Mentre sul fronte giapponese posso indicare numerosi sviluppatori in grado di dare vita a picchiaduro a incontri di qualità (basta citare i team di Capcom, SNK, Sega Sammy e altri ancora) mi torna davvero difficile, nel panorama attuale, fare lo stesso per quanto riguarda i team di sviluppo occidentali. Con una sola, notevole eccezione: NetherRealm Studios. Questo talentuoso team è riuscito infatti negli ultimi anni a sfornare alcuni picchiaduro quantomeno notevoli, tra cui il recente reboot di Mortal Kombat, davvero ben fatto e sapientemente aggiornato.
A due anni di distanza, ecco tornare questa software house sugli schermi col qui presente Injustice: Gods Among Us, beat'em up a incontri ambientato nell'universo dei supereroi di DC Comics. O meglio, in uno dei tanti "multiversi" presenti negli albi a fumetti di questa variopinta combriccola di eroi e cattivoni che include, tra gli altri, Superman, Batman, Green Lantern e la bella Wonder Woman. A dire il vero, già qualche anno fa molti membri di NetherRealm Studios avevano avuto a che fare coi tizi mascherati in questione in Mortal Kombat VS DC Universe, ma stavolta il gioco è 100% supereroistico. E soprattutto: stavolta è anche molto più maturo in termini di realizzazione e sistema di combattimento, come andrò a descrivere tra poco
Caso mai siate tra quelli che storcono il naso all'idea di Joker o Catwoman che pigliano a calci nel sedere Superman senza che il loro piede finisca in mille pezzi, posso dire che gli sceneggiatori del gioco hanno imbastito una trama davvero intrigante, che oltre a legare assieme tutti i supereroi (e supercattivi), riesce a fornire una spiegazione plausibile circa l'enorme potenza di ciascun lottatore: tutto questo viene illustrato davvero molto bene nella campagna per singolo giocatore, un lungo racconto che mi ha messo, capitolo dopo capitolo, nei panni dei vari personaggi del gioco - buoni e cattivi - innestando i combattimenti nella narrazione, proponendo delle belle scene animate e inserendo di tanto in tanto qualche breve mini-gioco. Prima di indossare il costume attillato, ho comunque preferito dedicarmi al tutorial di gioco, fortunatamente ben strutturato. Devo dire che mi è servito, in quanto, sebbene sia piuttosto esperto nell'ambito dei picchiaduro, mi sono comunque ritrovato a dover padroneggiare un sistema di controllo caratterizzato da alcuni aspetti peculiari.
Pur sembrando almeno in apparenza un gioco molto simile al precedente Mortal Kombat, Injustice: Gods Among Us presenta infatti un set di comandi notevolmente differente. Innanzitutto, anziché proporre due coppie di tasti per effettuare pugni e calci, il nuovo arrivato utilizza un tris di pulsanti, che sono abbinati genericamente a colpi leggeri, medi e pesanti. Inoltre, per parare gli attacchi degli avversari non si utilizza un apposito pulsante come in Mortal Kombat, bensì è stato implementato un sistema analogo a quello di Street Fighter o The King of Fighters: immettendo comandi in direzione opposta alla provenienza degli attacchi, il nostro lottatore si difenderà, con una soluzione che francamente ho sempre preferito e che dona all'azione maggiore immediatezza. L'impostazione completamente bidimensionale degli scontri (privi, dunque, di spostamenti in profondità) contribuisce a creare un set di controlli facilmente approcciabile e tutto sommato tradizionale per ciò che riguarda i movimenti dei lottatori.
Un quarto pulsante definito genericamente come Specialità serve ad utilizzare le abilità specifiche di ciascuno dei ventiquattro lottatori e ha effetti e modalità di utilizzo che variano enormemente da personaggio a personaggio. Ad esempio, premendo il tasto, Batman richiamerà delle sonde-pipistrello (poi utilizzabili per altri attacchi o azioni difensive), Aquaman si ricoprirà d'acqua aumentando le sue abilità difensive e Green Arrow scoccherà frecce o preparerà attacchi basati su energia elettrica o ghiaccio. La grande creatività dimostrata dal team di sviluppo nell'implementazione del tasto Specialità ha permesso una forte differenziazione delle abilità dei lottatori, ovviamente affiancate dalle classiche combinazioni di colpi e dalle immancabili mosse speciali: queste ultime si attivano tramite ormai canoniche sequenze di movimenti e pulsanti, tutte ben spiegate nelle apposite liste di mosse consultabili mettendo in pausa il gioco.
