lunedì 22 agosto 2011

Uncharted 3: anterpima direttamente dal gamescom!


La serie di Uncharted ha settato un nuovo standard per gli sparatutto in terza persona. Non per niente il brand è considerato il colosso delle esclusive di mamma Sony ed è amato alla follia da tutti i possessori del monolite nero. Come da tradizione, però, gli sviluppatori di giochi attesissimi, capaci di concentra su di sé tantissimo hype tendono ad essere restii nello snocciolare preziose informazioni a riguardo della loro opera (e così facendo fanno salire alle stelle il desiderio dei fan di Nathan Drake). Visto che pensiamo sempre a voi gamer e a quei folli che sono partiti in gita nel deserto alla ricerca della città perduta di Ubar, abbiamo deciso di raccogliere tutte le informazioni ottenute in questa anteprima, comprese un paio di chicche provenienti dal Playstation Experience di Londra.

La sabbia entra in posti dove non vorresti entrasse
Il primo trailer di Uncharted 3 mostrato dà molte informazioni agli spettatori, tuttavia nessuna viene direttamente spiegata. Abbiamo esaminato un po' gli oggetti e le note presenti sul "magico tavolo della roba" su cui scorreva la telecamera, e abbiamo potuto carpirne un ammasso di informazioni. La prima conferma riguarda la trama: Drake questa volta seguirà le orme di Lawrence d'Arabia, nobiluomo inglese noto per esser stato un grande scrittore, archeologo e agente segreto. Lo scopo è trovare una mitica città perduta nota come Iram of the Pillars o Ubar. La città è una sorta di atlantide delle sabbie, apparentemente costruita in oro e argento per essere un paradiso in terra, e inghiottita dal deserto di Rub-al-Khali più di 3000 anni fa.
Una delle prime frasi ad apparire sul diaro di Drake nel trailer è "Sic Parvis Magna". Significa "la grandezza nasce da piccole cose" ed è il motto della famiglia Drake. Inutile dire che si accosta molto bene al modus operandi di Nathan e implica ancora una volta una trama legata alla ricerca di un grande tesoro.
Sempre nel diario appare uno schizzo di un castello che sembra essere Krak de Chevaliers, dove Lawrence passò del tempo in gioventù. Ma non ci sono conferme a riguardo. Potrebbe comunque trattarsi di uno dei luoghi che visiteremo nell'avventura. Una mappa della Francia e del tour dei suoi castelli che T.E. Lawrence compì durante la sua vita sembrano avvalorare questa ipotesi. Un altro schizzo riporta una mappa delle navigazioni di Sir Francis Drake attraverso l'Asia. Forse ci aspetta una sessione in nave? Sempre tra le pagine del diario compaiono i nomi Thomas, Philby e Thesiger. Tutti e tre sono esploratori britannici noti per le loro ricerche su Rub-al-Khali.
Compare inoltre due volte un simbolo chiamato "Monas Hierogliphica". Questo dovrebbe rappresentare l'unità della creazione. Fa parte di una simbologia mistica creata da John Dee, noto personaggio al servizio della regina Elisabetta, che si dice amasse molto il misticismo e gli studi sulla magia. Ricordando che i precedenti episodi di Uncharted hanno sempre presentato elementi sovrannaturali, correlare questo genere di cose alla trama sembra abbastanza logico. La presenza del pentagramma di salomone poco distante, una sorta di sigillo di protezione contro gli spiriti, dà ulteriore credito a questa teoria.
Un ritaglio di giornale cita la morte di T.E. Lawrence, apparentemente scomparso in moto senza lasciare traccia. Sembra poi che John Dee avesse consigliato a Sir Francis Drake di seguire uno stretto attraverso le "indie" durante le sue navigazioni. Lo stretto non esiste, o almeno così si pensa, ma non è escluso che possa apparire durante la campagna. Le informazioni del diaro paiono suggerire che Francis Drake fosse stato mandato in viaggio da John Dee proprio alla ricerca della città perduta di Ubar. Forse potrebbe averla trovata e nascosta al mondo intero.
Sully vi accompagnerà durante le vostre avventure. Oltre ad apparire chiaramente nel trailer principale, affianca Drake anche nelle prime fasi di gameplay mostrate.
In fine, gli sviluppatori hanno confermato che il terzo capitolo porrà una certa enfasi sulla sabbia, così come il secondo presentava delle splendide superfici innevate. Hanno anche affermato che la fisica della sabbia si è rivelata molto più difficile da gestire di quella della neve.

Un gameplay fiammeggiante
Dopo aver analizzato il trailer, passiamo a cose più importanti, ovvero il gameplay. I video del gioco mostrati fino ad ora sono piuttosto corti, ma i più attenti hanno già potuto notare alcune aggiunte rispetto al vecchio sistema di controllo.
L'unico livello giocabile mostrato è "chateau", una villa antica in preda alle fiamme (non è ancora chiaro chi siano gli antagonisti questa volta o per quale motivo ci vogliono morti, ma non possono ovviamente mancare o il gioco si chiamerebbe Uncharted 3: Drake's gita al mare). Oltre a mostrare un notevole modello di illuminazione e un'ottima rappresentazione del fuoco, Drake ha dimostrato anche di aver imparato a mettere K.O. i nemici lanciandosi su di loro da superfici sopraelevate. Anche il combattimento corpo a corpo sembra più complesso con combinazioni di colpi variabili e più flessibili. Durante il livello mostrato non sono mancate poi le sequenze al cardiopalma che tanto ci hanno fatto amare i capitoli precedenti: scappando dall'incendio che avanza, Drake e Sully si ritrovano a dover affrontare una tipica sessione di scalata con pezzi di muro e appigli cedevoli. La demo si conclude con i nostri eroi in cima all'edificio dopo varie peripezie e scontri, apparentemente senza via d'uscita e destinati a perire tra le fiamme.
Altre brevi sequenze di gioco vedono Drake impegnato in una sparatoria in acqua e sembra che tra le novità ci saranno anche le condizioni atmosferiche variabili del deserto, che influiranno negativamente sui personaggi durante l'avventura. Durante il Playstation Experience 2011, Naughty Dog ha inoltre affermato che il gioco punterà molto anche sul multiplayer, e che bisognerà aspettarsi grandi cose da questo punto di vista. Confermata inoltre la mancanza del supporto per il Move.
Graficamente da quel poco che si è potuto vedere, il gioco appare splendido quanto e più del predecessore, con animazioni ancor più fluide e realistiche e personaggi che reagiscono agli elementi del paesaggio realisticamente.

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