giovedì 30 maggio 2013

GRID 2: RECENSIONE

Imporsi come vera alternativa, in un mercato monopolizzato da pochi "grandi" come quello dei videogiochi di guida (Simulazioni o Arcade che siano) è un'operazione oltremodo difficile. Scontrarsi con Forza Motorsport e Gran Turismo è impresa a dir poco impossibile, e per insidiare concretamente un Need for Speed (tanto per citare l'arcade di punta) occorrono idee nuove; freschezza che nel mondo delle corse videoludiche manca da un bel po'.
Codemasters, tuttavia, ha dimostrato da tempo di avere diversi assi nelle sue maniche, dapprima trasformando Colin McRae in DiRT - stimato arcade game sulle corse rallystiche. Poi riportando in auge come mai nessuno prima la F1 videoludica: una delle sue operazioni ad oggi più riuscite. Ma la softco britannica non si è accontentata, andando ad inserirsi anche in quel particolare contesto che chiamiamo "Ibridi", ovvero quei corsistici arcade che, per un verso o per l'altro, strizzano l'occhio alla simulazione. Race Driver GRID, nel 2008, è stato pioniere di questa nuova branchia dell'automobilismo digitale, cresciuta e sviluppatasi sostanzialmente alla sua ombra. Con GRID 2, in arrivo il 30 Maggio per console e PC, Codemasters vuole fare il bis, spingendosi in un terreno leggermente diverso (e meno accidentato) rispetto al predecessore.
In questo caso, infatti, non si tratta di ricercare un compromesso tra Arcade e Simulazione, ma semplicemente di inserire un videogame chiaramente arcade (anche se un po' più rigoroso) in un contesto realistico - quello di una competizione internazionale con tutti i crismi del caso. Il risultato, come leggerete nelle prossime righe, funziona veramente bene: Codemasters ci regala un racing game che probabilmente non passerà agli annali (magari fosse arrivato un anno fa...) ma che impegna, diverte ed intrattiene. Un videogame che saprà soddisfare chiunque fosse in astinenza da racing.

L'idea dalla quale parte la Carriera, modalità principe di GRID 2, è sin dal principio interessante. Il miliardario Patrick Callahan nutre una sconfinata passione per i motori sin da bambino ed è tremendamente ansioso di verificare chi sia il numero uno nel mondo delle corse. Alla realizzazione del suo sogno, tuttavia, manca ancora un dettaglio: una scintilla. Bisogna che un pilota capace -perché no un emerito sconosciuto- si metta in auto (letteralmente) per convincere i più grandi club automobilistici ai quattro angoli del Globo ad unirsi sotto l'unica effige delle World Series of Racing. Questo "signor nessuno" sarà il giocatore, pilota alle prime armi (si fa per dire) sfidato sin dall'inserimento del disco nel tray della console a domare bolidi incredibilmente potenti e dare del filo da torcere ai migliori interpreti del settore (rigorosamente fittizi).
La prima stagione di quella che sarà una lunga cavalcata parte da un garage arrabattato (a dispetto delle ricchezze di Callahan), nel quale avremo a disposizione la nostra auto ed un PC grazie al quale accedere alle importantissime e-mail. Qualche gara per "farci notare" ed immediatamente riceveremo l'invito da parte dei più prestigiosi circoli del Nord America; Callahan ci aiuterà a focalizzarci sull'obiettivo (il pilota più forte) da battere per ricevere consensi ed aumentare il numero di fan. L'importantissimo elemento dei "follower" (caratterizzati anche -ma non solo- dai click sui nostri -fittizi- video Youtube) sarà la vera spina dorsale della progressione - lasciando da parte vetusti concetti come l'esperienza e addirittura il denaro. Recuperando concetti sicuramente più attinenti al reale mondo delle corse, GRID 2 ci metterà di fronte ad un universo che esigerà costantemente le nostre prestazioni migliori: vincere una serie di gare, battere un particolare pilota, frantumare un record. Ognuna di queste attività porterà ad accrescere il numero dei nostri tifosi, e di conseguenza porterà Sponsor sempre più prestigiosi ad interessarsi a noi ed al progetto del nostro "mentore".


