sabato 10 febbraio 2018

Dragon Quest Builders – La Recensione per Nintendo Switch





Vicino all’amatissima serie principale nata nell’oramai lontano 1995, Square Enix nel corso degli anni ha proposto anche vari spin-off per Dragon Quest. DQ Builders un paio di anni fa aveva fatto capolino su Playstation 4 e su PSVita ed ora il publisher nipponico ha deciso di riproporlo anche sulla lanciatissima nuova console ibrida di casa Nintendo. Andiamo subito a scoprire dunque da più vicino questo titolo dunque appena arrivato nei negozi.


Il videogame propone una formula diversa da quella della serie originale, uno dei JRPG di maggior successo della storia, strizzando l’occhio ad uno dei più grnadi successi dei tempi recenti nell’industria videoludica: Minecraft. Possiamo dunque definire Dragon Quest Builders un sandbox open world con elementi da gioco di ruolo e con un’anima tutta sua, visto che non stiamo ovviamente parlando di un’operazione clonazione!



Al di là di una trama decisamente trascurabile, che sia davanti alla TV o nella modalità portatile di Switch, il nostro alter ego dal nomen omen de Il Costruttore dovrà aiutare la popolazione di questo mondo immaginario fantasy a ricostruire case e strutture distrutte per colpe di brutali e cattivissimi mostri. Oltre al lavoro “edile”, dovremo anche sconfiggere il malvagio Dragonlord per riportare finalmente la pace.

Dragon Quest Builders si divide in quattro capitoli ed in ognuno avremo una base da cui far partire le nostre missioni e unico luogo in cui poter salvare la partita, scelta piuttosto controcorrente ma che in tante produzioni nipponiche continua ad essere presa. I cittadini verranno a parlarci copiosamente (anche troppo in talune circostanze…) per spiegarci cosa dovremo fare nelle missioni con compiti che come specificato in precedenza, vanno dalla costruzione al combattimento.


Ovviamente se c’è costruzione ci sarà crafting e nel contempo dovremo fortificare il più possibile la base tramite l’aumento di livello ed essere così a prova di qualsiasi mostro tra cui i più classici Slime di Dragon Quest.


Per rendere il tutto ancora più in linea con i trendy del momento, Dragon Quest Builder ha pure elementi survival con le necessità di mangiare e realizzare pozioni per far aumentare il nostro livello di salute che può scendere fino allo zero.


Passando infine alla realizzazione audiovisiva, Dragon Quest Builders non mette a repentaglio il chipset grafico di Nintendo Switch con una grafica piuttosto spartana ma esteticamente “coccolosa” e mangheggiante. Peccato soltanto per un filo di aliasing di troppo se giocato sulla TV tanto che lo si apprezza di più sullo schermo integrato della console in modalità portatile.

La componente sonora risulta essere adeguata ed in perfetta sintonia con l’atmosfera proposta. Da sottolineare infine che per chi non ha una certa dimestichezza con il giapponese e neppure con l’inglese, il gioco è stato completamente localizzato in italiano.



IN CONCLUSIONE
Pur avendo molte caratteristiche “trendy” come la componente crafting, survival e soprattutto alla Minecraft, Dragon Quest Builders rimane un titolo consigliato a chi ama le produzioni più spiccatamente nipponiche come anche la serie principale rappresenta. Questi videogiocatori troveranno un prodotti per certi versi originale e sicuramente interessante con cui potranno passare molte ore in modalità portatile o se preferiranno davanti alla TV.

VOTO: 8

0 commenti:

Posta un commento

la tua opinione è importante, dicci cosa ne pensi