giovedì 21 novembre 2013

Forza Motorsport 5 - Recensione

Assieme a Ryse, Forza Motorsport 5 è il titolo di lancio 
più atteso su Xbox One. Il simulatore sviluppato da Turn
10 e partorito dall'amore per l'auto di Dan Greenawalt è 
diventato, in meno di dieci anni dall'uscita del primo capitolo,
 una pietra miliare del racing game simulativo, rivaleggiando
 ad armi pari, per coinvolgimento ed estensione della fanbase,
 con il "Real Driving Simulator" di fazione avversa.
Nell'ottica di Microsoft, Forza Motorsport è un franchise
 iconico e trascinante come può esserlo Halo: per questo il
 quinto episodio ha assunto un ruolo così centrale per la 
promozione della nuova console. Cresciuto assieme all'hardware
 e sviluppato sulla base delle sue possibilità, proteso ad 
esplorare le innovazioni legate al cloud ed arrivato persino 
ad influenzare il design del pad (che adesso integra la vibrazione
 direttamente nei grilletti), Forza Motorsport 5 è il gioiello 
della line-up di Xbox One, e siamo convinti che saranno poche
 le console che non lo vedranno girare.
Ma se dal punto di vista della tecnologia lo sviluppo in
 parallelo con la macchina ha dato i suoi frutti, il processo 
deve avere anche imposto ritmi di marcia intensi e ben scanditi, 
che alla fine hanno ridotto un attimo, rispetto al vecchio
 capitolo, le proporzioni della produzione. Forza Motorspor 5
si presenta quindi in Pole Position con una quantità di contenuti 
tutt'altro che eccezionale. Vediamo quindi, fra il ridotto parco
auto e le prerogative del modello di guida, come se la cava
 il corsistico Next Gen firmato Turn 10.


Quello a cui si accede una volta selezionata la carriera è 
un menù dall'impostazione completamente revisionata. 
In Forza Motorsport 5 i mutamenti strutturali interessano 
anche le modalità principali, che sono state riviste per cercare 
di rendere la progressione "single player" più interessante e
vivace. Rispetto alla stancante carriera di Forza 4, quindi, 
qui troviamo una serie di eventi generalmente molto specifici,
 a cui si accede appunto con particolari categorie di vetture. 
In nome della flessibilità e del dinamismo, la progressione
 non sarà inquadrata, ma il giocatore potrà liberamente scegliere
 a quale gara prender parte (ammesso e non concesso che abbia
 i soldi per comprarsi l'auto adatta). Trazione anteriore, posteriore, 
4WD, monomarca, asiatiche o europee: ce n'è davvero per tutti
 i gusti.
L'idea è quella di stimolare il "driver" a scoprire vari aspetti 
del gioco, del sistema di guida e del parco macchine seguendo
 gli impulsi della sua curiosità.
La trovata funziona, anche grazie alla partnership con Top Gear:
ogni evento è introdotto dalle brillanti divagazioni di uno dei 
tre conduttori della famosa trasmissione inglese, che punzecchiano
 il giocatore con il loro humour tipicamente "brit". Solo gli
 appassionati dello show sapranno cogliere i toni a metà fra 
il divertito ed il surreale, ma in fondo chiunque abbia un amore 
incondizionato per l'auto sa chi sono Jeremy Clarkson, Richard
 Hammond e James May.
La struttura della carriera, in ogni caso, prevede campionati 
di base molto contenuti, che si portano a termine in fretta. 
Alla fine della serie si sbloccano gare bonus facoltative, che 
solo i "completisti" si sentiranno di portare a termine.
Sia chi vuole dare qualche assaggio all'offerta di Forza che chi
 vuole giocare ogni competizione e piazzarsi al primo posto 
troverà dunque quello che fa al suo caso. C'è però da dire che,
 come per gli altri capitoli, la modalità carriera non è certo quella 
principale, nella visione di Turn 10.
Sono anzi le gare online su cui si regge il corsistico approdato 
su Next-Gen, e per fortuna l'infrastruttura che permette di sfidare
 piloti da ogni parte del globo è ben rodata e funzionale, grazie
 anche ai server dedicati che permettono un matchmaking rapido 
ed una buona stabilità dell'esperienza in pista.

