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A qualche mese di distanza dal lancio su PC, PS4 e Xbox One, l'irriverente South Park Scontri Di-Retti è pronto a debuttare anche su Switch.
La notte cala sulla città e nelle strade si riversano nuove minacce per il Nintendo Universe: ad ostacolare la pace e la serenità non sono più Wario o Bowser, ma dei supercriminali dalla digestione turbolenta. Per fortuna a proteggerci ci sono il Procione e i suoi amici, pronti a difendere i deboli a suon di deretano, e a castigare con sarcasmo gli ingiusti - in cambio "solamente" di un franchise super redditizio. South Park: Scontri Di-Retti è stata probabilmente la riconferma più divertente del 2017: secondo capitolo di due tra i migliori tie-in interattivi degli ultimi anni, il gioco ha saputo, ancora una volta, incarnare perfettamente lo spirito autoironico e dissacrante della serie TV. Merito sicuramente di Ubisoft San Francisco, ma soprattutto della sterminata inventiva di Trey Parker e Matt Stone che riescono sempre a sorprenderci, farci sganasciare dalla risate e allo stesso tempo lanciare un'aspra critica alla società odierna. A sei mesi di distanza dal lancio ufficiale su console e PC, la versione Nintendo Switch arriva sul mercato, incontrando un'esperienza - magari seduti sul sacro trono intestinale - che ben si sposa con le fragranze mefitiche del gioco.
Un venticello di giustizia
South Park è una delle più sboccate e irriverenti cittadine che la console di Kyoto abbia mai visto: il fatto che l'eccentrica comunità del Colorado invada i lidi giapponesi non è soltanto un'occasione profittevole, ma rivela anche una benefica apertura mentale verso produzioni così "adulte". È proprio libera da catene sociali e perbenismo che l'opera di Parker e Stone dà il meglio di sé, in grado ora di farsi serie televisiva, ora videogioco, e cambiando tranquillamente forma a seconda dell'argomento preso di mira.
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Se l'atmosfera fantasy del Bastone della Verità - primo capitolo sviluppato da Obsidian - aveva in parte confermato questa malleabilità, Scontri Di-Retti (o Fractured But Whole per i più anglofoni) è l'esempio lampante di come quei piccoletti in calzamaglia sappiano reinventarsi con freschezza: il novellino (protagonista anche stavolta) non deve più destreggiarsi tra principesse e cavalieri, ma combattere, in pieno stile Marvel, supercattivi dai poteri esilaranti, la mafia e i temutissimi studenti delle medie! Il riferimento al colosso statunitense non è casuale, e infatti straboccano le frecciatine e le allusioni che il titolo muove contro il mondo dei blockbuster: partendo dalla parodia dei classici telegiornali che raccolgono le opinioni sull'amichevole Petoman di quartiere, fino ad arrivare alla banalizzazione degli abusati universi paralleli è impossibile non cogliere la satira imperante del titolo. Naturalmente l'universo supereroistico non è l'unica vittima, ma soltanto quella più evidente. Accanto a questa tematica vengono scomodate tutte quelle questioni alle quali la serie ci ha abituato: l'uso massivo dei social con Procinstagram (ed annessi post, selfie, hashtag e commenti), la sfera sessuale e religiosa rappresentata da scene scabrose e passabili di scomunica, e in generale tutto quello che concerne il politically correct. South Park: Scontri Di-Retti, alla stregua del suo predecessore, non limita mai la propria libertà d'espressione in nome di una qualche correttezza etica o morale, anzi, porta tutto alle estreme conseguenze, inscenando un denso episodio videoludico dal livello di scrittura quasi sempre eccezionale e con momenti di ilarità indimenticabili.
E poi ci sono loro: Eric Cartman (il Procione), Jimmy Valmer (Fastpass), Kenny McCormick(Mysterion), Stan Marsh (Brico Boy) e tutti gli altri protagonisti impegnati nella loro personale Civil War, che costituiscono, insieme all'ambiente di gioco, una fonte interminabile di autocitazioni e richiami alla cultura pop, oltre che un'incredibile squadra di supporto per il nostro ragazzo dalla flatulenza facile.
