Le dinamiche, che vengono semplicemente limate e perfezionate, si dimostrano ancora una volta vincenti, accompagnate dall'ottima revisione dell'IA, da un comparto tecnico di primissimo livello e -quest'anno- dall'aggiunta del pacchetto "Classic", che comprende diverse leggende della Formula Uno anni '80 e '90. Non c'è tempo da perdere dunque: la nostra recensione vi sta per spiegare perché, il 4 Ottobre, dovreste correre nel negozio più vicino ed acquistare una copia di F1 2013; non importa se per Xbox 360, Playstation 3 o PC.
La novità più corposa in F1 2013 è l'aggiunta della componente "Storica" all'offerta ludica. Diverse modalità dedicate a due dei periodi d'oro della Formula Uno, gli anni '80 e '90, andranno a completare un bagaglio che riprende in toto anche quanto già mostrato nelle scorse edizioni, con le migliorie del caso. Ritroveremo perciò uno Young Driver Test arricchito da qualche prova extra a dare il "LA" alla più classica Carriera, dove le revisioni sono state giusto quelle indispensabili. Ritroveremo anche la facoltà di effettuare Prove a Tempo, di impegnarci in un Gran Premio veloce e di partecipare alla Sfida Campionato, modalità inserita già nella scorsa edizione e che permette di disputare una veloce scalata al successo scambiando monoposto con il rivale selezionato (a patto di batterlo almeno tre volte). Interessante, infine, la modalità Scenario, suddivisa in settori a rappresentare l'intero ciclo professionistico di un pilota, dagli esordi al ritiro. La parola d'ordine è, in questo caso, varietà, dato che per ciascuna sessione troveremo sfide adatte al grado di esperienza. Che si tratti di guadagnare punti iridati o mantenere per un certo numero di giri la posizione, questa modalità riesce ad accontentare davvero tutti: sia chi cerca un'esperienza più veloce e leggera sia chi vuole prendersi una pausa dalla più corposa Carriera. Non manca, ovviamente, tutta la componente online che abbiamo già imparato ad apprezzare, con Sfide a Tempo e GP da disputare assieme ad altri dodici amici ed il Campionato Co-op oramai divenuto un vero must dell'offerta Codemasters.
Digressioni a parte, come si diceva, F1 Classic è la vera novità, che ha permesso a Codemasters di dare a F1 2013 anche un'impronta nostalgica, implementando piloti e vetture che hanno scritto la storia dell'automobilismo. Per quanto concerne gli anni '80, ad esempio, troveremo leggende del calibro di Nigel Mansell, Mario Andretti e Gerhard Berger, e vetture come la Williams FW07B e la Williams FW12. Spostandoci dieci anni più in là c'imbatteremo invece in David Coulthard, Jacques Villeneuve, Eddie Irvine, Alain Prost e molti altri ancora, alla guida delle loro storiche monoposto. Recuperati dagli archivi, ovviamente, anche diversi tracciati che hanno segnato per sempre la Formula Uno. Imola, Estoril, Brands Hatch e Jerez sono solo parte di questa favolosa "offerta classica".
Vetture storiche e moderne, per ovvie ragioni, non si mescoleranno, dando vita a modalità dedicate alla sola Formula Uno vintage, nelle quali tuttavia potremo sempre sfruttare i circuiti moderni (correre con la FW12 nel Principato di Monaco ha sempre il suo impatto). Non solo Gran Premi dedicati e Prove a Tempo tematiche ma anche una Modalità Scenario dedicata, nella quale sfidare le più grandi leggende di questo sport.
Ad entusiasmare maggiormente, in ogni caso, è la diversificazione totale passando da un'annata all'altra. Gli artisti hanno studiato a lungo ed accuratamente il materiale, ricostruendo schermate, interfacce e persino lo stile delle immagini televisive dell'epoca. Gareggiando negli anni '80, osserveremo un HUD molto più spartano e minimale, condito da una bassissima saturazione dell'immagine per restituire il feeling dei vecchi tubi catodici. Sponsor e strutture a bordo pista subiranno lo stesso salto temporale, collaborando per immergerci totalmente nelle atmosfere d'epoca. Molto diversa la Formula Uno negli anni '90: le interfacce si faranno più cariche e "colorate", mentre l'immagine a schermo guadagnerà in dettaglio e precisione, implementando una palette cromatica più ampia e limitando l'effetto blur. Le sensazioni restituite a schermo, se aggiungiamo anche la "classe moderna", sono davvero convincenti: senza scomodare per il momento il sistema di guida, anche solo osservando gare vintage in comparativa con quelle attuali, le differenze non tardano a farsi notare e lo stupore nell'osservare tanta cura per il dettaglio è palpabile. Un plauso al team britannico è quindi doveroso, soprattutto per aver studiato in maniera molto interessante un'implementazione che poteva rivelarsi tranquillamente frivola.
