Solo da Happy Game

I Migliori Giochi

This is default featured slide 2 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

This is default featured slide 3 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

This is default featured slide 4 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

This is default featured slide 5 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

venerdì 27 gennaio 2012

Resident Evil Revelation: Recensione!





Mentre Resident Evil 6 inizia lentamente a mostrarsi, un nuovo capitolo della saga horror di Capcomraggiunge finalmente Nintendo 3DS: si tratta di Resident Evil Revelations, esclusiva per la macchina portatile Nintendo che si pone l’obiettivo di riportate ad alti livelli l’atmosfera ed il terrore dei vecchi episodi. Il risultato finale non è di certo spaventoso, nel senso letterale del termine, ciò nonostante,Residen Evil Revelations non delude le aspettative, dimostrandosi un titolo decisamente curato in ogni aspetto. 
Per un totale coinvolgimento nelle vicende consigliamo di giocare in un luogo buio, silenzioso e privo di qualsiasi presenza umana.

Negli episodi precedenti di Resident Evil Revelations
La trama inizia quando Chris Redfield viene presumibilmente e misteriosamente rapito. Due agenti della BSAA, Jill Valentine e il suo partner Parker Luciani, vengono inviati sul luogo da cui dovrebbe provenire il segnale di Chris: un’enorme nave da crociera apparentemente abbandonata e direttamente collegata alla città galleggiante di Terragrigia, un piccolo baluardo tecnologico fatto distruggere un anno prima a causa di un devastante attacco terroristico. Investigando sulla nave, Jill scoprirà presto che niente è come sembra e molti misteri attendono solo di essere rivelati.
La narrazione risulta strutturata come una serie televisiva composta da 12 episodi, con tanto di riassunto delle “puntate” precedenti all’inizio di ogni capitolo. Sebbene qualcuno potrebbe non gradire tale impostazione, nel complesso bisogna ammettere che la storia ne ricava beneficio, apparendo avvincente. L’idea di chiudere ogni episodio con un certo pathos è inoltre un altro punto a favore di questa interessante scelta, e non manca di invogliare il giocatore a proseguire nella vicenda. Diversi personaggi guidano il filo degli avvenimenti, permettendo di seguire il plot da più angolazioni e sotto diverse prospettive, contribuendo alla creazione di un’azione frammentaria ma, proprio per tale motivo, stimolante. 
Tuttavia, tale scelta comporta anche dei rischi. La trama, infatti, appare a tratti confusionaria e poco chiara. L’eccessiva complessità di alcuni passaggi crea situazioni spesso molto intricate poi non esaustivamente spiegate, nemmeno in vista del finale. Anche se avremmo gradito maggiore chiarezza, il lavoro svolto è comunque apprezzabile e, cosa più importante, capace di appassionare.

