sabato 12 novembre 2011
SAINTS ROW the third: RECENSIONE !
03:03
No comments
Ci sono videogiochi che fanno di tutto per non attirare l'attenzione dei benpensanti o del professorone di turno del Moige, e poi ci sono altre produzioni che fondano gran parte del loro fascino e successo proprio sul sublimare questo lato giocoso ed esagerato. Sin dalle prime apparizioni all'E3 di quest'anno, dove un gruppo di prosperose fanciulle si offriva per lavare l'auto dei visitatori, sino ad arrivare alla versione nostrana apparsa alla Games Week, un pappone tutto agghindato accompagnato da una dipendente, il terzo episodio della serie targata Volition sembrava intenzionato a riprendere lo stile e ilgameplay volutamente sopra le righe del suo predecessore per riproporlo, magari eliminando definitivamente qualsiasi inibizione.
Stilwater? No, Steelport!
Con i Saints in pieno controllo di Stilwater le cose sembravano andare per il meglio: divenuti delle vere e proprie celebrità con tanto di merchandising e pubblicità in televisione, ogni loro colpo era l'occasione per mettere in piedi uno spettacolo pirotecnico in grado di mandare in visibilio i fan.
L'ultima rapina non va però come previsto; la banca presa di mira è sotto il controllo di una potente organizzazione criminale internazionale chiamata Syndicate, che costringe i nostri anti-eroi ad abbandonare Stilwater al suo destino.
Nella nuova città il giocatore, nei panni del leader dei Saints, dovrà cercare di ricostruire l'organizzazione ripartendo da zero. Come in Saints Row 2, a ostacolare i vostri piani ci saranno tre organizzazioni criminali, diretta emanazione dei Syndicate, da eliminare per ottenere il controllo delle strade. Per raggiungere il vostro obiettivo ci saranno due vie principali, la prima è seguire la storia, selezionando le missioni proposte attraverso il supertecnologico smartphone, mentre la seconda consiste nel dedicarsi a una delle molteplici attività sparse per il territorio. Sia la quest principale, sia le missioni secondarie sono caratterizzate da un estremo gusto per l'eccesso: che si tratti di picchiare un passante con un gigantesco fallo di gomma viola, risucchiare e poi sparare i pedoni grazie a un particolare veicolo o penetrare in una casa di piacere, tutto in Saints Row: The Third è creato per strappare qualche sana risata (non lo nascondiamo, spesso piuttosto sguaiata) a tutti coloro provvisti di sufficiente ironia per capire e apprezzare l'estremo citazionismo (si va da Gears of War a 2001 Odissea nello Spazio, passando ovviamente per GTA) o l'esagerata - forse per alcuni gretta - caricaturizzazione di tutti i capisaldi che il genere free roaming porta con sè.
Girandola
Saints Row: The Third è, ludicamente parlando, un esponente piuttosto classico del genere: dovrete muovervi all'interno di un ambiente vario e vasto a bordo di mezzi dalla foggia e dalle prestazioni differenti, al fine di raggiungere un punto di interesse dove trovare una missione o una svago. I diversi compiti andranno dal proteggere un compagno durante una consegna, al rubare un'arma satellitare all'interno di una base. Ad affiancare le fasi di guida vi saranno quelle di combattimento, dove sfruttare il vasto ed originale arsenale messo a disposizione per affrontare le miriadi di avversari. Il feeling con le bocche da fuoco è ottimo, grazie a una buona risposta delle stesse e a una discreta reattività dei comandi, che rendono Saints Row: The Third piuttosto divertente da giocare. La mancanza di coperture ed un'intelligenza artificiale non brillantissima non consentono al prodotto di THQ di eccellere, pur rimanendo altamente godibile. Ottima anche la varietà di colpi ravvicinati a disposizione: oltre a un'arma contundente potrete affrontare gli avversari con una lunga serie di mosse, spesso contestuali all'avversario o alla situazione. A volte partirà un semplice pugno, altre verrà effettuata una letale combinazione da chiudere attraverso un quick time event. Torna anche l'opzione per afferrare e usare come scudo un qualsiasi essere umano, elemento che sopperisce alla mancanza di coperture durante gli scontri e può diventare un'ulteriore opzione offensiva, dato che gli ostaggi potranno essere letteralmente lanciati.
