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Quando ci si trova a parlare di Alone in the Dark è davvero difficile non provare una certa tristezza nel ripercorrere i tanti alti e bassi che ne hanno caratterizzato l'evoluzione nel corso degli ultimi vent'anni. Dopo un glorioso debutto, nell'ormai lontano 1992, il brand ha infatti vissuto innumerevoli momenti di difficoltà (non ultimo quello legato al lancio del suo pessimo reboot nel 2006) e proprio alla luce di questo era davvero difficile ipotizzare che Atari avrebbe deciso di rispolverare il brand nel tentativo di riportarlo ai suoi vecchi splendori. Complice il grande successo di molti survival horror contemporanei, la compagnia statunitense ha tuttavia fiutato l'affare e così ecco arrivare l'annuncio di Alone in the Dark: Illumination, il cui controverso suffisso tradisce immediatamente il desiderio di rilanciare la serie in maniera piuttosto drastica.
Quello che arriverà presto sui nostri PC (niente edizione per console purtroppo) non sarà un survival horror di stampo tradizionale, bensì un titolo di natura cooperativa che ci vedrà combattere l'oscurità insieme ai nostri amici. Un netto cambio di rotta dunque, destinato a scontentare parecchio i puristi del genere e della serie, dovuto però al chiaro desiderio da parte del team di sviluppo di portare nuova linfa a una serie che molti avevano dato ormai per spacciata. È chiaramente ancora presto per sbilanciarsi sull'effettiva bontà di tale scelta, ma la beta messa a nostra disposizione, seppur limitata nei contenuti, è stata comunque sufficiente per iniziare a farsi un'idea sul progetto e sulle sue potenzialità.
L'esperienza si prospetta molto simile a quella di TPS tradizionale. I nemici da abbattere saranno infatti numerosi e molto aggressivi.
Prima di addentrarci nel vivo di una prima disamina del prodotto, partiamo però dalla premessa narrativa. La storia di Alone in the Dark: Illumination ci proietterà nel vivo di Lorwich, una città della Virginia ridotta in macerie dopo una misteriosa inondazione, popolata ora solo da misteriose creature che, a detta dei locali, sarebbero nate da una misteriosa forza oscura. E indovinate un po' quale sarà il nostro compito? Ovviamente, quello di recarci sul posto per indagare sulla situazione scegliendo tra quattro personaggi differenti: un Cacciatore, discendente del leggendario Edward Carnby, una Strega, della dinastia della celebre Emily Hartwood, un Prete e infine un Ingegnere.
La prima cosa da sottolineare è che Illumination sembra avere molti punti in comune con il ben noto Alan Wake. A prescindere dal personaggio scelto, ognuno dei quali avrà precise caratteristiche volte a diversificare il ritmo stesso dell'esperienza e sostenere in maniera quanto più convincente possibile la co-op, il titolo si fonderà infatti sull'utilizzo delle fonti di luce come armi per combattere l'oscurità. I nemici che popolano le strade di Lorwich saranno infatti invincibili se avvolti dall'oscurità e questo implica ovviamente che prima di poterli attaccare dovremo abbattere le loro difese sfruttando qualsiasi fonte di luce a disposizione.
Per sopravvivere alle tante creature che popolano le ambientazioni, sarà necessario parecchio sangue freddo... e magari l'aiuto di qualche amico.
Sopravvivere, tuttavia, non sarà affatto una passeggiata. Complice una difficoltà estremamente sostenuta e un gameplay che sembra ricalcare i canoni tipici dei TPS piuttosto che quelli dei survival horror più tradizionali, l'impressione è che il team di sviluppo abbia voluto esasperare il concetto di sopravvivenza al fine di incoraggiare in maniera piuttosto evidente e sfacciata la condivisione dell'esperienza con altri giocatori. I nemici sono infatti tanti e tutti tremendamente aggressivi, la necessità di muoversi con regolarità per evitare pericolosi accerchiamenti alza drasticamente il ritmo dell'azione, e cosa ancor più importante, la penuria di risorse accresce parecchio l'intensità di ogni scontro.
Insomma, l'angoscia è garantita, sebbene la possibilità di "sperimentarla" in compagnia tenda a renderla senz'altro più sopportabile. Da valutare nel dettaglio sarà poi la generazione procedurale dei livelli, con oggetti, enigmi e fonti d'illuminazione che saranno posizionati in maniera differente a ogni nuova partita. Si tratta senz'altro di un aspetto che dovrebbe accrescere esponenzialmente la rigiocabilità dell'esperienza, ma il rischio che tale impostazione sia nata dal desiderio degli sviluppatori di mascherare una certa inconsistenza narrativa è piuttosto concreto, almeno alla luce di quanto abbiamo avuto modo di vedere fino a ora.
