GTA 5 è totale! Non c'è aggettivo migliore per descrivere in un lampo le sensazioni provate sin dal primo istante d'immersione nella nuova avventura Rockstar North, che ormai non sbaglia un colpo. Le differenze rispetto al predecessore sono abissali: il dev team ha evidentemente accolto, una ad una, lamentele e suggerimenti, plasmando il Grand Theft Auto che tutti sognavamo.
Grand Theft Auto 5 ritorna a Los Santos (e San Andreas), regalandoci una delle ambientazioni più curate, vaste e ricche di cui si abbia memoria in ambito free roaming. Ci offre talmente tante attività (dallo sport all'investimento azionario) e variabili da far impallidire qualsiasi videogame, amalgamando il tutto in maniera perfetta grazie ad una storyline sempre vivace ed interessante, a ritmi sostenuti e ad una caratterizzazione incredibile di tutti gli interpreti.
Ma è soprattutto la cura maniacale per ogni più insignificante dettaglio a rendere indimenticabileGTA V: un'insieme di tante esperienze diverse in un solo videogame. La chiusura ideale per una generazione che il 17 Settembre prende un'ampia boccata d'aria, e d'un colpo non sente più la pressante necessità di andare in pensione.
GTA 5 è tutto questo e molto altro. Una produzione che i 256 milioni di dollari investiti da Rockstarnon quantificano pienamente. Un titolo capace di racchiudere le conoscenze, le emozioni, le esperienze e le passioni delle centinaia di persone che vi hanno partecipato; di inglobare in meno di venti gigabyte tutto quello che abbiamo assaporato in un'intera generazione, e massimizzarlo fin quasi a rendere superfluo tutto il resto! Grazie ad una versione Xbox 360 completa abbiamo potuto finalmente mettere le mani su quello che era già a tutti gli effetti un capolavoro annunciato.
Non appena si è venuto a sapere della presenza di ben tre protagonisti in Grand Theft Auto 5, noi addetti ai lavori, per quanto stuzzicati dalle prospettive ludiche, ci siamo immediatamente detti scettici riguardo ai risvolti puramente narrativi di questa coraggiosa soluzione. Imbastire un'intreccio del genere, oltre a tutte le complicazioni del caso, rischiava di sbilanciare gli equilibri verso uno o l'altro protagonista, o peggio renderli tutti insignificanti. Rockstar ci smentisce nell'arco di appena un paio d'ore, presentando un cast attoriale fantastico, sorretto proprio dalle personalità dei tre personaggi principali.
Franklin è un robusto ragazzotto di colore, cresciuto ad un paio di isolati appena da Groove Street, senza una famiglia a sostenerlo e con un passato di ladro e spacciatore nel ghetto. Sebbene il desiderio di cambiamento lo stuzzichi, le facili opportunità di Los Santos ed il suo bisognoso "fratello" Lamar lo mantengono ben ancorato alla delinquenza. Michael De Santa è un ex-rapinatore professionista, ritiratosi sotto la protezione testimoni dell'FIB dopo un colpo andato male. Vive il sogno americano: un andirivieni tra la sua ricca villa di Rockford Hills e lo studio di un rinomato psicanalista, lamentandosi di una moglie che non ormai non lo ama più e due figli cresciuti senza ideali. Infine Trevor Phillips, autolesionista schizoide e sociopatico che gestisce un traffico di metanfetamina a Nord della city, nella Blaine County. Il prototipo di protagonista "Pulp" con un conto in sospeso col passato. I tre si ritroveranno giocoforza ad unire le proprie capacità per uscire da una situazione sempre più complicata... e ricavarci magari un bel gruzzolo.
Questo piccolo background dovrebbe già dare un'idea delle potenzialità della caratterizzazione psicologica, come già anticipato rasenta la perfezione. Prese singolarmente le personalità e le abitudini dei tre appaiono talmente radicate e credibili da portare il giocatore ad immedesimarsi completamente e reagire di conseguenza. Franklin, ad esempio, ha la passione per le auto, nonché tutta la gestualità e la "parlantina slang" del gangster di colore.
"La pluralità culturale della metropoli più estesa al Mondo si percepisce a occhio nudo, si assapora, e d'un tratto GTA 5 diventa molto più che un videogioco. Diventa il manifesto di una società" Controllandolo verrà sorprendentemente naturale dedicarsi alla collezione ed elaborazione delle vetture più veloci ed aggressive, ascoltare hip-hop a tutto volume ed indossare vestiti due o tre taglie extra (in-game, naturalmente). All'opposto, le ore passate nei panni di Trevor non ci hanno fatto mai venire voglia di acquistare mezzi di trasporto, ne tantomeno un vestito! Il suo folle idealismo, la musica acid-rock sparata in auto ogni volta che ne prendevamo possesso ed il fare assolutamente fuori dagli schemi ci hanno spinto ad esagerare, a fare casino, a sparare prima di pensare; affrontando molto più spesso a viso aperto le forze dell'ordine. Difficile trovare un altro videogame dove ci siamo trovati ad interpretare con tanto entusiasmo anche un solo protagonista, figuriamoci tre!
