Quando in quel febbraio del 2006 arrivò anche sugli scaffali della nostra penisola, Shadow of the Colossus aveva già raccolto fiumi di inchiostro digitali sulla stampa di settore d'oltralpe e d'oltreoceano. Era proprio quella la creatura che avrebbe consegnato alla gloria Fumito Ueda, designer e produttore del software. A di là dei sentimentalismi nostalgici, il valore del titolo era innegabile, nonostante l'essere funestato da problemi tecnici non banali. Per questo, calcolando come nel 2011 Sony abbia già pubblicato una raccolta rimasterizzata per PlayStation 3 di ICO e lo stesso Shadow of the Colossus, nel leggere poche ore fa della registrazione del trademark proprio di Shadow of the Colossus da parte di Sony, ci siamo chiesti quale senso commerciale e di comunicazione possa avere ripresentarsi con un remake di quello che a conti fatti è un titolo recente e già rilavorato. Certo, dopo aver visto il trailer mostrato durante la conferenza odierna Sony e somatizzata la certezza che non è un titolo che giocheremo nel 2017, il ritorno sotto i riflettori delle grandi occasioni unito alle urla dei presenti ci hanno nuovamente galvanizzato e dimostrato che esiste un ampio target di giocatori che desidera fortemente un ritorno di Agro e compagnia.
MIGLIORIE VARIE
Prima di aprirci alle indiscrezioni e opinioni, ci sembra doveroso ricordare che l'opera di ammodernamento, per ora, sembra meramente tecnica e assolutamente non di gameplay. Giusto, giustissimo: il prodotto funzionava benissimo due lustri fa, non avrebbe avuto senso andare a limare ciò che già non aveva difetti così palesi o indigesti ai fan. Quello che ci troviamo quindi davanti è un remake estetico e di flusso di fotogrammi molto importante dal quale, tra le altre cose, si può capire quanto l'intervento di Bluepoint Games sia stato fondamentale, di spalla a Japan Studio.
Sono bastati pochi spezzoni per capire come con un colpo di pennello sia stato lavato tutto quell'impianto scattoso, poco fluido, non immediatamente reattivo ai comandi e questo è un gran bene, soprattutto per tutti coloro che al tempo non hanno avuto la fortuna o il modo di goderselo originariamente su PlayStation 2. Un elemento che ci piacerebbe vedere ampliato e reso funzionale al gameplay è sicuramente la fisica generale: impatto dei colpi, degli spostamenti, delle collisioni date dal movimento dei colossi. Ne avremmo un altro, di sogno nel cassetto, ma difficilmente diverrà mai realtà: l'inserimento di nuovi boss nel percorso narrativo. Sarebbe una lettera d'amore incredibile per i fan che li hanno sempre supportati i prodotti di Ueda ieri - con ICO e Shadow of the Colossus - e oggi con The Last Guardian.
STAY TUNED ON HAPPY GAME!
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