Non lo nascondiamo, il terzo capitolo della saga di Mass Effect è uno dei giochi più attesi dalla redazione, fremente di conoscere la fine della trilogia del capitano Shepard e della sua squadra. Il lavoroBioware è riuscito, nell’arco di due soli capitoli, a conquistare milioni di utenti grazie all’eccezionale universo creato, dove razze aliene originali e ben caratterizzate si scontrano per il controllo dello spazio conosciuto. Un gioco di ruolo dalle forti tinte action (i detrattori potrebbero dire che è un action con una spruzzata di GDR), che punta tutto sul carisma dei protagonisti e su di una sceneggiatura intrigante, che fa leva sulle scelte morali del giocatore per costruire dialoghi dinamici e cinematografici.
Stupisce dunque come EA e Bioware al recente showcase di Londra, abbiano confermato e presentato la modalità cooperativa che accompagnerà Mass Effect 3 nei negozi.
Pregiudizi?
Capita raramente di trovarsi di fronte ad un prodotto così alieno come la cooperativa di Mass Effect 3. Non vogliamo chiudere immediatamente la porta in faccia a questa iniziativa, solo domandarci il motivo per il quale due società che ormai da anni stanno lavorando in sinergia, senza quasi sbagliare un colpo, vogliano indirizzare soldi, risorse e preziosissimo spazio su DVD e Blu-ray per un qualcosa che si fonda su di uno degli aspetti sicuramente meno brillanti della serie: la fase shooting. Nonostante dovrebbe nascondere un progetto decisamente più ambizioso dietro, con tutta una parte di gestione e dominio di varie zone della galassia, quella che ci è stata mostrata è una versione piuttosto preliminare di una declinazione della modalità Orda portata in auge da Gears of War 2 nella quale, in compagnia di altri tre giocatori, ci siamo ritrovati alternativamente a resistere ad ondate di nemici e portare a termine semplici obiettivi, che sono andati dal disattivare ordigni ad orologeria (ovviamente digitale, siamo pur sempre nel futuro), o allo sconfiggere un determinato nemico, un po’ più coriaceo degli altri.
Tutto qui. Come se non bastasse allo showcase e' stata mostrata una versione molto arretrata del codice, incapace di portare a termine una sessione completa, senza andare incontro a crash e bug di varia natura. Anche senza questi elementi, che siamo sicuri con sufficiente tempo verranno coscienziosamente sistemati, quello che traspare e' una struttura piuttosto povera di idee e persino di piglio, per via della formula derivativa della struttura di gioco. Avrete comunque modo di modellare il vostro eroe a piacimento scegliendo una delle razze di questo affascinante universo e una tra le sei classi che abbiamo imparato a conoscere. Al fianco di due armi da fuoco avremo infatti a disposizione alcuni poteri supplementari in grado di dare maggiore varietà agli attacchi. Questi saranno poteri biotici, come la capacita' di sollevare gli avversari o di diventare una sorta di missile umano ed impattare contro un avversario, tecnologici, con la possibilità di bypassare gli scudi energetici avversari e surriscaldare le loro armi e poteri militari, come proiettili esplosivi o una sorta di granata.
Di base quindi potrebbe sembrare una modalità sufficientemente strutturata e complessa per divertire e magari aiutare il proprio personaggio ad evolversi e costruirsi anche al di fuori della normale evoluzione possibile giocando la modalità storia. Una delle feature più interessanti è infatti la possibilità di condividere l'esperienza online ed offline, rendendo le due esperienze complementari anche se assolutamente autonome. Questo vuol dire che sarà possibile completare la campagna singolo giocatore senza nemmeno avviare per un secondo la cooperativa.
Sparatutto?
Il motivo principale per il quale il progetto potrebbe rischiare di poggiare su basi non solide è l'essere fondato sulla componente del titolo storicamente meno solida. Nato come gioco di ruolo dallo spiccato risvolto action e tramutato in qualcosa di più col secondo capitolo, la serie ha sempre mostrato l'abilità di Bioware nel raccontare storie e creare universi, senza però convincere sia nella restituzione delle meccaniche legate allo shooting, come feedback delle armi, precisione delle hitbox o elasticità del sistema di coperture, ma anche l'inesperienza del team canadese nello sviluppare missioni con un level design convincente, un'intelligenza artificiale aggressiva o un ritmo di gioco entusiasmante. In un contesto ruolistico tutti questi elementi passano inevitabilmente in secondo piano, ma in una modalità online strutturata, la godibilità delle sparatorie dovrà necessariamente essere elevata.
