lunedì 9 dicembre 2013

Gran Turismo 6 - Recensione


Gran Turismo 6 - PS3

Gran Turismo 6 non è un videogame: Gran Turismo è

 una passione. E' l'incarnazione videoludica dell'amore 
totalizzante per i motori, il fremito di chi smania di 
fronte al design di una concept car. Gran Turismo è 
l'emanazione digitale di un sogno automobilistico: 
quello di Kazunori Yamauchi. 
Il game designer giapponese sembra aver riversato, 
attraverso l'opera lenta di lunghi anni di sviluppo, una
parte consistente della sua personalità e delle sue manìe
in quella serie che è ormai icona e sinonimo di Racing
Game. 
Quello che arriva oggi su PlayStation 3, quindi, è un 
corsistico con un carattere forte e deciso, riconoscibile
fin dal principio, collocato nel solco di una tradizione che
lui stesso ha scolpito. 
Saldo nelle sue convinzioni, il nuovo episodio riesce
tuttavia a superare tutte le incertezze di un quinto capitolo
dalla gestazione eterna, presentandosi raffinato e rivisto 
in qualsiasi aspetto: 
dallo stile complessivo dell'interfaccia al driving system, 
smussato qua e là. In questo suo oscillare fra 
conservatorismo e restaurazione, Gran Turismo 6 riesce 
comunque a stupire: se non altro per la  mole spropositata
 di contenuti, auto, piste; o per l'incredibile lavoro
svolto sul fronte tecnico, che ci consegna un gioco dal 
colpo d'occhio invidiabile, capace di tirare fuori il massimo
 dalla console a cui 
è destinato.

Gran Turismo 6 si rinnova a partire dai menù, cercando di
 superare tutte quelle incertezze che hanno caratterizzato 
la scorsa edizione, ricolma di schermate estremamente
 flemmatiche, macchinose e talvolta confusionali.
La nuova interfaccia studiata da Polyphony Digital si apre 
fin da subito in tutta la sua meraviglia, riuscendo a convincere
 per velocità e chiarezza. Esemplare l'accessibilità a tutte le
 informazioni ed alle numerose icone presenti su schermo, 
che spaziano dalle classiche patenti ai concessionari, passando
 per la manutenzione dell'auto e le voci per il tuning. Tutto 
si dispone in maniera molto regolare su una grande schermata
 che funge da perno per l'intera esperienza di gioco, ed è 
possibile schizzare rapidamente dall'online alla carriera,
 oppure concentrarsi sulla modalità arcade (per uno o due giocatori)
 o sul “viaggio fotografico”.
La revisione non interessa solamente l'interfaccia generale: 
eccezion fatta per il menù pre-gara, tutti gli altri sono stati 
ristrutturati in modo da risultare decisamente più chiari e puliti. 
Anche quelli più densi di informazioni riescono a “mettere a 
fuoco” con chiarezza i dati più importanti, trasmettendo in 
ogni momento un senso di ordine preciso e meticoloso.
Ne guadagna ovviamente l'esperienza utente e la navigabilità:
 sono ormai pochissimi i casi in cui si avvertono le spigolosità 
presenti in GT5. La fase pre-gara è ancora funestata da tempi 
d'attesa molto estesi e da una disposizione delle icone che 
avrebbe potuto essere rivista, ed anche i menù dedicati alle 
patenti non sono proprio ottimizzati; ma in linea di massima
Gran Turismo 6 ha compiuto enormi passi avanti. Anzi, 
confrontarsi oggi con la mole spropositata di contenuti che il
 titolo propone è un sincero piacere automobilistico, e quando
 si accede la prima volta alla schermata delle concessionarie
 tutti gli amanti dell'automotive proveranno un vero e proprio
 senso di vertigine.


