Neppure il Cavaliere Oscuro poteva lasciarsi sfuggire l'occasione
di un ultimo saluto a questa resistentissima generazione
videoludica. Terzo capitolo di una serie che ha contribuito a
definire i tratti dell'action moderno, Batman Arkham Origins
arriva però sollevando qualche perplessità in più rispetto ai
suoi predecessori. Al timone del progetto non c'è più Rocksteady,
team inglese che ha dato il via alla saga con lo splendido
Arkham Asylum, bensì uno studio di sviluppo assemblato per
l'occasione da Warner. E così, mentre il dev team originale riversa probabilmente le proprie energie creative in un capitolo next-gen,
a noi tocca un episodio conservativo, apparentemente meno
coraggioso, dai tratti piani e regolari e senza colpi di testa.
Ed in effetti non si può proprio dire che Arkham Origins sia
Ed in effetti non si può proprio dire che Arkham Origins sia
originale, concentrato com'è a riproporci meccaniche sostanzialmente immutate rispetto a quelle del predecessore. Eppure, nonostante
le impressioni nel corso dei primi playtest non fossero
eccessivamente lusinghiere, il titolo ha saputo stupirci.
Al di là di una mole di contenuti francamente eccezionale,
la trama si dimostra ben orchestrata e addirittura coraggiosa,
con momenti di rottura inscenati in maniera particolarmente
efficace. Nonostante l'evidente spostamento del focus sulla
parte action (a dispetto delle sequenze stealth), Origins è
insomma un gran bel gioco, solido e duraturo ma soprattutto
fortissimo sul fronte narrativo, per la gioia di tutti i fan del
Pipistrello.
Come il titolo lascia intendere, la storia di Batman Arkham Origins
Come il titolo lascia intendere, la storia di Batman Arkham Origins
si ambienta durante i primi anni di attività del Cavaliere Oscuro.
Di ritorno in una Gotham consumata dalla corruzione, Bruce Wayne si trasforma in un vero e proprio vigilante mascherato, intenzionato ad ostacolare i piani dei mafiosi che si intrecciano con le attività
tutt'altro che trasparenti dei poliziotti corrotti.
Quello che abbiamo di fronte non è però il Batman che
Quello che abbiamo di fronte non è però il Batman che
conosciamo: è un eroe ancora giovane, irruento e poco esperto,
abituato a risolvere i problemi con qualche pungo in bocca piuttosto
che con l'astuzia.
La "notte terribile" di questo nuovo paladino sarà proprio quella
La "notte terribile" di questo nuovo paladino sarà proprio quella
della vigilia di natale: Maschera Nera, esponente di spicco della
"creativa" malavita di Gotham, ha messo una taglia sulla testa
del pipistrello, e otto killer si trovano in città pronti a fargli la
pelle.
La vicenda inizia in maniera molto regolare, mentre seguiamo
La vicenda inizia in maniera molto regolare, mentre seguiamo
gli indizi che potrebbero portarci a scovare l'astuto Roman
Sionis o gli assassini sulle nostre tracce. Fin da subito si capisce
però che il team ha voluto fare le cose in grande, inserendo
una quantità impressionante di personaggi, ambientazioni e
riferimenti all'universo creato da DC Comics. Basterà sapere che
adesso avremo accesso alla Bat-Caverna (da cui partiremo alla
volta di Gotham a bordo del Batwing), perché i fan si rendano
conto del profondo sforzo compiuto per ottenere una caratterizzazione impeccabile.
La Gotham di Arkham Origins, insomma, pullula di personalità più o
La Gotham di Arkham Origins, insomma, pullula di personalità più o
meno note, fra cui citiamo l'immancabile Edward Nigma (che
ovviamente ha disseminato la città di indovinelli), il dissidente
Anarky, e Mr. Oswald Cobblepot - Il Pinguino - che estende le
sue mani deformi e uncinate su tutti i traffici più loschi della
città.
