Un nuovo inizio
Prima di ogni altro sito o e-shop ecco la recensione di uno dei giochi più attesi dell'anno provato in anteprima solo per voi fedeli lettori che ci seguite così attentamente ed assiduamente!!!
Prima di procedere, vi avvisiamo che quanto segue contiene spoiler relativi la storia dei precedenti capitoli della serie. Come è facile intuire dal suffisso numerico in calce al titolo, Gears of War 3 riprende la narrazione della logorante lotta tra locuste ed umani, esattamente dove il precedente capitolo era terminato. Il gesto estremo compiuto da Marcus e Dom per salvare la razza umana non ha dato i frutti sperati ed ora entrambi i contendenti sono sull'orlo dell'estinzione. Gli splendenti stanno dando la caccia agli ultimi sopravvissuti, che hanno dovuto ripiegare e nascondersi in poche sparute roccaforti disperse per il pianeta. Marcus e la squadra delta non ne vogliono comunque sapere di rassegnarsi alla sconfitta e proseguono la disperata ricerca di una panacea
in grado di liberarli, una volta per tutte, dei loro avversari. Un cammino che li porterà a viaggiare da un estremo all'altro del pianeta, a scoprire nuovi luoghi, conoscere nuovi alleati e rincontrare vecchi compagni ed ostinati nemici. Una storia decisamente più elaborata e meglio narrata, che andrà a scavare nel passato dei vari protagonisti, a mostrare come non siano semplicemente delle macchine da guerra: all'interno della pesante armatura che indossano in battaglia vivono degli esseri umani, con ricordi, debolezze e sentimenti. Dom è spezzato dal ricordo di Maria, Cole ancora sogna di quando era un atleta amato e rispettato, mentre Marcus è dilaniato dal ruolo che il padre ha in tutta questa vicenda. La mancanza di un approfondimento di Baird o degli altri comprimari fa pensare come queste vicende verranno rilasciate nei prossimi mesi sotto forma di contenuti scaricabili. ad un certo punto infatti il team delta si dividerà per poi riunirsi per la battaglia finale. Questa scissione non viene colmata da un secondo punto di vista come all'inizio, ma lascia un discreto buco narrativi che probabilmente verrà colmato in seguito: a possibile dimostrazione c'è una terza voce, "presto disponibile" non ancora selezionabile nel menù di gioco. Il taglio dato da Epic Games a Gears of War 3 è sicuramente più maturo, sfaccettato e profondo di quanto emerso in passato. I quattro protagonisti, a cui si aggiungeranno altri comprimari lungo tutta l'avventura, non sono più solo guerrieri implacabili dalla battuta ad effetto, un po' volgare, un po' machista, ma sono finalmente diventati personaggi a tutto tondo, capaci persino di fare autoironia su se stessi e su alcuni cliché di cinema e videogiochi d'azione. Questo cambiamento culmina in un finale che non lascia dubbi sulla conclusione della storia, mettendo in mostra quanto fragili sono questi esseri umani, trasformati in guerrieri dall'istinto di sopravvivenza.
Rhytm shot
Anche se i protagonisti sprigionano carisma da tutti i pori, difficilmente i fan cercano in Gears of Warcomplessi intrecci o profonde dissertazioni filosofiche. Il parto di Cliff Blezinsky funziona principalmente grazie al suo esplosivo gameplay, fatto di frenetici cambi di ritmo, adrenaliniche sparatorie e spettacolari scontri con boss di enorme dimensione. Ebbene tutto questo, nel terzo capitolo, torna immutato, se non persino esasperato per via delle oltre dieci ore di scene epiche e combattimenti memorabili a cui assisteremo durante questa modalità. Lo stratagemma di dividere i protagonisti in gruppi separati, mostrando di volta in volta il punto di vista di un personaggio, piuttosto
che di un altro, aiuta ad immedesimarsi maggiormente con tutto il cast e provare dunque empatia non solo per Marcus e Dom, ma anche per gli altri guerrieri. Grazie alla cooperativa a quattro giocatori (due in split screen se giocato in locale) il divertimento offerto dalla modalità campagna è ulteriormente amplificato, potendo condividere l'avventura con altri tre amici. Con la possibilità di aprire una partita pubblica non sarà obbligatorio avere sempre tre colleghi a disposizione tra la propria cerchia, in quanto chiunque, tramite matchmaking potrà entrare in partita direttamente, sfruttando un comodo drop-in/drop-out, nel quale l'intelligenza artificiale sopperisce degnamente ai giocatori non presenti. Ovviamente anche voi potrete usufruire della stessa opzione, monitorando in qualsiasi istante il numero di giocatori della vostra regione online, per avere un'idea della disponibilità di partite adatte. Ottima la scelta di integrare l'esperienza maturata durante la campagna con quella generale del multigiocatore, aiutando in questo modo i player meno skillati a presentarsi ai nastri di partenza con i primi livelli del personaggio ed i primi sblocchi già a disposizione..
