Sia dunque ben chiaro: in FIFA 14 non ci sono rivoluzioni o cambiamenti radicali, ma un grandissimo lavoro di rifinitura ad ogni livello ed una buona serie di aggiunte ex-novo davvero efficaci soprattutto in termini di gameplay. Si tratta di un mix che rende FIFA 14 decisamente differente da FIFA 13, facendolo leggermente deviare verso gli amanti della simulazione. Che sia un primo segno verso un graduale cambiamento nel prossimo futuro? Non lo sappiamo. Per ora possiamo solo dire che FIFA 14, nelle sue incarnazioni Xbox 360, PC e Playstation 3 in arrivo il 26 Settembre, è la solita scintillante simulazione calcistica.
L'offerta contenutistica di FIFA 14 è senza dubbio di primissimo livello, la più completa sul mercato. Si parte da una quantità di licenze ufficiali davvero spropositata, dall'Europa al Sud America arrivando a spingersi fino in Asia. Vi si affiancano tantissimi stadi, con la novità dei campi della Liga BBVA in esclusiva. Leggermente meno soddisfacente il quantitativo di palloni disponibili; un aspetto comunque altamente marginale rispetto all'esperienza ludica.
Per nulla marginale, invece, la selezione di modalità di gioco che FIFA 14 mette a disposizione. Tralasciando in questa sede l'amatissimo Ultimate Team, di cui discuteremo le novità e la componente Legends in uno speciale dedicato, FIFA 14 presenta la classica possibilità di intraprendere una Carriera da Allenatore o da Giocatore, aggiungendo la chicca degli Skill Games. Partendo proprio da questi ultimi osserviamo un completo rinnovamento, dalla A alla Z. Le prove, con poche eccezioni, sono tutte nuove e, per quanto a livello strutturale il sistema sia rimasto lo stesso, la sensazione è quella di un'esperienza diversa, ancora fresca. Si tratta inoltre di prove d'abilità propedeutiche, soprattutto per chi volesse interiorizzare in maniera veramente concreta i meccanismi di FIFA 14. Andando ad analizzarle nel dettaglio le sfide proposte possiamo appurare una maggior cura, rispetto a FIFA 13, nella focalizzazione rispetto ad aspetti specifici del gioco, ad esempio uno-due in velocità, colpi di testa e dribbling. Lo spettro risulta dunque più ampio e più efficace, per quanto la difficoltà forse eccessiva di alcune prove possa portare i meno smaliziati ad abbandonare quest'utilissima sessione un po' troppo presto.
Passando oltre, se a livello di Carriera da Calciatore non ci sono grosse novità da segnalare (eccezion fatta per qualche tweak minimo), un paio di interessanti introduzioni vanno sottolineate parlando diCarriera da Allenatore, la modalità principale di FIFA. Prima però è doverosa una piccola parentesi per i fan più accaniti. Anche quest'anno, purtroppo, sarà possibile rivedere i gironi delle coppe europee (disponibili in Carriera già dal primo anno) solo scambiando squadre della stessa lega. Un processo macchinoso che, in definitiva, non ci ha permesso di ricreare come volevamo i gironi attuali di Champions ed Europa League (qui chiamate con nomi differenti, per ovvi motivi). Davvero un peccato che un ostacolo tanto banale impedisca di donare un'ulteriore sferzata di realismo al game mode.
Passata questa prima fase di creazione, giungiamo a quella che è a tutti gli effetti l'introduzione più significativa: il Global Transfer Network. Riprendendo sostanzialmente quanto accade in Premier League, ogni allenatore potrà assumere un massimo di sei scout personali, da inviare ai quattro angoli del Mondo per osservarne i talenti. Saremo chiaramente limitati ai Paesi per i quali campionati EA Sports detiene le licenze, ma per il resto avremo la più totale libertà decisionale. Potremo impostare diversi criteri riguardo alla nostra ricerca: ruolo, specializzazioni, range d'età, tipologia di contratto e tanto altro ancora. Una selezione piuttosto completa all'interno della quale abbiamo sentito solamente la mancanza di qualche specificità. Ci sarebbe piaciuto, ad esempio, scovare i terzini per resistenza, velocità o scatto anziché semplicemente attraverso l'attributo "atletismo". Ma si tratta di piccolezze che, in definitiva, non inficiano l'esperienza. La ricerca di talento, infatti, risulta interessante, funzionale e ben integrata. Una volta ottenuti i prospetti potremo continuare a seguirli (a seconda delle competenze dello scout) ed ottenere una valutazione sempre più accurata dei parametri richiesti. L'overall verrà comunque tenuto nascosto, donando un pizzico di realismo in più al "prospetto". Una volta ottenuti i risultati saremo in grado di intavolare una trattativa, offrendo il corrispettivo per un acquisto o negoziando i termini del prestito. Tutto funziona molto bene, rendendo appagante ricerca ed ingaggio di giovani promettenti o esperti veterani. Quest'introduzione dona inoltre più verve al classico mercato (che non manca), andando ad intrigare quei videogiocatori particolarmente legati all'aspetto manegeriale. Crescita e declino sono inoltre state riviste e ribilanciate, in maniera da ottenere un maggior equilibrio tra l'esplosione di un talento ed il degrado di un'altro.
