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lunedì 30 gennaio 2012

Final Fantasy XIII-2: RECENSIONE



Essendo un grandissimo appassionato di giochi di ruolo, e più nello specifico un amante di Final Fantasy da oltre un decennio, non posso negare di essere rimasto deluso del tredicesimo capitolo della serie. Come scrissi al tempo della recensione, Final Fantasy XIII rappresentò un passo indietro per chi, come me, era cresciuto apprezzando le qualità del brand, e proprio alla luce di un tale passo falso, il futuro non sembrava più così roseo come un tempo.

Square Enix, consapevole di non aver atteso la fiducia degli appassionati, rispose alle critiche con l'annuncio di Final Fantasy XIII-2, ma considerando lo scarso successo di Final Fantasy X-2, non tutti accolsero la notizia con il giusto entusiasmo.

Io al contrario, mi ritrovai con un piccolo barlume di speranza nel cuore, convinto che quegli stessi sviluppatori che in passato mi avevano regalato indimenticabili esperienze videoludiche, sarebbero riusciti a riportare la serie in carreggiata... ma è andata davvero così? Non vi resta che continuare a leggere per scoprirlo.

La storia, ambientata tre anni dopo gli eventi di Final Fantasy XIII, vede la civiltà di Pulse, ormai in pace, costretta ad affrontare una nuova minaccia: un meteorite ha infatti colpito il suolo, causando non sono stravolgimenti territoriali con la conseguente comparsa di temibili creature, ma anche una vera e propria distorsione spazio-temporale. In questo momento di assoluto caos un ragazzo di nome Noel irromperà sulla scena proteggendo Serah, la nuova protagonista, e confessandole di essere stato mandato a salvarla proprio da Lightning. La sua missione? Proteggere Serah per farle incontrare nuovamente sua sorella e cambiare così un futuro in cui l'Umanità ormai non esiste più. Perché? Starà a voi scoprirlo.

Com'è facile intuire la storyline stuzzicherà senz'altro l'interesse di chiunque abbia giocato e finito il precedente capitolo della serie, ma anche nel caso in cui non foste fra questi, ci sono concrete possibilità che questo titolo possa coinvolgervi più di quanto possiate immaginare.

"La trama stuzzicherà senz'altro l'interesse di chiunque abbia giocato e finito il precedente capitolo della serie"

Al di là dei soliti cliché per cui gli sviluppatori nipponici si sono sempre distinti, Final Fantasy XIII-2 racconta infatti una storia di indubbio interesse in cui i paradossi temporali, principale tematica trattata insieme al rapporto tra Serah e Lightning, garantiscono grande coinvolgimento e diversi colpi di scena che difficilmente riuscirete a prevedere.

La narrazione non è tuttavia l'unico asso nella manica di questo titolo, bensì solo la proverbiale punta dell'iceberg. Tante sono infatti le novità che rendono questo titolo migliore del suo predecessore, e fra queste la prima che noterete è senz'altro la maggior libertà concessaci dagli sviluppatori in svariati campi.

Strizzando l'occhio ad alcuni dei migliori RPG del panorama contemporaneo, il team di sviluppo ha ad esempio introdotto un nuovo sistema di interazione interpersonale per rapportarsi con i principali NPC proposti. Nulla di sconvolgente, sia chiaro, solo quattro approcci differenti che non sembrano avere una grossa influenza sugli eventi narrati bensì sui comportamenti dei personaggi a breve termine.

"Uno degli elementi più interessanti è l'Historia Crux, che permette di affrontare la storia in maniera del tutto personale"

Ma non finisce qui, perché uno degli elementi più interessanti del prodotto è senza dubbio l'Historia Crux, un sistema di progressione che, attraverso viaggi nel tempo e nello spazio, permette di affrontare la storia in maniera del tutto personale. Questo sistema, nato come risposta alle tante critiche mosse all'eccessiva linearità di Final Fantasy XIII, mi è parso davvero ben fatto e strutturato, non solo perché condito da alcuni buoni enigmi, ma perché accresce esponenzialmente la rigiocabilità complessiva dell'esperienza.

Accedendo alle varie porte del tempo attivate nel corso dell'avventura è infatti possibile visitare determinati scenari in epoche diverse per scoprire, tra le altre cose, gli eventuali cambiamenti che una zona potrebbe far registrare col passare degli anni.