GT 6, da questo punto di vista, non si fa mancare davvero
niente, presentandosi fra l'altro con una serie di schede 
informative e dettagli da far impallidire qualsiasi rivale: 
il semplice atto di acquistare un'auto può diventare così un
 curioso viaggio attraverso epoche storiche e produttori; 
un'indagine attenta sui modelli e sulle cilindrate, che porta
 quasi a perdersi nel tracimante mare di oltre 1.200 auto 
attentamente riprodotte.
Il titolo, insomma, ce la mette proprio tutta per stuzzicare
 il giocatore o il semplice appassionato d'auto, spingendolo 
a orientarsi grazie ai numerosi filtri o alla sezione “auto
 consigliate”, in cui compare un elenco ben nutrito delle 
vetture più caratteristiche. Ma anche quando si arriva al 
sodo l'interfaccia soddisfa, permettendo ad esempio di 
acquistare gomme, alettoni e nuove sospensioni direttamente
 dalle opzioni presenti nella griglia di partenza, senza doversi
 dirigere nelle schermate dedicate alla componentistica, ma 
semplicemente montando “on the fly” i vari kit.
Finalmente, insomma, Gran Turismo riesce a catalogare, 
organizzare e riordinare l'enormità di contenuti che si porta
 in dote, presentandosi come un prodotto accessibile anche 
per i neofiti e per chi ultimamente non ha frequentato la serie.
Sono 20 le case automobilistiche che si sono prestate ad
 immaginare "il futuro dell'automobile", realizzando dei prototipi
 esclusivi per Gt6 inseriti nella sezione GT Vision.
Scaricando la (corposa) Day One Patch i giocatori riceveranno
 in omaggio la Mercedes AMG Vision, introdotta da un breve
 trailer che mostra le fasi di ideazione e realizzazione del
 modello. Per il momento tutte le altre vetture sono nascoste, 
anche se si può vedere qualche bozzetto che funge da "teaser".
Il progetto GT Vision è uno di quelli che più ha incuriosito i fan,
 e senza ombra di dubbio sarà un piacere poter inserire nel 
proprio garage queste vetture futuribili, seguendo grazie ai 
disegni preparatori tutte le fasi della loro elaborazione.
Da sempre modalità principe di Gran Turismo, anche in questo
 caso la carriera funge sostanzialmente da perno per l'esperienza
 videoludica proposta da Poliphony Digital.
Stavolta il game mode centrale di GT 6 arriva con una struttura
 fortemente revisionata, pensata per concedere al giocatore una
 buona alternanza di situazioni ed una discreta varietà. Sono sei
 le categorie di eventi, a cui si può accedere gradualmente, 
completando prima le sfide nelle sezioni meno impegnative,
 per poi trovarsi lanciati sui circuiti internazionali a gareggiare
 nei campionati più prestigiosi. Per accedere agli eventi bisogna
 ovviamente possedere una vettura, quindi l'acquisto ed il
 tuning di un'auto leggermente migliore di quella iniziale è
 fondamentale: scegliete bene il bolide con cui avviare il vostro
 percorso all'interno di GT6, perchè vi accompagnerà nel corso 
delle prime ore di gioco.
Scesi in pista, si scopre che ogni gara permette di guadagnare 
un certo numero di stelle, a seconda del piazzamento (la prima 
posizione ne garantisce tre). Per accedere agli eventi più difficili
 dovrete prima superare quelli di base, ma il gioco lascia un buon
 margine di manovra, dandovi la possibilità di ignorare buona parte
 dei tornei per dedicarvi a quelli che più si confanno ai vostri 
gusti. Gareggiando sbloccherete anche categorie speciali di 
eventi: prove a cronometro da superare al volante di vetture 
particolari, piccoli mini giochi fuori di testa, sfide sui kart e molto
 altro ancora. Questi eventi “non regolari”, fra Test Trials e prove
 denominate “Pausa Caffè” (per la loro evidente funzione di 
distrarvi dalla solita routine), riescono in effetti a rendere la 
progressione nella carriera discretamente movimentata: il 
giocatore si sente in questa maniera sempre stimolato, 
trovandosi a guidare entro poche ore un buon numero di vetture,
 e quindi sperimentando comportamenti diversi in pista.
Le stelle danno accesso anche alle prove per le patenti: sono 
queste che permettono di passare di categoria, sbloccando 
non solo le competizioni successive, ma anche nuovi elementi
 di gioco.
Insomma la carriera, in Gran Turismo 6, è un vero e proprio 
viaggio, attraverso i meandri di un titolo che vuole lasciarsi 
scoprire gradualmente, accompagnando il giocatore nei mesi
che verranno.
Il supporto continuo del team di sviluppo, in una certa maniera,
 deve essere visto non come il tentativo di “aggiustare il tiro” 
correggendo quegli aspetti che ad oggi non sono propriamente 
completi: è anzi la volontà di stare vicini alla community, 
rilasciando gradualmente nuovi contenuti per mantenere sempre
 vivo l'interesse.