Codemasters Birmingham non sembra in ogni caso essersi soffermata alla mera aggiunta contenutistica. Come ha più volte dichiarato il creative director Steven Hood, il team ha lavorato di cesello anche sul gameplay per rendere F1 2013 il capitolo più completo e convincente della serie.
Ascoltando molto attentamente i feedback della community, Codemasters è andata ad esempio ad apportare piccole ma sostanziali modifiche all'intelligenza artificiale, che in F1 2013 risulta più competitiva. E non si tratta per forza di un aumento della difficoltà, quanto più di un incremento di credibilità. Le routine computerizzate sono state raffinate in reattività e comprensione di quanto accade loro intorno. In questa maniera i piloti della CPU sono in grado di attaccare efficacemente e con maggior verve una staccata anticipata, mantenerci sotto pressione e persino "fintare" una frenata per tenerci alle spalle. Non bastasse, alla luce di tutte queste variabili, sono molto più soggetti all'errore, alla foratura, all'incidente, tanto per incrementarne l'"umanità". Un bell'incentivo anche alla varietà rispetto a quanto accade in pista. Bisogna però ammettere che questa rinnovata aggressività lascia trasparire ancora una volta qualche storico difetto, legato ad esempio all'applicazione delle penalizzazioni. Al contrario di quanto ci era stato detto nel corso di più d'una intervista, i giudici di gara non sono stati istruiti rispetto ad alcune "situazioni anomale", e capiterà perciò ancora di vedersi sbattere letteralmente fuori pista incorrendo, non bastasse, in una penalità. A livelli di difficoltà elevati, dunque, è necessario stare un po' troppo attenti alla propria traiettoria, sia in fase di sorpasso che di difesa: a quanto pare la regola delle due ruote davanti per la "precedenza" non sembra applicarsi ad F1 2013, esattamente come al suo predecessore, complicando leggermente la vita dei piloti virtuali.
Nonostante l'inciampo il titolo britannico si riprende quando se ne osservano le routine simulative. Rivisto completamente, ad esempio, il modello dell'usura dei pneumatici che, come lo Young Driver Test ci mostra, andrà ad influenzare in maniera decisamente più pesante i nostri Gran Premi. Si tratta di un miglioramento che cambia parzialmente le carte in tavola, mettendo davvero alla prove le capacità al volante e le doti strategiche in termini di pit-stop e conservazione della monoposto. Un bel boost verso il realismo che passa, come al solito, anche attraverso le condizioni climatiche dinamiche, oramai un must per Codemasters. La pista potrà bagnarsi e asciugarsi in un solo giro, rendendo imprevedibile qualsiasi risultato. Niente di nuovo (visto l'inserimento già lo scorso anno della feature) ma un lodevole incentivo in più per promuovere F1 2013.
Dalla prova emerge soprattutto la grande varietà di F1 2013 e l'adattabilità del suo sistema di guida. Parlando principalmente di varietà, e tenendo dunque in considerazione soprattutto sla componente F1 Classic, i ragazzi britannici hanno svolto un lavoro davvero incredibile: guidare una Williams FW07B per poi passare ad una più evoluta FW14 ed infine alla revisione moderna restituisce sensazioni totalmente differenti. Si tratta, in buona sostanza, di tre giochi in uno: le monoposto anni '80, quasi del tutto prive di aiuti elettronici, graffiano letteralmente l'asfalto, obbligando il videogiocatore ad un mastodontico lavoro di parzializzazione ed allo studio meticoloso del tracciato e del bolide per padroneggiarli. Il tuffo negli anni '90 è leggermente più morbido. L'inserimento di computer di bordo et similia si sente sin dalla prima variante, e la guida, per quanto ancora molto impegnativa, restituisce sensazioni più a portata di tutti. Lo stacco vero e proprio si nota scendendo in pista a bordo di una tra le monoposto moderne. In questo caso, anche con gli aiuti alla guida disattivati, è possibile "improvvisare", tirare una staccata al limite senza conoscere ogni millimetro della pista e governare il proprio mezzo con appena un giro scarso di pratica. Sebbene i contenuti retrò siano limitati ad una selezione di campioni, vetture e tracciati non certo ampia come quella dell'offerta moderna, la loro caratterizzazione a livello di handling system rende F1 2013 tutto da (ri)scoprire anche per i fan di lunga data, donando freschezza ad un sistema inevitabilmente impossibile da rivoluzionare.