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Al contrario di quanto si potrebbe pensare, gli scontri in compagnia dei tre aiutati (intercambiabili) - dotati di tre abilità più una mossa finale a ricarica - mostrano un sistema di combattimento a turni profondo e variegato: spostarsi sulla griglia permette adesso di calcolare i movimenti degli alleati, gli effetti ad area e di spostamento dei nemici che, se ben gestiti, consentono attacchi di coppia molto appaganti.
All'insieme si aggiungono bonus e malus di stato, consumabili ed evocazioni (craftabili) dalla fragorosa comicità, che unite alle dieci classi - undici acquistando il DLC "Dal tramonto fino alla casa Bonita" - danno vita ad una cospicua varietà di scelte e dream team differenti. Peccato che il livello di sfida non metta mai il giocatore alle strette e non punisca più di tanto, a difficoltà standard, i nostri errori.
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La genialità di Scontri Di-Retti non risiede unicamente nelle trovate narrative, ma anche nella caratterizzazione di ogni personaggio, con eroi che possiedono un background dall'umorismo non indifferente. Inoltre i poteri (in particolar modo le special skill), più o meno efficaci in base al livello ed il numero di manufatti e modificatori genetici equipaggiati, finiscono spesso per devastare le nostre sacche lacrimali. È grazie alle spassose vicende e alla storyline piuttosto lineare che dedicarsi all'esplorazione o alle missioni non risulta mai noioso: raccattare materiali per il crafting, costumi pittoreschi e risolvere (con l'ausilio dei compagni) dei piccoli enigmi ambientali, sono attività che conferiscono al titolo un andamento ben ritmato e piacevole.
Porting
Il lavoro di conversione apportato da Ubisoft ha consegnato a Switch un titolo esplosivo. Tuttavia, come molte produzioni approdate sull'ibrida Nintendo, qualche rinuncia è stata fatta. Dal punto di vista grafico Scontri Di-Retti conserva la qualità degli scenari delle controparti Sony e Microsoft, però, nonostante sia abbastanza leggero, si nota un aliasing che sporca l'immagine a schermo, in particolare sui dettagli più piccoli. Si notano poi anche altre lievi magagne, ma nessuna di esse rovina la godibilità generale: qualche sporadico calo di frame e un paio di crash non riescono a sminuire la potenza sfinterica della produzione.
Se c'è una vera debolezza, questa va ricercata nei caricamenti: decisamente più prolissi nello spostamento verso alcune zone di gioco e aggiunti ex novo prima di un combattimento. In effetti attendere quei, seppur pochi, secondi prima di ogni scontro alla lunga diventa tedioso, e neanche il velocissimo Fastpass (deputato al viaggio "rapido") ha potuto fare niente contro queste seccanti schermate nere. Una feature interessante invece è il touch screen in modalità portatile, purtroppo pigramente implementato: un tap sul display della console consente di mettere a segno un attacco melee, ma non ci permette di interagire con gli oggetti. Mentre una pressione prolungata darà sfogo ai nostri bisogni enterici.
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SOUTH PARK SCONTRI DI-RETTI VERSIONE ANALIZZATA NINTENDO SWITCH
Al lancio, South Park: Scontri Di-Retti possedeva una forza e una solidità paragonabile a La Cosa, e adesso - con l'arrivo dell'edizione per Nintendo Switch - sembra far sua anche la flessibilità di Mister Fantastic. Graffiante come Wolverine e perspicace come il Professor X, è un titolo da non farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo, che abbiate o meno giocato il primo tie-in. Viverlo sulla console di Kyoto è un'esperienza che ha poco o nulla da invidiare alle concorrenti e che, se lo si desidera, può essere gustata in mobilità: in modo tale che ogni luogo della vostra città si trasformi in South Park.
VOTO FINALE 8.4
fonte everyeye.it
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