sabato 29 marzo 2014

Diablo 3: Reaper of Souls Recensione PC/MAC







Blizzard ha fatto attendere ben 12 anni i propri fan prima di portare alla luce il terzo capitolo di Diablo: ovvio che la aspettative nel frattempo fossero arrivate alle stelle, tanto da aspettarsi un titolo “perfetto” nel suo genere, una nuova pietra miliare nel mondo dei videogiochi. All’uscita, nonostante il titolo fosse di livello elevatissimo, alcune scelte non son piaciute del tutto a pubblico e critica, prima su tutti la casa d’aste...ecco che con Reaper of Souls, prima grossa espansione del gioco, le aspettative sono di nuovo alle stelle…

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In Reaper of Souls troveremo anzitutto lo stesso spirito di onnipotenza provato in Diablo 3 (e questo non può che farci felici): a prescindere dalla vostra classe, le prime ondate di nemici che vi si pareranno contro verranno letteralmente sbalzate via dalla vostra forza sovrumana, sottolineando gli effetti della vostra furia grazie ad una fisica delle collisioni e dei corpi che ad oggi non ha eguali. Assolutamente galvanizzante.

Altra cosa che si fa apprezzare senza mezzi termini sono i toni cupi presi direttamente dall’amatissimo Diablo 2: il nostro personaggio sarà inseguito e circondato da morte, distruzione e oscurità, perdendosi spesso e volentieri nei tanti meandri che vanno a costituire la mappa di gioco.

Il vero fiore all’occhiello di questa espansione è da ricercarsi nel nuovo personaggio introdotto: il crociato, vero e proprio omaggio ai vecchi paladini di Diablo 2, ma con alcune differenze. Equipaggiamento principale è costituito ancora una volta da arma ad una mano e scudo, ma la scelta d’attacco questa volta non ricade più sulla velocità, dal momento che il danno dell’arma è direttamente collegato alla maggior parte delle abilità.

Quello che ne risulta è un tank di livello devastante, in grado di assorbire senza troppi problemi la maggior parte dei danni grazie ad alcune skill di mitigazione dei colpi subiti: un personaggio, se vogliamo, che è una via di mezzo tra il barbaro ed il monaco, senza dimenticare che lo scudo, oltre a proteggerci funge efficacemente da arma da lancio o come strumento per stordire i nemici.

Il quinto atto può essere completato attorno alle 3-4 ore ai livelli di difficoltà più bassi, ma presenta un fortissimo stimolo alla rigiocabilità, visto che verrete rapitio da gioco nell’intyento di trovare l’equip migliore per il vostro personaggio ed innalzarlo fino al settantesimo livello, il nuovo cap stabilito da questa spettacolare espansione.

Altra cosa che ci ha definitivamente convinti è stato il ribilanciamento della difficoltà a livello di exp, in modo tale che i nemici adesso si adattano al nostro livello rendendo molto più graduale ed armonica la crescita del nostro personaggio, togliendoci il peso di completare ore intere dedicate al farming.

IN CONCLUSIONE
C’è poco da fare: Reaper of Souls ci ha talmente convinti che questa volta è davvero difficile trovare motivi di lamentela o imperfezioni. Il nuovo personaggio è assolutamente galvanizzante, tanto potente quanto divertente da controllare, il senso di onnipotenza che proverete nel giocare è rimasto intatto rispetto all’uscita precedente e soprattutto sono tornate le atmosfere cupe tanto amate del secondo capitolo; come se non bastasse, è stato operato un ribilanciamento completo della difficoltà, rendendo ora la crescita del personaggio molto più armonica e graduale. Volendo essere pignoli a tutti i costi si può evidenziare la non eccessiva longevità del quinto atto, che è in ogni caso perfettamente controbilanciata da una fortissima spinta alla rigiocabilità, dalla quale verrete catturati nell’intento di portare il vostro personaggio al livello 70.

GLAMOUR 10
GRAFICA 9.5
SONORO 8.7
GAMEPLAY 9.8
LONGEVITA’ 8

TOTALE 9.7

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