Portare avanti una serie videoludica per oltre venti anni non è per niente facile, anche se ti chiami Sports Interactive e il tuo prodotto è Football Manager, con schiere di appassionati che lo adorano come una vera e propria religione. Un segreto di longevità radicato nella filosofia del team guidato da Miles Jacobson, rimasta fedele alla semplicità delle sue origini pur con la consapevolezza di essere riusciti a dominare un'intera fetta di mercato, spazzando via tutta la concorrenza.
Col passare del tempo, gli sviluppatori sono diventati sempre più coscienti dei propri mezzi, coi quali hanno dato vita a un gioco che è più di un gioco: una vera e propria storia, in grado di fondere realtà e finzione, che annualmente si ripete per tutti quanti i giocatori. Ce ne ha parlato ampiamente il documentario An Alternative Reality, dedicato proprio ai fan di Football Manager, così come lo stesso Jacobson ci ha raccontato pochi giorni fa in occasione di un'intervista, dalla quale abbiamo estratto i contenuti più interessanti per pubblicarli in questa recensione. Anche per questo motivo, non perdiamo ulteriore tempo, perché le cose di cui parlare sono veramente tante, in attesa che Football Manager 2015 arrivi sul mercato il prossimo 7 novembre. Come altri giocatori che lo hanno prenotato, anche noi abbiamo avuto modo di sederci in anticipo sulle panchine virtuali, per andare a toccare con mano tutte le novità annunciate nelle ultime settimane dagli sviluppatori. Non ci resta che calarci nella parte, per scoprire cosa troveremo stavolta sul lungo cammino della nostra carriera di allenatore.
Chi conosce la serie Football Manager, sa bene che il rovescio della medaglia di un'opera che insegue la completa rappresentazione della realtà è costituito dalla presenza di un certo numero di bug, riscontrabili soprattutto nei primi giorni di vita di ogni nuova edizione. Football Manager 2015 non è da meno, ed è per questo che al momento di fornirci il codice per la recensione Sports Interactive ci ha segnalato quelli che sono i problemi più significativi sui quali gli sviluppatori stanno già lavorando, con l'intenzione dunque di vederli sistemati per l'uscita ufficiale del 7 novembre. Tra questi, troviamo l'evidente effetto di pattinamento dei calciatori sul campo da gioco, i portieri un po' troppo facili da battere, la presenza di troppi autogol e la necessità di ottimizzare l'intelligenza artificiale. Noi abbiamo naturalmente tenuto conto di tutto quanto questo, bilanciandolo con quanto abbiamo visto coi nostri stessi occhi in occasione della partita che abbiamo giocato per scrivere il nostro articolo.
La recensione di Football Manager 2015 parte stavolta da un elemento che in altre occasioni è stato relegato in chiusura: l'interfaccia di gioco. Se in passato Sports Interactive si era infatti limitata a migliorare l'impianto base già esistente, quest'anno i designer hanno dato una vera e propria svolta all'esperienza proposta al giocatore, attraverso lo snodo principale rappresentato da una barra laterale sinistra.
Chi conosce la serie Football Manager, sa bene che il rovescio della medaglia di un'opera che insegue la completa rappresentazione della realtà è costituito dalla presenza di un certo numero di bug, riscontrabili soprattutto nei primi giorni di vita di ogni nuova edizione. Football Manager 2015 non è da meno, ed è per questo che al momento di fornirci il codice per la recensione Sports Interactive ci ha segnalato quelli che sono i problemi più significativi sui quali gli sviluppatori stanno già lavorando, con l'intenzione dunque di vederli sistemati per l'uscita ufficiale del 7 novembre. Tra questi, troviamo l'evidente effetto di pattinamento dei calciatori sul campo da gioco, i portieri un po' troppo facili da battere, la presenza di troppi autogol e la necessità di ottimizzare l'intelligenza artificiale. Noi abbiamo naturalmente tenuto conto di tutto quanto questo, bilanciandolo con quanto abbiamo visto coi nostri stessi occhi in occasione della partita che abbiamo giocato per scrivere il nostro articolo.