Formula vincente
Quello che i vari cloni di Gears non riescono a replicare, riproponendo il sistema di coperture e la ricarica attiva, è il mix di azione testosteronica che il titolo Epic propone: giocando a Gears of War 3 si nota immediatamente che non si procede semplicemente in avanti massacrando tutto quello che ci intralcerà il passo, ma che il gioco propone un continuo alternasi di situazioni diverse, tutte estremamente godibili e capaci di non abbassare, nemmeno per un istante, il ritmo della narrazione: si andrà dal manovrare la solita postazione fissa, al resistere ad un assedio apparentemente senza fine, passando per fughe a rotta di collo in un campo di battaglia bersagliato dai mortai, o le classiche sezioni a bordo dei più disparati mezzi di trasporto per arrivare a spettacolari boss battle contro esseri di enormi dimensioni. E' proprio il ritmo a distinguere il prodotto Epic dalla concorrenza, nonostante il gameplay rimanga praticamente immutato rispetto al secondo capitolo, riuscendo, nonostante questo, a distinguersi per fluidità e precisione del controllo. Quelli applicati sono infatti semplici perfezionamenti di una formula ancora molto attuale e godibile, impreziosita da alcune nuove armi per risultare ancora fresca. Da quanto provato finora, merita una menzione d'onore la mannaia, capace di regalare alcuni istanti di puro hack'n slash, ma anche il Digger e le sue bombe interrate, o il Monocolpo (dal nome esplicativo) daranno molte soddisfazioni, soprattutto in relazione al nuovo cast di mostruosità varie che dovremo affrontare. Molto divertenti anche gli esoscheletri da indossare o scovare nascosti lungo i livelli, utili per completare alcune missioni o ottenere una potenza di fuoco superiore.
Engine
La terza evoluzione del celebre Unreal Engine 3 non riesce più a tramortire l'utente come i primi dueGears of War fecero ai tempi. Nonostante questo, il lavoro Epic Games spreme ancora una volta l'hardware Microsoft in maniera incredibile, aumentando ulteriormente la pulizia ed il dettaglio generale, oltre che ampliando enormemente la palette cromatica utilizzata, ora non più legata ai soli toni di grigio, ma molto più vibrante, anche grazie ad una più efficiente gestione delle fonti di illuminazione, sfruttate per esempio per accecare il giocatore e sorprenderlo con degli agguati. Questa maggiore flessibilità viene sfruttata per offrire una varietà di ambientazioni davvero eccezionale, in grado finalmente di valorizzare l'ottimo background costruito per il gioco: tra città umane in rovina, roccaforti delle locuste o enclave sperdute tra i monti, già dopo poche ore avrete visto più cose che nei precedenti capitoli. I detrattori noteranno come la struttura dei livelli sia ancora lineare, ma il loro design contorto e le tante opzioni di approccio alla partita sono in grado di mascherare degnamente questo aspetto. Menzione d'onore per l'eccezionale design dei nuovi nemici, sempre molto coerenti col resto del gioco e davvero convincenti, oltre che per le dimensioni di alcuni dei nuovi boss, in grado di riempire letteralmente lo schermo con la loro stazza, senza incidere sul framerate. Sono apparentemente spariti anche i caricamenti tardivi delle texture, persino durante lo split screen, dove il gioco risulta altrettanto godibile. Vanno registrati rari momenti in cui si notano cali del frame rate, solitamente in concomitanza con salvataggi o accessi al disco per caricare una nuova area, ma nulla che possa andare ad inficiare il godimento della campagna, che scorrerà sotto i vostri occhi senza interruzioni. La gran parte dei loading screen è stata infatti sostituita con brevi sequenza filmate (Metroid Prime docet), rendendo in questo modo il ritmo ancora più incalzante. Buono come al solito l'accompagnamento musicale, oltre che tutto il set di suoni e melodie che i fan hanno imparato a conoscere, capace di far capire in un istante il cessato pericolo o la presenza di punti di interesse, ad esempio. Discreta la localizzazione completamente in italiano, peccato per alcune voci non propriamente ben accoppiate coi personaggi e per fenomeni di de-sincronizzazione del labiale, a volte molto evidenti.
Competitivo
Oltre al completamento della campagna principale, dovremo dedicarci alla componente competitiva del gioco, arricchitasi di una modalità completamente nuova. A fianco del classico multiplayer che vedrà fino a dieci giocatori sfidarsi in una delle sei modalità presenti (Deathmatch, Zona di Guerra, Esecuzione, Cattura il Leader, Re della Collina e Compagno), avremo l'Orda, ovvero la modalità cooperativa fino a quattro giocatori nella quale dovremo resistere a progressive ondate di locuste. La novità di questa edizione consiste nel poter acquistare potenziamenti, munizioni e protezioni all'interno dei livelli, grazie alle quali resistere più efficacemente. L'ultima modalità è soprannominata Belva ed invertirà i ruoli rispetto all'Orda: al posto degli esseri umani, in questo caso vestiremo i panni delle locuste, con il compito di spezzare l'assedio. Rimanete dunque con noi per scoprire tutti i segreti di queste modalità.
VOTO: 9,4
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