Nel 2005 uscì infatti una tech demo per PlayStation 3, realizzata per mostrare la potenza del game engine chiamato Crystal Tools, con cui verrà poi realizzata tutta la serie di giochi collegata a Final Fantasy XIII. Già da allora si iniziò a speculare sul rifacimento della settima meraviglia della saga iniziata da Squaresoft, ma l’azienda giapponese ha sempre smentito tutto quanto, dicendo di volersi dedicare a nuovi progetti e che, soprattutto, le tecnologie del tempo non avrebbero permesso di realizzare una riproduzione fedele del gioco, essendo questo troppo complesso da ricreare per filo e per segno.
Ripensando alle scene più epiche e alla vastità del mondo di Final Fantasy VII, bisogna ammettere che gli sviluppatori avevano ragione a credere che le tecnologie dell’epoca PS3 non fossero sufficienti a ricreare un gioco simile. Sulla prima PlayStation il titolo era stato fatto con uno stile superdeformed, che lasciava molto spazio all’immaginazione nelle scene più importanti. Ricostruire un mondo e una storia così complessa in maniera realistica e dettagliata, scenicamente parlando, è un lavoro titanico. Basti pensare a come i titoli venuti dopo l’era PSX abbiano semplificato molti aspetti, come la mappa del mondo esplorabile e storie principali meno complesse e con meno personaggi chiamati in causa.
Fortunatamente, durante l’E3 2015 arrivò l’annuncio che nessuno si aspettava: Final Fantasy VII Remake divenne improvvisamente realtà. I dettagli erano pochi, ma già sapere che il progetto esisteva era sufficiente a mandare l’hype dei fan alle stelle. Kitase, Nomura e tutti gli altri veterani di Square Enix che avevano lavorato al gioco originale dichiararono che era giunto il momento di dedicarsi a questo atteso progetto – sia perché le tecnologie necessarie erano finalmente a disposizione, sia perché altrimenti sarebbero diventati troppo vecchi per occuparsene.
Sin da subito fu chiaro che il gioco sarebbe stato diviso in diversi episodi: ciò serviva a garantire una maggiore fedeltà all’originale senza tagliare nulla, dato che ricreare tutta la storia di FFVII con le nuove tecnologie avrebbe richiesto una mole di lavoro immane, impensabile per un solo capitolo, sia per i tempi di sviluppo che per le risorse necessarie. Durante l’annuncio del 2015 fu detto anche che gli sviluppatori di CyberConnect2, famosi per creare molti giochi ispirati ad anime come la serie dei Naruto Ultimate Ninja Storm, avrebbe collaborato allo sviluppo.
Passarono ben due anni circa senza grosse novità, quando nel 2017 si venne a sapere che il titolo sarebbe stato sviluppato interamente da Square Enix, senza nessun aiuto esterno. Le motivazioni della rottura con CyberConnect2 erano dovute a metodi di sviluppo troppo differenti e non conciliabili. Tutto questo però non fece altro che preoccupare i fan, che iniziarono a vedere come un miraggio l’esistenza di questo remake.
Finalmente, tra maggio e giugno del 2019 è rinata la speranza. Tra State of Play di Sony e l’E3, abbiamo avuto finalmente una chiara visione del progetto, con anche una data d’uscita stabilita per il 3 marzo 2020 in esclusiva per PlayStation 4. Da lì in avanti ogni mese continuano ad arrivare nuove foto, filmati e approfondimenti che pian piano ci stanno portando verso l’uscita di questa prima parte.
Dopo la breve lezione di storia è giunto il momento di fare un recap di quanto sappiamo su Final Fantasy VII Remake.
Ritorno a Midgar
Ormai saprete tutti che questo primo episodio coprirà soltanto la parte ambientata a Midgar, che nel gioco originale era perlopiù un’introduzione, sia alle meccaniche di gameplay che alle complesse vicende che arriveranno dopo. Tale sezione durava più o meno tra le 6 e le 8 ore, molto poche sia nella storia complessiva che per dedicare loro un intero gioco. Questo remake mira però a espandere quanto visto in Final Fantasy VII senza snaturarlo, seguendo l’esempio di quanto fatto in Resident Evil 2, che ha riportato in vita il gioco originale con aggiunte importanti alle meccaniche e alla storia.
In questo caso la missione è molto più complessa, dato che Resident Evil è un survival horror ricco d’azione con una storia tutto sommato lineare e semplice; Final Fantasy VII è invece uno dei giochi di ruolo più complessi e importanti mai realizzati.
Kitase ha detto che lo sviluppo è stato intrapreso come se si trattasse di un capitolo principale della saga e infatti tutta la città di Midgar sarà esplorabile e piena di attività. Abbiamo già visto il ritorno di alcuni storici minigame, come gli squat e le corse in moto, ma a questi si aggiungeranno alcune novità già presentate in diversi trailer. Ad esempio, in un filmato abbiamo visto Tifa utilizzare la sbarra per fare dei push-up, minigioco non esistente nel titolo originale e che ci conferma la possibilità di utilizzare anche altri personaggi oltre a Cloud.