Viene dipinto così il quadro di una progressione sempre varia. Soglia dopo soglia nuovi sponsor ci offriranno in prova (ed eventualmente in regalo) le loro vetture e ci permetteranno di usufruirne per gareggiare nei molti stage di cui la World Series of Racing sarà composta. Lo stesso mega-evento si comporrà, come avevamo visto nei nostri hands on, di più Stagioni, in una marcia trionfale verso la definitiva unione di tutte le discipline automobilistiche. Si partirà dagli Stati Uniti, il regno delleMuscle Car e delle gare all'interno di stretti percorsi cittadini (Chicago) o sfidando le tortuose strade tra i Canyon. Si passerà dall'Europa, dove la cultura dell'auto ci apparirà immediatamente differente, così come gli eventi nei quali c'imbatteremo. Alle sfide Testa a Testa e alle gare Point to Point si sostituiranno gli eventi ad Eliminazione (ad intervalli di 15 secondi l'ultimo esce di scena) o le gare di tipo Domination dove a spuntarla, indipendentemente dalla posizione d'arrivo, sarà solamente chi avrà effettuato il miglior tempo sul giro. Le location si faranno sempre più pittoresche (Parigi, Barcellona, la Costiera Amalfitana) e i club più agguerriti e desiderosi di "sverniciare" le nostre fiancate - con le buone o con le cattive. Ancora uno step e via verso il Continente Asiatico, regno delDrift e delle gare al limite della legalità.
"Il fulcro del gioco in rete è infatti la piattaforma Racenet, che al pari dell'altrettanto famosa Autolog permette ai piloti virtuali di scovare costantemente nuove sfide, cercando avversari e record da infrangere" I panorami di Hong Kong, Dubai e delle tortuose strade montane giapponesi la faranno da padrone, mentre noi saremo intenti ad adattarci ancora una volta all'ecosistema corsistico locale: impresa resa più agevole dalle auto forniteci dagli sponsor - sempre adatte alle competizioni.
Radunati tutti i club sotto l'unica effige della WSR (completando le sfide e togliendo il podio ai migliori al Mondo) inizieranno le tappe del vero e proprio campionato che, sinora appena intraviste con intermezzi atti a sancire il passaggio da "Stagione a Stagione", ora diventeranno il clou della progressione. Ogni frangente si tingerà d'ufficialità, con tanto di resoconti in salsa Sports Center (programma sportivo-top del palinsesto ESPN) filmati sfruttando giornalisti reali e tanto altro ancora. Tutto si farà dunque più serioso: regolamenti via via più restrittivi, gameplay (come vedremo) meno permissivo e competizioni che assomiglieranno sempre più ad un vero e proprio campionato automobilistico, tra monomarca ed affini.
Questa è, in buona sostanza, l'offerta di GRID 2, che nel finale vi incoronerà campioni assoluti in un tripudio di festeggiamenti. Il percorso, come in tante "avventure videoludiche", è però quel che conta veramente. Quello tracciato da Codemasters si dimostra capace di catturare ogni amante (o quasi) delle due ruote, riportando, al netto dell'esperienza ludica, molti pregi e solamente qualche difetto. Tra i primi segnaliamo l'ottima varietà di eventi che, complice anche l'azzeccata selezione di veicoli, aiuterà e non poco a donare nuovi spunti alla progressione. Un po' più a margine lapersonalizzazione del veicolo, adornata dalla facoltà di selezionare una livrea tra le tante a disposizione ed "appiccicarci" sopra un determinato numero di sponsor (reali) a seconda della popolarità raggiunta. Tra i difetti, invece, una lieve ripetitività in qualche particolare settore (alcuni club vi faranno partecipare a tre eventi simili su quattro) e l'impossibilità (anche se qui siamo molto sul soggettivo) di acquistare le vetture che più vi aggradano. Anche i tracciati cittadini, ad onor del vero, non mostrano sempre questo grande brio. Vengono però "baciati" da Live Track, nuova feature che aggiungerà un pizzico d'imprevedibilità e varietà in più, rendendo possibili variazioni dinamiche ad ogni incrocio - come se il percorso cambiasse (in alcune, minime, parti) ad ogni giro.
In definitiva un'offerta ludica piuttosto completa che, pur priva della facoltà di acquistare o modificare le parti meccaniche dei veicoli, vi metterà in condizione di sperimentare diversi modelli di guida ed una cospicua selezione di tracciati sempre impegnativi. Peccato per qualche accenno di ripetitività, visto che anche dal punto di vista "Eventi" Codemasters ha fatto un ottimo lavoro.