Ciò che rende il tutto particolarmente godibile è inoltre la totale libertà di movimento concessa e, soprattutto, il fatto che ogni viaggio, anche in zone già visitate, abbia sempre un senso. Che si tratti di esplorare meglio una determinata area o di correggere eventuali errori che potrebbero alterare l'equilibrio spazio-temporale, il coinvolgimento e il divertimento sembrano essere assicurati.

Ma questo non è stato l'unico stratagemma volto a farci dimenticare l'insopportabile linearità del vecchio titolo, visto che Final Fantasy XIII-2 è ora provvisto di un gran numero di quest secondarie sparse per le varie location proposte. Nel corso del vostro viaggio avrete infatti modo di imbattervi in svariati NPC in grado di assegnarvi gli incarichi più diversi e il loro completamento, come da tradizione, vi permetterà di mettere le mani su diversi interessanti bonus.

Per ciò che concerne il Battle System non vi sono stati purtroppo grandi cambiamenti. Così come in Final Fantasy XIII, tutto ruota intorno all'utilizzo dell'energia accumulata nell'indicatore ATB e nell'alternanza degli Optimum, con ampie possibilità di personalizzazione degli stessi.


"Per ciò che concerne il Battle System non vi sono stati purtroppo grandi cambiamenti"

Esattamente come accadeva nel precedente capitolo, gli scontri più semplici possono essere dunque superati attraverso un po' di avvilente "button mashing", ma fortunatamente la pratica non sembra essere sufficiente per superare gli scontri più complessi anche nel caso in cui si disponga di un party molto avanzato.

Personalmente continuo a non essere un grande amante di questo Battle System a metà fra i canoni tipici dei combattimenti a turni e la frenesia dei confronti in tempo reale, ma è comunque innegabile che il sistema di ricompense, legato al proprio rendimento nei singoli confronti, rappresenti un valido spunto d'interesse.

A rendere il tutto più interessante (o frustrante, dipende dai punti di vista) ci pensano poi alcuni QTE, funzionali però più che altro all'atmosfera generale piuttosto che al gameplay vero e proprio. Nelle fasi più intense dei boss fight, vedrete infatti apparire su schermo la dicitura "Azione Istantanea" e di lì a poco dovrete reagire a particolari input. Ad essere onesti la presenza di QTE mi è parsa comunque gradevole, ma ciò non toglie che con il passare delle ore (e la conseguente riduzione del tempo utile per reagirvi) possano risultare un'ulteriore fonte di frustrazione.


"Potrete fare affidamento sui dei pet, ognuno dei quali sarà caratterizzato da particolarità uniche"

Ma questo non è tutto. I vostri alleati umani non sono abbastanza per affrontare gli scontri più duri? Nessun problema, perché potrete fare affidamento sui vostri personalissimi pet, ognuno dei quali sarà caratterizzato da particolarità uniche che li renderanno più o meno utili nei vari scontri proposti. Il sistema di gestione e progressione dei mostri domati è senza dubbio interessante oltre che ben strutturato, e la speranza è che in futuro tale feature possa essere sviluppata ulteriormente.

Facciamo la conoscenza di Moogle, il nuovo inseparabile compagno di Serah.

Al fine di arricchire il tatticismo pre-combattimento è stato inoltre aggiunto il Cronoradar, una sorta di indicatore che indica il grado di allerta di un singolo nemico che, permette di ottenere un vantaggio sull'avversario di turno prima che il confronto abbia ufficialmente inizio.

Non ci troviamo chiaramente di fronte a qualcosa di rivoluzionario ma considerando la mole di combattimenti a cui sarete sottoposti nel corso della lunga storyline proposta (siamo intorno alle 30-40 ore), è comunque una pregevole aggiunta volta a combattere l'inevitabile senso di ripetitività che diversamente vi assalirebbe dopo le prime ore di gioco.


"Il Battle System non garantisce particolari stimoli non appena si riesce a padroneggiarlo adeguatamente"

La monotonia resta tuttavia il più grande nemico del prodotto. Il Battle System, seppur valido, non garantisce particolari stimoli non appena si riesce a padroneggiarlo adeguatamente, e il sistema di progressione, caratterizzato ora da una singola diramazione, appare caotico e poco funzionale, fallendo dunque nel tentativo di stuzzicare le fantasie di tutti i feticisti di statistiche e abilità ancor più di quanto già non fece quello di FF13.

