mercoledì 10 luglio 2013

GTA V: in ANTEPRIMA !!!


Per giorni molti di noi lo hanno atteso con ansia galoppante, contando i minuti e i secondi che ci separavano dal suo rilascio. Finalmente è giunto il momento di goderne i risvolti, di assaporarne ogni più piccolo frame alla ricerca del minimo dettaglio, per provare a carpirne qualche dettaglio in più. Per mitigare quella tremenda attesa che ci logorerà da oggi fino al 17 Settembre.

Stiamo ovviamente parlando del nuovissimo trailer di quasi cinque minuti dedicato al gameplay di Grand Theft Auto 5, ultima iterazione del franchise Rockstar in arrivo il 17 Settembre su Xbox 360 e Playstation 3, e un po' più in là sicuramente anche su PC.
Quelli del filmato in questione sono cinque minuti di valore assoluto, che ogni videogiocatore guarderà e riguarderà centinaia di volte, cercando di far passare questi (si spera) caldi mesi estivi in attesa della release. Ma sono istanti che anche noi, come al solito, siamo andati ad analizzare al microscopio, per tentare di scavare un po' più a fondo in un capolavoro annunciato ed accendere quel genere di discussioni che amiamo tenere con voi lettori. Quelle che rendono così vivace il nostro lavoro e che ci accompagnano, press tour dopo presso tour, notizia dopo notizia, durante tutta la gestazione dei videogiochi più importanti.
Tutti pronti allora: inizia il nostro viaggio lungo cinque minuti nei meandri di GTA 5!

"Con Grand Theft Auto 5, Rockstar a tentato di re-immaginare il videogame open world in un vasto numero di modi".
Si apre con questa eloquente affermazione uno dei trailer più attesi dell'anno, mostrandoci senza indugi di cosa sono stati capaci i programmatori di casa Rockstar. Protagonista indiscussa di una buona metà di questa "Introduzione a GTA 5" è l'ambientazione: probabilmente la più vasta, ricca, complessa e spettacolare si sia mai vista in un videogame. In pochi istanti ci viene mostrato come la California meridionale sia stata riprodotta in tutti i suoi scorci più caratteristici, dalle vette dei monti ai deserti, dalla giungla urbana alle spiagge e ai parchi naturali. Un'estensione clamorosa che ci fa dimenticare San Andreas, lanciandoci addosso una vera e propria secchiata d'acqua fresca e diminuendo per un attimo l'attesa per Next Gen in arrivo.
Se la sola vastità espressa in chilometri quadrati non rappresenta certo un indice qualitativo per la serie, densità, varietà e cura per il particolare sono già in questi pochi minuti un biglietto da visita inequivocabile. A colpire, come al solito, varietà e caratterizzazione. Rockstar passa senza soluzione di continuità dai prestigiosi buolevard di Beverly Hills ai recessi della downtown più malfamata, mostrandoci Grand Theft Auto 5 non solo come un videogame, ma sempre più come uno spaccato culturale -esagerato e caricaturale- di una società affascinante e contraddittoria come quella statunitense (ed in particolare californiana). E' impossibile non restarne ammaliati, catturati da un'infinità quasi maniacale di particolari. La cura per il dettaglio è impressionante: osserviamo murales ed oggetti d'arredamento fatiscenti dove gli homeless si lasciano andare a se stessi; appuriamo le bellezze della natura incontaminata tra le bianchissime spiagge ed una riserva naturale dove un Daino si disseta lungo un corso d'acqua. "The Devil is in the Details": Rockstar lo ribadisce in ogni frame di questo favoloso video, tra gli altissimi grattacieli a specchio della downtown liberamente ispirata a Los Angeles e le insegne sbiadite dei negozietti nei quartieri ispanici. Lo vediamo osservando i numerosi cartelloni pubblicitari e tutti gli elementi di contorno piazzati a regola d'arte; ce ne rendiamo conto grazie alle riprese a volo d'uccello, che ci mostrano come i creativi di Rockstar abbiano valutato al millimetro la ricostruzione di un'ambientazione incredibile, convincente, unica. In pochi minuti ci ritroviamo immersi nella Los Santos di GTA 5, a cercare con successo spunti e riferimenti che ci riportino a quanto visto mille volte in tv a Los Angeles. La sensazione di riconoscere questo o quel punto di riferimento, in un videogame come questo, è davvero impagabile. Uno dei punti cardine dell'immersione. L'ennesima dimostrazione di come GTA ha cambiato tutto.

