Un gruppo di hacker chiamato H4LT ha messo le mani sugli strumenti di sviluppo per Xbox One resi disponibili da Microsoft lo scorso novembre, inclusi firmware e documentazione relativa, scoprendo interessanti novità.
Infatti, in precedenza gli sviluppatori avevano a disposizione sei degli otto core presenti sulla CPU della console per le proprie applicazioni, ma sembra che, da ottobre 2014, ai programmatori sia permesso di utilizzare un settimo core, prima riservato a processi in background. Questo ha portato ad un aumento delle performance delle applicazioni usando il settimo core dal 50% all'80% e potrebbe essere il motivo per cui i titoli pubblicati durante l'ultimo trimestre del 2014 hanno visto le versioni Xbox One dei prodotti multipiattaforma eguagliare, se non superare in alcuni casi, le controparti per PS4.
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