Il vero apice lo si raggiunge, naturalmente, quando si trovano assieme: una vera e propria bomba pronta in qualsiasi momento a detonare. Vengono alla luce, in questo caso, le trovate migliori di unasceneggiatura sempre brillante, briosa e frizzante, in grado sia di passare senza inciampi e senza soluzione di continuità da un protagonista all'altro, che di gestire perfettamente tre ego del genere assieme sullo schermo. Le linee di dialogo, marchio di fabbrica Rockstar, sono il vero game changer. Capaci di mantenere viva l'attenzione anche quando gli avvenimenti non brillano per originalità, ci condurranno all'interno di un vortice irrefrenabile di sprezzante, dissacrante e spesso macabra ironia, caratterizzando allo stesso tempo un'incedere sempre fresco e del tutto privo di tempi morti. Ci sarà spazio anche per qualche intermezzo meno leggero e più serioso, ma non vedremo mai Franklin, Mike o Trevor scadere nel drammatico o nel melenso. Un equilibrio perfetto, che esalta gli eccessi come ogni Grand Theft Auto dovrebbe fare.
A puntellare l'esperienza un cast di supporto ottimamente curato. Tra i Folli Sconosciuti e i veri e propri Co-Protagonisti (i quest giver) osserveremo una pletora di pesonalità differenti, in grado di incarnare ogni stereotipo della società moderna. Dagli agenti corrotti al miliardario fissato per la forma fisica; dal drogato di adrenalina agli stalker che frugano tra i rifiuti delle loro celebrità preferite. Un affresco totalizzante in pieno stile Rockstar, costruito con grande maestria e con la cura minuziosa infusa in ogni più insignificante linea di dialogo; capace di costruire un substrato sociale vivo e credibile. Capace, insomma, di costruire una "realtà" dalla quale è impossibile non rimanere affascinati.
Se un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una sceneggiatura brillante sono necessità fondamentali per un titolo ambizioso, la storia ci insegna che per Grand Theft Auto non sono comunque sufficienti. Ad avere un'importanza perfino maggiore rispetto a tali elementi è infatti l'ambientazione, vero fulcro dell'esperienza videoludica.
In questo aspetto GTA 5 è semplicemente il numero uno. Los Santos non è solo un vastissimo "parco giochi" da esplorare liberamente sin dal primo istante dell'avventura; è, come abbiamo più volte detto, un vero e proprio spaccato di Los Angeles e della California. Chi è stato almeno una volta nella "città degli angeli" non potrà fare a meno di notare una planimetria sorprendentemente somigliante, nonché la fedele rappresentazione di tutti i landmark più rappresentativi: le gigantesche trivelle di petrolio e le torri eoliche nel deserto, la scritta "Vinewood", l'aeroporto LSJ (parodia di "LAX") e tanto altro ancora.
Dai deserti della Blaine County giù fino a Vespucci Beach, il viaggio non è una semplice scampagnata, ma un tuffo vero e proprio nelle atmosfere, nei colori e nei sapori della California. Si passa dalle lunghissime "Route" immerse nel deserto agli affollati Boulevard della Downtown Los Santos; dalle stradine incastrate tra le lussuose ville di Rockford Hills a quelle sterrate dei piccoli agglomerati abitativi nella contea. E' un percorso fatto soprattutto di sensazioni diametralmente opposte: dalla perfezione asettica dei "quartieri alti", dove tutto è curatissimo e circolano solo le (poche) auto di lusso dei residenti, alla calca quasi fastidiosa delle Freeway, dove si affretta ogni giorno la manodopera di Los Santos e l'afa si respira attraverso lo schermo.
La pluralità culturale della metropoli più estesa al mondo si percepisce a occhio nudo, si assapora, e d'un tratto GTA 5 diventa molto più che un videogioco. Diventa il manifesto di una società, reso "reale" da un'attenzione fuori dal comune in ogni più piccolo aspetto quotidiano. Gli NPC (le persone, verrebbe da dire) si comportano concordemente al loro ceto sociale, fanno sport e sia allenano a Vespucci Beach; vanno al lavoro in centro e tornano a casa in periferia; si tengono in contatto via telefono e si incontrano al bar. Vivono intorno a noi. La metropoli "respira" e noi al suo interno assaggiamo i ritmi festosi dei dissestati quartieri latini, il brusio del traffico nella parte commerciale della Downtown. Captiamo gli sguardi di disprezzo quando lo sciatto Trevor entra in una boutique di West Vinewood e le occhiate di sfida delle gang quando Fraklin o Michael passano nei quartieri dove "one block makes all the difference".
E' una ricostruzione meticolosa e incredibile che funziona su tanti livelli diversi, intrecciati per creare una società pulsante ed un'esperienza forse mai vista prima. Basterà camminare per qualche minuto, prendere un'auto, spostarsi di un paio di chilometri e scendere per qualche altro istante per vivere esperienze sempre differenti ed appaganti. A sostenere il tutto, la parodistica reinterpretazione delle mode e delle fissazioni (commerciali e non) della società occidentale moderna. Un lavoro di ricerca e creatività strabiliante, che ci porterà a conoscere le meraviglie del nuovissimo smartphone iFruit 9, di Lifeinvader (il Facebook di GTA), del reality Fame or Shame, dove i giudici sono incoraggiati ad insultare liberamente qualsiasi prestazione imperfetta. Ma anche di "eroi moderni" come Impotent Rage, una sorta di Superman vegano che combatte chi non ricicla la spazzatura o i patriottici Republican Space Rangers, alle prese con l'apertura dell'esercito alle donne ed agli omosessuali. Un'amalgama di ingredienti che ci farà letteralmente scoppiare dalle risate e che si presenterà sorprendentemente ben integrata sia nel contesto sia nelle storyline dei tre protagonisti. Un sogno ad occhi aperti per qualsiasi amante del free roaming.
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