Survival? Horror? TPS? Action?
Prima di dilungarci in un’approfondita analisi del gameplay vero e proprio, è d’obbligo considerare un aspetto fondamentale dell’esperienza globale: il cosiddetto sistema di controllo. Segnaliamo la presenza di un pad scorrevole aggiuntivo, acquistabile in bundle con il gioco o separatamente, utile per agevolare alcuni movimenti. Anche senza questa nuova periferica, in ogni caso, tre diverse impostazioni di comandi assicurano a chiunque una certa comodità, a patto di scendere a compromessi con la macchinosità di alcune azioni, da sempre caratteristica della serie. In particolare la possibilità di muoversi mentre si spara (una novità) potrebbe causare qualche problema se sprovvisti del circle pad, ma, con il giusto allenamento, non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, considerano che tale azione non appare nemmeno così indispensabile o utile ai fini della sopravvivenza. Ad ogni modo consigliamo ai possessori di un Nintendo 3DS, che ne abbiano la possibilità, di scaricare la demo messa a disposizione da Nintendo per testare direttamente il titolo e tirare le dovute conclusioni.
Fatta questa doverosa premessa possiamo ora passare ad analizzare la giocabilità. Inquadrare sotto un solo genere questo episodio è una cosa pressoché impossibile. Resident Evil Revelations non è un puro survival-horror, non è nemmeno un action, è più un TPS; la valutazione deve quindi esaminare il risultato raggiunto nel complesso. Chi si aspetta un vero titolo di sopravvivenza dalle forti tinte horrorresterà deluso, perché se è vero che le soleggiate ambientazioni e le movimentate situazioni di Resident Evil 5 sono solo un ricordo, o perlomeno occupano un’esigua fetta di gioco, è altrettanto vero che l’azione fortemente sparatutto non manca di certo. Per capirci, siamo più dalle parti di Resident Evil 4, con l’aggiunta di qualche sezione particolarmente ispirata in grado di riportare alla mente un certo Dead Space, seppur con le dovute considerazioni e in maniera decisamente meno angosciante della produzione targata Visceral Games.
Il titolo parte in maniera eccellente, con un’atmosfera di sicuro impatto: la nave è buia, tetra, silenziosa, fredda. Fortunatamente l’azione principale si svolge proprio su questo maestoso “vascello” sperduto in mezzo al mare, sul quale controlleremo Jill, vera protagonista della storia. C’è però tempo di deviare verso altri personaggi e ambientazioni: queste ultime, purtroppo ma comprensibilmente, non godono della stessa inquietante cura riposta alla nave, lasciando spazio a sezioni eccessivamente lineari, benché utili per spezzare efficacemente il ritmo.

Questione di ritmo
L’avventura prosegue in maniera del tutto simile ai precedenti e moderni capitoli della saga, quindi in modo del tutto lineare, salvo alcune occasioni in cui è necessario attraversare molte aree della nave, momenti che favoriscono persino la creazione di attimi di perdizione, costringendo a visualizzare la mappa per orientarsi meglio. Il backtracking, infatti, è abbastanza presente, soprattutto superata la metà della campagna, quando ormai si avrà già esplorato gran parte della location principale. Ritornare sui propri passi, quindi, non sarà raro, anche se si verrà guidati dalle esigenze narrative. Ciò potrebbe rendere alcuni frangenti meno entusiasmanti, con conseguenti sensazioni di deja-vu. Tuttavia, il ritmo di gioco risulta ottimamente scandito: dall’inizio, grazie alla grande atmosfera, alla fine, in cui l’avventura prende però pieghe decisamente più action. I capitoli finali, infatti, abbondando di nemici e di momenti piuttosto adrenalinici e “caotici”, culminando nell’estenuante e immancabile battaglia finale. Inizialmente prerogativa di altri personaggi, nelle ultime battute queste sezioni fortemente action/shooter vedranno impegnata anche Jill. 
Una componente survival è comunque presente, soprattutto all’inizio, quando ancora si rimane spaesati dinnanzi alle aberranti creature realizzate dai programmatori. Già a livello di difficoltà medio la sfida risulta impegnativa: difficile avere la sicurezza di sopravvivere allo scontro successivo. La relativa legnosità dei personaggi, talvolta un po’ impacciati nei movimenti, è un elemento che funziona, apparendo utile per accrescere il senso di inferiorità e insicurezza nel giocatore. 
Esplorando le ambientazioni si ha poi modo di recuperare importanti risorse che si dimostreranno fondamentali per la sopravvivenza. Ritrovarsi a corto di munizioni, ad esempio, sarà un evento rarissimo, ma sprecare pallottole inutilmente potrebbe portare a morte certa. Nel complesso la ricerca degli oggetti (munizioni, piante guaritrici, ecc...) appare equilibrata. Un sofisticato strumento chiamato Genesis ci aiuterà nell’esplorazione, analizzando l’area circostante per evidenziare oggetti nascosti o indizi. 
Le armi, invece, spaziano dalle classiche pistole e fucili, fino al caratteristico lanciarazzi. L’armamento non è ricchissimo, ma la scelta è comunque discreta (in particolar modo negli ultimi episodi). Chiunque abbia già giocato ai precedenti capitoli, troverà un’esperienza shooter dal feeling quasi identico. Segnaliamo, però, la possibilità di potenziare le armi tramite mod. nascoste negli scenari, l’opportunità di schivare gli attacchi avversari, di muoversi mentre si mira e di sparare alle creature attraverso la visuale in prima persona (è comunque selezionabile anche la tradizionale terza persona)

