Abbiamo provato il New 2DS XL, nuova versione della console portatile Nintendo in arrivo il 28 luglio nei negozi al prezzo di 149,99 euro.
Mentre Switch decolla su tutti i mercati, soprattutto grazie all'arrivo di titoli come ARMS e Splatoon 2, Nintendo conferma in maniera piuttosto esplicita che l'epoca del 3DS non è ancora giunta al termine: non solo perché la Line-Up della piattaforma portatile continua ad arricchirsi con produzioni interessanti (da Ever Oasis a Hey! Pikmin), ma anche per l'arrivo di una nuova console che allarga la già estesa "famiglia" di handheld.
Stiamo parlando, ovviamente del New Nintendo 2DS XL. Il nome chilometrico della piattaforma nasconde in verità tutte le indicazioni per capirne le caratteristiche, in un sistema di nomenclatura forse un po' bislacco ma sicuramente esplicito. Il prefisso "New", ad esempio, è legato alle novità dell'ultima revisione Hardware e di design, che oltre ad una maggiore potenza di calcolo (necessaria per far girare esclusive come Xenoblade Chronicles 3D), ha portato l'inserimento del C-Stick nella scocca e l'aggiunta di due ulteriori tasti dorsali.
D'altro canto il suffisso XL esplicita invece le dimensioni degli schermi, che sono il 90% più grandi rispetto a quelli della versione "regolare", arrivando a toccare la ragguardevole dimensione di 4,88 pollici (nel caso di quello superiore).
E poi c'è il 2DS, che sottolinea invece la perdita della funzionalità per il 3D stereoscopico: una feature che al tempo del lancio fu presentata come il "selling point" della piattaforma, ma a cui la stessa casa di Kyoto ha dimostrato di poter rinunciare senza troppi problemi.
È anche grazie a questo "taglio" che il New Nintendo 2DS XL può presentarsi con un prezzo più basso della sua controparte, nel tentativo di rappresentarne un'alternativa a basso costo, magari dedicata a chi cerca una console "da battaglia", che si possa anche "maltrattare" in periodo di sabbia, sole e spiaggia. A dirla tutta, però, la differenza di prezzo rispetto alle versioni tradizionali non è così significativa, tanto che non è facile suggerire senza riserve l'acquisto di questa edizione, anche a chi non è interessato all'effetto tridimensionale.
Uno degli aspetti che bisogna tenere in considerazione, ad esempio, è la qualità dei materiali. È innegabile che la qualità delle plastiche sia nettamente inferiore a quella del 3DS XL: nonostante la piacevoli bicromia della console e la lieve zigrinatura che rende la parte superiore leggermente più elegante, l'oggetto ha un feeling un po' "giocattoloso" (perdonate il poco elegante neologismo, che tuttavia rende l'idea in maniera molto efficace). C'è da dire, per contro, che la cerniera su cui s'impernia l'ala che ospita lo schermo superiore appare molto solida, così da ridurre il rischio di rotture in un punto comunque delicato.
La qualità dei tasti è paragonabile a quella delle altre versioni: lo stick analogico ha una corsa sufficientemente ampia, mentre il D-Pad non è particolarmente comodo da utilizzare. I due dorsali aggiuntivi ZR e ZL sono molto piccoli, ma l'ergonomia è studiata in modo che su di essi si posizioni la punta dei polpastrelli, e che l'utilizzo risulti comunque naturale. Il C-Stick (non è un analogico, ma un Pointinig-Stick: un sensore di pressione come quello che si trova in certi laptop) risulta prezioso, in certi casi, per la gestione della telecamera (come ad esempio in Ever Oasis), ma non apre nuove prospettive in termini ludici. In questo redesign il jack per le cuffie ed il pennino trovano spazio nella parte inferiore della console, proprio accanto all'alloggiamento per le cartucce e le schede Micro SD, protetto da un piccolo sportellino in plastica. Questa soluzione rende il New Nintendo 2DS XL un oggetto molto compatto, con un form factor decisamente piacevole, ma è sicuramente molto scomoda per chi non voglia darsi quasi integralmente al digital delivery e debba cambiare spesso la cartuccia inserita nella console. Nota negativa anche per quanto riguarda la lunghezza del pennino, che è troppo corto e particolarmente scomodo da utilizzare: avremmo senza ombra di dubbio gradito una versione telescopica.
Complessivamente, in ogni caso, questa versione della console non presenta nessun miglioramento degno di nota, se non quello relativo a dimensioni e peso. Il nuovo design ha permesso di risparmiare qualche centimetro in lunghezza, e con una riduzione di circa settanta grammi, il New Nintendo 2DS XLrisulta decisamente più leggero rispetto alla sua controparte tridimensionale. Grazie al formato simmetrico, alla buona ergonomia e ai suoi 260g, insomma, l'hardware si presta molto bene a lunghe sessioni di gioco.
La qualità degli schermi è quella di sempre: nonostante la risoluzione non sia eccezionale, le dimensioni generose e la buona luminosità riescono a tirare fuori il meglio dalla proposta software della console. Davvero nessuna novità per quanto riguarda il sistema operativo (che comincia ad essere molto scomodo e poco intuitivo, soprattutto se confrontato con quello, ben più moderno, fluido e dinamico di Switch), sulla qualità degli altoparlanti (la soluzione ottimale resta sempre un paio di cuffiette) e sull'autonomia: la durata della batteria è sempre molto variabile in dipendenza dai giochi e dalle condizioni di utilizzo, ma i primi test e le specifiche tecniche la pongono in diretta correlazione con quella del New Nintendo 3DS XL.
Aspettatevi quindi 4-7 ore di uso continuativo, un valore sicuramente ottimo, e il migliore per la famiglia di portatili Nintendo.
Allo stato attuale dei fatti, purtroppo, questa nuova edizione della console fatica a trovare una precisa collocazione sul mercato. Rispetto al primo 2DS, evidentemente pensato per un pubblico meno attento al design e più "estremo" in quanto a condizioni d'utilizzo, il New Nintendo 2DS XL sembra semplicemente una versione "low cost" dell'ultima versione della macchina. Il risparmio nominale di circa 50 euro potrebbe anche essere interessante per chi non è interessato all'effetto 3DS, ma questa edizione perde anche qualcosa in fatto di qualità dei materiali, e non tutte le scelte di design sono perfettamente centrate. Si conti poi che il prezzo di mercato del 3DS è molto inferiore rispetto a quello ufficiale, per capire che forse sarebbe stata auspicabile una più decisa operazione di riduzione delle caratteristiche e dei costi. Pensiamo ad esempio alla decisione di mantenere le fotocamere, sul lato anteriore e posteriore. Non solo la presenza di due lenti in grado di scattare foto stereoscopiche non ha più senso in una console con schermi "2D", ma siamo fermamente convinti che rinunciare a questa funzionalità (e quindi anche alle pochissime esperienze in Realtà Aumentata) non sarebbe stato un peso per gli utenti, se questo avesse comportato un ulteriore abbassamento del prezzo di lancio.
(fonte everyeye.it)
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