Onestamente ho perso il conto di quanti titoli della serie ho giocato negli ultimi diciassette anni dall'arrivo del primo Need for Speed, ma ho ben preciso in testa qual è stato il migliore di tutti: quel Most Wanted che a fine 2005 ha rappresentato probabilmente il punto più alto della produzione targata Electronic Arts.
Se escludiamo dal computo degli ultimi cinque anni i due Shift, più simulatori di guida che arcade tamarri pieni di sbirri e belle gnocche, e l'ottimo Hot Pursuit targato Criterion di un anno fa, il panorama non è stato dei più incoraggianti coi vari Carbon, Pro Street e Undercover.
Nelle intenzioni di EA lo sviluppatore canadese Black Box, già dietro a Most Wanted, è stato ingaggiato per colmare questa lacuna con Need For Speed: The Run, titolo stradaiolo concepito fin dalle fondamenta con una serie di obiettivi specifici.
Le cutscene vedono quasi tutte Jack alle prese con gli sbirri o in situazioni di notevole pericolo. Tenete sempre le mani sul pad…
Il primo è stato quello di creare un personaggio da mettere in macchina e motivarlo a vincere un coast to coast da San Francisco a New York, che gli faccia affrontare duecentocinquanta avversari infoiati come il Silvestri mentre cerca parcheggio in pieno centro a Milano (impossibile superare la mia incazzatura in quei frangenti… ndSS). Aggiungete altrettanti sbirri al volante di auto normali, supersportive ed elicotteri, disastri ambientali assortiti che avete visto nei filmati d'anteprima, e avrete un'idea precisa di quello che vi potete aspettare.
Ciò che differenzia il buon Jack Rourke dagli altri piloti senza volto (o quasi) dei precedenti NFS è il fatto che, oltre ai tracciati in cui si va sempre da un punto A un punto B che compongono le gare della "Run", c'è dell'altro. Ogni cinque o sei prove assistiamo a delle cutscene in cui il nostro protagonista svela il suo background da giovane scapestrato e indebitato fino al collo.
Alcune di queste non sono state implementate solo per fare cinema, ma si tratta di veri e propri Quick Time Event in cui occorre premere al momento giusto i pulsanti del pad per evitare di restarci secchi o di essere messi dentro per un eccesso di velocità di quelli che si ricordano per un pezzo. Partendo da tali presupposti, è riuscita Black Box a dare nuova linfa a un genere da tempo in crisi d'identità, come ben aveva puntualizzato il nostro Kommissario nell'anteprima dello scorso luglio?
Il gioco gestirà le gare con l'intento preciso di farci arrivare a un miglio dal traguardo dovendo superare all'ultimo sparo la vettura di testa.
Buona domanda, visto che è evidente fin dalle prime battute che Black Box ha realizzato un gioco tutto sommato tradizionale per il genere degli street racer e, grazie alle novità di cui sopra, ha tentato di proporre qualcosa di nuovo in un settore inflazionato da anni. The Run è la modalità basata sulla storia di cui abbiamo parlato poco fa: le dieci tappe che ci porteranno da Frisco alla grande mela sono composte da un numero variabile di prove che, per essere superate, devono vederci per forza vincitori. Niente biada per i cavalli piazzati dunque.
La più frequente è la corsa a inseguimento che obbliga a recuperare tutte le posizioni che servono per arrivare al traguardo, superando un numero variabile di macchine. Sono presenti anche prove a tempo d'attraversamento checkpoint, fughe a rotta di collo dagli sbirri entro un tempo limite e testa a testa contro vetture di personaggi mediamente più forti della media. Una volta battuti ci consegneranno chiavi e libretto del loro bolide, da mettere a nanna nel nostro garage e tirare fuori a seconda del tracciato proposto.
"Per ogni livello avremo a disposizione dieci tentativi che faranno riavvolgere magicamente la gara al checkpoint precedente."
Il tutto si svolge su strade extraurbane e urbane aperte al traffico: oltre ai nostri avversari e ai tutori della Legge, dovremo quindi fare i conti con auto, furgoni e camion in entrambi i sensi di marcia, che possono avvantaggiarci nelle manovre più spericolate o condurre a incidenti degni dei migliori reality show americani basati su registrazioni delle forze dell'ordine.
Rischiare la ghirba con sorpassi da sverniciatura, curve cieche in contromano e altri azzardi simili paga tuttavia ottimi dividendi, visto che tanto più sarà azzardata la nostra condotta di guida, tanto più velocemente si riempirà il serbatoio del nitrossido da usare per cavarci d'impiccio dai guai.
La vostra tendenza all'incidente o all'errore gratuito è elevata? Nessuna paura, per ogni livello che dovremo affrontare avremo a disposizione dieci "tentativi" che fanno riavvolgere magicamente il nastro della gara al checkpoint precedente, dandoci così un'altra occasione per interpretare al meglio quella serie di curve, quel sorpasso o quello sparo finale col serbatoio pieno di NOS e un solo avversario da fregare prima della linea del traguardo.
Anche l'ambiente sembra accanirsi contro di noi: il Fantoni aveva già evidenziato come in alcuni livelli, tutto sembrasse preparato grazie a script che fanno cadere un masso di fronte alla macchina o un'esplosione che taglia le colonne di un ponte al momento opportuno, obbligandoci a scorciatoie poco ortodosse da imboccare con una tempistica perfetta.
