Bandai Namco ha annunciato Code Vein, nuovo gioco di ruolo che strizza l'occhio ai Dark Souls e a Death Note in uscita nel corso del 2018
Dopo aver vissuto in prima persona la cavalcata dei Dark Souls, distribuendo e promuovendo la punitiva serie di From Software, Bandai Namco si prepara a lanciare una nuova IP sviluppata internamente che riprende quella fortunata formula. A pensarci sono i ragazzi che in tempi recenti hanno realizzato la serie di God Eater, altro clone di successo, questa volta di Monster Hunter; la loro idea prevede di utilizzare il concept cupo e drammatico di God Eater, sfidare il giocatore a più riprese con un tasso di difficoltà che non fa sconti a nessuno, con in aggiunta la novità di una trama curata, adulta e profonda.
Ne sapremo maggiormente nei prossimi mesi quando Bandai Namco distribuirà i primi trailer di gameplay, con magari un'incursione già all'E3 visto l'interesse dimostrato fin da ora da parte della filiale americana del colosso nipponico. A quanto pare la casa di Tekken crede particolarmente in questa nuova IP, forse con l'intenzione di affiancarla e poi sostituirla al loro attuale pilastro ruolistico, quel " Tales of" che in questo momento è in debito di ossigeno...
Code Vein è atteso per il 2018 sulle principali console casalinghe: Playstation 4 senza dubbio, chissà se si aggiungeranno anche Xbox One e Switch.
Una catastrofe che i più chiamano "La Spina del Giudizio" ha decimato la popolazione: i sopravvissuti (pochi) sono definiti "Immortali" ed inquadrati in un'organizzazione nota come "Vena".
Gli Immortali sono tali perché essi sono in possesso di superpoteri, guadagnati in circostanze ignote, a seguito di un patto con qualche demonio che ha concesso loro la facoltà di sopravvivenza in cambio della rinuncia della loro memoria. Tali individuo devono oscillare tra la natura di "Immortale", che permette loro di sopravvivere, e quella umana, argine contro la barbarie e la dominanza dell'istinto: iniezioni corpose di sangue consentono di mantenere almeno un briciolo di umanità (e memoria), altrimenti diverrebbero esseri incoscienti, altrimenti noti come "Perduti". Quest'ultimi - giusto per tranquillizzarvi - vagano in lungo e in largo per la Terra, mai sazi di sangue. Il giocatore è un "Sopravissuto", il quale viaggia lungo il mondo di gioco alla ricerca della verità, del suo passato (ha rinunciato a buona parte della memoria) e di una via di fuga da questo mondo insensato. La trama lo condurrà inevitabilmente a scoprire i terribili segreti che si nascondono dietro all'organizzazione "Vena" e irrimediabilmente all'origine della "Spina del Giudizio".
Il gameplay si sviluppa principalmente all'interno di lunghi e complessi dungeon, i quali andranno affrontati assieme ad un compagno gestito dalla CPU o probabilmente anche in carne ed ossa. Lo stesso partner evolve nelle caratteristiche e progredisce dal punto di vista narrativo. Il giocatore può impugnare una notevole tipologia di armi, quali spade, fucili con baionette inastate, lance e molto altro. Oltre a ciò tutti i Sopravvissuti sono dotati della "Vena di sangue", né più né meno che una zanna in grado di penetrare il corpo nemico e succhiarne il sangue: l'animazione è oltremodo macabra dal momento che il Sopravvissuto indossa una maschera ed il liquido ematico della vittima si travasa direttamente nella sua bocca. Proseguendo nell'avventura il giocatore sarà anche in grado di succhiare il sangue senza il contatto diretto dal momento che la Vena assumerà le fattezze di un affusolato pungiglione simile a quello dello Scorpione. Come facilmente intuibile, maggiore l'afflusso di sangue nel corpo del Sopravvissuto, maggiore l'efficacia dei superpoteri, che si traducono nel concreto del gameplay in attacchi speciali, bonus per il giocatore e malus per i nemici.
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