Call of Duty Black Ops II aveva messo d’accordo tutti,
critica e pubblica, confermando le ottime capacità di
Treyarch di confezionare fps spettacolari, adreanalinici e,
soprattutto, divertenti. Quest’anno, come di consuetudine,
la palla torna ad Infinity Ward, team leader per questo
brand e caricato quest’anno di tantissime aspettative,
visto il passaggio alle nuove console che rende questa
primissime sequenze: una padre narra le gesta di eroici
soldato del passato, i Ghosts, appunto. Mentre la storia
viene raccontata però, la terra inizia a tremare e tutt’intorno
si scatena il caos e poco dopo se ne scoprono le ragioni:
l’Odin, un’arma spaziale americana, viene scatenata proprio
contro il suo “possessore”, facendo una vera e propria strage
di militari e civili. Gli Stati Uniti si trovano così impotenti
di fronte all’avanzata della Federazione, coalizione composta
dagli stati sudamericani…
La campagna single player, per quanto ancora una volta
La campagna single player, per quanto ancora una volta
breve (dura poco più di cinque ore), riesce a divertire ed
esaltare il giocatore come pochi altri giochi, regalando
momenti epici e galvanizzanti.
Cattive notizie giungono invece dal versante multiplayer,
Cattive notizie giungono invece dal versante multiplayer,
soprattutto per chi si era “tarato” con l’ottimo Black Ops II.
Ancora una volta Infatti Infinity Ward ha spinto su un
danno maggiore delle armi, portando a livelli esponenziali
la velocità con cui si muore e conseguentemente i ritmi
di fruizione del titolo: si tratta ovviamente più che di un
difetto di una questione di scelte, di fatto però in Ghosts
riflessi e mira prendono nettamente il sopravvento rispetto
al gioco di squadra e alle azioni tattiche.
Questa maggiore velocizzazione del titolo è evidente anche
Questa maggiore velocizzazione del titolo è evidente anche
dall’introduzione di tre features che hanno, per certi aspetti,
una portata storica. La prima riguarda la possibilità di
scivolare a terra dopo uno scatto, in modo da infilarsi
in fretta e furia dietro ad un riparo.
Con la seconda viene introdotta la possibilità di sparare
anche durante il superamento di ostacoli, mentre grazie
alla terza potremo adesso sporgerci dai ripari esponendo
solo una minima parte del corpo.
Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta con una veste
Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta con una veste
ottima, grazie ad un engine che riesce a muovere fluidamente
a 60 fps scenari dettagliati (e diversificati) e soldati
splendidamente animati. Qualche piccola sbavatura c’è,
come palette cromatiche non sempre azzeccate e le movenze
del fido Riley che a tratti appaiono un po’ robotiche.
Ovviamente un titolo cross-gen difficilmente riesce a mettere
Ovviamente un titolo cross-gen difficilmente riesce a mettere
subito in evidenza la qualità di una nuova console e lo stesso
può dirsi anche per la versione Playstation 4 di Call of Duty
Ghostsma nell’insieme il gioco non sfigura affatto con il suo
ottimo antialiasing e la risoluzione a 1080p.
Buono il sonoro che per quanto non raggiunga i livelli di
Buono il sonoro che per quanto non raggiunga i livelli di
alcune produzioni precedenti, è caratterizzato da una colonna
ispirata e da un ottimo doppiaggio italiano.
IN CONCLUSIONE
IN CONCLUSIONE
Call of Duty Ghosts è un titolo per certi aspetti particolare,
perchè rappresenta un po’ lo spartiacque tra due differenti
generazioni di hardware. Le cose sono andate tutto sommato
bene, perchè l’ultimo parto di Infinity Ward non è certo un titolo
programmato senza ispirazione, con l’attenzione dei
programmatori rivolta esclusivamente “altrove”. Ciononostante,
qualche perplessità resta per alcune scelte operate (soprattutto
in riferimento alle nuove features introdotte), dal momento che
sul versante multiplayer Ghost spinge l’acceleratore, forse
eccessivamente, sulla frenesia e velocità, a scapito di altre
variabili come la tattica e il gioco di squadra…
GLAMOUR 9
GRAFICA 8.5
SONORO 9.3
GAMEPLAY 9
LONGEVITA’ 8.8
GLAMOUR 9
GRAFICA 8.5
SONORO 9.3
GAMEPLAY 9
LONGEVITA’ 8.8
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