La recensione di Football Manager 2015 parte stavolta da un elemento che in altre occasioni è stato relegato in chiusura: l'interfaccia di gioco. Se in passato Sports Interactive si era infatti limitata a migliorare l'impianto base già esistente, quest'anno i designer hanno dato una vera e propria svolta all'esperienza proposta al giocatore, attraverso lo snodo principale rappresentato da una barra laterale sinistra.
Grazie a essa, è possibile accedere a tutte quante le aree principali del gioco, raggiungibili dunque in modo più semplice: una decisione quasi obbligata per Sports Interactive, che ha motivato questi cambiamenti con la necessità di rendere tutti quanti gli elementi di Football Manager 2015 più evidenti agli occhi dei giocatori. La conferma ci è arrivata anche da Miles Jacobson, secondo il quale talvolta venivano chieste dai fan nuove funzionalità che in realtà già esistevano, ma che erano celate dietro la necessità di navigare attraverso troppi menu per essere raggiunte. Adesso, tutto quanto è per la prima volta a portata di pochi clic, compresa la nuovissima barra di ricerca del tutto simile a quella dei browser: iniziando a digitare un nome, si possono visualizzare una serie di suggerimenti automatici in perfetto stile Google, risparmiando così ulteriore tempo. Come ogni cambiamento radicale, anche la nuova interfaccia porta con sé la necessità di attraversare una certa curva d'apprendimento, comunque abbastanza rapida: l'obiettivo ci viene semplificato dalla presenza di un tutorial contestuale, messo a nostra disposizione per mostrarci passo dopo passo le nuove funzionalità inserite nel gioco.
Tra le novità di Football Manager 2015, troviamo anche quella che il gioco ci propone appena avviata una nuova partita, per l'esattezza nel momento in cui creiamo il nostro profilo allenatore.
Tra le novità di Football Manager 2015, troviamo anche quella che il gioco ci propone appena avviata una nuova partita, per l'esattezza nel momento in cui creiamo il nostro profilo allenatore.
Ai vari dati che tutti quanti conosciamo, è stata infatti abbinata una nuova schermata dove scegliere il proprio stile manageriale, nelle modalità che abbiamo già dettagliato in fase d'anteprima. È così possibile scegliere un livello d'esperienza, in base al quale assegnare una serie di punti ai vari parametri presenti, destinati secondo le intenzioni di Sports Interactive a influenzare il modo in cui gestiremo le situazioni di gioco. All'allenatore non viene infatti precluso alcunché, ma la scelta di una tipologia di mister più vicina al campo d'allenamento e alla squadra ci darà per esempio la possibilità di ottenere un maggior riscontro quando parliamo di aspetti tattici con i nostri giocatori, mentre viceversa la presenza di un manager con più abilità nella comunicazione potrebbe aiutare a tenere sotto controllo stampa e avversario in situazioni particolarmente calde. Per valutare davvero una componente del genere ci vorranno naturalmente i riscontri di migliaia di giocatori e delle loro stagioni, ma l'impressione che abbiamo avuto è che effettivamente la scelta di un determinato "ruolo" possa influenzare le varie componenti di gioco, nel bene e nel male, creando così una vera e propria personalità per il nostro manager, che prima mancava.