Leggermente differente la parentesi Multiplayer, curata da Codemasters come ci ha sempre dimostrato di saper fare. Al di là della possibilità di creare eventi personalizzati con un massimo di dodici giocatori in pista contemporaneamente, il titolo punta fortemente sulla componente sociale. Il fulcro del gioco in rete è infatti la piattaforma Racenet, che al pari dell'altrettanto famosa Autolog permette ai piloti virtuali di scovare costantemente nuove sfide, cercando avversari e record da infrangere. Racenet vuole portare ad un nuovo livello le interazioni sociali, non solo varcando i confini dello schermo di casa (al proprio profilo si può accedere ad esempio via browser e tablet), ma anche proponendo sfide settimanali e mettendo in diretta competizione ogni giocatore con i propri "Rival". Il sistema si impegnerà, settimanalmente, a scovare giocatori con lo stesso grado di abilità, sbattendovi in faccia le loro performance per fare in modo di stimolare un po' di sana competizione agonistica. Oltre ai rivali suggeriti automaticamente da Racenet, sarà possibile selezionarne quattro in autonomia, scegliendo fra i giocatori con cui abbiamo, per un motivo o l'altro, gareggiato. Se proprio non siete riusciti a mandar giù quell'ultima sportellata, quindi, aggiungete il manigoldo alla lista e continuate a sfidarlo per rinfacciarli la sua guida sporca e poco attenta. Sarà inoltre possibile cercare rivali "custom", selezionando in prima persona i criteri di ricerca. Se ad esempio vi sentite forti sulle derapate, potrete cercare qualche utente altrettanto abile nelle gare di Drifting.
La competizione diretta con i vostri Rivali sarà stimolata da Racenet grazie alla possibilità di rubarvi reciprocamente i "follower": il numero di appassionati che seguirà le vostre gesta. Si tratta di un parametro semplicemente indicativo della vostra bravura (niente fan reali, quindi), che aumenterà ad ogni vostra impresa. Sfidando i rivali potrete sottrargli un po' di fama per rimpolpare di contro la vostra popolarità, così da scalare le leaderboard e sperare di finire fra i Top Player della settimana. Grazie ai fan accresceremo anche il nostro Livello Pilota, totalmente slegato dalla progressione offline e capace di aprirci le porte, ad un certo punto, ad una timida elaborazione dei veicoli (sempre sbloccati strada facendo). Si tratterà più che altro di "traguardi tecnologici" (molle da competizione, motori potenziati, aerodinamica da gara...) da sfruttare senza la possibilità di toccare gli assetti per ottenere migliori prestazioni in pista. Nulla di paragonabile ai Forza di turno ma un buon incentivo (assieme alla personalizzazione estetica) per continuare a giocare online.
Ovviamente tutto l'impianto messo in piedi da Codemasters non si reggerebbe in piedi senza una buona varietà di opzioni e modalità. Su questo fronte GRID 2 non vuole farsi mancare niente. Oltre alle classiche gare online, il titolo concede la possibilità di gareggiare in locale tramite split screen, e addirittura affrontare i propri rivali o gli amici in una serie di sfide asincrone.