Paura? Ma anche no!
Parlando dei veri e propri mostri da cui il giocatore deve difendersi, non si può certo dire che Resident Evil Revelations sfoggi una grande quantità di tipologie nemiche. Malgrado ciò, tali mostruosità sono state ben “inserite” nel gioco, permettendoci di scoprire nuovi abomini anche verso la fine della storia. L’Intelligenza Artificiale che li guida si dimostra soltanto discreta, senza picchi di eccellenza, ma permettendosi anzi qualche caduta di stile. L’incapacità dei nemici di seguirci oltre le porte, inoltre, rischia di rendere alcune fasi “inconsistenti” e poco realistiche, abbassando notevolmente la tensione, seppur dando l’occasione al giocatore di approcciarsi alle creature nella maniera più umana possibile: ovvero fuggendo. Discorso diverso, ovviamente, per le boss-battle. Non tutte appaiono ben strutturate, ma sarà necessaria una forte concentrazione per uscire vittoriosi, soprattutto dallo scontro finale, davvero impegnativo. A battaglie dalle dinamiche fin troppo ripetitive si affiancano, però, combattimenti entusiasmanti e farciti di un po’ di tensione.
Un altro elemento da non dimenticare è infatti la paura, il terrore, il senso di angoscia che ogni titolohorror dovrebbe suscitare. Purtroppo, sotto tale aspetto Resident Evil Revelations non convince a fondo. Come abbiamo già avuto modo di dire, l’atmosfera è ben ricreata e alcune situazioni possono effettivamente trasmettere “agitazione”. In questo senso i passi in avanti rispetto a Resident Evil 5 sono evidenti. Ciò nonostante, spaventarsi è davvero una questione difficile, per non dire impossibile, specialmente per i giocatori più navigati. Assente anche il senso di solitudine, poiché durante la quasi totalità dell’avventura si è affiancati da un compagno guidato da una IA decisamente discutibile: scordatevi il quinto capitolo della serie, in Revelations l’alleato è praticamente inutile e l’interazione con esso minima. 
La paura è certamente una condizione soggettiva, ma a nostro avviso è il gioco stesso che spinge poco su questo aspetto, limitandolo alla sola realizzazione dell’ambiente e non riuscendo a sorprendere con reali momenti di angoscia, pur partendo in modo promettente. Ad ogni modo, non ci sentiamo di penalizzare troppo il titolo per tale motivo, mettendo in conto delle piccole dimensioni dello schermo e soprattutto dell’impatto generale di una console portatile, sicuramente minore rispetto a quello dellehome console
Oltre a massacrare avversari, il gameplay propone sporadici enigmi molto semplici. Anche il touch screen viene talvolta chiamato in causa per compiere basilari, ma interessanti azioni, che, unite ad alcuni frangenti di gioco “meno classici”, mantengono sempre alto l’interesse.

Si vive insieme… si muore insieme!
Resident Evil Revelations vanta una divertente modalità cooperativa online denominata Raid, la quale verrà sbloccata proseguendo nel single player. Tale opzione consente di affrontare orde di nemici a fianco di un amico, sia in locale, sia via Internet. La modalità Raid può essere giocata anche in solitaria, ma in entrambi i casi appare come un mero accessorio di cui si può tranquillamente fare a meno. Divertente, ma ripetitivo, utile solamente per aumentare la longevità del titolo, già soddisfacente di per sé. La campagna, infatti, può essere portata a termine in circa nove o dieci ore. Ottima anche la rigiocabilità, grazie a un nuovo livello di difficoltà e alla presenza di particolari obiettivi che sostituiscono i trofei di Sony e gli achievement di Microsoft.

