giovedì 1 settembre 2011

Resident Evil: Operation Racoon City Anteprima

Inutile nasconderlo: il cambiamento fa paura a tutti. Per quanto spesso ci si lamenti di una situazione ristagnante o di un’occorrenza che si ripete con fin troppa regolarità, la cara e vecchia routine è sempre più tranquillizzante di un improbabile e oscuro futuro. Eppure capitano volte in cui cambiare si rivela la scelta migliore, per quanto difficile, per quanto rischiosa. Basta pensare a Resident Evil per rendersene conto. Un attimo prima che la saga scadesse nell’anacronismo e nella ripetitività, dopo un Resident Evil 3 comunque apprezzabilissimo, ha deciso di rinnovarsi quasi completamente nel quarto capitolo. Normale che qualcuno si lamentasse della scelta di Capcom, nonostante l’oggettiva magnificenza del prodotto. Ancor più normale che qualcuno invocasse i “bei vecchi tempi”, retaggio e ultima consolazione di dinosauri conservatori, a fronte di un Resident Evil 5 non così strepitoso come ci si aspettava. Dietro-front della casa giapponese? Neanche per sogno: il vento soffia e bisogna seguire la corrente, la stessa che ha portato alla creazione della saga di Dead Rising. Fan atterriti? Amanti dei survival horror in piena crisi di panico? Feroci conservatori già sul piede di guerra? Fate bene, perché Capcom non sembra intenzionata ad alzare il piede dall’acceleratore con questo Resident Evil: Operation Raccoon City.
Al di là della premessa dai toni un po’ accesi, è innegabile che questo spin-off della saga zombie più famosa del mondo sia un progetto da trattare con estrema delicatezza. Non dimenticandoci di esperimenti, più o meno riusciti, come gli Outbreak e i Gun Survivor, è ovvio che Resident Evil: Operation Raccoon City rischia non solo di compromettere ulteriormente il feeling originale della saga, ma anche di creare qualche paradosso di troppo. Se sulla prima preoccupazione c’è poco da fare, visto che lo stesso concetto di cultura è in divenire e ci troviamo incastrati in un mondo in cui per fortuna tutto scorre, sulla seconda è necessario spendere qualche parola in più. Questo nuovo capitolo sarà infatti ambientato a Raccoon City nel 1998, nella stessa notte in cui Leon e Claire si ritrovano, loro malgrado, a vivere gli eventi visti in Resident Evil 2. Questa volta però vestirete i panni dei cattivi. Date il benvenuto a Vector, Bertha, Beltway e Spectre, membri dell’Umbrella Security Service, l’esercito personale della multinazionale più spietata del globo. Sebbene non siano ancora chiare tutte le intenzioni di questa squadra operativa, è già noto che tra le altre cose, i quattro si impegneranno in una caccia a Leon e Claire. Nel corso dell’avventura avrete quindi modo di (ri)visitare le stesse location già attraversate in RE2, di esplorarle poco prima o poco dopo il passaggio dei due eroi e persino di affrontarli nel tentativo di ucciderli. Sarà in queste fasi che Slant Six Games, sviluppatori del titolo, sotto la supervisione di Capcom, dovranno prestare estrema attenzione. Del resto in Resident Evil 2 chi di voi ha affrontato in prima persona membri della Umbrella Security Service? Sarà insomma necessaria estrema attenzione se si vuole evitare il crearsi di paradossi narrativi in una trama già piena di eventi e intrecci al limite. Tuttavia, spegnendo per un solo momento il pessimismo, è innegabile che Resident Evil: Operation Raccoon City rappresenti una grande occasione. Da una parte il ritorno alle origini, dall’altra la possibilità di fare ulteriore luce sull’epidemia e sulle ultime ore di vita della città. Il tutto però, dovrà essere messo nelle mani di sceneggiatori abili e capaci di fronteggiare tutta una serie di situazioni potenzialmente pericolose per l’ecosistema della saga. Se i dettagli sulla trama scarseggiano, la situazione peggiora ulteriormente guardando al gameplay. Qui infatti ci troviamo privi di dati sicuri, per quanto sia già plausibile tracciare ipotesi che difficilmente si riveleranno completamente sbagliate. Già solo guardando alle prime immagini o a quanto trapelato da Capcom appare chiara la lieve influenza di Left 4 Dead. Se non è ancora possibile dare per certa la presenza del co-op, per quanto la presenza di quattro personaggi suggerisca qualcosa, è praticamente certo che il ritmo verrà ulteriormente alzato rispetto a quelli già alti di Resident Evil 5. Raccoon City diventerà un vero e proprio campo di battaglia tra esplosioni e chili di piombo versato. L’azione ne risentirà in positivo, mentre scenari comunque oscuri e grotteschi cercheranno in tutti i modi di rimandare al feeling dei primi Resident Evil. Sicuramente ciò avrà fatto alzare entrambe le sopracciglia dei fan della saga, ma è anche necessario tener conto di altri tre fattori prima di lasciarsi andare a un giudizio definitivo. Il primo è legato alle motivazioni narrative che giustificano un sensibile cambiamento del gameplay. Del resto, questa volta, non stiamo certo parlando di un team impreparato a un’epidemia zombie, né di uno sparuto gruppo di eroi per caso. Parliamo di una squadra operativa dell’Umbrella addestrata e, soprattutto, equipaggiata a dovere. Può quindi essere più plausibile che sin dall’inizio vi ritroverete a stringere tra le mani uno shotgun, piuttosto che una balestra. In seconda battuta bisogna annotare un’ulteriore evoluzione degli zombie che si adattano al nuovo gameplay. Pur non raggiungendo i livelli di Left 4 Dead e pur mentendo a distanza le Plagas di RE4, i nuovi non-morti di Capcom appaiono più agili, più reattivi e più numerosi. In relazione anche ad ambienti più ampi e aperti rispetto a RE2, sarete spesso coinvolti in scontri a fuoco dove sarà necessario mantenere il sangue freddo per tenere a bada nemici capaci di contrastare efficacemente la vostra maggior potenza di fuoco. Data di uscita per x360, ps3 e pc confermata per la fine dell'anno! stay tuned!

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