Una parte imprescindibile nella vita di ogni allenatore è il sistema di tattiche, passato già attraverso una semplificazione con la quale Jacobson e i suoi avevano pensionato il sistema di slider. Adesso, la gestione degli undici schierati in campo è diventata ancora più intuitiva, senza per questo perdere in profondità, per offrire anche alcuni nuovi ruoli da assegnare ai giocatori così da fare in modo che essi interpretino la loro posizione come noi vogliamo. Di novità eclatanti non ce ne sono, ma è impossibile non notare come Sports Interactive sia entrata in ogni singolo elemento, mettendo in atto un'opera di ottimizzazione davvero ben riuscita, volta soprattutto a far funzionare a dovere tutti gli aspetti che compongono il gioco. I fan di vecchia data potranno forse storcere il naso di fronte a una progressiva preferenza degli sviluppatori per gli elementi grafici a discapito del testo nudo e crudo, ma ci sentiamo di apprezzare novità come quella che divide i sentimenti di ogni giocatore in "pro e contro", offrendoci così una fotografia dettagliata e immediatamente leggibile del momento fisico ed emotivo di ogni atleta della rosa. Interessante e anche più realistica la novità riservata ai giocatori da osservare, per i quali ora possiamo vedere un intervallo di valori per alcuni parametri, restringibile sguinzagliando uno dei nostri scout sul talento di turno. In passato ricorderete che alcuni dati erano invece nascosti, per cui la novità rende dunque necessario man mano scoprire le effettive abilità, offrendo allo stesso tempo un modo per decidere in via preventiva se passare a osservare qualcun altro per trovare quello che ci serve. Tra le cose da rivedere, invece, il modo in cui alcuni giocatori si comportano: vedere Callejón chiedere di andare al Chelsea dopo tre sole giornate di campionato, per mostrarsi poi scontento di fronte al nostro prevedibile no, ci ha lasciati un po' esterrefatti, mentre si registrano anche troppe lamentele dalle riserve. Da segnalare come, nonostante gli sforzi di Sports Interactive per aggiungervi profondità, le conferenze stampa risultino sempre l'elemento di gioco più indigesto, segno che c'è qualcosa da rivedere alla loro radice.
Per ovvie esigenze di spazio, ci siamo focalizzati sulla versione completa di Football Manager 2015 per scrivere la nostra recensione. Anche la modalità Classic vede naturalmente una serie di novità introdotte al suo interno dagli sviluppatori, guidati dal co-fondatore della serie Oliver Collyer. Tra esse, segnaliamo l'arrivo della possibilità di saltare l'intera fase precampionato in occasione della prima stagione, la possibilità di caricare database dei giocatori di dimensioni maggiori, nuove richieste da fare alla dirigenza e nuove riunioni pre partita da tenere insieme alla squadra. Presenti anche alcuni nuovi "unlockables", elementi unici per la modalità Classic che in realtà equivalgono a quelli che altrove chiameremmo cheat: si può per esempio scegliere di fare un contratto a vita a un giocatore, rimuovere eventuali squalifiche pendenti sulla testa di qualcuno e addirittura fare in modo che gli avversari della prossima partita siano fuori forma, con simpatico riferimento alla vicenda della "Dodgy Lasagne" che nel 2006 vide il Tottenham perdere la qualificazione alla Champions League, in seguito all'assenza di alcuni membri della squadra titolare.
Dopo aver fatto la storia a due dimensioni, Football Manager include ormai da anni la possibilità di simulare in tre dimensioni le partite della nostra squadra, attraverso il suo motore 3D. In questa edizione, la novità più importante in tal senso è stata costituita dall'uso del motion capture, per riprodurre i movimenti dei calciatori con maggiore accuratezza. Considerando che il codice per la recensione non era quello finale, ci è sembrato proprio il comparto dedicato alla simulazione quello bisognoso di un ulteriore lavoro di affinamento: non a caso, la lista di segnalazioni pervenute da Sports Interactive raccoglie diversi elementi legati al motore 3D.
