio inseguimento armato, in cui vengono coinvolti i mezzi più disparati, per replicare l'emozione delle fughe in auto tanto in voga nei polizieschi. Le mappe di questa modalità dovrebbero essere più estese, e personalmente siamo molto curiosi di provare con mano quello che sembra un incrocio tra uno shooter ed un vecchio episodio di Brunout.
Prima di giudicare il titolo da punto di vista tecnico aspettiamo di metterci le mani in quel di Los Angeles, anche se il trailer mostra chiaramente, soprattutto nella modellazione dei personaggi, la genesi cross-generazionale di Hardline. Per fortuna che poi l'engine di DICE spinge forte sul fronte della distruttibilità, degli effetti speciali e dell'illuminazione, mentre la qualità delle texture si intuisce già elevatissima. Del resto anche Battlefield 4 aveva fatto una discreta figura sulle piattaforme next-gen, e speriamo che Visceral Games sia riuscita ad ottimizzare ancora meglio il motore di gioco.

Da un certo punto di vista, Battlefield Hardline è la chiara dimostrazione che i First Person Shooter stanno attraversando un periodo di crisi creativa. Così come Call of Duty: Advanced Warfare insegue le star di Hollywood e recluta l'immenso Kevin Spacey, Hardline infila nel calderone una struttura da serial televisivo, un setting alla Miami Vice, e degli attori che arrivano da Justified e House of Cards. E' come se Electronic Arts ed Activision volessero a tutti i costi conquistare l'allargatissima audience che si appassiona agli show a puntate delle grandi emittenti americane. Non pensiamo che sia proprio l'approccio più giusto per dare valore al videogame, che anzi dovrebbe rivendicare l'autonomia dei propri strumenti espressivi e cercare, semmai, di costruire un proprio “star system”, traslato ovviamente sul fronte di scrittori, artisti, game designer.
Ma forse per uno shooter che vuol essere a tutti i costi “popolare”, va bene così. Noi speriamo che il cambio di tematiche riesca in qualche modo a diversificare il prodotto, e speriamo che il single player, vero e proprio tallone d'Achille di DICE, possa invece essere ben strutturato e disteso, salvandosi da una plausibile frammentazione che invece la struttura a puntate potrebbe portare con sé. Continuate a seguirci su HAPPY GAME per scoprire tutto su Hardline.

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