lunedì 7 novembre 2016

Robinson The Journey: La Recensione per Playstation VR





Dopo la line-up del day one, finalmente arrivano nuovi titoli per Playstation VR e siamo quindi ben lieti di recensire Robinson The Journey, primo titolo di Crytek per la realtà virtuale di casa Sony.


Vagamente ispirato dalla avventure scritte nel 1700 da Daniel Defoe, Robinson The Journey ci porta in un futuro più o meno lontano e ci mette nei panni di Robin, un giovane ragazzino di 12 anni che si ritrova sperduto su Tyson III dopo che la sua nave spaziale si è schiantata sul pianeta, che non risulta su alcuna mappa spaziale, e dove dinosauri e altre strabilianti creature ci aspettano ad ogni antro.


Non vogliamo darvi alcuna anticipazione sulla trama onde evitare di essere accusati di dare spoiler ma possiamo dirvi che non saremo del tutto soli in questa esplorazione. A farci compagnia per nostra fortuna ci saranno un assistente robotico, un piccolo pod volante che saprà darci molti consigli utili nell’affrontare la nostra avventura e Laika, una giovane cucciola di tirannosauro con cui si instaurerà una sorta di rapporto da animale da affezione.

Non saremo neppure messi male in fatto di attrezzature: avremo infatti a disposizione un gravity gun con cui poter spostare vari oggetti dell’ambiente. Tale armamentario potrà essere ulteriormente potenziato con altri strumenti sparsi nell’ambiente di gioco che se attivati, ci consentiranno di poter muovere elementi molto più grandi.

Andando ad analizzare il gameplay in senso stretto, Robinson The Journey ha tutti i crismi dell’avventura grafica con puzzle da risolvere, enigmi “ambientali” a cui venire a capo ed una intensa esplorazione di questo mondo primordiale, sconosciuto e misterioso. L’andamento del videogame è molto rilassato tanto che il nostro alter ego non potrà correre e tutti i movimenti sono sempre piuttosto compassati. Tutto questo ovviamente sarà di gradimento o meno al giocatore a seconda delle proprie preferenze personali.

Grazie alla capacità immersiva di Playstation VR, Robinson The Journey è un’esperienza molto intensa nonostante l’andamento lento appena descritto e si viene letteralmente catturati da Tyson III. In alcuni momenti non si riesce proprio ad uscire da questo mondo virtuale per l’incredibile bellezza e sensazione di vivo che trasmette tutto l’ambiente circostante pieno di fitta vegetazioni e creature più o meno pericolose.



Robinson The Journey però presenta anche alcuni limiti piuttosto oggettivi. Cominciamo da una longevità particolarmente ridotta che avrebbe dovuto spingere il publisher a proporre il titolo ad un prezzo mid-price nonostante sarà facile che abbiate voglia di rigiocarlo per via di alcuni escamotage pensati da CryTek.

Se l’aggiornamento delle texture a distanza ravvicinata ci auguriamo possa essere sistemato con una patch a breve (almeno è questa la nostra speranza…), non sappiamo se avverrà una correzione anche alla gestione della telecamera. Oltre alle movenze della nostra testa che verranno registrate da Playstation Camera, con lo stick analogico destro il movimento avverrà per scatti a 45 gradi. Forse si tratta di un escamotage a possibili problemi di motion sickness ma l’idea non ci è affatto piaciuta rendendo il tutto sgradevole in un’esperienza così immersiva.

Torniamo invece ad incensare il titolo per la qualità audiovisiva. Al netto dell’aggiornamento texture troppo ravvicinato in alcuni frangenti, Robinson The Journey è il miglior titolo visto su Playstation VR da un punto di vista grafico con una “pienezza” non riscontrata fino ad oggi in altri titoli per PSVR. Sublime tutto quello che si muove su schermo così come gli effetti visivi che rendono così dinamico e vero simile questo strano pianeta.

Anche il sonoro svolge benissimo il suo ruolo con un accompagnamento musicale di stampo cinematografico ed una localizzazione in italiano più che discreta.

IN CONCLUSIONE
Robinson The Journey ad un prezzo leggermente ridotto sarebbe stata una vera e propria killer application di Playstation VR grazie alla sua grandezza grafica, alla capacità di immersione che procura e alle tante emozioni che riesce a procurare. Così invece, nonostante qualche difetto di cui avremmo volentieri fatto a meno, rimane un titolo interessante e da consigliare in ogni caso a chi ama le avventure grafiche ed in generale alle esperienze videoludiche non particolarmente frenetiche.

VOTO: 7

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