C'è da dire che a livello di caratterizzazione non tutti i villain
spiccano, e da questo punto di vista il primo Arkham Asylum
resta sempre un passo avanti a tutti (ricordate Killer Croc e
l'eccezionale ScareCrow?). E tuttavia in questo Origins ci sono
ottimi spunti su questo fronte, sia per quanto riguarda i villain
"minori" (Copperhead, Deathstroke, Firefly) che sul fronte degli
antagonisti principali, a cui ben presto si aggiunge -ovviamente-
Joker. La trama principale, quindi, scorre in maniera veramente
sostenuta,rivelando ben presto, dopo qualche prevedibile colpo
di scena, tutte le sue qualità. Il rischio era quello di trovarsi di
fronte ad un capitolo un po' "slavato", che usasse la scusa del
prequel per chiudersi in una parentesi narrativa poco consistente.
invece quello di Origins è un racconto di formazione bello potente,
intenso, che racconta non solo i profondi turbamenti di Batman,
ma anche la nascita delle sue nemesi e dei suoi alleati. Si tratta
di una storia corale, in cui spuntano i primi incontri con il commissario
Gordon e l'efferata brutalità di Bane, ma soprattutto costellato di
tanti altri personaggi la cui storia personale verrà fortemente
cambiata dall'incontro con Batman o con le menti criminali di Gotham.
C'è un momento, a metà dell'avventura, in cui Origins racconta un fondamentale evento di fondazione (dal quale dipenderà il futuro
di tutti i personaggi), gestito dal punto di vista scenico e ludico
in maniera veramente sopraffina: è qui che il titolo lascia di stucco
chi si aspettava un plot conservativo.
Anche nell'ultima parte dell'avventura, che procede con qualche
Anche nell'ultima parte dell'avventura, che procede con qualche
colpo di scena ma in maniera tutto sommato regolare, si trovano
spunti interessanti: ad esempio alcune tematiche riprese dai primi
due film della trilogia di Nolan, ottimamente "tradotte" in linguaggio videoludico, che non erano state esplorate neppure da Arkham City.
Insomma, questo terzo episodio è persino più coraggioso del suo predecessore, con tematiche più profonde e, dal punto di vista del
Insomma, questo terzo episodio è persino più coraggioso del suo predecessore, con tematiche più profonde e, dal punto di vista del
plot, globalmente più riuscito. Peccato che l'edizione italiana sia in
qualche caso sporcata da un doppiaggio discreto ma non sempre
al top. Buona la prova recitativa degli attori, non sempre adeguata
la selezione di voci, spesso molto caricaturali.
Non è questo, tuttavia, un dettaglio che sporca troppo una
Non è questo, tuttavia, un dettaglio che sporca troppo una
sceneggiatura sinceramente esemplare.
Arkham Origins è, sul fronte ludico, sostanzialmente identico
Arkham Origins è, sul fronte ludico, sostanzialmente identico
al suo diretto predecessore, da cui eredita non solo l'alternanza fra combattimenti e fasi stealth, ma anche l'impianto Free-Roaming.
Proprio su questo punto il team Warner Montreal ha lavorato abbondantemente, allargando a dismisura i confini della mappa.
Proprio su questo punto il team Warner Montreal ha lavorato abbondantemente, allargando a dismisura i confini della mappa.
La Gotham che ci troviamo di fronte è enorme, piena di palazzine,
grattacieli, fabbriche: gli addobbi natalizi ed il sottile manto di
neve fresca si posano su una città dall'estensione quasi imbarazzante.
Tanto che la console in più di un'occasione inciampa, rallenta, si
blocca per qualche secondo di caricamento: soprattutto dopo gli
inediti Fast Travel, che ci permettono di spostarci fra i quartieri
della città grazie al Batwing. Per fortuna la problematica viene
azzerata quando ci troviamo all'interno degli edifici e durante i
combattimenti, e si verifica soprattutto nei momenti in cui,
schizzando sui tetti della città, l'orizzonte visivo si estende fino ad inquadrarne i confini.
La Gotham di Arkham Origins, comunque, è forse un po' meno
La Gotham di Arkham Origins, comunque, è forse un po' meno
caratteristica rispetto a quella del precedente capitolo, anche
se non mancano "landmark" riconoscibili, come il lungo ponte
che separa le due zone principali della città, le acciaierie, o il
molo dove è ancorata la Last Offer, base dei loschi traffici
di Cobblepot.
Esplorando la città ci si rende subito conto che nell'economia
Esplorando la città ci si rende subito conto che nell'economia
del titolo gli scontri con la feccia di Gotham sono diventati
sicuramente prioritari: le strade pullulano di criminali e,
spesso e volentieri, dovesse essere per una chiamata della
polizia o per interrcettare un informatore di E.Nigma, si
finisce coinvolti in una rissa. Si riscoprono in questo caso
gli eccezionali pregi del sistema di combattimento, ancora
oggi uno dei più riusciti. Ai colpi di base bisogna alternare
i contrattacchi eseguiti al giusto momento, per alzare il
contatore della combo e avere accesso alle mosse speciali,
che permettono di mettere KO gli avversari o stordirli con
sciami di pipistrelli. Ci sono come sempre nemici armati di
scudi, giubbetti protettivi e lame, che vanno affrontati con
tattiche particolari, e questo capitolo sembra più cattivo del
solito nella composizione dei manipoli che ci minacciano.