Nel menù principale, oltre alla classica opzione Online, c'è pure
 il tab "Rivali", che sarà senza ombra di dubbio quello più usato
 dagli agonisti. Si tratta in pratica di eventi e competizioni creati
 dal team e aggiornati su base regolare. Che vi sia chiesto di 
esibirvi in prove di drift, piazzare il miglior tempo con una vettura
 specifica oppure dimostrare in strada che il vostro set-up è il 
più efficace, avrete di che impegnarvi per mesi. Magari puntando
 ad entrare nel Vip Club, destinato solo ai piloti più abili del globo.
L'infrastruttura online pensata per cementare la community 
anche su piattaforma Next-Gen si avvantaggia di nuovo del 
sistema di creazione delle livree, ormai acclamatissimo, ed il 
fatto che il livello pilota salga indipendentemente dalle gare
 affrontate (online o offline, e persino nella modalità "gioco libero") 
permette insomma di divertirsi con Forza Motorsport 5 seguendo integralmente i propri ritmi e appagando le voglie del momento.
Proprio riguardo alla modalità libera bisogna però fare una
 precisazione. Alle gare utili per il nostro progresso come pilota
 si accede soltanto se decidiamo di sfruttare le auto che
 possediamo. Se vogliamo gareggiare con qualche vettura 
più prestante possiamo "noleggiarne" alcune da un elenco 
ridottissimo, che fortunatamente include auto piuttosto iconiche
 e sicuramente interessanti. Turn 10 decide comunque di non
 concedere ai giocatori tutto il parco auto per un semplice 
motivo: anche Forza Motorsport 5, così come Ryse, Killer Instinct
 e praticamente qualsiasi altro titolo esclusivo, ha un sistema di microtransazioni, che permette di acquistare "gettoni" con cui 
sbloccare le auto che altrimenti ci dovremmo guadagnare 
vincendo competizioni su competizioni.
Ovviamente i passionisti del volante non avranno nessun 
problema a guadagnare i bolidi sul campo, e il problema di 
Forza Motorsport 5 è più che altro concettuale: un titolo di
 lancio venduto a prezzo pieno, con un parco macchine ridotto
 della metà rispetto a quello del vecchio capitolo, e così attento
 ai DLC da proporre un costosissimo season pass, ha anche bisogno di microtransazioni?
Siamo fondamentalmente convinti che una politica del genere
 non sia proprio rispettosissima nei confronti degli utenti, e 
almeno sui titoli "Tripla A" Microsoft avrebbe potuto risparmiarsi
 gli acquisti in-game.