Proprio alla luce di quanto detto finora è impossibile apprezzare pienamente le diverse attività secondarie proposte dagli sviluppatori, come ad esempio le corse dei Chochobo (presenti anche come mezzo di locomozione), gli svariati enigmi presenti all'interno dei labirinti temporali, le slot machine e i quiz di un povero folle, il Capitan Astruso, in cui vi imbatterete.

L'impressione è che Square Enix con Final Fantasy XIII-2 abbia portato a termine un'intelligente operazione di "maquillage", con l'obiettivo di mascherare i difetti che maggiormente avevano indispettito i fan nel precedente episodio. L'operazione nel complesso ha ottenuto i risultati sperati, sebbene non in tutti i casi.

Final Fantasy XIII-2 è infatti innegabilmente superiore del suo predecessore sotto svariati punti di vista, ma ciò che lascia con l'amaro in bocca è che sarebbe potuto essere molto meglio di così. L'Historia Crux, le attività parallele, la narrazione e la maggior libertà decisionale unita ad una linearità più contenuta, rappresentano evidenti passi avanti rispetto al passato. La decisione però di non intervenire sul Battle System e di modificare il sistema di progressione compiendo però un passo indietro, non può che lasciare delusi i tanti che si aspettavano dei miglioramenti sotto questi aspetti di prim'ordine rispetto a Final Fantasy XIII.

Ciò detto, è comunque doveroso riconoscere i progressi compiuti da Square Enix e affermare che quanto fatto con questo nuovo capitolo può senz'altro far ben sperare per il futuro della serie. Un futuro che possa finalmente riportare Final Fantasy a valutazioni più alte, un obiettivo che proprio grazie a questo Final Fantasy XIII-2 pare indubbiamente possibile.

Storia: 8,0
Grafica: 8,7
Gameplay: 9,1
Presentazione: 9,0

GLOBALE: 8,8

venerdì 27 gennaio 2012

Resident Evil Revelation: Recensione!





Mentre Resident Evil 6 inizia lentamente a mostrarsi, un nuovo capitolo della saga horror di Capcomraggiunge finalmente Nintendo 3DS: si tratta di Resident Evil Revelations, esclusiva per la macchina portatile Nintendo che si pone l’obiettivo di riportate ad alti livelli l’atmosfera ed il terrore dei vecchi episodi. Il risultato finale non è di certo spaventoso, nel senso letterale del termine, ciò nonostante,Residen Evil Revelations non delude le aspettative, dimostrandosi un titolo decisamente curato in ogni aspetto. 
Per un totale coinvolgimento nelle vicende consigliamo di giocare in un luogo buio, silenzioso e privo di qualsiasi presenza umana.

Negli episodi precedenti di Resident Evil Revelations
La trama inizia quando Chris Redfield viene presumibilmente e misteriosamente rapito. Due agenti della BSAA, Jill Valentine e il suo partner Parker Luciani, vengono inviati sul luogo da cui dovrebbe provenire il segnale di Chris: un’enorme nave da crociera apparentemente abbandonata e direttamente collegata alla città galleggiante di Terragrigia, un piccolo baluardo tecnologico fatto distruggere un anno prima a causa di un devastante attacco terroristico. Investigando sulla nave, Jill scoprirà presto che niente è come sembra e molti misteri attendono solo di essere rivelati.
La narrazione risulta strutturata come una serie televisiva composta da 12 episodi, con tanto di riassunto delle “puntate” precedenti all’inizio di ogni capitolo. Sebbene qualcuno potrebbe non gradire tale impostazione, nel complesso bisogna ammettere che la storia ne ricava beneficio, apparendo avvincente. L’idea di chiudere ogni episodio con un certo pathos è inoltre un altro punto a favore di questa interessante scelta, e non manca di invogliare il giocatore a proseguire nella vicenda. Diversi personaggi guidano il filo degli avvenimenti, permettendo di seguire il plot da più angolazioni e sotto diverse prospettive, contribuendo alla creazione di un’azione frammentaria ma, proprio per tale motivo, stimolante. 
Tuttavia, tale scelta comporta anche dei rischi. La trama, infatti, appare a tratti confusionaria e poco chiara. L’eccessiva complessità di alcuni passaggi crea situazioni spesso molto intricate poi non esaustivamente spiegate, nemmeno in vista del finale. Anche se avremmo gradito maggiore chiarezza, il lavoro svolto è comunque apprezzabile e, cosa più importante, capace di appassionare.