Al di là di questi aspetti la Carriera si dimostra varia, completa ed altamente appetibile, ringalluzzita da un competo re-design dei menù. Seguendo lo stile Windows Mobile (a "riquadri"), non solo questo ma ogni menù di FIFA 14 si presenta più immediato, piacevole e funzionale, dando priorità ai game mode più importanti (o alle opzioni più cliccate dal giocatore) ed offrendo un'esperienza molto più elegante e personalizzata.
Non manca, ad affiancare l'offerta offline, il comparto online, con le Stagioni a farla da padrone assieme alle Stagioni Co-op, un sottoinsieme pensato appositamente per chi volesse sfidare il Mondo in compagnia di un amico (o un fratello). I nuovi due contro due non avranno limitazioni: si potrà partecipare in due dalla stessa console, oppure ognuno da casa sua, per un'esperienza molto più divertente. La strutturazione che ha decretato il successo di Stagioni Online è ancora una volta la medesima, con coppe, promozioni e retrocessioni a puntellare la progressione di ciascun "club virtuale" nei vari campionati. Filtri ed impostazioni ci consentiranno di trovare il perfetto matchup, sperando soprattutto di non imbatterci in tediose problematiche dovute alla connessione. A questo proposito non siamo ancora in grado di fornire impressioni dettagliate, dato che il codice (questa volta debug) è al momento in possesso di pochissimi fortunati.
Non mancheranno, in chiusura, le "feature sociali" legate alle leaderboard, al supporto del proprio club preferito ed all'EA Sports Football Club, con la facoltà di trasferire i propri guadagni direttamente da FIFA 13 senza spendere notti insonni per accumulare nuovamente una piccola fortuna.
Solido, consistente e completo, FIFA 14 non soffre insomma alcun timore, mostrando un'offerta rinnovata quanto basta per primeggiare anche quest'anno.
Se a livello di game mode le novità sono piuttosto contenute, è davvero interessante osservare come, invece, sia cambiato il gameplay. Interpretare FIFA 14 come un vecchio FIFA è semplicemente sbagliato.
Il primo aspetto, tra quelli nuovi, da sottolineare è senza ombra di dubbio Precision Movement, che si muove di pari passo alle routine bio-meccaniche revisionate dei calciatori ed inserisce diverse nuove variabili in fase di possesso. Le potenziate possibilità di dribbling nello stretto conferiscono una nuova dimensione alla manovra, slegando lo smarcamento dalle sole finte e dandoci qualche attimo di respiro in più in un centrocampo sempre un po' troppo congestionato. I ritmi, se parliamo di reattività e velocità pura, non sono calati rispetto a FIFA 13, ed è bene sottolinearlo. I movimenti dei giocatori, tuttavia, hanno subito una decisa revisione, soprattutto in termini di peso e, di conseguenza, di inerzia. Ne risulta, per farla breve, una maggiore differenziazione di passo e di "presenza fisica" sul rettangolo di gioco, che influisce positivamente (almeno per gli amanti del calcio simulato) sul realismo complessivo, portando spontaneamente i videogiocatori a "non avere fretta".
Rispetto a FIFA 13 le differenze sono immediatamente tangibili, poiché la componente di costruzione della manovra acquisisce una maggiore importanza, e di pari passo il centrocampo, alla lunga bypassato in FIFA 13. Considerando anche una miglior propensione dei propri compagni a venire in aiuto anziché fiondarsi sempre e comunque in verticale, quella dell'impostazione è una fase che, in FIFA 14, non ci si sentirà praticamente mai di sorvolare. I reparti si muovono con maggior coordinazione e l'azione a schermo ne guadagna in credibilità, varietà e coinvolgimento. Un aiuto bello sostanzioso, in questo senso, non lo da solamente la possibilità di modificare il "pace" grazie al solito dorsale/grilletto, ma soprattutto la facoltà (finalmente convincente) di porre il proprio corpo a difesa del pallone. Si riescono ad evitare, in questi casi e facendo attenzione, tutti quei contrasti che hanno sempre reso un po' troppo frammentaria la manovra in FIFA, dando il "LA" a situazioni prima impensabili come la possibilità di appoggiarsi sui giocatori più fisici per far salire la squadra o giocare di sponda con punte particolarmente dotate (alla Lewandowski, per capirci). Ne guadagna così la varietà, dato che la manovra non è comunque avara di spiccati personalismi. La possibilità di effettuare qualche finta basilare senza ricorrere forzatamente al grilletto come modificatore, nonché le maggiori possibilità di variazione del ritmo dettate dalle revisione bio-meccaniche, danno ancora maggior respiro alla fase di costruzione, mettendola definitivamente a nostra disposizione. Uno-due in appoggio alla punta centrale, cambi di velocità e rapidi spostamenti del pallone con la suola per schizzare via in controtempo e chi più ne ha più ne metta sono tutte variabili che si aggiungono pressoché ex-novo in questo FIFA 14 e ne caratterizzano uno sviluppo veramente eccezionale in ogni parte del campo.