Non dimentichiamoci, infine, della duttilità del driving system di F1 2013: una delle caratteristiche più apprezzate della saga sin dagli inizi. Grazie alle numerose impostazioni riguardanti gli aiuti alla guida saremo in grado di modellare la nostra esperienza dalla A alla Z, rendendola adatta ad una serata tra amici così come ad impegnative sessioni volante alla mano. Che ci si lasci guidare dalle monoposto o che, disabilitando tutti gli aiuti, siamo noi a prendere veramente le redini dei bolidi, la sensazione di soddisfazione permane, confezionando per F1 2013 un'offerta alla portata di tutti, sfaccettata ed estremamente convincente.
Anche dal punto di vista puramente tecnico ci troviamo innanzi ad una naturale evoluzione rispetto al capitolo del 2012. Per quanto concerne la grafica in-game sono stati ritoccati alcuni elementi di contorno che rendono l'impatto più solido e realistico, soprattutto per quanto concerne la resa dei tracciati: una vera e propria gioia per gli occhi per design e fedeltà alla controparte reale. Modelli dettagliatissimi e texture di buona fattura (con rare eccezioni) elevano poi F1 2013 all'altezza delle più importanti e blasonate produzioni automobilistiche del settore, lasciando più d'uno scorcio memorabile alla memoria del giocatore.
Un po' meno convincente la resa degli incidenti. Quando settati al massimo del realismo è naturalmente possibile perdere pezzi e finire la gara dopo un singolo urto, tuttavia, sebbene la resa visiva sia stata ulteriormente migliorata con decine e decine di frammenti di carbonio che volano dappertutto, alcune volte essi non sembrano provocare l'effetto che dovrebbero.
Eccezionali invece i vari effetti di illuminazione che accarezzano vetture ed asfalto, offrendo variazioni cromatiche delle superfici decisamente credibili ed affascinati, soprattutto quando interviene il favoloso meteo dinamico che caratterizza l'opera targata Codemasters Birmingham. Un buonissimo lavoro è stato fatto anche per i campionamenti audio, con i motori più fedeli e realistici grazie a tecniche di registrazione sempre più raffinate. Totalmente in linea con le precedenti iterazioni sia il doppiaggio in italiano che la soundtrack, fatta di temi soft durante i menù e ritmati nei replay.
In chiusura di generazione F1 2013 arriva, come tanti altri, offrendo una naturale evoluzione del suo predecessore; senza rischiare troppo ed aggiungendo persino elementi in grado di ampliare e migliorare l’esperienza. Tra limature e smussature a livello di gameplay (particolarmente benvenuta la riscrittura delle routine fisiche legate all’usura dei pneumatici) e bagaglio F1 Classic possiamo dire che Codemasters ha fatto un’altra volta centro. Difetti e difettucci non mancano, alcuni persino reiterati, ma, alla luce di un’esperienza di guida e di gioco complessivamente al di sopra della media non possiamo far altro che consigliare spassionatamente F1 2013 a tutti gli appassionati.
Digressioni a parte, come si diceva, F1 Classic è la vera novità, che ha permesso a Codemasters di dare a F1 2013 anche un'impronta nostalgica, implementando piloti e vetture che hanno scritto la storia dell'automobilismo. Per quanto concerne gli anni '80, ad esempio, troveremo leggende del calibro di Nigel Mansell, Mario Andretti e Gerhard Berger, e vetture come la Williams FW07B e la Williams FW12. Spostandoci dieci anni più in là c'imbatteremo invece in David Coulthard, Jacques Villeneuve, Eddie Irvine, Alain Prost e molti altri ancora, alla guida delle loro storiche monoposto. Recuperati dagli archivi, ovviamente, anche diversi tracciati che hanno segnato per sempre la Formula Uno. Imola, Estoril, Brands Hatch e Jerez sono solo parte di questa favolosa "offerta classica".
Vetture storiche e moderne, per ovvie ragioni, non si mescoleranno, dando vita a modalità dedicate alla sola Formula Uno vintage, nelle quali tuttavia potremo sempre sfruttare i circuiti moderni (correre con la FW12 nel Principato di Monaco ha sempre il suo impatto). Non solo Gran Premi dedicati e Prove a Tempo tematiche ma anche una Modalità Scenario dedicata, nella quale sfidare le più grandi leggende di questo sport.