Survival? Horror? TPS? Action?
Prima di dilungarci in un’approfondita analisi del gameplay vero e proprio, è d’obbligo considerare un aspetto fondamentale dell’esperienza globale: il cosiddetto sistema di controllo. Segnaliamo la presenza di un pad scorrevole aggiuntivo, acquistabile in bundle con il gioco o separatamente, utile per agevolare alcuni movimenti. Anche senza questa nuova periferica, in ogni caso, tre diverse impostazioni di comandi assicurano a chiunque una certa comodità, a patto di scendere a compromessi con la macchinosità di alcune azioni, da sempre caratteristica della serie. In particolare la possibilità di muoversi mentre si spara (una novità) potrebbe causare qualche problema se sprovvisti del circle pad, ma, con il giusto allenamento, non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, considerano che tale azione non appare nemmeno così indispensabile o utile ai fini della sopravvivenza. Ad ogni modo consigliamo ai possessori di un Nintendo 3DS, che ne abbiano la possibilità, di scaricare la demo messa a disposizione da Nintendo per testare direttamente il titolo e tirare le dovute conclusioni.
Fatta questa doverosa premessa possiamo ora passare ad analizzare la giocabilità. Inquadrare sotto un solo genere questo episodio è una cosa pressoché impossibile. Resident Evil Revelations non è un puro survival-horror, non è nemmeno un action, è più un TPS; la valutazione deve quindi esaminare il risultato raggiunto nel complesso. Chi si aspetta un vero titolo di sopravvivenza dalle forti tinte horrorresterà deluso, perché se è vero che le soleggiate ambientazioni e le movimentate situazioni di Resident Evil 5 sono solo un ricordo, o perlomeno occupano un’esigua fetta di gioco, è altrettanto vero che l’azione fortemente sparatutto non manca di certo. Per capirci, siamo più dalle parti di Resident Evil 4, con l’aggiunta di qualche sezione particolarmente ispirata in grado di riportare alla mente un certo Dead Space, seppur con le dovute considerazioni e in maniera decisamente meno angosciante della produzione targata Visceral Games.
Il titolo parte in maniera eccellente, con un’atmosfera di sicuro impatto: la nave è buia, tetra, silenziosa, fredda. Fortunatamente l’azione principale si svolge proprio su questo maestoso “vascello” sperduto in mezzo al mare, sul quale controlleremo Jill, vera protagonista della storia. C’è però tempo di deviare verso altri personaggi e ambientazioni: queste ultime, purtroppo ma comprensibilmente, non godono della stessa inquietante cura riposta alla nave, lasciando spazio a sezioni eccessivamente lineari, benché utili per spezzare efficacemente il ritmo.

