giovedì 28 marzo 2019

The Division 2 – La Recensione





A perfetta distanza di tre anni dall’uscita del primo capitolo, arriva The Division 2 di Ubisoft su Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC. Per chi non conoscesse questa seria, la produzione di Massive Entertainment ci porta in un futuro distopico post apocalisse virale rappresentata da una forma violentissima di vaiolo diffusa nel corso di un “black friday” tramite banconote e capace di decimare la popolazione.

A cercare di mettere a posto le cose devono pensarci degli agenti fino a quel momento dormienti della Division, un corpo militare segreto che dovrà porre fine al kaos che si sta propagando. Uno scenario tipico del fu grande Tom Clancy che però non viene poi particolarmente sviluppato nel corso del gioco e rimane più che altro sullo sfondo, per i nostri gusti decisamente troppo. Era già accaduto con il primo episodio e ci auguravamo che da questo punto di vista, si facesse un salto di qualità che invece non è avvenuto.

Dal primo capitolo ambientato a New York, questa volta gli eventi di The Division 2  si svolgono a Washington con la Casa Bianca a fare da hub principale dell’esperienza. Ludicamente parlando invece, di base non è cambiato molto dal primo al secondo episodio: all’apparenza The Division 2 potrebbe sembrare un tipico shooter in terza persona ma chi lo sta già giocando sa bene che è molto di più.

Il titolo più facilmente accostabile è indubbiamente a prodotti in stile Destiny sia per una componente da gioco di ruolo (e lo si capisce subito quando scopriamo che la prima cosa da fare è quello di editare e creare il nostro alter ego virtuale) molto caratterizzante per l’esperienza interattiva, vuoi anche per il fatto di essere sempre all’interno di un mondo persistente on line(ed è per questo che dovrete avere sempre la vostra console o il vostro PC collegati ad Internet anche se la giocherete senza alleati).



L’esperienza di gioco si divide principalmente in due: da una parte c’è la storyline principale che potrete affrontare a vostra libera scelta in ogni istante da soli o in cooperativa con altri giocatori. L’altra componente è rappresentata da quella più spiccatamente multiplayer o per meglio essere più precisi PvP, chiamata Zona Nera (Dark Zone). Qui i programmatori di Massive hanno veramente dato il meglio di sè con dinamiche di gioco particolarmente originali ed intriganti che superano ampiamente le già ottime performance del primo capitolo.

In The Division 2 tutto gira veramente al meglio, compresa la realizzazione tecnica: con il motore grafico proprietario, lo Snowdrop Engine, il team di sviluppo è riuscito a ricreare una Washington memorabile, ricca di dettagli e credibile come ben poche altre metropoli in un videogame. Stupendo anche l’uso degli agenti atmosferici che rendono il tutto particolarmente vivo ed esaltante.

Anche i modelli dei personaggi sono di elevatissima fattura così come le loro animazioni. Non manca qualche lieve bug come a volte le texture caricate in leggero ritardo ma niente di eclatante o in grado di rovinare anche la bellezza visiva del titolo. L’accompagnamento sonoro fa il suo dovere in modo adeguato mentre la localizzazione completa in italiano si mantiene su livelli discreti.



IN CONCLUSIONE
The Division 2 è indubbiamente uno dei migliori titoli di questo inizio del 2019, riuscendo a ripagare ampiamente le altissime aspettative che si erano venute a creare in questi quasi tre anni di attesa dall’uscita del primo capitolo. Se Massive ed Ubisoft supporteranno la produzione con quantità di nuovi contenuti (e non abbiamo molti dubbi a riguardo), il titolo ha tutte le carte in regola per bissare e potenzialmente anche superare il grandissimo successo del suo predecessore.

VOTO: 9

0 commenti:

Posta un commento

la tua opinione è importante, dicci cosa ne pensi