venerdì 19 luglio 2013

PES 2014 in ANTEPRIMA

Quest'anno per il calcio virtuale si prospettano grandi cose. Electronic Arts con FIFA tenterà di approdare sulla next gen con Ignite, motore completamente nuovo ideato appositamente per gli sportivi della casa americana, mentre i ragazzi di Konami, dal canto loro, continueranno a percorrere la via sicura delle attuali console HD puntando tutto sul Fox Engine. Il 2013 sarà quindi l'anno della rivoluzione per gli amanti del gioco più bello del mondo!


Palla al centro
Negli ultimi anni PES ha perso lo smalto di un tempo, un po' per colpa della concorrenza, evolutasi in maniera nettamente più evidente ed in grado di offrire licenze e contenuti in abbondanza, ma anche a causa di un gameplay ormai superato, ancorato a binari e incapace di sorprendere.
Ormai costretta a rincorrere, quindi, Konami si è dovuta rimboccare le maniche e già con PES 2013 la volontà di riacciuffare il primo posto nel cuore dei giocatori è diventato l'obiettivo primario. Qualche cosa buona già la si era vista nella scorsa edizione ma l'arrivo del Fox Engine ha rimescolato completamente le carte in tavola. Murphy, Hosoda e anche Masuda in collegamento dal Giappone sembrano straconvinti della nuova strada intrapresa dal brand e le innovazioni portate quest'anno sono talmente tante e così importanti da poter parlare finalmente di gioco nuovo, e non di una semplice rivisitazione del calcistico dello scorso anno come ormai siamo abituati.
In PES 2014 tutto è cambiato, dalle animazioni alla fisica della palla, dall'influenza del pubblico sugli spalti ai controlli, fino ad arrivare ad una gestione completamente inedita del baricentro dei giocatori in grado, almeno stando ai programmatori, di rivoluzionare completamente il modo di approcciare le partite.
Tantissime novità dunque, forse troppe per poter essere valutate nel poco tempo messoci a disposizione: una decina di partite con il nuovo PES ci hanno dato solo una lieve infarinatura, per addentrarci nelle meccaniche saranno necessarie ore e ore di test approfondito.
Partiamo quindi con quello che si è palesato per primo dunque, ovvero l'impianto estetico di Pro Evolution Soccer 2014. PES si è sempre distinto per una qualità fotorealistica dei volti dei calciatori e mai come ora questo sarà un punto di forza. Credeteci quando vi diciamo di essere rimasti davvero esterrefatti da alcuni top player dei due team disponibili nella demo, Santos e Bayern Monaco per i curiosi. Neymar, Robben e Ribery impressionano per la cura riposta nella loro realizzazione, con quest'ultimo che mette in bella mostra il suo viso non esattamente da modello, asimmetrico e con tanto di cicatrici in evidenza. Un lavoro sbalorditivo sotto questo punto di vista che ci ha lasciati davvero a bocca aperta. Stesso discorso si può fare per gli stadi, per il pubblico e per l'atmosfera che questo dona alle partite. Le coreografie sono spettacolari e riportano davvero il sapore di una partita importante sui nostri schermi. Non si parla solo di estetica ma anche di impatto sul gameplay, dato che le tifoserie potranno influenzare in tempo reale le prestazioni dei giocatori. Ovviamente il tutto non è ancora perfetto e se guardati nel dettaglio i tifosi perdono parecchio, un difetto trascurabile allo stato attuale dei lavori ma che difficilmente cambierà nella release finale. Piuttosto deludente invece come sempre il bordo campo, con steward immobili e fotografi ancorati alle loro postazioni ma ignari di quello che succede sul campo. D'altronde si sa, a Konami è sempre interessato di più quello che accade all'interno del rettangolo di gioco, il resto è solo contorno.