Orrore in 3D

Graficamente Resident Evil Revelations è capace di mettere in mostra le capacità della consoleNintendo. Tutto risulta curato con dovizia di particolari per offrire un impatto visivo assolutamente eccezionale. L’unico appunto che ci sentiamo di muovere riguarda il frame-rate, vistosamente sofferente mentre si cambia location. Nulla in grado di rendere meno godibile l’esperienza, ma che potrebbe recare qualche fastidio ai giocatori più esigenti.
Senza infamia né lode l’effetto 3D. La possibilità di regolarlo perfino attraverso le opzioni di gioco denota una certa cura degli sviluppatori, i quali hanno deciso di puntare molto sulla profondità visiva. In alcune circostanze il 3D riesce a farsi notare, senza però sorprendere. Il suo l’utilizzo non risulta imprescindibile per giovare pienamente della produzione. Dal canto nostro si è comunque dimostrato una “presenza” piacevole, che non ci ha fatto sentire il bisogno di abbassare o togliere l’effetto (settato al massimo per tutta l’avventura).
Giudizio decisamente positivo anche per l’accompagnamento sonoro, costituito da brani efficaci, ben amalgamati al contesto e ad effetti alle volte solo discreti, altre eccellenti. Da applausi il doppiaggio in italiano, per la prima volta presente in un titolo della saga. Anche se i puristi preferiranno godersi l’esperienza in lingua originale, il lavoro svolto dai doppiatori nostrani merita l’attenzione di tutti gli acquirenti, i quali potranno finalmente godersi un Resident Evil in italiano. Fortunatamente la paura di molti non si è concretizzata: il doppiaggio risulta di ottima fattura. A garanzia di quanto affermiamo, tra i tanti big presenti, vi segnaliamo la voce di Claudio Moneta, nel ruolo di Chris.



VOTO GLOBALE: 9,0

The Darkness 2: In Anteprima!





Nonostante The Darkness II scalpiti per raggiungere i negozi il prossimo 10 febbraio, i ragazzi di 2K Games e Cidiverte, il distributore italiano del titolo, hanno avuto modo di organizzare un ultimo evento di presentazione nel quale, finalmente, abbiamo potuto giocare l'intero incipit del titolo e mettere insieme molte delle sequenze viste nei precedenti eventi.
The Darkness II è il secondo capitolo videoludico dedicato a Jackie Estacado, giovane capomafia italo-americano posseduto dall'Oscurità, una misteriosa quanto potente entità che si manifesta come due feroci tentacoli senzienti che gli spuntano alle spalle, capace di garantirgli inoltre una resistenza sovraumana e l'abilità di rigenerare anche le ferite più profonde.

New York, New York
E' una tranquilla serata newyorkese e il protagonista si sta dirigendo verso il solito ristorante, dove una coppia di procaci gemelle lo sta attendendo per cena e forse anche per il "dessert". Sembra una tranquilla serata da capomafia, fino a quando, improvvisamente, si scatena l'inferno: un proiettile colpisce una delle due accompagnatrici, mentre l'altra viene travolta da un furgone lanciato a tutta velocità contro la vetrina del ristorante. In pochi minuti Jackie si ritrova avvolto dalle fiamme, circondato da misteriosi sicari che vogliono la sua pelle e ferito gravemente ad una gamba. Fortunatamente qualcuno dei suoi è ancora vivo e faticosamente prova a trascinarlo fuori dal rogo. Durante questa sofferta fuga Estacado dovrà provare a tenere lontani i vari assassini coprendo la ritirata e, ai fini del gioco, familiarizzando con i controlli. Giunti in cucina sembra che il peggio sia passato, quando un infido sibilo annuncia che c'è una fuoriuscita di gas; una molotov infrange un vetro e le ultime speranze di salvezza vanno letteralmente in fumo.
Nonostante l'abbia ripudiata alla fine del primo capitolo, datato 2007, Jackie è ancora il prescelto dall'Oscurità, che approfitta della situazione per riprendere il controllo sul protagonista: meglio la morte o l'essere nuovamente maledetto? Nessuna delle due cose, anche se l'occasione di ottenere vendetta, anche della malefica entità, non fa esitare il ragazzo. Tornato miracolosamente in vita e rigenerate le ferite Jackie è pronto per scoprire chi ha cercato di fargli la festa.