L'esperienza con Gran Turismo 6, insomma, segue gli stessi 
stimoli di quella con una nuova auto: dapprima se ne saggiano
 i comportamenti quasi con cautela, poi viene la volta che si 
spinge l'acceleratore per far impazzire il contagiri. Ma è solo 
una promessa di quello che verrà: prima di schizzare al massimo
 sui rettilinei la strada è ancora lunga, ed è bello assaporare
 ogni curva. Con GT 6 è lo stesso: si comincia su piste che 
sembrano uguali a quelle dei vecchi capitoli, con auto che 
difficilmente mettono alla frusta il modello di guida. E poi 
pian piano si scoprono le novità di questo episodio, i tracciati 
inediti, il numero imbarazzante di vetture, e poi la modalità 
online o gli eventi speciali. Addentrarsi nelle “viscere” di questa
 “opera omnia” dell'automobile è un'operazione lenta e 
cerimoniosa, tremendamente appagante.
In un certo qual senso, esplorare GT6 significa imparare a 
conoscere anche il suo creatore e l'amore smisurato che ha 
per le quattro ruote: la presenza di Kazunori Yamauchi affiora
 a più riprese, magari proprio in quelle scelte che possono 
sembrare apparentemente fuori di testa, insostenibili a livello
 produttivo. La selezione degli scenari presenti nel viaggio 
fotografico, la precisa mappatura delle costellazioni che ci 
permette di ammirare l'esatta posizione delle stelle durante
 la 24 Ore di Le Mans, l'introduzione che culmina con 
un'inquadratura del modulo lunare mentre Lang Lang 
interpreta Rachmaninov: sono questi i segni di un eclettismo
 esuberante, le tracce di una vita dedicata interamente, 
pienamente al mondo dell'automobile.
La sensazione che si prova di fronte certe soluzioni è davvero
 straniante: è come se un grande saggio ci indicasse la via 
da percorrere per provare un'emozione.

Nei lunghi mesi di attesa che hanno separato l'annuncio di 
Gran Turismo 6 dal suo arrivo sugli scaffali, Polyphony Digital
 e Mr. Yamauchi hanno presentato con orgoglio tutte le 
collaborazioni che hanno permesso al team di affinare il 
sistema di guida. L'idea è quella di presentarsi sul mercato
 con un driving system ancora più realistico, in grado di 
convincere i passionisti delle quattro ruote e con la chiara
 volontà di rappresentare il racing game simulativo più preciso
 del mondo console.
Il nuovo modello fisico e cinematico del gioco è stato dunque
 elaborato grazie alla collaborazione con partner tecnici quali
 Yokohama Rubber, leader negli pneumatici, e l'azienda che 
sviluppa e commercializza sospensioni KW Automotive: i dati
 registrati su vetture reali sono insomma serviti per regolazioni
 di fino, che in qualche modo cambiano in maniera abbastanza
 netta l'approccio al gioco.
Prima di addentrarsi nell'esplorazione del driving system, 
bisogna però precisare che Gran Turismo 6 è un titolo costruito
 rigorosamente attorno al volante. Per Yamauchi l'esperienza 
di guida non può prescindere dall'utilizzo di una periferica 
dedicata, ed il titolo cambia letteralmente faccia se giocato 
con un pad o se invece approcciato stringendo per le mani un 
volante con Force Feedback. 
Anche con un Dualshock 3, ovviamente, il modello di guida 
appare convincente, sebbene non troppo dissimile da quello 
proposto da Gran Turismo 5 dopo la convincente cura a suon
 di patch. Su strada le vetture si comportano in modo solido 
e rigoroso, naturalmente nei limiti imposti da un progetto 
che nasce esclusivamente per console.
La scalabilità del driving system è buona, ed ovviamente è 
possibile anche per i profani avvicinarsi al titolo, anche se con
 gli aiuti attivi sarà davvero difficile assaporare le sensazioni 
proposte dal “Real Driving Simulator”. Disattivando il traction 
control, l'ABS e tutte le altre facilitazioni si scorge in controluce
 il rinvigorito gameplay, che restituisce il giusto feeling tra il 
sapore classico della serie e le nuove dinamiche derivate dalle 
specifiche partnership tecniche. Le nuove introduzioni risultano
 insomma efficaci anche attraverso il pad, e possono essere 
pienamente apprezzate osservando il lavorio di sospensioni 
ed ammortizzatori attraverso il replay o l'uso mirato della 
visuale esterna.