Per ovvie esigenze di spazio, ci siamo focalizzati sulla versione completa di Football Manager 2015 per scrivere la nostra recensione. Anche la modalità Classic vede naturalmente una serie di novità introdotte al suo interno dagli sviluppatori, guidati dal co-fondatore della serie Oliver Collyer. Tra esse, segnaliamo l'arrivo della possibilità di saltare l'intera fase precampionato in occasione della prima stagione, la possibilità di caricare database dei giocatori di dimensioni maggiori, nuove richieste da fare alla dirigenza e nuove riunioni pre partita da tenere insieme alla squadra. Presenti anche alcuni nuovi "unlockables", elementi unici per la modalità Classic che in realtà equivalgono a quelli che altrove chiameremmo cheat: si può per esempio scegliere di fare un contratto a vita a un giocatore, rimuovere eventuali squalifiche pendenti sulla testa di qualcuno e addirittura fare in modo che gli avversari della prossima partita siano fuori forma, con simpatico riferimento alla vicenda della "Dodgy Lasagne" che nel 2006 vide il Tottenham perdere la qualificazione alla Champions League, in seguito all'assenza di alcuni membri della squadra titolare.
Dopo aver fatto la storia a due dimensioni, Football Manager include ormai da anni la possibilità di simulare in tre dimensioni le partite della nostra squadra, attraverso il suo motore 3D. In questa edizione, la novità più importante in tal senso è stata costituita dall'uso del motion capture, per riprodurre i movimenti dei calciatori con maggiore accuratezza. Considerando che il codice per la recensione non era quello finale, ci è sembrato proprio il comparto dedicato alla simulazione quello bisognoso di un ulteriore lavoro di affinamento: non a caso, la lista di segnalazioni pervenute da Sports Interactive raccoglie diversi elementi legati al motore 3D.
Fatta la dovuta premessa, possiamo dire che a impressionarci sono stati soprattutto i portieri, adesso molto più credibili nelle loro parate rispetto alle animazioni legnose alle quali si poteva assistere in passato. Così così l'intelligenza artificiale, in alcuni casi un po' deficitaria: assistere a un portiere che respinge la palla a pochi passi da lui senza buttarcisi sopra, o vedere quattro giocatori accerchiare un avversario (che non è Messi) senza riuscire a rubargli il pallone, sono fasi in cui si spezza un po' quella simulazione della realtà che Football Manager insegue ormai da decenni. Per quanto riguarda l'interfaccia della partita sono pochi i cambiamenti, ma ce n'è uno che farà sicuramente la gioia di molti: con Football Manager 2015 diventa infatti possibile parlare con i giocatori direttamente, anche quando essi sono in campo, senza dunque dovere aspettare per forza la fine del primo tempo o della partita per dare un'eventuale scossa. Nel caso in cui un giocatore si senta demotivato, basta per esempio fare clic sull'apposita voce del menu per provare a spronarlo a dare il meglio; questa nuova funzionalità è affiancata naturalmente dalle altre opzioni storicamente a nostra disposizione, tramite le quali gestire il comportamento dell'intera squadra mentre si trova sul rettangolo di gioco.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
Processore Intel Core i7 2600
8 GB di RAM
Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
Sistema operativo Windows 7
Requisiti Minimi
Sistema Operativo: Windows XP, Vista, 7, 8
CPU: Intel Pentium 4, Intel Core, AMD Athlon - XP: 1.6GHz+ V/7/8: 2.2GHz+
RAM: 1 GB
Hard Drive: 3 GB
Scheda Video: NVidia GeForce FX 5900 Ultra, ATI Radeon 9800, Intel GMA X3100 - 128MB VRAM
DirectX: 9.0c
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
Processore Intel Core i7 2600
8 GB di RAM
Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
Sistema operativo Windows 7
Requisiti Minimi
Sistema Operativo: Windows XP, Vista, 7, 8
CPU: Intel Pentium 4, Intel Core, AMD Athlon - XP: 1.6GHz+ V/7/8: 2.2GHz+
RAM: 1 GB
Hard Drive: 3 GB
Scheda Video: NVidia GeForce FX 5900 Ultra, ATI Radeon 9800, Intel GMA X3100 - 128MB VRAM
DirectX: 9.0c
VOTO GLOBALE 9
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