In un’altra sequenza, vediamo invece lo stesso Cloud giocare a freccette. Dai trailer, inoltre, sembra proprio che Midgar sarà più viva e caratterizzata come città e certo sarà interessante analizzare le differenze con la versione vista nel gioco per la prima PlayStation.
L’aspetto più importante di questo remake è ovviamente la storia. In realtà, le informazioni relative alla trama sono quelle che scarseggiano di più. Sappiamo che il gioco durerà tra le 30 e le 40 ore, considerando solo la storia principale – il che fa supporre che le aggiunte saranno tantissime, dato che si quadruplicheranno le ore necessarie a finire la parte di Midgar.
Attualmente, nei trailer mostrati abbiamo visto molte scene presenti anche nell’originale, come la famosa prima missione sul treno, l’esplorazione delle fogne e molto altro. Di inedito si è visto molto poco, a parte un misterioso nuovo personaggio identificato per il momento come un Soldier, e degli altrettanto misteriosi spiriti oscuri che inseguono Cloud e Aeris.
Le nuove aree probabilmente allungheranno maggiormente le fasi d’esplorazione e ci daranno una visione più dettagliata della vita a Midgar, con una spiccata differenza tra chi vive sopra le piattaforme e chi invece vive sotto, mostrando ricchezza e povertà di una città sotto il giogo della Shinra.
Sembra poi, stando ai trailer, che molti personaggi, come ad esempio Jessie, Biggs e Wedge, avranno un ruolo più importante all’interno del titolo. Confermata inoltre una delle scene più importanti ambientate a Midgar, ossia l’infiltrazione nella villa di Don Corneo per salvare Tifa.
Non si è visto quasi nulla di quest’epico momento, ma ci basta sapere che ci sarà; inoltre, Don Corneo in inglese verrà doppiato da Mark Hamill, cosa che fa aumentare ancor di più l’hype. In alcune sequenze compare per la prima volta anche Sephiroth, l’arcinemesi di Cloud, che originariamente non sarebbe dovuto essere presente in questa fase. Ovviamente, non lo si può escludere del tutto soltanto perché non era prevista la sua comparsa in questa sezione della storia, ma è probabile che quella vista da Cloud sia una semplice allucinazione, il che avrebbe perfettamente senso anche ai fini della trama.
Nomura ha dichiarato di recente che nuove boss battle saranno aggiunte al titolo. Ad esempio, nel trailer presentato in occasione del Tokyo Game Show, possiamo vedere Cloud affrontare Reno dei Turks nella chiesa di Aeris, incontro che effettivamente era presente anche nel gioco originale, ma senza battaglia. In un’altra sequenza si vedono Cloud e Aeris contro Rude, altro membro dei Turks.
Nomura ha anche detto che l’ultimo boss di questa prima parte, stando alla storia, dovrebbe essere M.O.T.O.R., un grosso mezzo corazzato rappresentante l’ultima barriera prima della fuga da Midgar. Il director del gioco ha però fatto intendere che questo non sarà più lo scontro finale del gioco, promettendo nuovi eccitanti scontri.
Combat System: tra classico e action
Aspetto di cui invece sappiamo molto di più è quello del combat system, visto per filo e per segno in diverse occasioni. La cosa difficile da fare in questo remake era creare un sistema di combattimento che mettesse d’accordo sia i nostalgici del sistema a turni che i nuovi giocatori più propensi a battaglie maggiormente action. Il nuovo sistema riesce però nell’impresa di mettere tutti d’accordo, lasciando al giocatore la scelta dell’approccio da utilizzare.
Le battaglie di base saranno votate all’azione, con la possibilità di concatenare i nostri attacchi in potenti combo, come visto in quelli che Cloud esegue con la sua fida Buster Sword.
Lo storico Active Time Battle sarà presente in una nuova veste: infatti, ogni personaggio potrà caricarne fino a due sezioni, che una volta pronte ci permetteranno di aprire un menù da cui selezionare skill, magie e oggetti da usare. Potremo quindi passare alla Tactical Mode, dove il tempo rallenterà permettendoci di selezionare l’azione migliore dai menu, richiamando un po’ l’idea dei vecchi turni.
In alternativa potremo creare degli shortcut per le magie o le skill così da eseguire le azioni premendo un semplice pulsante, se preferiamo non spezzare il ritmo del combattimento.
Torneranno poi anche le famose Limit Break, attacchi speciali potentissimi e unici per ogni personaggio. Subendo e infliggendo danni, la barra si caricherà e, una volta piena, potremo sferrare il nostro potente colpo. Quelle viste finora sono le stesse prime Limit possedute da Cloud, Barret e Tifa già nel gioco originale.