Cuore pulsante di Forza Motorsport è da sempre il modello di 
guida, che regna incontrastato fra le simulazioni in ambito console,
 e non teme confronti se non con gli esponenti più convinti della 
simulazione a tutto tondo che si trovano quasi solo su PC 
(vedremo poi come reggerà Forza il confronto con Assetto Corsa).
Ovviamente anche Forza Motorsport 5 garantisce un'ampia
 scalabilità del driving system. Traction Control, ABS, 
Controllo della stabilità ed assistenza completa al freno ed
 alla sterzata fanno la loro comparsa anche in questa quinta 
incarnazione del corsistico Turn 10, permettendo ad ogni 
fascia di giocatore di godere dell'esperienza di guida. Il gioco
 è aperto tanto a chi preferisce una "scampagnata" senza mai
 dover staccare il piede dall'acceleratore, quanto a chi si 
esalta riuscendo a parzializzare il gas a dovere o guadagnando
 qualche secondo dopo aver girato e rigirato sullo stesso 
tracciato per ore.
La selezione del livello di simulazione, in ogni caso, influisce
 direttamente sul quantitativo di crediti ricevuti a fine gara,
 così che anche i meno esperti siano invogliati a provare a
 migliorarsi. Ed in effetti, avendo un po' di curiosità e di
 pazienza, è possibile per tutti trovare il giusto compromesso,
 fino ad arrivare a chi, dotato di volante professionale, decide
 di usare il cambio manuale con la frizione. A tal proposito 
vogliamo ricordare a tutti gli utenti che Forza Motorsport 5 
non sarà compatibile con quei gioielli di tecnologia che sono
 i volanti Fanatec: un accordo con Thurstmaster ha tagliato 
fuori alcune fra le periferiche più apprezzate dai gamer, ed 
in molti sono furiosi per essersi visti rimuovere brutalmente
 la compatibilità.
Al volante, in ogni caso, si riassaporano le ottime sensazioni 
già provate in pista con il predecessore. Il modello di guida 
viene ulteriormente affinato grazie soprattutto alla potenza
 della nuova console. La capacità computazionale di Xbox
 One riesce infatti a gestire al meglio una quantità di dati
 impressionante: adesso Forza Motorsport 5 migliora 
nettamente la simulazione dei trasferimenti di carico, 
gestisce l'usura delle gomme in dipendenza dalla temperatura,
 dalle curve e dalle condizioni dell'asfalto, e infine regola
 ottimamente la risposta delle sospensioni.
Se con tutti gli aiuti attivi è difficile sentire differenze 
rispetto al vecchio capitolo, i veterani della guida "libera"
 avvertiranno una difficoltà leggermente maggiore a tenere
 in strada la vettura. Difficile quindi prendersi troppe libertà
 in curva, ritardando troppo la frenata o anticipando l'apertura
 del gas. Ovviamente le soddisfazioni sono enormemente
 maggiori, soprattutto al volante: sulle braccia vengono
trasferite tutte le vibrazioni legate alle diverse tipologie di
 terreno e alle varie sconnessioni, ed è grazie alla periferica
dedicata che si avverte quanto la gestione delle sospensioni
 e dei carichi sia migliorata rispetto al predecessore.
Anche con il pad, tuttavia, le cose non vanno male. Anzi la
presenza della vibrazione direttamente sui grilletti rende 
l'esperienza di guida più coinvolgente e realistica, quasi come
 fosse una versione "in tono minore" del force feedback.


Dobbiamo dire che sono molto più contenuti i progressi sul 
fronte dell'implementazione dei danni: non tanto dal punto 
di vista estetico (le deformazioni della scocca si vedono
 benissimo, gli alettoni a volte schizzano in pista, e le fiancate 
escono dagli impatti terribilmente deformate), quando sul fronte
 funzionale. I danni all'impianto frenante allungano di poco lo
 spazio d'arresto, quelli alla trazione si limitano a far tendere
 la macchina da un lato, ed in generale anche dalle botte più 
forti non si esce troppo compromessi. I puristi, in ogni caso, 
preferiranno perdere un po' di crediti ma usare l'opzione rewind 
e tornare indietro per evitare gli impatti.
Resta da discutere, infine, quanto i tanto decantati Drivatar 
influenzino l'esperienza di gioco con il simulatore Turn 10. 
Idealmente anche quando si gioca offline ci si trova a gareggiare
 con il profilo di piloti reali, salvato sul cloud e modellato sulla
 base del comportamento in pista del giocatore a cui appartiene. 
E' possibile in ogni momento filtrate i Drivatar per selezionare
la difficoltà. Allo stato attuale dei fatti ci è sembrato di vedere
 troppi comportamenti simili a quelli della vecchia IA per essere
 pienamente soddisfatti. I piloti avversari hanno sempre poca 
coscienza delle vetture che li circondano, sbattono fra di loro nelle 
situazioni di affollamento, alle volte compromettendo persino lo
 svolgimento della gara, e certe volte addirittura vi incalzano 
spingendovi da dietro.
L'idea che ci siamo fatti è che Turn 10 abbia semplicemente raccolto
 i dati dei profili (ed il numero di variabili in gioco è veramente alto) 
per poi "appiccicarli" addosso ad un'IA "modulare" che è la stessa 
del vecchio capitolo. Per il momento i server non sono molto popolati,
 e non sappiamo come iDrivatar si evolveranno nel corso dei mesi.
 Ad oggi, la "rivoluzione cloud" che avrebbero dovuto significare,
 non è partita proprio con il piede giusto.