Macchina da guerra
Nonostante sia disarmato Estacado può, grazie ai poteri dell'Oscurità, avere la meglio di una moltitudine di nemici: il tentacolo destro è infatti in grado di tagliare qualsiasi cosa, mentre quello sinistro riesce ad afferrare, stritolare e lanciare praticamente di tutto, come cartelli stradali per impalare i nemici o portiere delle automobili da usare come scudo prima e come letale freesbie dopo. L'unico elemento che li accomuna è la voracità di cuori umani, grazie ai quali accumulano poteri in grado di potenziare Jackie. Questi sono suddivisi in quattro categorie e consentono di migliorare i bonus ottenuti terminando un avversario, migliorare l'abilità con le armi, i poteri dell'oscurità o le abilità sovrannaturali ad essa collegata, come per esempio la possibilità di scatenare uno sciame di insetti in grado di infastidire i nemici o donare il potere dell'oscurità alle proprie armi. Estacado non sarà completamente solo: un Darkling, piccolo essere demoniaco dall'aspetto corrotto, seguirà la gran parte delle sue peripezie, aiutandolo a distrarre i nemici, raccogliendo armi ed oggetti o indicandogli la strada da seguire. Talvolta, quando non sarà possibile proseguire, prenderemo direttamente il controllo del piccolo essere, utilizzandolo per infiltrarsi negli spazi più angusti in modo da trovare una soluzione ai problemi del portatore dell'Oscurità.
Grazie a queste abilità Jackie riesce ad avere facilmente la meglio sugli avversari, recuperando oltretutto nuove bocche da fuoco con le quali divenire davvero inarrestabile. Nonostante questa aura di apparente invulnerabilità Estacado ha due punti deboli: il primo sono le fonti di luce, in grado di reprimere l'Oscurità e "declassare" Jackie al rango di semplice sicario dalla letale abilità con le armi, mentre il secondo è rappresentato dal ricordo di Jenny, la sua amata, scomparsa in maniera violenta e prematura nel corso della prima avventura. Se la prima debolezza viene sfruttata dai nemici, il ricordo della ragazza, il desiderio di averla ancora al suo fianco e il suo calore vengono sfruttati dall'Oscurità per ossessionare il protagonista, domarlo e spingerlo a collaborare.

Mafia wars
Oltre alle straordinarie capacità, Jackie ha alle spalle un'intera organizzazione in grado di muoversi al suo solo schioccare delle dita. Raggiunta, non senza difficoltà, la sua abitazione, scopre che Swifty, un piccolo malvivente locale, potrebbe sapere qualcosa di chi ha attaccato la famiglia e potrebbe essere dunque una buona idea andare a fargli qualche domanda. Evidentemente Swifty non è particolarmente bendisposto e ci accoglie all'interno di una gru per le demolizioni, con la quale spera di impressionarci. Qualche chilo di piombo ed un paio di bombole esplosive lo portano ad essere più disponibile al dialogo ma l'Oscurità non è dello stesso parere e lo spappola sotto i nostri impotenti occhi. Un attimo prima di sapere che l'organizzazione che ha attaccato Jackie ha il quartier generale in un bordello della città, Estacado viene rapito da una delle sue solite visioni: in una tavola calda ancora chiusa Jenny lo sta attendo, tutta sola. La ragazza è viva davanti a lui, parla, ride, si commuove, lo guarda, parlano del futuro. A Jackie non importa più di essere nel mezzo di una guerra senza esclusione di colpi, ora lui è li abbracciato a lei, stanno ballando sulle note di una romantica canzone, vorrebbe che tutto questo durasse all'infinito. Il momento gli ricorda quando, anni prima, stava guardando pacificamente un film con lei nel proprio appartamento, prima che tutto finisse tragicamente.
Sfortunatamente la dura realtà lo strappa dal sogno e forse non è stata una buona idea. Pieno di rancore e rimpianti parte per il covo della Fratellanza, l'organizzazione che gli sta dando la caccia, e grazie a Venus, una sensuale professionista del luogo, riesce ad infiltrarsi al suo interno facendosi strada fino al cuore della base dove ad attenderlo troverà una trappola approntata per l'occasione. Imprigionato ed impotente Jackie è sul punto di cedere l'oscurità ai propri avversari: la Famiglia è in ginocchio e la Fratellanza minaccia di uccidere persino Zia Sarah, l'unica persona in vita che ancora prova del sincero affetto per lui. Ma l'Oscurità non ha intenzione di cedere il proprio potere alla Fratellanza ed offre a Jackie, in cambio del suo aiuto, l'unica cosa che per lui è ancora realmente importante...