Anche le condizioni climatiche influiscono in maniera 
consistente sulle reazioni della vettura, e divertendosi 
a giocare con le opzioni in quei tracciati che lo permettono, 
si può fare qualche esperimento, per vedere che persino il
 settaggio dell'umidità può influenzare aspetti come il
 pattinamento delle gomme in staccata, costringendo il 
pilota ad una più attenta parzializzazione e rendendo
 molto difficile posticipare le frenate per tentare i sorpassi 
interni. 
Insomma, se già il modello di guida svolgeva un ottimo
 lavoro nella ripartizione dei carichi, adesso anche tutto
 l'aspetto legato alle sospensioni esce rinvigorito dall'operazione
 di raffinamento.
Ma come abbiamo già accennato, GT6 dà il meglio di se 
soltanto con un volante. In questo caso il titolo si trasforma
 completamente, ed il peso degli interventi correttivi del team
 si fa sentire in maniera massiccia. Bastano pochi giri con gli
 aiuti disabilitati per percepire un incremento nel realismo 
del comportamento dell'auto: le perdite di aderenza e la
 gestione della trazione risultano più vicine alla realtà, e 
permettono di "sentire" di più l'auto e comprenderne meglio 
i limiti, capendo fino a dove ci si può spingere. Per esempio
 in frenata con una trazione posteriore si possono sfruttare i 
trasferimenti di carico e la gestione dell'aderenza degli 
pneumatici per aiutare l'auto a curvare meglio, più rapidamente,
 forzando un leggero effetto pendolo per far scivolare leggermente
 il posteriore e aiutare l'anteriore a chiudere verso l'interno della
 curva. Con un leggero controsterzo si può riuscire a impostare
 meglio l'uscita della curva per scaricare subito tutta la trazione.
Riuscire a trovare il perfetto equilibrio tra velocità, impostazione
 delle traiettorie e bilanciamento dell'auto non è mai stato così
 appagante in nessun precedente episodio di Gran Turismo, ed 
è un vero piacere scoprire che il simulatore ha saputo migliorarsi
 mantenendo una salda continuità con gli scorsi episodi.
Purtroppo, il titolo si porta dietro anche alcune problematiche 
che sembrano ormai fisiologiche della sere. L'aspetto che più 
di ogni altro delude è rappresentato ancora una volta l'intelligenza
 artificiale. Al di là di una ritrovata aggressività a livelli di difficoltà
 elevati, si nota sempre il classico comportamento a “trenino” 
degli avversari in pista. Anche nelle situazioni di affollamento i
piloti controllati dall'IA si comportano in modo sempre educato 
e molto regolare, quasi mai tentando sorpassi o tentando di 
allontanarsi dalle traiettorie consigliate per provare ad esempio
 un sorpasso all'interno. In nessuno dei tre livelli di difficoltà 
provati vediamo qualcuno che ritarda la frenata per chiudere una 
curva passando all'interno, o anticipa l'attacco per guadagnare
 qualche decimo sul rettilineo. Sembra quasi che questo aspetto
 non interessi più di tanto al team, convinto probabilmente che 
la vera sfida, per un pilota, sia quella con il cronometro.
Un'altra criticità storica della produzione, riguarda urti e collisioni
 poco convincenti. In GT6 il sistema, al di là delle migliorie
 visive, è sostanzialmente identico a quello presente in Gran
Turismo 5. I danni sono solo estetici e non influenzano le 
prestazioni della vettura, e le collisioni con le altre vetture non
 penalizzano affatto l'andamento della gara, solo raramente 
determinando un'effettiva perdita di controllo del mezzo. I 
comportamenti aggressivi sembrano ancora “depenalizzati”, 
e insomma bisogna rassegnarci ancora una volta al fatto che
 Mr. Yamauchi consideri l'implementazione di un sistema di 
danni un aspetto fortemente secondario. In questo, ancora una 
volta, Gran Turismo 6 sembra volersi rivolgere a chi non ha 
bisogno di avere spie accese ed un cofano acciaccato per capire
 di aver sbagliato: una curva finita male, per certi piloti, è già
 una sconfitta.