Questa scelta di gameplay viene incontro al giocatore ma non sempre è foriera di aspetti positivi. Modificando il livello di difficoltà non si aumenta il tempo a disposizione, né si rallentano le auto avversarie o della polizia o si cambia la difficoltà degli script, diminuisce o aumenta solo il numero di checkpoint per ogni gara. Poiché il livello di difficoltà è mediamente abbastanza elevato, la frustrazione diventa spesso notevole. Prima è solo un sospetto ma, da metà del gioco in avanti, si tramuta in certezza il fatto che in realtà stiamo correndo contro il tempo e che i nostri avversari siano solo una variante poco aleatoria nell'economia della corsa.
Sbagliare qualche curva nelle fasi iniziali della prova (che sia una corsa a posizioni, a tempo o un testa a testa) rende spesso impossibile il recupero nelle fasi finali se non si usa un tentativo non appena si commette un errore. Oltre a questo, ci si accorge anche di come gli avversari, per tenere viva il più a lungo possibile la bagarre, accelerino simultaneamente insieme a noi anche quando stiamo usando una tanica piena di nitrossido, quando loro dovrebbero essere a secco. Ovviamente non perdono tempo ad allungare in occasione di un nostro piccolo errore o sorpasso sporco.
Come si guida una supersportiva lanciata a 200 all'ora sul ghiaccio? Come su asfalto, solo che si deve staccare un attimo prima.
Ok, stiamo parlando di un simul-arcade la cui guidabilità è pensata per perdonare molto e mettere in condizione di disputare finali di gara da sguardo assassino, cosa che avviene molto spesso e che in più di un'occasione si rivela il pregio migliore di questo gioco. Resta il fatto che l'aleatorietà delle gare più tirate si applica solo alle prestazioni del giocatore e mai a quelle degli avversari, che non commettono quasi mai errori a dispetto della notevole mole del traffico civile e della Polizia presente nel gioco. E quando sbagliano, si ha la netta sensazione che ciò avvenga per uno script che ha sempre e solo un unico obiettivo: farci fare lo sparo finale con la vettura in testa negli ultimi cinquecento metri.
Completare il coast to coast di Need For Speed: The Run è comunque una sfida impegnativa che ha un effetto secondario di notevole importanza: lo sblocco di tracciati da giocare fuori dalla corsa vera e propria, e di vetture con cui familiarizzare per prepararsi come si deve al multiplayer. Il parco macchine è ampio e variegato, e vede parecchie marche contendersi il palcoscenico suddivise essenzialmente tra muscle car americane per le gare in extraurbano, le exotic car giapponesi per i cittadini e le supersportive europee come mix tra le due.
"L'implementazione della fisica da parte di Black Box lascia qualche perplessità."
La guidabilità varia ovviamente da modello a modello, e provando e riprovando non è difficile trovare il mezzo che soddisfi le proprie necessità in ogni situazione, anche se qualche dubbio permane sulla coerenza della fisica implementata da Black Box. Vedere una Lamborghini Aventador nettamente più lenta nell'inserimento in curva di una Shelby GT 500 mi ha fatto partire un embolo, fortunatamente non giunto a destinazione.
Gli incroci pericolosi si trovano da metà gioco in avanti, così come i posti di blocco seri della Polizia.
Graficamente il gioco è sicuramente piacevole da vedere anche grazie alle qualità del Frostbite 2.0 che abbiamo appena visto all'opera in Battlefield 3. Sensazione di velocità, begli effetti e una notevole devastabilità dei mezzi (sopratutto il nostro) sono i punti di forza di un gioco che, su PC, che gira al massimo del dettaglio senza particolari difficoltà.
Grande sforzo è stato fatto per proporre ambientazioni sempre diverse basate su quelli che sono i reali scenari americani che ci troveremo ad attraversare, con elementi di contorno devastabili e animati come treni, cascate, aerei ecc.. L'unica vera pecca riguarda l'impossibilità di attivare un qualsiasi tipo di filtro antialias che avrebbe eliminato ogni genere di scalettatura, evidente sopratutto nelle inquadrature laterali in occasione delle cutscene.
In conclusione, Need For Speed: The Run è un gioco a tratti divertente ma caratterizzato da una serie di difetti che gli impediscono di svelare il suo vero potenziale. Da una parte possiamo dire che il numero di macchine e di tracciati presenti invogliano ad arrivare in fondo a questa Cannonball virtuale, soprattutto grazie alle fughe dai mafiosi e dalle forze dell'ordine. I Quick Time Event spezzano un filo il ritmo, ma non sono molti e se devono contribuire a caratterizzare in modo dinamico una trama tutto sommato decente non creano particolari fastidi, perlomeno al sottoscritto.
Quello che fa girare i rotori è invece la gestione dell'intelligenza artificiale degli avversari e di come questa si ripercuota in modo pretestuoso sulle nostre prestazioni, anche a prescindere dall'uso che facciamo della nitro o dei retry a nostra disposizione. Stesso fastidio lo provocano le molte vetture non ben riprodotte nelle loro caratteristiche di fondo, che penalizzano spesso la maneggevolezza e un comparto grafico di alto livello.
Il multiplayer e il sistema di lobby dell'Autolog riescono ad ovviare al comportamento ingessato dei bot in single player, e concorrono nel rendere Need For Speed: The Run un titolo degno di un'occhiata (anche due) da parte di tutti i patiti del genere. Con la consapevolezza, però, che i fasti di Most Wanted e Underground 2 sono purtroppo ancora lontani.
Grafica: 8,0
Grafica: 8,0
Gameplay: 8,6
Storia: 6,0
Presentazione: 8,4
Voto Globale: 8,4
Voto Globale: 8,4
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