Questione di ritmo
L’avventura prosegue in maniera del tutto simile ai precedenti e moderni capitoli della saga, quindi in modo del tutto lineare, salvo alcune occasioni in cui è necessario attraversare molte aree della nave, momenti che favoriscono persino la creazione di attimi di perdizione, costringendo a visualizzare la mappa per orientarsi meglio. Il backtracking, infatti, è abbastanza presente, soprattutto superata la metà della campagna, quando ormai si avrà già esplorato gran parte della location principale. Ritornare sui propri passi, quindi, non sarà raro, anche se si verrà guidati dalle esigenze narrative. Ciò potrebbe rendere alcuni frangenti meno entusiasmanti, con conseguenti sensazioni di deja-vu. Tuttavia, il ritmo di gioco risulta ottimamente scandito: dall’inizio, grazie alla grande atmosfera, alla fine, in cui l’avventura prende però pieghe decisamente più action. I capitoli finali, infatti, abbondando di nemici e di momenti piuttosto adrenalinici e “caotici”, culminando nell’estenuante e immancabile battaglia finale. Inizialmente prerogativa di altri personaggi, nelle ultime battute queste sezioni fortemente action/shooter vedranno impegnata anche Jill. 
Una componente survival è comunque presente, soprattutto all’inizio, quando ancora si rimane spaesati dinnanzi alle aberranti creature realizzate dai programmatori. Già a livello di difficoltà medio la sfida risulta impegnativa: difficile avere la sicurezza di sopravvivere allo scontro successivo. La relativa legnosità dei personaggi, talvolta un po’ impacciati nei movimenti, è un elemento che funziona, apparendo utile per accrescere il senso di inferiorità e insicurezza nel giocatore. 
Esplorando le ambientazioni si ha poi modo di recuperare importanti risorse che si dimostreranno fondamentali per la sopravvivenza. Ritrovarsi a corto di munizioni, ad esempio, sarà un evento rarissimo, ma sprecare pallottole inutilmente potrebbe portare a morte certa. Nel complesso la ricerca degli oggetti (munizioni, piante guaritrici, ecc...) appare equilibrata. Un sofisticato strumento chiamato Genesis ci aiuterà nell’esplorazione, analizzando l’area circostante per evidenziare oggetti nascosti o indizi. 
Le armi, invece, spaziano dalle classiche pistole e fucili, fino al caratteristico lanciarazzi. L’armamento non è ricchissimo, ma la scelta è comunque discreta (in particolar modo negli ultimi episodi). Chiunque abbia già giocato ai precedenti capitoli, troverà un’esperienza shooter dal feeling quasi identico. Segnaliamo, però, la possibilità di potenziare le armi tramite mod. nascoste negli scenari, l’opportunità di schivare gli attacchi avversari, di muoversi mentre si mira e di sparare alle creature attraverso la visuale in prima persona (è comunque selezionabile anche la tradizionale terza persona)

Paura? Ma anche no!
Parlando dei veri e propri mostri da cui il giocatore deve difendersi, non si può certo dire che Resident Evil Revelations sfoggi una grande quantità di tipologie nemiche. Malgrado ciò, tali mostruosità sono state ben “inserite” nel gioco, permettendoci di scoprire nuovi abomini anche verso la fine della storia. L’Intelligenza Artificiale che li guida si dimostra soltanto discreta, senza picchi di eccellenza, ma permettendosi anzi qualche caduta di stile. L’incapacità dei nemici di seguirci oltre le porte, inoltre, rischia di rendere alcune fasi “inconsistenti” e poco realistiche, abbassando notevolmente la tensione, seppur dando l’occasione al giocatore di approcciarsi alle creature nella maniera più umana possibile: ovvero fuggendo. Discorso diverso, ovviamente, per le boss-battle. Non tutte appaiono ben strutturate, ma sarà necessaria una forte concentrazione per uscire vittoriosi, soprattutto dallo scontro finale, davvero impegnativo. A battaglie dalle dinamiche fin troppo ripetitive si affiancano, però, combattimenti entusiasmanti e farciti di un po’ di tensione.
Un altro elemento da non dimenticare è infatti la paura, il terrore, il senso di angoscia che ogni titolohorror dovrebbe suscitare. Purtroppo, sotto tale aspetto Resident Evil Revelations non convince a fondo. Come abbiamo già avuto modo di dire, l’atmosfera è ben ricreata e alcune situazioni possono effettivamente trasmettere “agitazione”. In questo senso i passi in avanti rispetto a Resident Evil 5 sono evidenti. Ciò nonostante, spaventarsi è davvero una questione difficile, per non dire impossibile, specialmente per i giocatori più navigati. Assente anche il senso di solitudine, poiché durante la quasi totalità dell’avventura si è affiancati da un compagno guidato da una IA decisamente discutibile: scordatevi il quinto capitolo della serie, in Revelations l’alleato è praticamente inutile e l’interazione con esso minima. 
La paura è certamente una condizione soggettiva, ma a nostro avviso è il gioco stesso che spinge poco su questo aspetto, limitandolo alla sola realizzazione dell’ambiente e non riuscendo a sorprendere con reali momenti di angoscia, pur partendo in modo promettente. Ad ogni modo, non ci sentiamo di penalizzare troppo il titolo per tale motivo, mettendo in conto delle piccole dimensioni dello schermo e soprattutto dell’impatto generale di una console portatile, sicuramente minore rispetto a quello dellehome console
Oltre a massacrare avversari, il gameplay propone sporadici enigmi molto semplici. Anche il touch screen viene talvolta chiamato in causa per compiere basilari, ma interessanti azioni, che, unite ad alcuni frangenti di gioco “meno classici”, mantengono sempre alto l’interesse.