venerdì 20 gennaio 2012

Resident Evil 6 è ufficiale: esce il 2 ottobre!






Con un comunicato ufficiale è stato da poco confermato che Resident Evil 6 è attualmente in sviluppo e verrà rilasciato il prossimo 20 novembre su Xbox 360 e Playstation 3. Il gioco vedrà come protagonisti Chris Redfield e Leon S. Kennedy. Di seguito trovate tute le informazioni a riguardo:

SAN MATEO, California - 19 gennaio 2012 - Capcom, uno dei principali sviluppatori in tutto il mondo ed editore di videogiochi, è orgoglioso di annunciare che Resident Evil 6 è in pieno sviluppo e la sua uscita è prevista su Xbox 360 e PlayStation 3 il prossimo 20 novembre 2012, con una versione PC Windows a seguire. Mescolando azione e survival horror, quest'ultimo capitolo del franchise è il titolo più ambizioso, coinvolgente e ricco di funzionalità nella serie, e promette di essere l'esperienza horror dell'anno.

Sono passati dieci anni dall'incidente di Raccoon City e il presidente degli Stati Uniti ha deciso di rivelare la verità dietro a ciò che è avvenuto, nella convinzione che questo possa frenare la ripresa dell'attività di bioterrorismo. Al fianco del presidente dovrebbe esserci il suo amico personale e sopravvissuto, Leon S. Kennedy, ma quando l'edifico subisce un attentato bioterroristico, Leon è costretto ad affrontare un Presidente trasformato e irriconoscibile e prendere la decisione più difficile della sua vita. Allo stesso tempo Chris Redfield arriva in Cina, zona a sua volta sotto la minaccia di un attacco bioterroristico. Con nessun paese al sicuro da questi attacchi e dalle conseguenti epidemie, la popolazione del mondo intero è unita dalla paura comune di non sopravvivere.

Per la prima volta nella serie, Resident Evil 6 vede Leon e Chris uniti per affrontare questa minaccia senza precedenti. Essi saranno affiancati da nuovi personaggi, ognuno con la propria prospettiva unica e con il proprio personale coinvolgimento in questa esperienza drammatica inarrestabile su scala globale.

"Resident Evil 6 rappresenta un enorme passo avanti nell'evoluzione della serie," ha commentato Katsuhiko Ichii, Responsabile R & D e Global Marketing. "Il team di sviluppo, guidato da Hiroyuki Kobayashi, sta lavorando instancabilmente per fornire il titolo più impressionante di sempre sia in termini di portata che di valori di produzione. Siamo tutti veramente eccitati dal titolo e non vedo l'ora di condividerlo con il mondo ".

Hiroyuki Kobayashi, produttore esecutivo di Resident Evil 6 ha aggiunto: "Fin dall'inizio l'intenzione del team era quella di creare un'esperienza che possa offrire una trama avvincente, con un single-player e una co-op ricche di tensione unite dalla costante horror. Chiamiamo questa fusione horror drammatico e siamo sicuri che avrà un grande impatto sia sui vecchi fan della serie che sui nuovi arrivati "
 

Data di uscita: 2 ottobre 2012 (PS3, Xbox360) / TBA PC

sabato 14 gennaio 2012

The Darkness 2 in anteprima

 




ATTENZIONE IL VIDEO CONTIENE RIFERIMENTI SESSUALI ESPLICITI!