Bisogna insomma stare attenti, dimostrando tempismo e
prontezza, se non si vuole finire malmenati. C'è da dire
anche che, dopo tre episodi, si sente forse il bisogno di un
raffinamento delle animazioni e della gestione della telecamera,
che non sempre inquadra al meglio l'azione e ci lascia le spalle
scoperte: aspetti che speriamo vengano risolti in un più che probabile
episodio next-gen.
Molto ben realizzate, di contro, le (poche) sezioni predatore:
Molto ben realizzate, di contro, le (poche) sezioni predatore:
quelle in cui eliminare silenziosamente gli avversari, cogliendoli
di sorpresa e terrorizzandoli grazie ai gadget della WayneTech.
Piuttosto che dai nuovi gingilli a disposizione di Batman, questi
momenti vengono valorizzati da un level design intelligente
e vario, nonché da qualche trovata che costringe il pipistrello
a scendere dai Gargoyle per cercare soluzioni alternative.
E' un peccato che il team abbia preferito nettamente l'azione
allo stealth: a parziale risarcimento, bisogna dire che i tetti di
Gotham sono pieni di drappelli armati, che vanno messi fuori
combattimento senza farsi notare. Anche in giro per la città,
dunque, potremo far fruttare le nostre doti di giustizieri invisibili.
Ogni scontro, in ogni caso, ci farà guadagnare punti esperienza
Ogni scontro, in ogni caso, ci farà guadagnare punti esperienza
grazie ai quali sbloccare nuovi potenziamenti per i gadget o
migliorare le abilità di combattimento. Purtroppo non sempre
il sistema funziona, e nonostante questi upgrade il gameplay
non si vivacizza, restando tutto sommato identico a sé stesso
dall'inizio alla fine. Anzi, c'è qualche gadget che un po' sporca il bilanciamento complessivo dell'esperienza, risultando un po'
troppo potente: per fortuna sono solo gli ultimi momenti
dell'avventura quelli interessati da questo problema, ed alla
fine si può capire la volontà di massimizzare gradualmente
il senso di potenza che si prova controllando un protagonista
principale offre un'ottima alternanza di situazioni, risultando
sempre fresca e mai stanca. Le sezioni di esplorazione all'interno
degli edifici si alternano a momenti investigativi, e l'esperienza
di gioco ne esce fortemente rinvigorita. Non mancano, stavolta,
gli scontri con i boss, e quasi tutti appaiono per fortuna ispirati,
presentando interessanti variazioni su tema delle dinamiche
principali. Il ritmo dell'avanzamento, insomma, è davvero perfetto,
e Arkham Origins si lascia giocare tutto d'un fiato, per le dodici
ore che servono a terminare lo story mode. Che poi, in verità,
le cose da fare non mancano neppure dopo aver sventato il piano
criminale in cui ci troviamo invischiati. Oltre alle prove
dell'enigmista, ad esempio, ci sono le scene del crimine in cui
indagare, scoprendo un nuovo sistema potenzialmente molto
nteressante ma forse poco sviluppato in questo episodio. La
visuale detective ci permette di ricostruire i momenti in cui
sono avvenuti gli omicidi, dandoci poi facoltà di "riavvolgere"
il nastro temporale alla ricerca di nuove prove. Si tratta di
momenti ben caratterizzati ma ancora un po' troppo guidati,
che gettano però ottime basi per il futuro.
E poi ci sono ovviamente i killer da sbattere a Blackgate,
dal momento che non tutti gli otto assassini si confronteranno
con Batman nel corso della storia principale. Peccato solo che
lo scontro con alcuni (Deadshot e Shiva) sia appena abbozzato,
risultando in fin dei conti molto insipido.
Nel complesso Batman Arkham Origins è però un titolo straripante
Nel complesso Batman Arkham Origins è però un titolo straripante
ma soprattutto ben organizzato. Anche una volta visti gli
ispiratissimi titoli di coda, viene la voglia di tornare a Gotham
e chiudere in bellezza la lunga notte del Cavaliere Oscuro.