Prima di addentrarci nel vivo di una prima disamina del prodotto, partiamo però dalla premessa narrativa. La storia di Alone in the Dark: Illumination ci proietterà nel vivo di Lorwich, una città della Virginia ridotta in macerie dopo una misteriosa inondazione, popolata ora solo da misteriose creature che, a detta dei locali, sarebbero nate da una misteriosa forza oscura. E indovinate un po' quale sarà il nostro compito? Ovviamente, quello di recarci sul posto per indagare sulla situazione scegliendo tra quattro personaggi differenti: un Cacciatore, discendente del leggendario Edward Carnby, una Strega, della dinastia della celebre Emily Hartwood, un Prete e infine un Ingegnere.
La prima cosa da sottolineare è che Illumination sembra avere molti punti in comune con il ben noto Alan Wake. A prescindere dal personaggio scelto, ognuno dei quali avrà precise caratteristiche volte a diversificare il ritmo stesso dell'esperienza e sostenere in maniera quanto più convincente possibile la co-op, il titolo si fonderà infatti sull'utilizzo delle fonti di luce come armi per combattere l'oscurità. I nemici che popolano le strade di Lorwich saranno infatti invincibili se avvolti dall'oscurità e questo implica ovviamente che prima di poterli attaccare dovremo abbattere le loro difese sfruttando qualsiasi fonte di luce a disposizione.
Per sopravvivere alle tante creature che popolano le ambientazioni, sarà necessario parecchio sangue freddo... e magari l'aiuto di qualche amico.
Sopravvivere, tuttavia, non sarà affatto una passeggiata. Complice una difficoltà estremamente sostenuta e un gameplay che sembra ricalcare i canoni tipici dei TPS piuttosto che quelli dei survival horror più tradizionali, l'impressione è che il team di sviluppo abbia voluto esasperare il concetto di sopravvivenza al fine di incoraggiare in maniera piuttosto evidente e sfacciata la condivisione dell'esperienza con altri giocatori. I nemici sono infatti tanti e tutti tremendamente aggressivi, la necessità di muoversi con regolarità per evitare pericolosi accerchiamenti alza drasticamente il ritmo dell'azione, e cosa ancor più importante, la penuria di risorse accresce parecchio l'intensità di ogni scontro.
Insomma, l'angoscia è garantita, sebbene la possibilità di "sperimentarla" in compagnia tenda a renderla senz'altro più sopportabile. Da valutare nel dettaglio sarà poi la generazione procedurale dei livelli, con oggetti, enigmi e fonti d'illuminazione che saranno posizionati in maniera differente a ogni nuova partita. Si tratta senz'altro di un aspetto che dovrebbe accrescere esponenzialmente la rigiocabilità dell'esperienza, ma il rischio che tale impostazione sia nata dal desiderio degli sviluppatori di mascherare una certa inconsistenza narrativa è piuttosto concreto, almeno alla luce di quanto abbiamo avuto modo di vedere fino a ora.
Tecnicamente parlando il titolo non fa gridare al miracolo, ma il level design si prospetta molto buono.
Il lancio di Alone in the Dark: Illumination si avvicina sempre di più, ma nonostante alcuni ottimi spunti come la modalità cooperativa e l'impostazione procedurale delle ambientazioni, è ancora presto per sbilanciarsi sull'effettivo valore del progetto. Le incognite sono infatti ancora tante (prima fra tutte l'assenza di informazioni relative a un eventuale sistema di potenziamento dei personaggi che possa dare maggior spessore alla progressione) e considerando anche un comparto tecnico non proprio esaltante, la sensazione è che questo sesto capitolo della saga necessiti ancora di parecchio lavoro per raggiungere degli standard di assoluta eccellenza.
Il lancio di Alone in the Dark: Illumination si avvicina sempre di più, ma nonostante alcuni ottimi spunti come la modalità cooperativa e l'impostazione procedurale delle ambientazioni, è ancora presto per sbilanciarsi sull'effettivo valore del progetto. Le incognite sono infatti ancora tante (prima fra tutte l'assenza di informazioni relative a un eventuale sistema di potenziamento dei personaggi che possa dare maggior spessore alla progressione) e considerando anche un comparto tecnico non proprio esaltante, la sensazione è che questo sesto capitolo della saga necessiti ancora di parecchio lavoro per raggiungere degli standard di assoluta eccellenza.
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