Conferme
Ancora premature tutte le possibili valutazioni sul comparto tecnico di Mass Effect 3, principalmente considerando lo stato di avanzamento della build mostrata. A dispetto di un livello di dettaglio inferiore ed una cura dei contorni e delle texture ancora arretrata, il gioco mostrava già un discreto frame rate, oltre che una continuità stilistica con l'universo creato dai ragazzi canadesi.
Stupisce dunque come EA e Bioware al recente showcase di Londra, abbiano confermato e presentato la modalità cooperativa che accompagnerà Mass Effect 3 nei negozi.
Pregiudizi?
Capita raramente di trovarsi di fronte ad un prodotto così alieno come la cooperativa di Mass Effect 3. Non vogliamo chiudere immediatamente la porta in faccia a questa iniziativa, solo domandarci il motivo per il quale due società che ormai da anni stanno lavorando in sinergia, senza quasi sbagliare un colpo, vogliano indirizzare soldi, risorse e preziosissimo spazio su DVD e Blu-ray per un qualcosa che si fonda su di uno degli aspetti sicuramente meno brillanti della serie: la fase shooting. Nonostante dovrebbe nascondere un progetto decisamente più ambizioso dietro, con tutta una parte di gestione e dominio di varie zone della galassia, quella che ci è stata mostrata è una versione piuttosto preliminare di una declinazione della modalità Orda portata in auge da Gears of War 2 nella quale, in compagnia di altri tre giocatori, ci siamo ritrovati alternativamente a resistere ad ondate di nemici e portare a termine semplici obiettivi, che sono andati dal disattivare ordigni ad orologeria (ovviamente digitale, siamo pur sempre nel futuro), o allo sconfiggere un determinato nemico, un po’ più coriaceo degli altri.
Tutto qui. Come se non bastasse allo showcase e' stata mostrata una versione molto arretrata del codice, incapace di portare a termine una sessione completa, senza andare incontro a crash e bug di varia natura. Anche senza questi elementi, che siamo sicuri con sufficiente tempo verranno coscienziosamente sistemati, quello che traspare e' una struttura piuttosto povera di idee e persino di piglio, per via della formula derivativa della struttura di gioco. Avrete comunque modo di modellare il vostro eroe a piacimento scegliendo una delle razze di questo affascinante universo e una tra le sei classi che abbiamo imparato a conoscere. Al fianco di due armi da fuoco avremo infatti a disposizione alcuni poteri supplementari in grado di dare maggiore varietà agli attacchi. Questi saranno poteri biotici, come la capacita' di sollevare gli avversari o di diventare una sorta di missile umano ed impattare contro un avversario, tecnologici, con la possibilità di bypassare gli scudi energetici avversari e surriscaldare le loro armi e poteri militari, come proiettili esplosivi o una sorta di granata.
Di base quindi potrebbe sembrare una modalità sufficientemente strutturata e complessa per divertire e magari aiutare il proprio personaggio ad evolversi e costruirsi anche al di fuori della normale evoluzione possibile giocando la modalità storia. Una delle feature più interessanti è infatti la possibilità di condividere l'esperienza online ed offline, rendendo le due esperienze complementari anche se assolutamente autonome. Questo vuol dire che sarà possibile completare la campagna singolo giocatore senza nemmeno avviare per un secondo la cooperativa.
Sparatutto?
Il motivo principale per il quale il progetto potrebbe rischiare di poggiare su basi non solide è l'essere fondato sulla componente del titolo storicamente meno solida. Nato come gioco di ruolo dallo spiccato risvolto action e tramutato in qualcosa di più col secondo capitolo, la serie ha sempre mostrato l'abilità di Bioware nel raccontare storie e creare universi, senza però convincere sia nella restituzione delle meccaniche legate allo shooting, come feedback delle armi, precisione delle hitbox o elasticità del sistema di coperture, ma anche l'inesperienza del team canadese nello sviluppare missioni con un level design convincente, un'intelligenza artificiale aggressiva o un ritmo di gioco entusiasmante. In un contesto ruolistico tutti questi elementi passano inevitabilmente in secondo piano, ma in una modalità online strutturata, la godibilità delle sparatorie dovrà necessariamente essere elevata.
Conferme
Ancora premature tutte le possibili valutazioni sul comparto tecnico di Mass Effect 3, principalmente considerando lo stato di avanzamento della build mostrata. A dispetto di un livello di dettaglio inferiore ed una cura dei contorni e delle texture ancora arretrata, il gioco mostrava già un discreto frame rate, oltre che una continuità stilistica con l'universo creato dai ragazzi canadesi.
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