Ad entusiasmare maggiormente, in ogni caso, è la diversificazione totale passando da un'annata all'altra. Gli artisti hanno studiato a lungo ed accuratamente il materiale, ricostruendo schermate, interfacce e persino lo stile delle immagini televisive dell'epoca. Gareggiando negli anni '80, osserveremo un HUD molto più spartano e minimale, condito da una bassissima saturazione dell'immagine per restituire il feeling dei vecchi tubi catodici. Sponsor e strutture a bordo pista subiranno lo stesso salto temporale, collaborando per immergerci totalmente nelle atmosfere d'epoca. Molto diversa la Formula Uno negli anni '90: le interfacce si faranno più cariche e "colorate", mentre l'immagine a schermo guadagnerà in dettaglio e precisione, implementando una palette cromatica più ampia e limitando l'effetto blur. Le sensazioni restituite a schermo, se aggiungiamo anche la "classe moderna", sono davvero convincenti: senza scomodare per il momento il sistema di guida, anche solo osservando gare vintage in comparativa con quelle attuali, le differenze non tardano a farsi notare e lo stupore nell'osservare tanta cura per il dettaglio è palpabile. Un plauso al team britannico è quindi doveroso, soprattutto per aver studiato in maniera molto interessante un'implementazione che poteva rivelarsi tranquillamente frivola.
Codemasters Birmingham non sembra in ogni caso essersi soffermata alla mera aggiunta contenutistica. Come ha più volte dichiarato il creative director Steven Hood, il team ha lavorato di cesello anche sul gameplay per rendere F1 2013 il capitolo più completo e convincente della serie.
Ascoltando molto attentamente i feedback della community, Codemasters è andata ad esempio ad apportare piccole ma sostanziali modifiche all'intelligenza artificiale, che in F1 2013 risulta più competitiva. E non si tratta per forza di un aumento della difficoltà, quanto più di un incremento di credibilità. Le routine computerizzate sono state raffinate in reattività e comprensione di quanto accade loro intorno. In questa maniera i piloti della CPU sono in grado di attaccare efficacemente e con maggior verve una staccata anticipata, mantenerci sotto pressione e persino "fintare" una frenata per tenerci alle spalle. Non bastasse, alla luce di tutte queste variabili, sono molto più soggetti all'errore, alla foratura, all'incidente, tanto per incrementarne l'"umanità". Un bell'incentivo anche alla varietà rispetto a quanto accade in pista. Bisogna però ammettere che questa rinnovata aggressività lascia trasparire ancora una volta qualche storico difetto, legato ad esempio all'applicazione delle penalizzazioni. Al contrario di quanto ci era stato detto nel corso di più d'una intervista, i giudici di gara non sono stati istruiti rispetto ad alcune "situazioni anomale", e capiterà perciò ancora di vedersi sbattere letteralmente fuori pista incorrendo, non bastasse, in una penalità. A livelli di difficoltà elevati, dunque, è necessario stare un po' troppo attenti alla propria traiettoria, sia in fase di sorpasso che di difesa: a quanto pare la regola delle due ruote davanti per la "precedenza" non sembra applicarsi ad F1 2013, esattamente come al suo predecessore, complicando leggermente la vita dei piloti virtuali.
Nonostante l'inciampo il titolo britannico si riprende quando se ne osservano le routine simulative. Rivisto completamente, ad esempio, il modello dell'usura dei pneumatici che, come lo Young Driver Test ci mostra, andrà ad influenzare in maniera decisamente più pesante i nostri Gran Premi. Si tratta di un miglioramento che cambia parzialmente le carte in tavola, mettendo davvero alla prove le capacità al volante e le doti strategiche in termini di pit-stop e conservazione della monoposto. Un bel boost verso il realismo che passa, come al solito, anche attraverso le condizioni climatiche dinamiche, oramai un must per Codemasters. La pista potrà bagnarsi e asciugarsi in un solo giro, rendendo imprevedibile qualsiasi risultato. Niente di nuovo (visto l'inserimento già lo scorso anno della feature) ma un lodevole incentivo in più per promuovere F1 2013.