Nel combattimento potremo poi passare a uno qualsiasi dei tre personaggi presenti nel party in ogni momento, cambiando molto anche l’approccio al gameplay. Ogni personaggio avrà infatti un modo di combattere unico. Cloud potrà alternare due stili di combattimento: modalità Operatore, bilanciata tra difesa e attacco, e modalità Punitore, che sacrifica la velocità per una maggiore potenza nei colpi. Anche le skill varieranno a seconda della modalità selezionata.
Barret invece sarà più efficace dalla distanza, grazie al suo braccio mitragliatore. In certe situazioni sarà fondamentale per esempio quando i nemici saranno irraggiungibili dagli attacchi corpo a corpo.
Aeris è invece più focalizzata sul supporto, ma avrà anche un’abilità chiamata Tempest, che le permetterà di lanciare dei cristalli esplosivi sui nemici e che infliggeranno danno ad area.
Tifa, secondo Kitase, sarà più simile a un personaggio da picchiaduro, in quanto potrà alternare attacchi leggeri e forti. La sua abilità Omnistrike le permetterà di potenziare ulteriormente gli attacchi pesanti così da creare nuove combo.
Potremo inoltre ordinare a ogni personaggio di fare delle azioni specifiche mentre non lo controlliamo. Per i più nostalgici sarà anche introdotta una modalità Classica, in cui i personaggi si muoveranno e attaccheranno automaticamente, mentre il giocatore si occuperà di gestire le azioni eseguibili con la barra dell’Active Time Battle: un buon compromesso per chi preferisce un approccio più pacato.
Nel titolo saranno presenti anche le famose evocazioni, che nel titolo originale apparivano soltanto dopo essere usciti da Midgar. Abbiamo visto finora Ifrit, Shiva e Chocobo & Moogle, ma sappiamo che tramite preorder e DLC sarà possibile ottenere delle evocazioni inedite per il settimo capitolo come Carbuncle e Kyactus.
Le Summon funzioneranno in maniera diversa rispetto al passato: potranno essere utilizzate solo contro i boss e contro alcuni nemici speciali, e per attivarle la Materia dovrà essere equipaggiata e dovrà risuonare. Una volta sceso in campo, il mostro combatterà autonomamente per un determinato periodo di tempo. Noi potremo utilizzare però l’ATB per ordinargli di utilizzare alcuni attacchi speciali. Finito il tempo, l’evocazione sferrerà il suo colpo finale per poi sparire.
Di recente è stato anche svelato un sistema di potenziamento legato alle armi: ogni arma sarà migliorabile attraverso il suo utilizzo. Sarà poi possibile aumentare la potenza della abilità, che andranno ad esempio a incrementare la forza d’attacco o gli HP, oppure si potranno aumentare gli slot di Materia disponibili.
Una volta che un’abilità sarà portata al massimo, potrà essere utilizzata con tutte le altre armi. In questo modo sarà possibile, ad esempio, usare più a lungo la Buster Sword senza doverla cambiare per forza perché troppo debole per le fasi avanzate del gioco. Un punto sicuramente a favore per chi ama il design della spada originale di Cloud.
Infine, anche le boss fight avranno le loro particolarità, come visto ad esempio nella demo dell’E3 con il combattimento contro il Guard Scorpion, primo boss presente nel gioco. Una battaglia originariamente di pochi minuti, in questo remake è stata resa molto più complessa e divisa in fasi.
Lo scorpione meccanico si muoverà e salterà anche al di fuori della portata della spada di Cloud e sarà necessario utilizzare delle coperture per evitare il potente laser sparato dalla coda. Ogni boss avrà dei punti deboli, che, se colpiti a lungo, permetteranno di stordirlo in modo da infliggergli danni ingenti per gli istanti successivi.
Ogni Boss presenterà poi delle meccaniche uniche che interagiranno con l’ambiente circostante, come ad esempio la possibilità del boss Abzu di utilizzare l’acqua delle fogne per attaccare con un’ondata o tuffarcisi dentro per spegnere le fiamme. Da quanto visto dunque, le boss battle più importanti potranno avere degli elementi unici, che le renderanno ancora più incredibili di quanto già non fossero in passato.
Final Fantasy VII Remake sembra promettere molto bene, sulla base di quanto mostrato finora. Il rispetto per la storia originale sembra esserci tutto e i combattimenti riescono a unire perfettamente fasi action più moderne con l’ATB tanto apprezzato dai fan storici.
Restano ancora però molte incognite, soprattutto a livello della storia, che verrà inevitabilmente arricchita da alcune parti inedite, vista la durata molto superiore rispetto all’originale. Ci sarà anche da capire come sarà strutturato il secondo capitolo, il cui sviluppo è già stato confermato, e che dovrà essere inevitabilmente più open world rispetto al primo. Di questi argomenti parleremo presto, in un nuovo articolo.
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