A livello di gameplay GRID 2 basa fortune e sfortune su Truefeel™, particolare sistema progettato dagli ingegneri Codemasters ed ampiamente collaudato sui tracciati dello stesso GRID 2. Si tratta di un processo che si propone, tramite tweak invisibili ed intoccabili al giocatore, di riproporre per ciascun veicolo sensazioni differenti - capaci di mediare efficacemente tra accessibilità e sfida con se stessi e le proprie capacità. Come avevamo pronosticato l'intento, per quanto nobile, non era dei più semplici: cercare lo sweet spot preciso per ogni vettura senza dare al giocatore alcun elemento (si veda possibilità di gestire gli aiuti alla guida o di elaborare l'auto - anche solo a livello aerodinamico) è stata un'impresa titanica da parte di Codemasters - non riuscita alla perfezione. Nelle primissime fasi della carriera, infatti, non saremo in grado (almeno non in maniera efficente ed efficace) di "distinguere" l'handling di tutte le vetture. Molte, a volte a ragione a volte meno, si assomiglieranno un po' troppo: il che, unito ai frangenti leggermente ripetitivi ed un handling di gran lunga facilitato (all'inizio), renderà in qualche modo meno entusiasmante la progressione.
"GRID 2 è senza dubbio l’ideale seguito di Race Driver GRID: un corsistico ben confezionato su solide basi, foriero di un’ottima varietà, tanto divertimento ed un sano “attaccamento” al mondo delle corse" Con un minimo di pazienza, e grazie alla possibilità di passare da una stagione all'altra una volta ottenuto il numero di fan necessario (senza completarla per intero), giungeremo comunque laddove il sistema darà realmente i suoi frutti. Nelle fasi più avanzate, quando avremo per le mani vetture preparate per la competizione e, in linea di massima, molto più potenti, il particolare sistema di guida risplenderà di luce propria - almeno per i meno puntigliosi del volante digitale.
Se l'impossibilità di agire su componenti meccaniche e aerodinamiche rimane pur sempre una sorta di "limite" (per quanto si stia parlando di un prodotto fortemente Arcade), i particolari tweakapportati dagli sviluppatori verranno ugualmente incontro ad entrambe le categorie di videogiocatori. I meno avvezzi alla guida saranno in grado, in tempi relativamente brevi, di padroneggiare i potenti veicoli che Codemasters avrà loro messo in mano; gli assi dei motori, vedendo entrare in gioco almeno un minimo di parzializzazione (su freno e gas, ovviamente) potranno darsi all'apprendimento delle sottili arti di padronanza del veicolo, andando a ricavarne -a nostro avviso- buonissime soddisfazioni. Un ottimo lavoro, in questo senso, è stato fatto riguardo all'integrazione del joypad. Per quanto non sia possibile andare ad agire sulla corsa dei grilletti, sulle zone morte o quant'altro, la guida "pad alla mano" (è il caso di dirlo) si è dimostrata a dir poco impeccabile in GRID 2 che, anzi, in alcuni frangenti sembra cucito proprio "addosso al joypad". Il test al volante (un Fanatec CSR-Elite e pedaliera Clubsport v1.0 aggiornato al firmware 757) ci ha infatti dimostrato come alcune problematiche vadano evidentemente ancora risolte, da questo punto di vista. Per quanto a livello di menù la completezza nei settaggi sia invidiabile, il funzionamento ha lasciato per ora a desiderare. Probabilmente per la natura del codice (un review - non Promo) o per la necessità di una piccola patch correttiva, il force feedback e le vibrazioni non venivano trasmesse alla nostra periferica, impedendoci un test adeguato.
Ritornando al gameplay, specifichiamo ancora una volta per puristi e novizi all'ascolto, che le dinamiche non si avvicineranno in ogni caso mai ad un vero e proprio simulatore di guida - nemmeno a quelli tanto bistrattati "da console" come Forza o Gran Turismo. Eccezion fatta per la parzializzazione di gas e (di tanto in tanto) freno, non sarà richiesta alcuna particolare attenzione: questo significa che, in buona sostanza, lunghe derapate controllate e qualche sportellata extra saranno all'ordine del giorno.


Si può inserire, proprio in questo discorso, la difficoltà - legata nel caso di GRID 2 agli unici due fattori modulabili dell'esperienza: Intelligenza Artificiale e rilevanza dei danni. Partendo dal principio possiamo dire che già a livello Normale (Facile non lo abbiamo nemmeno preso in considerazione) l'aggressività dei piloti si è dimostrata quantomeno interessante. Si noti bene che non a caso è stata utilizzata la parola aggressività: andando in qualche maniera a strizzare l'occhio all'incompreso (ma fantastico) SHIFT 2, i piloti in GRID 2 si faranno sotto, sfrutteranno traiettorie non comuni e finiranno anche per incappare nell'errore casuale. Lo faranno però in maniera molto minore rispetto al titolo Electronic Arts - e soprattutto sfruttando molto di più la capacità di "sportellare" piuttosto che il vero e proprio quid di guida. Un aspetto che tocca dunque corde positive e negative, seppur queste ultime in maniera molto meno marcata. Il divertimento ed un certo senso di sfida, in ogni caso, sono assicurati, soprattutto avendo l'accortezza di selezionare "COMPLETI" alla voce danni. Alle "quisquilie estetiche" si uniranno in tale maniera anche le problematiche meccaniche, compromettendo tutt'altro che raramente gare in cui -magari- proveremo ad avere la meglio solo con la forza o con la rabbia. Ma niente paura, perché basterà premere un tasto ed attivare il Flashback per riportare la gara indietro di una manciata di secondi e correggere, a completa discrezione del giocatore, l'errore.
Il meccanismo globale, pur rimanendo nei termini permissivi dell'arcade racing, si dimostra dunque piuttosto congegnale ad un più ampio pubblico e, pur al netto di qualche difetto non trascurabile, finisce per caratterizzare un racing game con una sua personalità ben precisa.