The Darkness 2

Publisher: 2K Games
Sviluppatore: Digital Extremes
Uscita: 10/2/2012
Platforms: PC, PlayStation 3,Xbox 360

Stoccaggio merci. Una ditta come tante. Una copertura, ovviamente. Jackie e i suoi sono qui per una rimpatriata con un vecchio amico. Qualcuno ha cercato di farlo fuori, là al ristorante, e per poco non facevano il colpaccio. Uno sgarro che va pagato con il sangue, e qualche buona informazione. Ma prima, un po' di arte moderna, qualche schizzo sul pavimento, un paio di pennellate sul muro, e anche la gente più dura se la fa sotto. Tutti cantano che è una bellezza. L'unico intoppo, è stato il dazio pagato alla Tenebra, per uscire vivo da quel casino. Dopo un paio di anni di "pieno" controllo, Jackie ha liberato lo schifo che vive dentro di lui. Il boss è un mostro, ma fintanto che paga il dovuto, non ci sono problemi. Almeno fino a che non verrà a morsicarmi le chiappe.
Il primo aspetto da sottolineare è il cambio di marcia del ritmo di gioco. The Darkness 2 corre laddove il compassato prequel arrancava. Gli ambienti di gioco, anche al chiuso, sono sufficientemente elaborati -anche verticalmente- ed aperti per consentire scontri a fuoco impegnativi, caratterizzati da un buon numero di nemici contemporaneamente sul campo. Nemici che, come già ribadito in precedenza, paiono finalmente dotati di una buona coordinazione psico-motoria: addio quindi ai decelebrati scagnozzi del titolo del 2007 e benvenute a diverse tipologie di nemici (per l'equipaggiamento, certo, ma anche per attitudini e routine di movimento) che offrono un tasso di sfida soddisfacente anche a livello normale (quattro in tutto).
La loro aggressività, la capacità di ripararsi con cognizione, mette a dura prova la capacità del giocatore di assorbire il complesso sistema di combattimento, che come già in passato apre uno finestra in uno stanzino di genere (quello degli FPS) piuttosto rabbuiato su consuetudini di lunghissima data. E' quindi fondamentale contemperare a seconda dei casi le peculiarità tanto della Tenebra quanto quelle blastatorie di Jackie (con una, o due mani), specializzandosi in entrambi.
Il numero di colpi che il protagonista può sopportare è piuttosto basso, specialmente quando la Tenebra è a corto di cuori da divorare che la rifocillino. In buona sostanza, sostare fuori da qualsiasi copertura aspettando di trucidare i nemici più prossimi coi tentacoli è una buona strategia per finire all'obitorio. Le scorribande degli avversari non sono mai prive di tattica, per cui per ogni scagnozzo che si avvicina con una mazza da baseball ce ne sono altri tre che ci tengono impegnati dalla distanza con una simpatica soppressione.
Detto ciò, acquisita la giusta dimestichezza, infliggere dolore in The Darkness 2 è puro piacere ludico. Iltentacolo di sinistra afferra: oggetti da scagliare, nemici, tutto. L'interazione ambientale si è sufficientemente evoluta rispetto al prequel, obbligando il giocatore ad elaborare dinamiche diverse magari per uscire da situazioni complicate (esempio classico: quando si è a corto di munizioni). In questi casi, usufruire dei benefici di una bella bombola di gas scagliata su un gruppo di avventori famelici oppure di una portiera di un auto, a mo' di scudo, potrebbe segnare un bel confine tra soddisfazione e game over.
Il tentacolo di destra, di converso, taglia. Affetta. Divide con salomonica efficacia. I colpi sono direzionabili mediante lo stick destro (verticalmente/orizzontalmente), per un piacere chirurgico.
La potenza devastante sul corto raggio della Tenebra viene equilibrata dalla presenza della luce, che non solo funge da deterrente per il mostro facendolo sparire, ma addirittura scardina e scompagina i movimenti e la capacità di orientamento (tramite effetti visivi riuscitissimi) dello stesso Jackie. Debellare le sorgenti di luce dirette o i generatori secondari per quelle protette è quindi un altro tassello che ispessisce il gameplay.
Jackie può portare 3 armi alla volta (selezionabili via d-pad), liberare la forza bruta della tenebra, ma senza un minimo di strategia non si va da nessuna parte. In sostanza, la giusta maturazioni delle meccaniche -gustose, ma piuttosto acerbe- del prequel.
Il livello affrontato ci ha posto dinanzi ad un elemento "nuovo" come un "boss" di metà livello, in questo caso una gru con tanto di palla gigante pericolosamente appesa al braccio mobile, il tutto speziato dalla presenza di fasci di luce bastardamente posizionati e un nugolo di avversari piuttosto incattiviti. Una buona apparizione per il prosieguo dell'avventura, che confessa la volontà di ingraziarsi il giocatore con trovate non presenti nel prequel.
Di contorno invece, come annunciato mesi fa, la presenza del Darkling, ora non più controllabile. E' vero che frequentemente disturba i nemici, dandoci la possibilità di colpirli da tergo, ma la sua funzione, questa volta, è più narrativa che altro.
Interessante anche gestione degli upgrade: i cuori mangiati e le reliquie scovate all'interno del mondo di gioco si trasformano in punti spendibili per racimolare bonus non indifferenti. Non solo amplificano le capacità della Tenebra, ma anche l'equipaggiamento di Jackie, o le sue abilità, come la capacità di scagliare nemici in aria per freddarli, o la possibilità di creare allegri buchi neri, o sciami da scagliare all'indirizzo dei malcapitati nemici.
La sceneggiatura, frutto della navigata penna di Paul Jenkins (Hellbrazer? Wolverine?), promette davvero scintille, restando fedele ai cromosomi comic del personaggio. La presenza di un hub come la casa di Jackie, luogo di riflessione ma anche di conoscenza, data la possibilità di interagire di volta in volta con personaggi diversi per approfondire la storia del protagonista, i suoi soliloqui, i sogni ad occhi aperti, e gli squarci da un passato recente che sembra più vero del reale, giocano con la capacità di farsi rapire del videogiocatore, in maniera più netta rispetto al tanto amato prequel.
Uno scarto qualitativo di notevole caratura, che rendono la storia semplicemente degna di essere vissuta.