E non è assolutamente finita, perché GTA 5 non è solo un ricco quadro da osservare. Los Santos diventerà presto il nostro "parco giochi". Un mondo vivo con il quale confrontarci e nel quale sentirci liberi di dare sfogo alle nostre personalità nascoste. Abbiamo osservato i protagonisti spendere i loro averi nell'acquisto di vestiti di ogni forma e marca, presso boutique o trasandate bancarelle di strada. Li abbiamo visti scegliere tatuaggi tra una vasta lista di disegni e abbinamenti cerchi-vernice per personalizzare in mille modi una delle tante vetture acquistabili. Una marea di possibilità alle quali si aggiungono novità e graditi ritorni. Si parte dai mezzi di trasporto, il cui numero sembra crescere esponenzialmente ad ogni iterazione. Camion di ogni genere ed auto da strada ed off-road non sono più una sorpresa, così come le moto, i motoscafi o i quad. Molto più esaltante constatare il ritorno in pompa magna di elicotteri ed aerei, qui presenti in tantissime varianti diverse: dai caccia supersonici agli ultraleggeri. Ai mezzi di trasporto -e non solo- sono poi legate tutta una serie di nuove attività, che espandono a dismisura il comparto free roaming di Grand Theft Auto. Ciclismo e Mountain Bike sono solo due degli intrattenimenti collaterali, ai quali possiamo aggiungere tranquillamente paracadutismo, caccia, golf, tennis, parapendio e molto, molto altro ancora. 
Il numero in se non fa così tanta impressione: anche in San Andreas e in GTA 4 le attività "extra-criminali" erano tantissime. A lasciare davvero atterriti è la complessità con cui ognuna sembra essere stata implementata. Qualche fermo immagine è sufficiente per farci apprezzare, ad esempio, come nel tennis si possa modulare la potenza del servizio e si possano variare i colpi come in un titolo dedicato; come nel golf venga indicata la mazza impugnata, la direzione del vento, una mini-mappa del circuito a sostituire quella classica della città e tante altre piccole chicche "alla Tiger Woods". Ogni attività implementata come fosse un gioco nel gioco, fino ad arrivare a cinque, sei dieci in uno. Considerando il sicuro ritorno di show cabarettistici e televisivi, la facoltà di investire finalmente in proprietà immobiliari e addirittura in azioni e, dulcis in fundo, la facoltà di immergersi per sondare persino il fondale marino alla ricerca di chissà quali tesori o spedizioni di droga perdute, capiamo come non sia nemmeno plausibile, al momento, "calcolare" la varietà di Grand Theft Auto 5. Un progetto titanico, la ciliegina sulla torta di una generazione che capace di dare tante soddisfazioni.

Grand Theft Auto 5 offre dunque infinite possibilità all'interno di un mondo vivo, in continuo mutamento, dinamico. Una chiave di lettura importantissima in questo GTA 5, che Rockstar mette in evidenza proprio in questo trailer. Dinamismo e ritmo sono state da sempre mancanze importanti in GTA, falle in uno scafo imponente almeno quanto quello del Titanic. E allora eccola la soluzione: rivoluzionare il concetto stesso di progressione free roaming, portarlo al livello successivo. Da qui la già discussa decisione di offrire al giocatore tre diversi protagonisti, da controllare senza apparente soluzione di continuità. Rockstar ce lo mostra chiaramente in questo video. Siamo stanchi di passeggiare a Beverly Hills con Michael? La pressione di un pulsante e in un istante saremo in controllo di Trevor, la cui vita "movimentata" è la cartolina del tipo di divertimento che Grand Theft Auto ha sempre rappresentato. In due sole scene lo vediamo tentare di sbarazzarsi di un piede umano (?) attraverso un water e fuggire da un intero esercito di poliziotti come niente fosse. Le meccaniche di switching hanno tutta l'aria di essere immediate e reattive, dandoci persino una funzionale prospettiva del posizionamento dei protagonisti (che, non controllati, continueranno a vivere le loro vite) attraverso un breve passaggio in stile Google Earth. La feature aggiungerà senza dubbio brio alla produzione, eliminando gran parte dei momenti morti che hanno da sempre intaccato i ritmi di Grand Theft Auto, ora più vivaci e sostenuti che mai.
Ritmi che ritroviamo soprattutto nel corso degli incarichi, per quanto visto in questi pochi minuti potenzialmente lontanissimi dal classicismo e dalla ripetitività che li ha da sempre accompagnati. Il trailer ci mostra il trio alle prese con un rapimento agli ultimi piani di un grattacielo: alcuni scagnozzi sono già dentro e tengono sotto tiro le guardie. Michael, mentre Trevor mantiene in quota l'elicottero a cui è appeso, sfonda una finestra e cattura l'obiettivo. Il momento di confusione permette anche alle guardie di reagire, ma con una pressione accompagnata da un pizzico di bullet time il controllo passa a Franklin, appostato sul palazzo di fronte per un sano esercizio di cecchinaggio. E' chiaro che non tutti gli incarichi potranno essere così articolati, o permetterci addirittura di appostare cecchini dove meglio crediamo; tuttavia le premesse sono ottime, soprattutto se aggiungiamo quanto rivelato in seguito. A capo di una banda sempre più importante e strutturata, i nostri anti-eroi potranno ingaggiare criminali controllati dalla CPU, grazie all'aiuto dei quali pianificare i colpi. Ognuno degli aiutanti presenterà abilità proprie, alla stregua dei protagonisti: chi più bravo nell'hacking chi alla guida di veicoli o nell'utilizzo delle armi da fuoco. Tutti aspetti che mettono un notevole quantitativo di carne al fuoco anche solo in fase di studio. Una veloce carrellata ci mostra infatti che, attraverso una bacheca al nostro rifugio, saremo sempre in grado di scegliere l'approccio alle missioni: furtivo utilizzando del gas paralizzante? ad armi spianate e volto scoperto? bloccando il passaggio di un portavalori per poi investirlo e distruggerlo? La scelta sarà solo nostra. 