Rimanendo in tema di costruzione, prima di passare avanti, dobbiamo tuttavia sottolineare anche qualche difetto reiterato. Ad esempio notiamo ancora un certo sbilanciamento tra i diversi livelli di difficoltà: ad Esperto si riesce a rubar palla con forse troppa facilità mentre a Campione diviene pressoché impossibile. Oppure una tendenza della CPU a giocare in maniera "standard", senza personalità. O i troppo pochi falli (da una parte e dall'altra) fischiati per singola una partita. Si tratta di aspetti che accompagnano FIFA da diverse iterazioni e che, per quanto fastidiosi, non concorrono comunque a rovinarne l'ottima esperienza ludica, impreziosita anche quest'anno dalla possibilità di modificare moltissimi parametri di gameplay tramite il sotto-menù inserito per la prima volta in FIFA 13.
Una doverosa parentesi che ci porta verso la parte migliore di FIFA 14: le conclusioni. Pure Shotsinserisce nell'equazione tantissime nuove variabili, sfruttando una fisica della palla rigenerata e diverse micro-animazioni pensate esclusivamente per l'occasione. Aggiustamenti all'ultimo istante, tiri di controbalzo e in equilibrio precario, conclusioni acrobatiche: provate a pensare ad un goal che avete visto allo stadio o in televisione e con FIFA 14 potrete rifarlo. In questo senso adElectronic Arts si sono veramente superati, aggiungendo traiettorie ed effetti coerenti rispetto alle conclusioni d'interno ed esterno e donando realmente nuova vita al comparto offensivo. Dalla corta come dalla lunga distanza lo spettro di variabili appare vastissimo e semplicemente superiore a qualsiasi altra simulazione sino ad oggi in commercio. Sono state anche sistemate la gran parte delle situazioni che vedevano una facile segnatura grazie al "tiro di precisione", rendendo leggermente più capaci i portieri. Con qualche variabile in più anche in fase di rimpallo (grazie ad una fisica della sfera migliorata) questo è senz'altro il FIFA più vario e convincente in termini di situazioni di gioco e di realizzazione, per quanto la perfezione, in tutti i sensi, sia ancora un traguardo lontano.
NO IGNITE NO PARTY
A livello tecnico c'è veramente poco da dire su FIFA 14 che non sia stato già detto ai tempi di FIFA 13. Le innovazioni, animazioni rimpinguate a parte, riguardano infatti principalmente la Next Gen, dove debutterà l'atteso EA Ignite. Questa versione current si mostra in ogni caso all'altezza dei tempi, annoverando la solita, e solida, modellazione poligonale ed un comparto texture decisamente buono.
Le aggiunte in termini di animazioni ed il continuo affinamento delle tecniche di motion capture rendono sempre "nuova" e sempre più gradevole e realistica l'azione, ma in linea di massima il colpo d'occhio è sempre lo stesso. Notevoli, come già si diceva nel paragrafo precedente, gli upgrade per quel che concerne la fisica della palla, ora più realistica che mai. Molto buona per finire la modellazione degli stadi, anche se a livello d'illuminazione degli stessi la sensazione è che si possa fare ancora meglio.
Anche a livello sonoro siamo sugli ottimi standard di FIFA 13, probabilmente persino per quel che concerne il commento in italiano. In questa fase, purtroppo, non abbiamo potuto testarlo: la versione fornitaci presentava infatti solamente la telecronaca in inglese.
EA Sports, dunque, ci sorprende, modificando il gameplay abbastanza da rendere FIFA 14 un capitolo fresco ed altamente soddisfacente da giocare. Qualche vecchio difetto permane, ma il guadagno in varietà e realismo dell’azione è tale da far passare in secondo piano qualche fallo non fischiato e la personalità poco pronunciata della CPU. Tutte le nuove variabili, ad iniziare dal gioco a centrocampo, dai movimenti e dalla fisicità riviste, per finire alle conclusioni veicolate da Pure Shots, rendono questo FIFA 14 unico ed in grado di mantenere elevatissimi gli standard già settati da predecessori. Siamo sicuri, perciò, che anche questo episodio non farà fatica ad aggiudicarsi diversi record di vendite, stagliandosi anche quest’anno come numero uno nelle simulazioni calcistiche.
VOTO GLOBALE 9
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