Forza Motorsport non è un videogame per soli amanti della 
corsa: più che altro è dedicato agliappassionati di automobilismo
 a tutto tondo. Tra questi ci sono anche quelli che da un titolo
 del genere vogliono una vera e propria enciclopedia dell'auto.
 Turn 10 non li delude, implementando in Forza Motorsport 5 
Forzavista, evoluzione di quello che fu Autovista e disponibile
 per tutte le vetture del pacchetto.
Una volta acquistata un'auto, in pratica, la avremo sempre a 
disposizione nel nostro garage, e potremo girarci liberamente
intorno, per ammirarne le curve oppure interagire in determinati 
punti chiave. Con un piacere spiccatamente voyeuristico potremo
osservare le rifiniture e gli interni, e sedere al volante per ascoltare
 il rombo del motore, campionato in maniera veramente sopraffina.
 Vista la presenza di brevi "biografie" e schede informative dei 
modelli, Forzavista è un vero e proprio autosalone digitale, 
sostenuto da una realizzazione tecnica a dir poco spaventosa, 
tanto da dare la sensazione di poter accarezzare le vetture
 presentate.
E' la cura per i dettagli, quella che più stupisce quando si esamina 
il motore di gioco. Aspetti apparentemente insignificanti come la
 porosità della verniciatura o la particolare lavorazione dei cerchi
 sono ben visibili, e a questo si aggiunge il riflesso dei fari sulle
 coperture delle luci e tante altre piccole chicche capaci di 
entusiasmare i veri "malati" dei motori.
Texture e shader raggiungono livelli elevatissimi, i modelli sono dettagliatissimi all'interno e all'esterno, e Forzavista è una bella
 esibizione di potenza dell'hardware di Xbox One.
Il colpo d'occhio più pulito e una definizione decisamente migliore 
si notano anche in pista, dove però gli elementi di contorno sono poligonalmente troppo poveri. Schizzando sull'asfalto si nota una composizione ancora un po' troppo piatta, e forse ci saremmo 
aspettati qualcosa in più dal salto generazionale. Gli effetti speciali
 (il fumo delle sgommate, i lampi del tubo di scappamento in partenza)
 sono ancora molto basilari, e l'illuminazione, che di tanto in tanto
 genera scorci veramente evocativi, è alle volte abbastanza rigida 
e molto statica.
Complessivamente è però quello che si vede a bordo pista che 
non convince appieno, e c'è da dire che in gara anche i modelli 
delle vetture appaiono meno belli che nel salone. Eppure poi la
Draw Distance di certe inquadrature (a Praga o sulle Alpi Bernesi)
 ci ricorda che ci troviamo di fronte ad un titolo che spinge anche 
sul pedale della qualità visiva. Turn 10 ha poi lavorato moltissimo
 per agganciare Forza Motorsport 5 ai 60 fps, dai quali non lo 
abbiamo visto schiodarsi praticamente mai. La fluidità è invidiabile
 qualsiasi sia la visuale selezionata, e insomma non si fa fatica a
 vedere i risultati di un buon processo di ottimizzazione.
Prima di passare a discutere gli aspetti meramente contenutistici,
 è bene invece sottolineare che la selezione di brani musicali è 
davvero pessima. Ci sono pezzi davvero troppo aulici e lamentosi,
 che vorrebbero veicolare un senso di risoluta epicità e grandezza,
 e invece finiscono per annoiare in ogni occasione, sia mentre 
osserviamo la nostra auto che in pista: soprattutto qui si sarebbe
 sentito il bisogno di una selezione meno malinconica e tetra.
 Soundtrack da rivedere!