Per chi fosse poi totalmente rapito da sentirsi in vena di esaurire
del tutto il titolo Warner, ci sono le sfide, presenti in una
quantità traboccante. Quelle di lotta sono le più difficili da mandar
giù, un po' noiose e non sempre bilanciatissime, mentre gli
scenari "predatore" sono davvero splendidi, e tirano fuori il
meglio del sistema stealth ideato da Rocksteady. Anche se
non avete intenzione di terminarle tutte, provatene qualcuna:
stavolta l'accesso avviene direttamente dalla Bat-Caverna,
grazie al sistema di addestramento virtuale.
Una volta terminata l'avventura è possibile avviare una nuova
Una volta terminata l'avventura è possibile avviare una nuova
partita mantenendo tutti gli upgrade guadagnati nel primo
Playthrough. In questo caso troveremo ad attenderci, comunque,
nemici più agguerriti e con una dotazione bellica sicuramente
più cattiva.
Terminata anche questa "second run", si sbloccherà "Io sono
Terminata anche questa "second run", si sbloccherà "Io sono
la notte", masochistica modalità che prevede la morte permanente.
Solo per veri giustizieri.
Novità di questa edizione è il multiplayer curato da Spalsh Damage,
Novità di questa edizione è il multiplayer curato da Spalsh Damage,
il non troppo fortunato team di Enemy Territory e Brink.
L'online diArkham Origins è discretamente particolare, e se
non altro rappresenta un'offerta molto diversa da tutto quello
attualmente disponibile sul mercato. 2 Eroi (Batman e Robin)
contro 3 pagliacci della gang di Joker, contro 3 militari
dell'esercito di Bane. 2 contro 3 contro 3 è la formula ideata da
Splash Damage per mantenere viva l'azione e bilanciare
le peculiarità "volanti" del dinamico duo con la potenza di
fuoco degli sgherri di Joker e Bane.
Ciascun match si compone di tre manche: a rotazione ciascun
Ciascun match si compone di tre manche: a rotazione ciascun
giocatore impersona una delle fazioni in campo. Mentre Joker
e Bane ottengono la vittoria uccidendosi l'un l'altro, Batman
e Robin governano l'arena di gioco dall'alto, e attraverso azioni
come "eliminazioni volanti" o diversivi mediante i quali sono
tenuti a riempire la barra della paura.
Insomma i tre di Bane e i tre di Joker devono reciprocamente
Insomma i tre di Bane e i tre di Joker devono reciprocamente
uccidersi sfruttando un sistema di coperture in stile Gears of War,
ma al tempo stesso guardarsi dagli assalti degli eroi,
uccidendoli per abbassare il livello di spavento che invece è
legato alla vittoria degli eroi. Batman e Robin presentano le
medesime caratteristiche del single player. Il parco gadget e
abilità è riproposto identico anche nel multigiocatore: questo
significa, ad esempio, disporre senza limitazioni della modalità
Detective e quindi poter vedere sempre e comunque le sagome
degli avversari attraverso le pareti. La tattica giusta è quella
di isolare gli avversari e colpirli in maniera sempre diversa,
magari alle spalle, per instillare loro un sano senso di insicurezza.
Di contro le truppe armate dovranno dimostrare una discreta
Di contro le truppe armate dovranno dimostrare una discreta
mobilità, e cercare di richiamare nello stage i propri Boss:
aprendo speciali porte, Joker e Bane compaiono sul campo
di battaglia, controllati da un giocatore, per sfoltire le fila
nemiche: l'uno tramite i suoi improbabili revolver, l'altro
attraverso la sua forza fisica spropositata.
Dopo varie prove bisogna ammettere che il multiplayer di
Dopo varie prove bisogna ammettere che il multiplayer di
Arkham Origin non è bilanciatissimo, e vincere un match nei
panni degli eroi è impresa ardua e iniqua. Tuttavia il sistema
di rotazione degli incontri rimette a posto le cose, e c'è da
dire che ogni volta che si riesce ad eseguire un'uccisione furtiva
si viene attraversati da un senso di potenza eccezionale.
L'esperienza nei panni dei villain è invece un po' più movimentata
ma anche un po' più triviale.
Anche per via della presenza di poche mappe, non diremmo che
Anche per via della presenza di poche mappe, non diremmo che
l'online di Arkham Origins influisce in maniera preponderante
sulle qualità del videogame. Come spesso accade, si tratta
di un riempitivo per accontentare i fan di lungo corso e cementare
la community, ma nell'economia complessiva della produzione
il multiplayer resta veramente ai margini. Da lodare l'impegno
per trovare una struttura fuori dal coro, che pur scontrandosi
con evidenti problemi di bilanciamento ci consegna una modalità
per lo meno diversa dal solito. Ma in nessun modo il gioco in
rete influisce sulla valutazione complessiva di Arkham Origins.