A livello visivo GRID 2 ha confermato quanto di buono ci aveva già fatto vedere in precedenza. La versione console gira fluidamente a 30fps, restituendo, soprattutto dalla visuale sul confano, unsenso di velocità soddisfacente (meno bene la visuale esterna). L'effetto perno che ancora affliggeva il suo predecessore è quasi totalmente un retaggio del passato e, a parte qualche "comparsata" nell'odiata visuale esterna, non farà mai capolino. L'assenza della visuale cockpit, soprattutto per i più appassionati, si fa ovviamente sentire, anche se viene mitigata da una spettacolare (e nuova rispetto al precedente codice) panoramica dall'esterno. Rispetto a quella standard, foriera come si diceva poc'anzi di un pizzico di perno e una resa generale del trasferimento carichi non ottimale, questa novella prospettiva dona un senso di maggiore immersione a coloro i quali non siano avvezzi alla guida "interna". Sfruttando un particolare sistema in grado di identificare la "qualità" di guida, questa telecamera giocherà sfruttando i vostri errori e sottolineandoli con scossoni compatibili. Un effetto assolutamente immersivo...a patto di non soffrire di motion sickness: siete avvisati!
A livello fisico, riprendendo un discorso appena accennato qualche riga fa, non siamo di fronte a nulla di particolarmente profondo: l'implementazione di una timida simulazione per il trasferimento dei carichi ci è sembrata più che altro una necessità - l'unica in un racing arcade piuttosto fedele alle sue origini.
Ottima, passando oltre, la quantità di poligoni a formare ciascun veicolo, ed ottimo anche lo sviluppo dei tracciati - quando non estremamente vari nel track design ricchssimi di elementi collaterali in grado di caratterizzarne la collocazione e renderne piacevole la visione. L'occhio cade però, ricordando i fasti di GRID, sul sistema di danneggiamento dei veicoli, implementato sia a livello estetico che meccanico. Gli incidenti, in GRID 2, sono di un livello completamente differente rispetto alle altre produzioni. Le lamiere si contorcono, le fibre di carbonio si squarciano e i vetri si frantumano lasciando ogni genere di detrito sull'asfalto. Un groviglio di effetti particellari gestito da un motore fisico di alto livello, i cui risultati, uniti ai danni meccanici, rendono altamente spettacolare ed allo stesso tempo realistico il risultato. Buona anche la gestione delle fonti d'illuminazione, anche se, com'è spesso accaduto con l'EGO Engine (che muove anche GRID 2), l'effetto bloom appare leggermente troppo accentuato. Convincono invece pienamente le campionature dei motori - molto meno la colonna sonora, di impatto altalenante.
GRID 2 è senza dubbio l’ideale seguito di Race Driver GRID: un corsistico ben confezionato su solide basi, foriero di un’ottima varietà, tanto divertimento ed un sano “attaccamento” al mondo delle corse. Chiunque abbia amato il primo capitolo si troverà di fronte ad un sequel imperdibile, da acquistare a scatola chiusa. Per tutti gli altri, al netto di qualche imperfezione qua e là (ma anche di una carriera molto longeva, tante autovetture da sperimentare ed un multiplayer davvero ben orchestrato) si tratterà di una decisione un po’più difficile. GRID 2 non può ambire all’olimpo delle produzioni corsistiche ma si classifica senza dubbio tra i grandi racing game di questa generazione, in grado di dare moltissime soddisfazioni ad un’ampia fascia di pubblico più o meno appassionato. 
Al solito è proprio questo immenso target da accontentare a tutti i costi il suo più grande pregio ed allo stesso tempo il più grande limite. Rispetto al passato siamo però di fronte ad un’offerta più matura e convincente - un ulteriore passo avanti verso un futuro assolutamente roseo.

VOTO GLOBALE: 8,3

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