AMICI BATTLEFIELD 1 è DISPONIBILE da HAPPY GAME!
Il nuovo sparatutto di Electronic Arts abbandona il futuro per tornare a inizio novecento: tra sangue, fango e proiettili, è il racconto di chi ha vissuto l'incubo del conflitto mondiale. E tra le ambientazioni c'è anche l'Italia dei Savoia.
Dagli anni ’90 a oggi, gli spara tutto hanno esplorato la guerra in (quasi) ogni sua forma. Medal of Honor, Battlefield e Call of Duty , tanto per citare i più famosi, sono tutti e tre nati come simulazioni della Seconda guerra mondiale per poi passare, episodio dopo episodio, alla contemporaneità e successivamente a un futuro sempre più remoto. Non è questo però il caso di Battlefield 1, ultima fatica dello studio svedese DICE che oggi arriva su Playstation 4, Xbox One e PC.
Dopo i problemi tecnici di Battlefield 4 e il non troppo apprezzato Battlefield: Hardline, gli sviluppatori hanno deciso di fare tabula rasa e ripartire da zero. Anzi, da uno: l’ambientazione scelta per il nuovo gioco è infatti la Prima guerra mondiale, un conflitto tra i più sanguinosi della storia, dove accanto ai fucili esistevano strumenti di morte quasi ottocenteschi come baionette e sciabole, i cieli erano solcati soprattutto da dirigibili anziché aerei e armi come lanciafiamme e carri armati facevano la loro prima comparsa.
Ma la scelta dell’ambientazione di per sé non sarebbe stata in grado di dare una ventata di novità alla serie. Per questo lo studio ha pensato di utilizzare il gioco, soprattutto nella modalità storia, per far rivivere ai giocatori gli orrori di una guerra che molti, al di là dei libri di storia, non conoscono affatto. E così, invece di una lunga storia che seguisse la vita di un solo eroe, la campagna di Battlefield 1 si divide in tante piccole miniserie, come brevi serie tv che raccontano la storia di gruppi di soldati nei tanti teatri di guerra, dalla Francia all’Inghilterra, dai deserti dell’Arabia Saudita alle alpi italiane, nei panni di un soldato d’elite delle armate savoiarde. E come nei migliori show di Netflix, affezionarsi all’umanità dei personaggi protagonisti di questo incubo guerrafondaio è questione di pochi minuti.
Una scelta narrativa che definire sbalorditiva sarebbe riduttivo: mescolando parti giocate e brevi intermezzi cinematografici, Battlefield 1 riesce a unire cinema e videogioco come mai prima d’ora. Anche perché gli sviluppatori non hanno censurato o ammorbidito alcun aspetto della storia, con l’obiettivo di rendere nella maniera più fedele possibile l’orrore della guerra: nella prime ore di gioco si ha quasi la sensazione di essere all’interno di uno degli angosciosi quadri del pittore tedesco Otto Dix, tra maschere antigas e lanciafiamme, per poi passare a una serie di missioni più improntate all’azione pura e ispirate a pellicole cinematografiche come Fury. “La vostra sopravvivenza non è contemplata”, avvisa una scritta all’inizio del gioco: una frase che, nel mondo dei videogiochi a lieto fine, ha la forza di un cazzotto lanciato dritto allo stomaco.
Come da tradizione, in Battlefield non può mancare il multiplayer online, e questo nuovo episodio non fa eccezione. Le mappe sono pensate per consentire scontri fino a 64 giocatori, con un nuovo sistema di squadre che consente, scontro dopo scontro, anche a giocatori sconosciuti tra loro di rimanere uniti: la tattica, inutile dirlo, la fa da padrone. Al lancio il gioco conterrà nove mappe e sei modalità, tra cui la nuova “War Pigeons”: i soldati dovranno contendersi dei piccioni viaggiatori, utilizzabili per invocare l’aiuto dei colpi d’artiglieria sulla base nemica. Ogni giocatore potrà scegliere e personalizzare otto diverse classi, ognuna col suo aspetto, equipaggiamento e stile di gioco.
Ma Battlefield 1 è spettacolare anche in termini di grafica. Grazie al motore Frostbite, lo stesso utilizzato da Star Wars: Battlefront, anche su Xbox One e PS4 i campi di battaglia sono resi con un realismo senza pari: fango, sangue, nebbia, terreno, luce, esplosioni, veicoli. Fra le trincee e le distese di filo spinato, tutto si muove senza incertezze o esitazioni, regalando al gioco (e ai comandi) una sensazione di fluidità davvero soddisfacente. Per assurdo che sia, si potrebbe dire che la guerra non è mai stata così bella. In termini di poligoni, s’intende.
Voto GLOBALE 9
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