Tutte le vetture di Gt6 possono essere acquistate con crediti
 in-game. E' possibile, accedendo allo store, acquistare pacchetti
 di crediti con valuta reale. Ad onor del vero, tuttavia, la 
progressione all'interno della carriera permette di guadagnare 
piuttosto bene, e già dopo le prime gare è possibile comprare 
un nuovo modello: il primo passo di una progressione senza fasi
 di stanca, che anzi invoglia il giocatore a fare acquisti proprio
 grazie alla buona dose di crediti dispensati da ogni evento.
Insomma, il team non sembra aver puntato troppo sulle 
microtransazioni, pur non escludendo la possibilità che qualcuno 
voglia ampliare più velocemente il proprio garage. Certo, i prezzi 
non sono proprio popolari...
Dal punto di vista prettamente tecnico Gran Turismo 6 spreme la
Playstation 3 ai limiti delle sue possibilità. Fin dall'inizio il colpo
 d'occhio è davvero spiazzante per qualità dell'immagine, pulizia,
 profondità di campo, brillantezza dei colori, complessità e 
spettacolarità generale. Una vera e propria gioia per gli occhi 
determinata non solo dalla bellezza del modello poligonale 
dell'auto, da sempre fiore all'occhiello per la saga, ma soprattutto
 dai formidabili effetti di luce, per i quali il team nipponico si è 
davvero superato. Le variazioni cromatiche in base alla 
posizione dell'illuminazione e la dolcezza con cui esse variano
 rappresentano lo stato dell'arte per un videogioco della scorsa 
generazione, segno che l'ottimizzazione su console, seppur 
“vetuste”, può fare davvero miracoli. Lafolgorante bellezza degli
 effetti di luce risalta ammirando le variazioni del ciclo giorno 
notte: tramonti, albe, e la luce ambrata dei pomeriggi d'estate
 hanno un impatto notevole sulle livree, sfociando in uno 
spettacolo semplicemente meraviglioso, probabilmente “sporcato”
 solo dalla realizzazione un po' piatta del cielo plumbeo nei 
momenti di pioggia.
Molto migliorati gli effetti speciali legati alla polvere nei circuiti
 off-road, ed agli schizzi sollevati dai pneumatici che sfrecciano
 sull'asfalto bagnato, che finalmente si presentano in discreta 
forma.
Stupende anche le cosiddette “vetture premium” caratterizzate 
da interni curatissimi ed una quantità poligonale che esalta 
ogni dettaglio, tessuto e materiale, grazie a texture finemente
 disegnate e la tradizionalmente realistica resa della palette
 cromatica. Altalenanti, invece, le vetture standard: alcune 
sembrano veramente arrivare da un passato antichissimo e 
sfigurano in maniera evidente rispetto alle colleghe più 
prestigiose. Altre (molte altre) sono state invece aggiornate, 
almeno per quanto riguarda le livree esterne, e riescono per
 fortuna ad amalgamarsi in maniera decorosa all'impianto 
grafico del titolo. Ovviamente chi predilige la visuale interna 
sarà abbastanza inorridito dalla presenza di un “cruscotto 
standard”.
Parlando della qualità d'immagine, è confermata una risoluzione
 di 1080p, che rispetto a GT5 passa dai 1280x1080 ai 1440x1080, 
abbandonando anche a 720p l'Anti Aliasing MSAA via GPU, 
in favore dell'ormai onnipresente soluzione software MLAA, 
ottenuta utilizzando le SPU del Cell. La pulizia video rimane 
quindi ottima, salvo alcuni difetti tipici della tecnologia 
utilizzata come un leggero shimmering e un'immagine più 
morbida e meno definita.
Il lavoro eccellentissimo sul fronte tecnico, tuttavia, si paga 
in termini di stabilità. Allo stato attuale dei fatti la potenza
 dell'hardware sembra essere uno scoglio impossibile da 
aggirare per Gran Turismo 6, che si trova a doversi confrontare
 con una serie di problemi particolarmente evidenti.
Il tearing si nota su ogni pista, indipendentemente dalla visuale,
 ed anche il framerate non è sempre stabilissimo. I cali sono
 molto frequenti con la visuale interna, mentre la situazione è 
abbastanza stabile scegliendo l'inquadratura da sopra il cofano.
 In quel caso i 60 frame vengono intaccati molto più raramente,
 ma c'è sempre qualche curva in cui la fluidità cede. Evidente, 
in molti casi e purtroppo anche in alcuni circuiti cittadini, il 
pop-in di determinati elementi o di certe ombre che si 
materializzano all'improvviso sulla scena.
Anche il comparto audio sembra vivere della stessa incostanza
 che affligge il parco macchine. Le campionature dei motori 
variano moltissimo a seconda dei modelli: in certi casi il suono
 si diffonde pulito, nitido e con una tridimensionalità eccezionale, trasmettendo emozioni forti quando si scala marcia e nelle
ripartenze al limite. In altri casi invece il suono è piatto e poco
 convincente. In generale la qualità media sembra (purtroppo) 
in linea con quella del precedente capitolo, e speriamo che la
 patch per l'aggiornamento del comparto acustico arrivi in fretta:
 allo stato attuale dei fatti sono solo gli stridii delle gomme 
che sembrano esser stati rivisti in maniera consistente, per 
supportare soprattutto il lavoro di raffinamento delle sospensioni.
A livello di accompagnamento musicale, invece, bisogna lodare
 una selezione di brani davvero abbondante: al di là di qualche
 nome ben noto, molti pezzi abbracciano sonorità rock ed in
 alcuni casi si aprono persino alle frange più moderate del J-Pop, 
in un'efficace alternanza con i classici motivi di accompagnamento
 dei vari menù. Soprattutto nel corso dei replay la Soundtrack
 si mostra comunque valida per accompagnare (in maniera molto
 discreta visto il bilanciamento dei volumi) le emozioni alla guida.