Si vive insieme… si muore insieme!
Resident Evil Revelations vanta una divertente modalità cooperativa online denominata Raid, la quale verrà sbloccata proseguendo nel single player. Tale opzione consente di affrontare orde di nemici a fianco di un amico, sia in locale, sia via Internet. La modalità Raid può essere giocata anche in solitaria, ma in entrambi i casi appare come un mero accessorio di cui si può tranquillamente fare a meno. Divertente, ma ripetitivo, utile solamente per aumentare la longevità del titolo, già soddisfacente di per sé. La campagna, infatti, può essere portata a termine in circa nove o dieci ore. Ottima anche la rigiocabilità, grazie a un nuovo livello di difficoltà e alla presenza di particolari obiettivi che sostituiscono i trofei di Sony e gli achievement di Microsoft.

Orrore in 3D

Graficamente Resident Evil Revelations è capace di mettere in mostra le capacità della consoleNintendo. Tutto risulta curato con dovizia di particolari per offrire un impatto visivo assolutamente eccezionale. L’unico appunto che ci sentiamo di muovere riguarda il frame-rate, vistosamente sofferente mentre si cambia location. Nulla in grado di rendere meno godibile l’esperienza, ma che potrebbe recare qualche fastidio ai giocatori più esigenti.
Senza infamia né lode l’effetto 3D. La possibilità di regolarlo perfino attraverso le opzioni di gioco denota una certa cura degli sviluppatori, i quali hanno deciso di puntare molto sulla profondità visiva. In alcune circostanze il 3D riesce a farsi notare, senza però sorprendere. Il suo l’utilizzo non risulta imprescindibile per giovare pienamente della produzione. Dal canto nostro si è comunque dimostrato una “presenza” piacevole, che non ci ha fatto sentire il bisogno di abbassare o togliere l’effetto (settato al massimo per tutta l’avventura).
Giudizio decisamente positivo anche per l’accompagnamento sonoro, costituito da brani efficaci, ben amalgamati al contesto e ad effetti alle volte solo discreti, altre eccellenti. Da applausi il doppiaggio in italiano, per la prima volta presente in un titolo della saga. Anche se i puristi preferiranno godersi l’esperienza in lingua originale, il lavoro svolto dai doppiatori nostrani merita l’attenzione di tutti gli acquirenti, i quali potranno finalmente godersi un Resident Evil in italiano. Fortunatamente la paura di molti non si è concretizzata: il doppiaggio risulta di ottima fattura. A garanzia di quanto affermiamo, tra i tanti big presenti, vi segnaliamo la voce di Claudio Moneta, nel ruolo di Chris.



VOTO GLOBALE: 9,0

The Darkness 2: In Anteprima!





Nonostante The Darkness II scalpiti per raggiungere i negozi il prossimo 10 febbraio, i ragazzi di 2K Games e Cidiverte, il distributore italiano del titolo, hanno avuto modo di organizzare un ultimo evento di presentazione nel quale, finalmente, abbiamo potuto giocare l'intero incipit del titolo e mettere insieme molte delle sequenze viste nei precedenti eventi.
The Darkness II è il secondo capitolo videoludico dedicato a Jackie Estacado, giovane capomafia italo-americano posseduto dall'Oscurità, una misteriosa quanto potente entità che si manifesta come due feroci tentacoli senzienti che gli spuntano alle spalle, capace di garantirgli inoltre una resistenza sovraumana e l'abilità di rigenerare anche le ferite più profonde.