Inoltre, i personaggi accumuleranno potere in un'apposita barra posta nella parte bassa dello schermo e potranno poi utilizzarlo per effettuare mosse più potenti degli attacchi regolari (proprio come in Street Fighter IV o Mortal Kombat) o per scatenare (svuotando l'intera barra) alcune devastanti e spettacolari super-mosse. Purtroppo l'attivazione di questi ultimi, utilissimi attacchi avviene tramite la semplice pressione di due tasti sul controller: una scelta molto "casual" che non apprezzo granché, abituato a un minimo di impegno richiesto per scatenare le super-mosse sin dai tempi di Fatal Fury. Combinazioni di attacchi, mosse speciali e specialità dei personaggi concorrono tutte assieme per differenziare molto bene ciascun lottatore, rendendo Injustice: Gods Among Us un picchiaduro abbastanza impegnativo da padroneggiare a dovere. Anche il sistema di combattimento vero e proprio si rivela tutto sommato abbastanza rigoroso, con contrasti e precedenze ben implementati. Non siamo ai livelli maniacali di Super Street Fighter IV ma in ogni caso chi cerca sostanza e logica negli scontri rimarrà soddisfatto e probabilmente persino sorpreso. Al timone del progetto troviamo Ed Boon, papà di Mortal Kombat e designer occidentale di riferimento quando si tratta di menare le mani su schermo: i suoi quindici anni di esperienza nel campo sembrano davvero tangibili quando si approccia Injustice: Gods Among Us. Una critica che posso esprimere circa i lottatori del gioco è relativa a qualche problema di bilanciamento fra alcuni di essi, con un paio di personaggi che mi sono sembrati, controller alla mano, più forti di altri. Per fortuna, a livello generale, gli sforzi nell'equilibrare i lottatori sembrano comunque tangibili e infatti, anche giocando online, si nota una certa varietà di utilizzo del roster di supereroi.
Il design dei lottatori è molto bello e fedele ai personaggi originali.
Mi ha colpito davvero molto positivamente l'enorme quantità di contenuti del gioco. Ad esempio, solo per la modalità in singolo ho trovato una lunga e divertente campagna, dotata di una bella trama, affiancata alla classica opzione "arcade" e a una serie di sfide extra specifiche per ciascun lottatore (per un totale di ben 240 livelli). Ovviamente il fulcro di un gioco simile resta il multiplayer e sotto questo aspetto Injustice non delude: si può ovviamente giocare in due, uno contro uno, sulla stessa console, così come si può andare online e combattere su Xbox LIVE. Ancora, è possibile selezionare modalità di gioco extra come la simpatica King of the Hill, aperta a un massimo di otto partecipanti. C'è decisamente tanto da giocare e una volta tanto non si ha la sgradevole sensazione di essere di fronte a un gioco con pochi contenuti che saranno poi rimpolpati con DLC a pagamento. A occhio e croce, ci sono anche i presupposti affinché l'interesse nel gioco non scemi rapidamente: giocando, ad esempio, ho accumulato punti esperienza utili per sbloccare immagini del giocatore, sfondi e altro ancora, mentre ogni giorno viene proposta una sfida differente da completare per ottenere un bonus. Andando online, il gioco si è comportato abbastanza bene, senza che potessi notare evidenti problemi di lag o disconnessioni.
A livello tecnico, il gioco si presenta molto bene: ho apprezzato la resa grafica dei personaggi, che appaiono solidi e tutto sommato fedeli alle controparti fumettose. In particolare mi ha colpito la resa dei costumi, coi vari materiali abbastanza realistici e coi danni che vanno via aumentando durante il combattimento. Purtroppo non tutte le animazioni risultano fluide e naturali, lasciando spazio a qualche passaggio leggermente legnoso: anche sotto questo aspetto, però, c'è un passo avanti rispetto a Mortal Kombat e in generale il gioco è un gran bel vedere. Belli anche i fondali, ricchissimi di oggetti in movimento e che propongono aree extra visitabili tramite determinati eventi (come avviene ad esempio nei capitoli recenti di Dead or Alive), senza contare la grande quantità di distruzione che i nostri personaggi causano combattendo e un paio di elementi interattivi che possiamo sfruttare durante gli scontri. L'audio è ben adeguato al tema epico/catastrofico su cui è impostato il gioco e il doppiaggio dei vari personaggi è davvero molto buono. Buoni gli effetti speciali, specialmente quelli che sottolineano gli impatti dei colpi e che, abbinati ad un'ottima resa visiva dei contrasti, forniscono un buon feedback degli attacchi.
Arrivati a questo punto potreste sospettare che abbia apprezzato Injustice: Gods Among Us. E in effetti è decisamente così: ho approcciato il gioco con aspettative tutto sommato elevate, considerando che il precedente Mortal Kombat mi è davvero piaciuto, e queste sono comunque state superate da un prodotto finale curato, imbottito di contenuti, rispettoso (per la mia modesta conoscenza supereroistica) dei personaggi originali e soprattutto davvero tanto divertente.
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