Kazunori Yamauchi e Poliphony Digital decidono di dare un 
ultimo saluto a questa generazione, presentando proprio alla 
fine del ciclo vitale di PlayStation 3 il frutto di un lavoro durato
 anni.
Gran Turismo 6 è -finalmente- tutto quello che GT 5 non è 
riuscito ad essere: un approdo sicuro, un traguardo creativo, 
un prodotto smisurato. Ma anche questo nuovo GT sarà, in 
qualche modo, un viaggio: giacché giunti in prossimità del 
traguardo, i veri piloti fremono ancora per tornare a forzare 
sull'acceleratore, e sentire il rombo dei motori.
Dedicato a chiunque abbia una vera passione per l'auto, il 
“Real Driving Simulator” si trascina ancora dietro alcuni dei 
difetti storici, legati soprattutto ad un'IA tutt'altro che 
competitiva e ad un sistema di danni che quasi viene snobbato
 dal team di sviluppo. L'esperienza con il modello di guida, invece,
 viene raffinata, anche se GT6 cambia faccia a seconda del 
sistema con cui lo si avvicina: per molti il driving system sarà 
simile (forse troppo simile) a quello dell'ultimo episodio, e solo 
i palati più fini (e quei giocatori muniti di un buon volante) 
sapranno assaporare (e godersi) le differenze più incisive.
A qualsiasi di queste schiere voi apparteniate, sappiate
comunque che GT6 ha qualcosa che saprà conquistarvi: 
dovesse essere una modalità carriera ben strutturata, 
un'interfaccia finalmente limpida e pensata per invogliarvi 
ad esplorare le caratteristiche del gioco, oppure tutti quei 
delicatissimi colpi di testa che rappresentano la diretta volontà
 di una delle personalità più trascinanti dell'industria videoludica. 
Il consiglio, quindi, è uno solo: mettetevi al volante e godetevi
 il viaggio.

VOTO GLOBALE 8.8

0 commenti:

Posta un commento

la tua opinione è importante, dicci cosa ne pensi