New York, New York
E' una tranquilla serata newyorkese e il protagonista si sta dirigendo verso il solito ristorante, dove una coppia di procaci gemelle lo sta attendendo per cena e forse anche per il "dessert". Sembra una tranquilla serata da capomafia, fino a quando, improvvisamente, si scatena l'inferno: un proiettile colpisce una delle due accompagnatrici, mentre l'altra viene travolta da un furgone lanciato a tutta velocità contro la vetrina del ristorante. In pochi minuti Jackie si ritrova avvolto dalle fiamme, circondato da misteriosi sicari che vogliono la sua pelle e ferito gravemente ad una gamba. Fortunatamente qualcuno dei suoi è ancora vivo e faticosamente prova a trascinarlo fuori dal rogo. Durante questa sofferta fuga Estacado dovrà provare a tenere lontani i vari assassini coprendo la ritirata e, ai fini del gioco, familiarizzando con i controlli. Giunti in cucina sembra che il peggio sia passato, quando un infido sibilo annuncia che c'è una fuoriuscita di gas; una molotov infrange un vetro e le ultime speranze di salvezza vanno letteralmente in fumo.
Nonostante l'abbia ripudiata alla fine del primo capitolo, datato 2007, Jackie è ancora il prescelto dall'Oscurità, che approfitta della situazione per riprendere il controllo sul protagonista: meglio la morte o l'essere nuovamente maledetto? Nessuna delle due cose, anche se l'occasione di ottenere vendetta, anche della malefica entità, non fa esitare il ragazzo. Tornato miracolosamente in vita e rigenerate le ferite Jackie è pronto per scoprire chi ha cercato di fargli la festa.

Macchina da guerra
Nonostante sia disarmato Estacado può, grazie ai poteri dell'Oscurità, avere la meglio di una moltitudine di nemici: il tentacolo destro è infatti in grado di tagliare qualsiasi cosa, mentre quello sinistro riesce ad afferrare, stritolare e lanciare praticamente di tutto, come cartelli stradali per impalare i nemici o portiere delle automobili da usare come scudo prima e come letale freesbie dopo. L'unico elemento che li accomuna è la voracità di cuori umani, grazie ai quali accumulano poteri in grado di potenziare Jackie. Questi sono suddivisi in quattro categorie e consentono di migliorare i bonus ottenuti terminando un avversario, migliorare l'abilità con le armi, i poteri dell'oscurità o le abilità sovrannaturali ad essa collegata, come per esempio la possibilità di scatenare uno sciame di insetti in grado di infastidire i nemici o donare il potere dell'oscurità alle proprie armi. Estacado non sarà completamente solo: un Darkling, piccolo essere demoniaco dall'aspetto corrotto, seguirà la gran parte delle sue peripezie, aiutandolo a distrarre i nemici, raccogliendo armi ed oggetti o indicandogli la strada da seguire. Talvolta, quando non sarà possibile proseguire, prenderemo direttamente il controllo del piccolo essere, utilizzandolo per infiltrarsi negli spazi più angusti in modo da trovare una soluzione ai problemi del portatore dell'Oscurità.
Grazie a queste abilità Jackie riesce ad avere facilmente la meglio sugli avversari, recuperando oltretutto nuove bocche da fuoco con le quali divenire davvero inarrestabile. Nonostante questa aura di apparente invulnerabilità Estacado ha due punti deboli: il primo sono le fonti di luce, in grado di reprimere l'Oscurità e "declassare" Jackie al rango di semplice sicario dalla letale abilità con le armi, mentre il secondo è rappresentato dal ricordo di Jenny, la sua amata, scomparsa in maniera violenta e prematura nel corso della prima avventura. Se la prima debolezza viene sfruttata dai nemici, il ricordo della ragazza, il desiderio di averla ancora al suo fianco e il suo calore vengono sfruttati dall'Oscurità per ossessionare il protagonista, domarlo e spingerlo a collaborare.

Mafia wars
Oltre alle straordinarie capacità, Jackie ha alle spalle un'intera organizzazione in grado di muoversi al suo solo schioccare delle dita. Raggiunta, non senza difficoltà, la sua abitazione, scopre che Swifty, un piccolo malvivente locale, potrebbe sapere qualcosa di chi ha attaccato la famiglia e potrebbe essere dunque una buona idea andare a fargli qualche domanda. Evidentemente Swifty non è particolarmente bendisposto e ci accoglie all'interno di una gru per le demolizioni, con la quale spera di impressionarci. Qualche chilo di piombo ed un paio di bombole esplosive lo portano ad essere più disponibile al dialogo ma l'Oscurità non è dello stesso parere e lo spappola sotto i nostri impotenti occhi. Un attimo prima di sapere che l'organizzazione che ha attaccato Jackie ha il quartier generale in un bordello della città, Estacado viene rapito da una delle sue solite visioni: in una tavola calda ancora chiusa Jenny lo sta attendo, tutta sola. La ragazza è viva davanti a lui, parla, ride, si commuove, lo guarda, parlano del futuro. A Jackie non importa più di essere nel mezzo di una guerra senza esclusione di colpi, ora lui è li abbracciato a lei, stanno ballando sulle note di una romantica canzone, vorrebbe che tutto questo durasse all'infinito. Il momento gli ricorda quando, anni prima, stava guardando pacificamente un film con lei nel proprio appartamento, prima che tutto finisse tragicamente.
Sfortunatamente la dura realtà lo strappa dal sogno e forse non è stata una buona idea. Pieno di rancore e rimpianti parte per il covo della Fratellanza, l'organizzazione che gli sta dando la caccia, e grazie a Venus, una sensuale professionista del luogo, riesce ad infiltrarsi al suo interno facendosi strada fino al cuore della base dove ad attenderlo troverà una trappola approntata per l'occasione. Imprigionato ed impotente Jackie è sul punto di cedere l'oscurità ai propri avversari: la Famiglia è in ginocchio e la Fratellanza minaccia di uccidere persino Zia Sarah, l'unica persona in vita che ancora prova del sincero affetto per lui. Ma l'Oscurità non ha intenzione di cedere il proprio potere alla Fratellanza ed offre a Jackie, in cambio del suo aiuto, l'unica cosa che per lui è ancora realmente importante...