Molto conservativo è anche lo stile grafico della produzione,
Molto conservativo è anche lo stile grafico della produzione,
totalmente in linea con quello del vecchio episodio e senza
particolari stravolgimenti, almeno nell'edizione console.
Si sottolinea quindi un look sempre cupo, supportato da una
buona mole poligonale e delle texture ben definite anche se
non sempre eccezionali. L'interattività ambientale è sempre
molto ridotta, le animazioni sono quelle di sempre, ed in generale
si fa sentire abbastanza, soprattutto per chi due anni fa ha
spolpato Arkham City, questa evidente "staticità", che ci
consegna un titolo sviluppato con mestiere ma senza nessun tipo di intervento tecnico rilevante.
A fine generazione è tutto sommato accettabile che tutti gli
A fine generazione è tutto sommato accettabile che tutti gli
sforzi profusi siano stati spesi per allargare questa Gotham
natalizia, alle volte spingendosi ben oltre le possibilità degli
hardware casalinghi, come testimoniano i rallentamenti e gli
scatti di cui si è già parlato.
Complessivamente non manca neppure in Origins qualche
Complessivamente non manca neppure in Origins qualche
trovata sicuramente interessante a livello stilistico. Le sequenze
allucinate giocate quando si affronta il Cappellaio Matto
sembrano ricordare (ma in tono minore) quelle dell'antico
Spaventapasseri, e ci sono momenti seriamente deliranti
in cui ci troveremo ad esplorare la manifestazione dei deliri
monomaniaci di certi pazzi che circolano a Gotham. Alcune
delle ambientazioni visitate nel corso della storia principale
sono ottimamente caratterizzate, come il Royal Hotel preso
d'assalto dal Joker, nei cui corridoi si manifesta la follia distruttiva
del pagliaccio, o le enormi fogne che corrono sotto la città,
o ancora il ponte preso d'assalto dalla bruciante rabbia di FireFly.
Con tutti gli strumenti a sua disposizione, Warner Montral ha dato probabilmente il meglio, riuscendo a produrre un titolo con
Con tutti gli strumenti a sua disposizione, Warner Montral ha dato probabilmente il meglio, riuscendo a produrre un titolo con
una sua presenza caratteriale anche senza ritoccare il motore
grafico.
Anche sul fronte musicale i valori produttivi sono alti, con
Anche sul fronte musicale i valori produttivi sono alti, con
qualche scelta di rottura in momenti importanti, ed in generale
ottimi brani orchestrati. Evidente il riuso anche potente di
estratti dalla vecchia soundtrack, ma tutto sommato
l'accompagnamento è ben collocato e sottolinea in maniera
competente i momenti salienti, boss fight incluse.
Batman Arkham Origins è il sequel che tutti ci aspettavamo.
Batman Arkham Origins è il sequel che tutti ci aspettavamo.
Conserva praticamente immutate le dinamiche di gioco,
introduce nuovi gadget che non cambiano -in fondo- un bel
niente, e si limita a riproporre un gameplay diviso fra sequenze
stealth e combattimenti (ancora fluidi, impegnativi, ben riusciti).
Troppo conservatorismo? Sulle prime verrebbe da dire di sì,
ma poi il gioco ci colpisce con una trama ben diretta, coraggiosa,
piena di momenti fortissimi e tematiche che neppure i vecchi
capitoli si erano spinti ad esplorare. Considerando questo e
l'ottima varietà di situazioni che la main quest ci chiede di
affrontare, Origin non solo si riprende, ma in qualche caso
persino supera Arkham City. Lo fa, sicuramente, dal punto di
vista quantitativo, grazie ad un numero esaltante di compiti
secondari, quasi tutti ben caratterizzati anche se troppo inclini
a risolversi con una scazzottata. Certi aspetti, come le sezioni
detective, avrebbero meritato di essere più approfonditi, e
manca ormai quel guizzo di originalità che lasciò a bocca aperta
all'esordio di Asylum. Ma in barba alle prime impressioni,
Origins porta avanti la saga con estrema competenza, ed anzi
ci racconta una storia importante per la formazione dell'eroe e
delle sue nemesi, in una maniera sinceramente appassionante.
Un nuovo volo su Gotham, insomma, è vivamente consigliato.
VOTO GLOBALE 9
VOTO GLOBALE 9
0 commenti:
Posta un commento
la tua opinione è importante, dicci cosa ne pensi