Soddisfatti di quanto visto soprattutto in questo frangente ci chiediamo, in cuor nostro, se questa diversità d'approcci porterà poi qualche conseguenza. Rapinando una banca in pieno giorno e senza lesinare sui proiettili ci aspettiamo, ad esempio, un repentino spiegamento di forze dell'ordine. Al contrario, utilizzando tecniche diversive, dovremmo avere più tempo per fuggire o per arraffare il bottino. Alla stessa maniera l'impiego di un abile hacker o di un esperto negli esplosivi dovrebbe dare un taglio completamente differente alle missioni, aprendo anche in questo caso diverse vie di fuga. E chissà che, spulciando negli "archivi criminali" (magari sfruttando internet? facebook?) prima o poi non ci si ritrovi addirittura traditi dai propri partner o incastrati da poliziotti sotto copertura. Le possibilità e le variabili, anche solo viaggiando con la fantasia, sono tantissime; potremmo riempire pagine e pagine citandole, ma preferiamo lasciare spazio anche a voi, per movimentare una discussione che non vediamo l'ora di iniziare.
Prima di dare il "LA" ai dibattiti, però, ci volgiamo soffermare, solo per un istante e per dovere di cronaca, sull'aspetto puramente tecnico della produzione. La necessità di una Next Gen che solo un paragrafo fa si era spenta qui si riaccende. GTA 5, visivamente, è bellissimo, non si discute, ma mostra anche tutti i limiti di una generazione che anche grazie a Rockstar ha dato tutto. Qua e là è inevitabile osservare qualche scorcio meno definito, qualche animazione meno fluida e qualche comprimario più ingessato o meno dettagliato di altri. Accettare un minimo di compromessi, per una produzione di questo calibro, è inevitabile. A fronte però di una gestione fisica dell'acqua, di un'implementazione dell'illuminazione e di scelte registiche come quelle che abbiamo oggi osservato, il compromesso è il benvenuto. Menzione particolare, in questo senso, va alla distruttibilità ambientale. Ad un certo punto, un portavalori speronato si schianta contro un muretto e, invece di accartocciarsi o rimbalzare, distrugge mattone per mattone l'ostacolo, mostrandoci una gestione estremamente credibile. Viene da chiedersi, dunque, se anche questo aspetto non apra nuove possibilità in termini di gameplay, dandoci ad esempio la possibilità di sfruttare i mezzi più pesanti per fughe ancor più spettacolari e rocambolesche, o per irrompere direttamente all'interno di qualche edificio. Le risposte le avremo solo col tempo. Per ora, anche alla luce di un multiplayer solo accennato ma già di grande impatto (mondo persistente online?), è lecito sognare. Sognare di trovarci a rapinare una banca assieme ai nostri "amici digitali", connessi dai quattro angoli del globo allo stesso mondo di gioco; un mondo nel quale mentre alcuni sfuggono alla polizia altri sfrecciano liberamente nei cieli, sfidandosi all'ultima evoluzione. E altri ancora osservano, nella tranquillità della propria magione.

Più vasto, più ricco, più denso. Più dinamico, più dettagliato e più complesso. Tutto questo è, in cinque minuti, GTA 5 secondo Rockstar. Un videogame come non ne sono mai stati pensati o creati. Una produzione che incorpora un driving game ed un third person shooter. Un gioco di volo arcade ed uno strategico “alla Payday”; un gioco di tennis e uno di golf. Ciclismo, gare off road, caccia, immersioni e tanto altro ancora. Una produzione vastissima e complessa, coraggiosa e per certi versi innovativa. Che non si limita ad intrattenere, immergendo il giocatore in un realtà lontana, spesso distorta ma enormemente affascinante.
Il Grand Theft Auto che passerà alla storia come l’apice di questa generazione. Il Grand Theft Auto che nessuno di noi, specialmente ora, può aspettare di possedere!








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