venerdì 20 gennaio 2012

Resident Evil 6 è ufficiale: esce il 2 ottobre!






Con un comunicato ufficiale è stato da poco confermato che Resident Evil 6 è attualmente in sviluppo e verrà rilasciato il prossimo 20 novembre su Xbox 360 e Playstation 3. Il gioco vedrà come protagonisti Chris Redfield e Leon S. Kennedy. Di seguito trovate tute le informazioni a riguardo:

SAN MATEO, California - 19 gennaio 2012 - Capcom, uno dei principali sviluppatori in tutto il mondo ed editore di videogiochi, è orgoglioso di annunciare che Resident Evil 6 è in pieno sviluppo e la sua uscita è prevista su Xbox 360 e PlayStation 3 il prossimo 20 novembre 2012, con una versione PC Windows a seguire. Mescolando azione e survival horror, quest'ultimo capitolo del franchise è il titolo più ambizioso, coinvolgente e ricco di funzionalità nella serie, e promette di essere l'esperienza horror dell'anno.

Sono passati dieci anni dall'incidente di Raccoon City e il presidente degli Stati Uniti ha deciso di rivelare la verità dietro a ciò che è avvenuto, nella convinzione che questo possa frenare la ripresa dell'attività di bioterrorismo. Al fianco del presidente dovrebbe esserci il suo amico personale e sopravvissuto, Leon S. Kennedy, ma quando l'edifico subisce un attentato bioterroristico, Leon è costretto ad affrontare un Presidente trasformato e irriconoscibile e prendere la decisione più difficile della sua vita. Allo stesso tempo Chris Redfield arriva in Cina, zona a sua volta sotto la minaccia di un attacco bioterroristico. Con nessun paese al sicuro da questi attacchi e dalle conseguenti epidemie, la popolazione del mondo intero è unita dalla paura comune di non sopravvivere.

Per la prima volta nella serie, Resident Evil 6 vede Leon e Chris uniti per affrontare questa minaccia senza precedenti. Essi saranno affiancati da nuovi personaggi, ognuno con la propria prospettiva unica e con il proprio personale coinvolgimento in questa esperienza drammatica inarrestabile su scala globale.

"Resident Evil 6 rappresenta un enorme passo avanti nell'evoluzione della serie," ha commentato Katsuhiko Ichii, Responsabile R & D e Global Marketing. "Il team di sviluppo, guidato da Hiroyuki Kobayashi, sta lavorando instancabilmente per fornire il titolo più impressionante di sempre sia in termini di portata che di valori di produzione. Siamo tutti veramente eccitati dal titolo e non vedo l'ora di condividerlo con il mondo ".

Hiroyuki Kobayashi, produttore esecutivo di Resident Evil 6 ha aggiunto: "Fin dall'inizio l'intenzione del team era quella di creare un'esperienza che possa offrire una trama avvincente, con un single-player e una co-op ricche di tensione unite dalla costante horror. Chiamiamo questa fusione horror drammatico e siamo sicuri che avrà un grande impatto sia sui vecchi fan della serie che sui nuovi arrivati "
 

Data di uscita: 2 ottobre 2012 (PS3, Xbox360) / TBA PC