Già da qualche giorno in rete infuria la "rivolta" degli appassionati 
di Forza, legata al numero davvero troppo esiguo di contenuti con
 cui il quinto capitolo arriva sul mercato. Senza fare troppi giri 
di parole, Forza Motorsport 5 è semplicemente povero in termini
 di contenuti, offrendo nel complesso circa 200 auto e solamente
 14 circuiti. Un passo indietro per quanto concerne le vetture 
era preventivabile, rispetto alle 500 presenti in Forza Motorsport 4;
 del resto tagli di questo genere sono prassi nel passaggio 
da una generazione e l'altra, dal momento che il team deve 
ricostruire da capo gli interi modelli poligonali delle auto. 
Tuttavia a molti non è piaciuto l'atteggiamento del team,
 che non solo ha già annunciato il rilascio di 60 nuove vetture
 ad un prezzo veramente stratosferico (50 euro per il Season Pass),
 ma già al Day-One avrà pronto un pacchetto di auto aggiuntive (a pagamento).
Ma il problema più grande e grave dell'ultima fatica del team
 capitanato da Dan Greenwalt risiede indubbiamente nei circuiti,
 disponibili in un numero davvero troppo esiguo per soddisfare
 fino in fondo l'utenza hardcore. Fra i grandi assenti troviamo 
il Mugello, l'irrinunciabile Nurburgring, l'iconico Suzuka.
 E a poco servono le nuove introduzioni (fra cui l'ottimo circuito
 ambientato a Praga), soprattutto se si considera che due piste 
su 14 sono abbastanza superflue (i Test Track Airfield e Top Gear).
Tutte queste rinunce si sommano all'assenza conclamata di
 gare Endurance, gare in notturna e condizioni climatiche 
variabili, elementi richiestissimi dagli appassionati.
Insomma, l'impegno produttivo speso su Forza Motorsport 5 
deve essere andato tutto in limature al driving system e 
riscrittura del motore grafico, perchè a livello di contenuti
 la partenza del simulatore non è certo fra le migliori. 
Troppo poco per un titolo Next-Gen?

Forza Motorsport 5 è cresciuto insieme alla nuova console 
Microsoft, ed oggi accompagna il lancio della nuova console.
 In certi aspetti il prodotto Turn 10 è davvero stupefacente:
 incanta, ad esempio, quando ci si perde sulle livree di
 Forzavista, e compiace quando scendiamo in pista, dove 
una mole poligonale solo leggermente ridotta permette 
al titolo di girare fluidissimo a 60 frame al secondo.
 E' proprio Forza che in un colpo spazza via le critiche 
legate al “resolution-gate”, grazie alla pulizia nitidissima
 del segnale a 1080p.
Ovviamente anche le sensazioni al volante sono ottime:
 resta, assieme alla scalabilità del modello, un approccio 
simulativo e preciso, che farà felici gli appassionati del
 brand ma, più generalmente, tutti i fan dei racing game.
Peccato allora per qualche stortura a livello contenutistico: 
14 piste, di cui due molto anonime, sono veramente poche,
 ed anche il parco macchine non è esuberante. Dà molto 
fastidio, in questo senso il fatto che il team abbia già pronte
 altre auto al Day One, ma le conceda solo come DLC a 
pagamento. L'assenza di feature ritenute importantissime
 per un simulatore Next-Gen, come gli effetti climatici e 
le gare in notturna (se non un ciclo di illuminazione dinamico),
tengono a bada gli entusiasmi.
Per il momento, anche i tanto decantati Drivatar non rendono 
l'esperienza in Single Player più entusiasmante, ed al primo
 impatto l'effetto sembrano avere è quello di rendere più
 scalabile l'intelligenza artificiale, che comunque continua 
spesso e volentieri a commettere molte leggerezze.
Forza Motorsport 5 è insomma un gran simulatore, sostenuto 
da un amore smodato per il mondo dell'automobile, e pieno
 di tocchi di classe (giova molto, in questo senso, la partnership
 con Top Gear). E' anche un episodio un po' “tronco”, con 
certi aspetti sviluppati di fretta (veramente terribili le musiche),
che rappresenta una buona partenza ma non un giro perfetto.
VOTO GLOBALE 8.3

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