Dalla prova emerge soprattutto la grande varietà di F1 2013 e l'adattabilità del suo sistema di guida. Parlando principalmente di varietà, e tenendo dunque in considerazione soprattutto sla componente F1 Classic, i ragazzi britannici hanno svolto un lavoro davvero incredibile: guidare una Williams FW07B per poi passare ad una più evoluta FW14 ed infine alla revisione moderna restituisce sensazioni totalmente differenti. Si tratta, in buona sostanza, di tre giochi in uno: le monoposto anni '80, quasi del tutto prive di aiuti elettronici, graffiano letteralmente l'asfalto, obbligando il videogiocatore ad un mastodontico lavoro di parzializzazione ed allo studio meticoloso del tracciato e del bolide per padroneggiarli. Il tuffo negli anni '90 è leggermente più morbido. L'inserimento di computer di bordo et similia si sente sin dalla prima variante, e la guida, per quanto ancora molto impegnativa, restituisce sensazioni più a portata di tutti. Lo stacco vero e proprio si nota scendendo in pista a bordo di una tra le monoposto moderne. In questo caso, anche con gli aiuti alla guida disattivati, è possibile "improvvisare", tirare una staccata al limite senza conoscere ogni millimetro della pista e governare il proprio mezzo con appena un giro scarso di pratica. Sebbene i contenuti retrò siano limitati ad una selezione di campioni, vetture e tracciati non certo ampia come quella dell'offerta moderna, la loro caratterizzazione a livello di handling system rende F1 2013 tutto da (ri)scoprire anche per i fan di lunga data, donando freschezza ad un sistema inevitabilmente impossibile da rivoluzionare.
Non dimentichiamoci, infine, della duttilità del driving system di F1 2013: una delle caratteristiche più apprezzate della saga sin dagli inizi. Grazie alle numerose impostazioni riguardanti gli aiuti alla guida saremo in grado di modellare la nostra esperienza dalla A alla Z, rendendola adatta ad una serata tra amici così come ad impegnative sessioni volante alla mano. Che ci si lasci guidare dalle monoposto o che, disabilitando tutti gli aiuti, siamo noi a prendere veramente le redini dei bolidi, la sensazione di soddisfazione permane, confezionando per F1 2013 un'offerta alla portata di tutti, sfaccettata ed estremamente convincente.
Anche dal punto di vista puramente tecnico ci troviamo innanzi ad una naturale evoluzione rispetto al capitolo del 2012. Per quanto concerne la grafica in-game sono stati ritoccati alcuni elementi di contorno che rendono l'impatto più solido e realistico, soprattutto per quanto concerne la resa dei tracciati: una vera e propria gioia per gli occhi per design e fedeltà alla controparte reale. Modelli dettagliatissimi e texture di buona fattura (con rare eccezioni) elevano poi F1 2013 all'altezza delle più importanti e blasonate produzioni automobilistiche del settore, lasciando più d'uno scorcio memorabile alla memoria del giocatore.
Un po' meno convincente la resa degli incidenti. Quando settati al massimo del realismo è naturalmente possibile perdere pezzi e finire la gara dopo un singolo urto, tuttavia, sebbene la resa visiva sia stata ulteriormente migliorata con decine e decine di frammenti di carbonio che volano dappertutto, alcune volte essi non sembrano provocare l'effetto che dovrebbero.
Eccezionali invece i vari effetti di illuminazione che accarezzano vetture ed asfalto, offrendo variazioni cromatiche delle superfici decisamente credibili ed affascinati, soprattutto quando interviene il favoloso meteo dinamico che caratterizza l'opera targata Codemasters Birmingham. Un buonissimo lavoro è stato fatto anche per i campionamenti audio, con i motori più fedeli e realistici grazie a tecniche di registrazione sempre più raffinate. Totalmente in linea con le precedenti iterazioni sia il doppiaggio in italiano che la soundtrack, fatta di temi soft durante i menù e ritmati nei replay.
In chiusura di generazione F1 2013 arriva, come tanti altri, offrendo una naturale evoluzione del suo predecessore; senza rischiare troppo ed aggiungendo persino elementi in grado di ampliare e migliorare l’esperienza. Tra limature e smussature a livello di gameplay (particolarmente benvenuta la riscrittura delle routine fisiche legate all’usura dei pneumatici) e bagaglio F1 Classic possiamo dire che Codemasters ha fatto un’altra volta centro. Difetti e difettucci non mancano, alcuni persino reiterati, ma, alla luce di un’esperienza di guida e di gioco complessivamente al di sopra della media non possiamo far altro che consigliare spassionatamente F1 2013 a tutti gli appassionati.
VOTO GLOBALE 8.8
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