Il cel shading confezionato da Digital Extremes, di cui tanto abbiamo parlato nel corso dei mesi, costituisce senz'ombra di dubbio un valore aggiunto di non poco conto. La pulizia delle texture, la gamma cromatica eccezionalmente vasta, la qualità delle espressioni facciali -sì, anche quelle di gente che viene squartata-, lo studio delle sorgenti luminose, colpisce e affonda il giocatore medio, spesso adagiato su canovacci stilistici similari. La composizione della scena è irreprensibile, mentre alcuni scorci della città di notte, baciata da una luna che gioca a nascondino tra nuvole enormi, lascia il segno anche a fine generazione.
Ottime le animazioni, l'effetto splatter che si è ricercato con perizia ed il frame rate, che garantisce una la giusta fluidità anche in situazioni affollate.
Da oscar doppiaggio il lingua inglese: confidiamo che quello italiano mantenga lo stessa verve e la stessa precisa inflessione per i personaggi principali.

The Darkness 2 è pronto. Single player c’è, co-op multiplayer pure, dinamiche di gioco ampiamente convincenti, senso estetico prezioso. Alla recensione il compito di verificare che il ritmo e le trovate si mantengano su questi livelli fino alla fine. Per il resto, un titolo da attendere con il sorriso stampato sulle labbra. Che alla Tenebra piace.