Allacciamo gli scarpini
Sotto allora con i dettagli tecnici sul gameplay. Partiamo dalla prima vera, desiderata, rivoluzione: il movimento a trecentosessanta gradi. Ci sono voluti anni, annunci e smentite negli scorsi capitoli, ma questa volta finalmente il Fox Engine permetterà di muovere liberamente il giocatore senza dover per forza di cose rimanere ancorati alle vecchie 32 direzioni. Questo significa che possiamo finalmente dire addio agli odiatissimi binari, avere un maggior controllo sui calciatori e poter imbastire una maggior varietà di azioni e schemi. Alcuni binari rimangono, ma sono pochissima cosa e sono stati inseriti appositamente dagli sviluppatori per bilanciare meglio il gameplay. Pad alla mano la loro presenza non disturba eccessivamente, anche se da qui all'uscita ci aspettiamo ancora una limatura in questa direzione: vedere un giocatore correre verso la palla vicino alla linea di fondo e non riuscire a fermarlo in tempo prima che la butti fuori andandoci contro è una cosa che non vorremmo più vedere.
Non è tutta colpa dei binari tuttavia, ma anche di una inerzia eccessiva nei calciatori. Questa build ha messo in risalto una particolare difficoltà nei cambi di direzione in velocità e nell'arresto in corsa, segno che il carico sulle gambe dei giocatori era eccessivo. Potremmo capirlo sui difensori più arcigni ma quando questo accade anche a Neymar allora qualcosa va sistemato.
Prima di passare al controllo di palla vero e proprio, segnaliamo il completo rifacimento di cross, punizioni e calci piazzati, ora dotati di parabola visibile e regolabile con lo stick analogico così da renderli estremamente precisi e pericolosi. E' bastato poco per abituarsi al nuovo sistema, e dopo un paio di partite già eravamo in grado di far scavalcare alla palla la barriera con facilità nelle punizioni e di indirizzare la sfera proprio sulla testa dell'attaccante designato. Forse il tutto addirittura un po' troppo facilmente. I portieri in questo caso non hanno risposto sempre in maniera perfetta e le loro reazioni sui colpi di testa centrali ci sono parse ancora un problema.
Questo nonostante un nuovo set di animazioni che rende i movimenti degli ultimi difensori estremamente fluidi e credibili, e una nuova IA che li ha migliorati in maniera sensibile tra i pali, soprattutto sulle ribattute e le deviazioni. Persiste il problema dei tiri ad effetto dalla trequarti in grado di insaccarsi alle spalle dei portieri, un difetto che verrà sicuramente sistemato prima della release.



Controllo perfetto
A partire dai menù prepartita, dove sarà possibile impostare i classici schemi one touch per impartire tattiche rapide alla squadra, fino al singolo dribbling tutto è stato rivisto in PES 2014.
L'intento di Konami è quello di dare maggiore importanza alla singola skill del giocatore, permettendo così di avere un effetto definito "Giant Killing" ovvero la capacità con squadre minori di riuscire a battere anche team più blasonati. Se questa sarà la fine delle migliaia di partite tra Real e Barcellona disputate online e nelle competizioni ufficiali è presto per dirlo, ma sicuramente ci piace la direzione intrapresa e la volontà di cambiamento.
Dal canto nostro i giocatori veloci ci sembrano ancora capaci di fare la differenza, anche se bisogna ammettere che il ritmo imposto dai match è sicuramente più ragionato che in passato e riuscire dribblare tutta la difesa avversaria e arrivare sotto porta resta un'utopia. Gioco di squadra e filtranti la fanno da padrone con un sistema di controllo migliorato e un'IA in grado di proporsi nei momenti giusti in maniera aggressiva, forse anche un pochino troppo dato che chiamare con il doppio click sulla croce direzionale gli schemi per il fuorigioco ci ha permesso di guadagnare il possesso palla numerosissime volte.
Per quanto riguarda il gameplay, nello specifico è stata inserita la possibilità di fintare i rinvii con il portiere, interrompendo l'animazione del calcio lungo per poi passarla a un difensore arretrato. Con la pressione dello stick destro sarà possibile proteggere la palla con il corpo del giocatore e poi iniziare ad eseguire trick difensivi, mentre rimangono immutati i comandi per i Flick.
Sulle licenze invece ancora tutto è avvolto da una nube di mistero, con Murphy e i suoi che tengono la bocca ben cucita su qualsiasi tipo di rivelazione.
I passi avanti fatti rispetto a PES 2013 sono già evidenti e significativi. Ci sentiamo fiduciosi quest'anno per Pro Evolution Soccer: il nuovo comparto delle animazioni, contrasti migliorati, un'IA dei portieri rivista e soprattutto l'abbandono quasi completo dei binari ci fanno ben sperare per un vero e proprio ritorno in grande stile del brand, pronto a riprendersi quel buco lasciato nel cuore dei videogiocatori ormai da troppi anni. Il 2013 sarà un anno di fuoco per gli amanti del pallone, questo è poco ma sicuro.

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