La casa giapponese introduce un modello alla Skylanders che sarà applicato a molti titoli. Ecco tutte le novità!
Al 31 dicembre del 2013 la serie degli Skylanders, i personaggi di plastica e chip che adagiati su un portale prendono vita in un videogame, aveva reso ad Activision più di 2 miliardi di dollari. Dopo la Disney con il suo Infinity, anche Nintendo tenta di spremere questa panciuta gallina videoludica lanciando gliAmiibo. Statuette di Super Mario, Yoshi, Donkey Kong e tutte le principali icone della casa giapponese che compaiono sullo schermo non appena toccano il controller della Wii U. Non servono supporti aggiuntivi, la trasmissione dei dati sfrutta l'Nfc, una modalità di comunicazione già integrata nel GamePad.
In una prima fase dovrebbero essere una decina e arriveranno entro Natale assieme a Super Smash Bros, consentendo ai giocatori di combattere non solo con il loro Mii, la loro copia digitale, o con grandi e famosi personaggi (per la demo si sono prestati gli avatar del rapper Ice-T e dell’attore Elijah Wood, il Frodo del Signore degli Anelli) ma anche con questi arrabbiati, potenti e anche divertenti protagonisti. Il nome Amiibo deriva per metà dal francese, dalla parola ami (amico) ed è stato presentato come un meccanismo evoluto dal punto di vista tecnologico. Ogni pupazzetto, infatti, ha una memoria interna che consente un dialogo bilaterale con la console. Ogni evoluzione raggiunta in un gioco arricchisce il personaggio che potrà usare le inedite abilità acquisite in altri titoli. Già, perché l’intenzione di Nintendo è portarli altrove, renderli se non la spina dorsale almeno una presenza importante in tanti suoi franchise. A cominciare da quelli già usciti come Mario Kart 8, abbracciando subito dopo prossime release come Captain Toad: Treasure Tracker e Mario Party 10.
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