Uno degli elementi distintivi è da sempre la capacità di offrire al giocatore un'ampissima gamma di possibilità per customizzare la propria esperienza. A partire dal profondo editor del personaggio, grazie al quale realizzare soavi donzelle o brutali ciccioni, fino ad arrivare all'aspetto estetico dei propri scagnozzi (che possono essere ninja, motociclisti, emo, etc...) le possibilità saranno davvero ampie e aumenteranno guadagnando del Rispetto (i punti esperienza di Saints Row: The Third) e spendendo soldi all'interno dei vari negozi, tra i quali vi sono meccanici, chirurghi plastici o negozi d'armi. Il game design del prodotto Volition è studiato in modo tale da premiare qualsiasi vostra azione, soprattutto se illecita e fracassona. Scandalizzare le vecchiette correndo nudi per la città, generare caos e panico, ma persino guidare senza incidenti, vi consentirà di accumulare nuove risorse da investire nella banda o nelle sue proprietà. Anche le capacità del protagonista varieranno durante la partita: attraverso un sistema di crescita, invero abbastanza classico, potrete acquistare nuove caratteristiche per voi o i Third Street Saints. Questi nuovi bonus consentiranno ad esempio di scattare più a lungo, resistere ad un maggior numero di danni o armare e vestire meglio i propri uomini. Le varie missioni sono sfortunatamente disegnate a istanze, ossia interrompono e azzerano alcuni fattori di gioco quando iniziano e quando terminano (come ad esempio l'astio di polizia o di una gang rivale), lasciando talvolta una sensazione di eccessiva forzatura. Apprezzabile la possibilità di chiamare in aiuto i vari membri della gang durante le missioni (sia un gruppo di soldati semplici, sia qualche alleato di maggior spessore).
Come dicevamo, fin qui niente di particolarmente innovativo o diverso rispetto ad altri esponenti del genere, o al secondo capitolo della serie. Quello che differenzia Saints Row: The Third dalla concorrenza è appunto questa voglia di sorprendere, divertire, esagerare e stupire a tutti i costi. In questo modo un inseguimento a bordo di un rishò si trasforma in un festival di esplosioni, la raccolta di fondi per la banda diventa una frode ai danni dell'assicurazione, passando per un missione di accompagnamento con una tigre al proprio fianco pronta a sbranarvi o ancora un produttore da far divertire in giro per la città con donne dai facili costumi ed emozioni estreme. Grazie anche ad un cast di personaggi sopra le righe e a una discreta regia durante i tanti filmati di gioco, Saints Row: The Third riesce a intrattenere per le oltre dieci ore necessarie a portare a termine la campagna principale, senza considerare la pletora di missioni secondarie sparse per la città, i due diversi finali e i piccoli cambiamenti legati alle scelte multiple disponibili durante alcune missioni.
Online
A differenza del secondo episodio, per Saints Row: The Third Volition ha voluto concentrarsi sugli aspetti cooperativi della produzione, lasciando da parte le modalità competitive. In altre parole, torna la divertentissima modalità cooperativa e fa il suo debutto la modalità Lorda (avete letto bene!). Come ormai da tradizione, voi ed un altro essere umano (da scegliere tra un amico, l'opzione migliore per massimizzare i tanti momenti di follia, o uno sconosciuto da pescare tramite matchmaking) potrete giocare l'intera campagna in cooperativa, condividendo lo svolgimento delle missioni principali oppure andando ognuno per la propria strada, devastando la città a piacimento. Si potrà scegliere se utilizzare un personaggio specifico per la modalità o importare l'alter ego utilizzato nella campagna in singolo, così da sfruttare questi frangenti per accumulare ulteriore esperienza e rispetto.
La modalità Lorda è invece la folle variante della più celebre Orda di Gears of War 2 e 3. Il compito, da affrontare da soli o in cooperativa, è quello di distruggere le ondate avversarie nel più breve tempo possibile. Gli scenari a disposizione sono tre e gli avversari non possono che mantenere la follia diSaints Row: The Third: si partirà da semplici teppistelli all'affettare con la motosega branchi di zombie, passando per l'immancabile carro armato.
Tentenn
Dal punto di vista tecnico non si può non sottolineare il netto miglioramento che intercorre tra il secondo episodio e Saints Row: The Third ma, nonostante questo, il prodotto Volition presenta ancora diverse imperfezioni grafiche, quali pop up evidente durante le corse in macchina, compenetrazioni poligonali e un frame rate non sempre fluido. Anche in questo caso lo stile della produzione, per chi lo saprà apprezzare, offre motivo per chiudere un occhio. I personaggi, stilisticamente simili a quelli di Rock Band, sono ben animati e caratterizzati, le armi presentano effetti folli, i mezzi assolutamente fantasiosi e le esplosioni fragorose. La colonna sonora si attesta su livelli altissimi, grazie a una scelta di brani ampia e ottimamente selezionata. Buono il doppiaggio in inglese, solo sottotitolato in italiano, capace anche in questo caso di strappare più di una risata sguaiata.
VOTO 8,5
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento
la tua opinione è importante, dicci cosa ne pensi